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Cronaca

«Incendi a Tricase, caro sindaco…»

Lettera aperta: «siamo in piena emergenza con territori privati e demaniali al collasso. Completamente abbandonati a loro stessi, intere zone agricole sono in uno stato indicibile. Vere e proprie micce pronte a prendere fuoco alla prima scintilla. Non è il caso, come accaduto altrove, di emanare un’ordinanza urgente recante indicazioni ed obblighi per tutti i proprietari?»

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«Gentile Direttore,


affido alle colonne di questo giornale una lettera aperta, rivolta ai miei concittadini e soprattutto, al primo cittadino della città di Tricase: il sindaco Antonio De Donno.


Gentili concittadini, gentile sindaco, è triste, davvero triste, registrare l’ennesimo devastante incendio nella nostra cittadina.


Non ho vissuto in prima persona quelle lingue di fuoco che hanno accerchiato Depressa solo qualche giorno fa, ma le immagini dei canadair in azione e delle fiamme alte ad inghiottire alberi e arbusti, sono arrivate anche a me via social, dalla parte opposta dell’Italia.


Mi sono fermato un attimo, triste e sopraffatto dalla desolazione degli anni rubati a quelle piante, degli sforzi sapienti fatti per proteggere quel pizzico di vegetazione spontanea che ancora abbiamo, della tristezza e preoccupazione nel sapere che centinaia di chili di CO2 sono stati liberati in poche ore nell’aria.


La nostra aria.


Tutto carbonizzato, come la mia vista.


Mi sono fermato a leggere le vostre considerazioni sui social.


Quelle di chi vive il territorio ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.


Considerazioni che fioccavano mentre i canadair scaricavano tonnellate di acqua marina sul bosco.


Ed erano quasi tutte dello stesso tono.


Tristi, inveivano contro chi ha appiccato il fuoco per ripulire dall’erba alta e secca la sua porzione di terra o quella di un suo confinante.


Commenti spregevoli, a ragione, contro una pratica al di poco distruttiva e inutile.


Commenti di rammarico, frustrazione, preoccupazione.


Tutti rivolti agli esecutori del fatto, che spero mi stiano leggendo.


Ma… c’è un ma!


Non ho letto alcun commento, nessuna proposta, alcun pensiero relativo alle azioni che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto assumere (ma che può ancora esplicitare), per azzerare o quanto meno ridurre il rischio che incoscienti piromani ripetano le loro gesta, distruggendo uno degli ultimi polmoni verdi del territorio tricasino.

Allora provo a farlo io. Gentili concittadini, gentile sindaco, l’amministrazione comunale può fare molto in questo senso.


In un contesto sano e predisposto a riconoscere il valore della natura per il nostro benessere, il ciclo dovrebbe partire da attività di sensibilizzazione, promozione, educazione della cittadinanza al tema della gestione del verde e alle corrette pratiche da mettere in campo.


Ma qui siamo in piena emergenza con territori privati e demaniali al collasso.


Completamente abbandonati a loro stessi, intere zone agricole sono in uno stato indicibile. Vere e proprie micce pronte a prendere fuoco alla prima scintilla.


È in questo contesto che, gentile sindaco, lei dovrebbe muoversi e anche in fretta. La sensibilizzazione richiede mesi o anni di lavoro e di tempo con temperature che sfiorano i 40 gradi, in piena estate e con venti non indifferenti, non ve n’è.


L’amministrazione può emanare, ad esempio, un’ordinanza urgente recante indicazioni ed obblighi per tutti i proprietari, con il fine di assolvere alle attività di pulizia e sfalcio dei propri fondi, prevedendo, allo stesso tempo, precise clausole di salvaguardia per gli stessi territori, che potrebbero prevedere, in caso di accertamento della violazione, l’addebito delle spese di falciatura e pulizia, oltre all’ammenda amministrativa stabilita.


Non sto inventando nulla, non c’è nessun effetto sorpresa e mi duole ammetterlo, ma trovo scrivere questa mia proposta così scontata nel contenuto, da essere disarmante. Ordinanze come queste – esattamente come quella proposta- sono state già emanate dai Comuni di Lecce, Gallipoli, Martano, Minervino, solo prendendo in esame la provincia di Lecce.


Inutile aggiungere che compiti di vigilanza e accertamento potrebbero essere affidati alla Polizia Locale, coadiuvati dalla Protezione Civile e dalle Guardie ecologiche volontarie presenti sul territorio.


Con l’unico e solo fine di proteggere quel pizzico di vegetazione spontanea e biodiversa che ancora abbiamo.


