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Cronaca

«Il Santone di Miggiano non è un Testimone di Geova»

La Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova: «Il signor Kadir e le persone descritte nell’articolo non sono Testimoni di Geova né lo sono mai stati. Noi non imponiamo ad alcuno le nostre convinzioni, non pratichiamo né incoraggiamo l’occultismo o l’esoterismo»

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Sia sull’edizione cartacea che sul nostro sito abbiamo riportato alcune indiscrezioni che riferivano di «nuove scoperte che svelerebbero la fede degli adepti. Alla base della setta del santone Kadir, ci sarebbero testi di esoterismo e dei Testimoni di Geova».


Sulla vicenda ha voluto mettere i puntini sulle “i” e sbaragliare il campo da ogni possibile equivoco la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.


«A prescindere dagli sviluppi e da come procederanno le eventuali indagini su questo fatto di cronaca», scrive in una nota la Congregazione, «ci preme chiarire alcuni aspetti che hanno coinvolto direttamente e in modo errato la nostra confessione religiosa. Seppur in forma dubitativa, gli articoli in oggetto propongono un accostamento tra la confessione cristiana dei Testimoni di Geova e il fenomeno dei cosiddetti “santoni” che manipolerebbero i loro adepti. Questo accostamento è inesatto e fuorviante per i lettori. Pur riconoscendo il pieno diritto di cronaca e di esprimere opinioni, riteniamo che effettuare il collegamento tra sette, guru, santoni, movimenti occulti di dubbia legalità e i Testimoni di Geova rappresenti un grave attacco contro la nostra confessione religiosa basato su stereotipi, informazioni inesatte e diffamatorie. Seppure possano esistere fenomeni sociali che destano allarme, tutto ciò non ha alcuna relazione con i Testimoni di Geova».

La Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova tiene a precisare anche che «il signor Kadir e le persone descritte nell’articolo non sono Testimoni di Geova né lo sono mai stati».


«I Testimoni di Geova», continuano, «sono una confessione riconosciuta che conta in Italia circa 500mila persone tra fedeli e simpatizzanti, e rappresentano la seconda religione cristiana per numero di cittadini italiani. Non impongono ad alcuno le loro convinzioni, non praticano né incoraggiano l’occultismo o l’esoterismo e sono noti per l’impegno nell’insegnare tramite la Bibbia i sani valori cristiani di rispetto e amore del prossimo. Nessuna delle loro pubblicazioni ha assolutamente nulla a che fare con esoterismo, misticismo, guarigioni psichiche o temi simili».


 


Cronaca

Disvelata l’epigrafe dedicata a Vittorio Aymone

Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera…

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È stata disvelata questa mattina, sabato 13 dicembre 2025, presso la dimora natale, sita in Largo Sant’Angelo, a Tricase, un’epigrafe dedicata all’avvocato Vittorio Aymone.

Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera, docente dell’Università del Salento e presidente dell’erigenda epigrafe; Antonio De Mauro, presidente dell’ordine degli avvocati di Lecce; l’avvocata Viola Messa, vicepresidente del consiglio distrettuale di disciplina; e il magistrato Vittorio Raeli, di Tricase,  presidente della Corte dei Conti in Emilia-Romagna.

Presenti anche, oltre ad stuolo di avvocati amici e parenti, il sindaco di Matino, Giorgio Salvatore Toma e il senatore Rosario Giorgio Costa, sempre di Matino.

Nell’epigrafe dedicata al compianto avvocato, si legge: “Maestro nella scienza del Diritto espresse nell’oratoria forense. Nell’impegno politico ed in quello accademico l’immagine classica del vir bonus acque dicendi peritus dando lustro a Tricase, al Salento, all’Italia”.

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Cronaca

Presicce-Acquarica: droga, spari e morte

Un uomo è deceduto per un malore dopo aver aggredito i poliziotti durante la perquisizione. Nella stessa operazione arrestati un uomo del posto e la sua compagna. I controlli erano stati innescati da segnalazioni in merito a recenti sparatorie riconducibili a contrasti tra personaggi coinvolti nel traffico di droga

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Gli agenti della Polizia di Stato hanno svolto un articolato servizio di controllo del territorio di Presicce-Acquarica, a seguito di informazioni che segnalavano recenti sparatorie riconducibili a contrasti tra persone coinvolte nel traffico di sostanze stupefacenti.

L’attività, condotta dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Taurisano con il supporto dei Reparti Prevenzione Crimine e della Squadra Mobile della Questura di Lecce, ha permesso di effettuare una serie di perquisizioni domiciliari.

Nel corso dell’intervento, all’atto dell’accesso in una delle abitazioni oggetto di controllo, Stefano Urso (risultato poi residente a Salve), presente all’interno ha aggredito gli operatori di polizia.

Durante le concitate fasi, l’individuo ha improvvisamente accusato un malore, perdendo conoscenza.

Gli agenti hanno prestato i primi soccorsi in attesa dell’arrivo del personale sanitario.

Nonostante i tentativi di rianimazione, l’uomo è deceduto. L’Autorità Giudiziaria ha disposto gli accertamenti medico-legali per chiarire le cause del decesso.

Le attività di perquisizione hanno intanto consentito di rinvenire crack per un totale di 36 grammi e oltre 800 euro probabile provento di spaccio, strumenti di pesatura di precisione, e di accertare un allaccio abusivo alla rete elettrica.

All’esterno dell’abitazione è stato sequestrato anche un veicolo che presentava fori e segni d’arma da fuoco, elemento coerente con le segnalazioni iniziali relative alle sparatorie.

Al termine delle operazioni, due persone sono state arrestate in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e furto aggravato.

Si tratta di Antonio Viola e della sua compagna Alessia Potenza, entrambi del posto, condotti dagli agenti al carcere di Lecce.

Proseguono gli accertamenti investigativi per ricostruire il contesto di tutti gli accadimenti.

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Cronaca

Poggiardo: «L’ultimo regalo»

Un manifesto a firma del Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste, apparso in città, conferma il malcontento generale per la proroga decisa a Bari

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Sull’impianto di trattamenti dei rifiuti recentemente oggetto di una (ulteriore) proroga interviene il Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste.

Nelle ultime ore in città è apparso un manifesto sull’argomento (immagine in basso alla pagina)

«Non potevamo restare ancora silenti», aggiungono dal Coordinamento Civico, «dinanzi all’ultimo affronto subito dalla nostra comunità per mezzo dell’ultima delibera della giunta regionale con la quale – probabilmente confidando di passare inosservati essendo tutte le attenzioni dell’opinione pubblica rivolte alla tornata elettorale – presidente ed assessori regionali uscenti hanno ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 2026 le attività dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Poggiardo la cui chiusura era prevista per il 2 giugno 2025».

«Il fallimento della politica di gestione dei rifiuti, incapace dopo 15 anni di trovare soluzioni e alternative valide ed efficaci», proseguono, «non può ricadere sulla salute e sulle tasche dei nostri cittadini i quali, dopo aver subito quest’anno un aumento della tassazione, si apprestano a subire ulteriori rincari a causa dell’avvio del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti i cui costi paradossalmente risultano cresciuti rispetto a prima così come appurato in Consiglio comunale».

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