Per troppi anni, soprattutto gli ultimi, abbiamo considerato il nostro patrimonio arboreo come un patrimonio che potesse vivere senza manutenzione, regole, educazione.


Per troppi anni abbiamo rivolto lo sguardo al mare, dimenticandoci dell’entroterra, delle nostre campagne.


Per troppo tempo abbiamo sopportato nell’indifferenza incendi distruttivi: dal Parco Otranto-S.M. di Leuca, al bosco delle vallonee, fino al bosco di Depressa.


 È l’ora di una svolta. Cari concittadini, gentile sindaco, è ora di agire. Adesso!»


Federico Longo


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Corsano

Scontro all’incrocio tra Gagliano e Corsano: soccorsi sul posto

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Brutto sinistro nel tardi pomeriggio di oggi lungo la provinciale tra Corsano e Gagliano.

Poco dopo le 18 due vetture si sono scontrate violentemente all’altezza dell’intersezione con la via per Alessano e Novaglie.

Seriamente danneggiati i mezzi coinvolti. Fortunatamente non gravi le condizioni degli occupanti: sono stati soccorsi dal personale del 118, tutti in codice giallo.

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Cronaca

Auto con 4 occupanti sbanda e si ribalta: spavento tra Gagliano e Leuca

Incidente autonomo in mattinata, nei pressi del Camping Village. La vettura, finita tra gli ulivi, ha anche perso una ruota

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Incidente stradale in mattinata tra Gagliano del Capo e Santa Maria di Leuca, lungo il tratto più a sud della statale 275 Maglie-Leuca.

Protagonista del sinistro una Fiat 500L con a bordo quattro passeggeri. Il conducente ha perso il controllo della vettura, per cause da chiarire, sbandando improvvisamente sul rettilineo, non lontano dal Camping Village.

La vettura ha quindi urtato un muretto al lato della carreggiata per poi finire nelle campagne adiacenti e cappottarsi. Nel ribaltamento, l’auto ha anche perso una ruota (a fine articolo la galleria fotografica).

Tra gli ulivi l’intervento dei soccorsi, per recuperare gli occupanti, fortunatamente illesi, e la macchina, portata via da un carro attrezzi.

La Guardia di Finanza si è occupata della gestione del deflusso veicolare, mentre i Carabinieri della locale Compagnia hanno effettuato i rilievi del caso. Anche personale Anas sul posto.

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Cronaca

34enne arrestata in flagranza di reato per detenzione e spaccio

Nei pressi dell’abitazione della donna, in quanto erano pervenute diverse segnalazioni riguardanti una presunta attività di spaccio di sostanza stupefacente, svolta all’interno della casa…

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La Polizia ha eseguito una perquisizione domiciliare a Galatone e ha proceduto all’arresto di una donna albanese di 34 anni, già conosciuta alle forze dell’ordine, perché colta nella flagranza del reato di detenzione e spaccio di gr. 19,11 di cocaina, suddivisa in cinquantadue distinte dosi, confezionate in apposite bustine di materiale plastico di colore bianco.

Nello specifico, la mattina dello scorso 9 agosto, è stato organizzato un servizio finalizzato al contrasto del fenomeno legato allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Il servizio si è concentrato in Galatone, nei pressi dell’abitazione della donna, in quanto erano pervenute diverse segnalazioni riguardanti una presunta attività di spaccio di sostanza stupefacente, svolta all’interno della casa.

In quel momento, è stato notato entrare nell’abitazione un uomo di 44 anni, successivamente identificato, detenuto domiciliare, conosciuto come un noto assuntore di sostanze stupefacenti, che, dopo essere uscito dalla suddetta abitazione, è stato sottoposto a controllo al fine di verificare l’eventuale acquisto di sostanza stupefacente. 

Il 44enne consegnava due involucri in cellophane trasparente sigillate all’estremità con nastro isolante di colore bianco, contenenti gr 0,68 di cocaina, dichiarando di averla acquistata da una ragazza e di averle consegnato la somma di euro 40. 

L’uomo è stato segnalato in quanto assuntore di sostanza stupefacente e per aver violato le prescrizioni relative alla sua detenzione.

A quel punto, si è proceduto alla perquisizione dell’abitazione della donna durante la quale sono state rinvenute 50 confezioni in cellophane trasparente, sigillate all’estremità contenenti cocaina, 2.568,50 euro in contanti e materiale per il confezionamento.

Il materiale è stato posto in sequestro e messo a disposizione dell’AG competente. 

La donna dichiarata in arresto e disposta agli arresti domiciliari.

Oggi si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto con giudizio direttissimo, la donna ha patteggiato la condanna a 9 mesi di reclusione e 1000 euro di multa.

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