Cronaca
La Digos ha identificato 7 dei facinorosi delle proteste a Lecce
Sono accusati, a vario titolo, di violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, accensioni pericolose, getto pericoloso di cose, favoreggiamento e oltraggio a Corpo politico, amministrativo o giudiziario.
Sono 7 le persone individuate e deferite dagli investigatori della DIGOS della Questura di Lecce. Si tratta di alcuni giovani salentini, tra i 26 e i 40 anni, quasi tutti legati al mondo della tifoseria locale e della provincia, che, nel corso della manifestazione del 26 ottobre scorso, a Lecce, hanno posto in essere azioni violente e turbato l’ordine e la sicurezza pubblica.
La manifestazione, nata dal tam tam sui social media, non formalmente preavvisata e, quindi, non “autorizzata”, avrebbe dovuto essere un incontro pacifico nella piazza principale del capoluogo, volta, in particolare, a portare all’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica, il malumore dei commercianti che, con le nuove e più restrittive disposizioni dell’ultimo DPCM, vedono chiudere numerose attività.
Nel corso della serata, però, allorquando le oltre 500 persone che avevano riempito piazza S. Oronzo – dove secondo le vigenti disposizioni avrebbero dovuto permanere in un presidio in forma statica – hanno improvvisato un corteo diretto a piazza Mazzini, un gruppo di circa 50 giovani, tutti indossanti abiti con cappucci di colore scuro e mascherine, utilizzate più per travisare il volto che come dispositivo di protezione dall’epidemia, si è “infiltrato” tra i manifestanti.
La manifestazione, giunta in piazza Mazzini, al termine di alcuni interventi da parte dei commercianti, è stata dichiarata, dagli stessi, conclusa ed i partecipanti, alla spicciolata, hanno preso a fare ritorno in piazza S. Oronzo. Qui, però, si sono ricompattati e, dopo essersi confrontati fra loro, hanno dato vita ad un nuovo corteo diretto su via Trinchese. In questa circostanza, al fine di raggiungere il loro scopo, alcuni dei soggetti deferiti hanno dato vita ad autonome iniziative violente e forzato con prepotenza lo schieramento delle Forze dell’Ordine poste sulla via per arginare l’incedere del gruppo; subito dopo aver oltrepassato gli uomini in divisa, inoltre, non hanno esitato ad offenderli con gesti e frasi oltraggiose ed hanno acceso alcuni fumogeni che sono stati, poi, lanciati al loro indirizzo.
In un episodio, in particolare, uno dei denunciati, non ha esitato a lanciare due artifizi in direzione della pattuglia della Polizia locale. Bloccato dagli agenti della DIGOS, presenti sul posto, il giovane ha opposto attiva resistenza al controllo e, aiutato da altri suoi sodali, è riuscito a dileguarsi tra la folla.
Gli investigatori della DIGOS sono giunti all’identificazione delle sette persone dopo una serrata ed attenta attività d’indagine ed una accurata analisi delle immagini registrate dagli operatori della Polizia Scientifica che ha consentito loro di individuare i rei e contestargli le relative condotte antigiuridiche.
Le indagini, intanto, proseguono, in attesa dei riscontri per l’identificazione di altri soggetti che, nei filmati, si vedono chiaramente far parte del gruppo di facinorosi.
Cronaca
Disvelata l’epigrafe dedicata a Vittorio Aymone
Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera…
È stata disvelata questa mattina, sabato 13 dicembre 2025, presso la dimora natale, sita in Largo Sant’Angelo, a Tricase, un’epigrafe dedicata all’avvocato Vittorio Aymone.
Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera, docente dell’Università del Salento e presidente dell’erigenda epigrafe; Antonio De Mauro, presidente dell’ordine degli avvocati di Lecce; l’avvocata Viola Messa, vicepresidente del consiglio distrettuale di disciplina; e il magistrato Vittorio Raeli, di Tricase, presidente della Corte dei Conti in Emilia-Romagna.
Presenti anche, oltre ad stuolo di avvocati amici e parenti, il sindaco di Matino, Giorgio Salvatore Toma e il senatore Rosario Giorgio Costa, sempre di Matino.
Nell’epigrafe dedicata al compianto avvocato, si legge: “Maestro nella scienza del Diritto espresse nell’oratoria forense. Nell’impegno politico ed in quello accademico l’immagine classica del vir bonus acque dicendi peritus dando lustro a Tricase, al Salento, all’Italia”.
Cronaca
Presicce-Acquarica: droga, spari e morte
Un uomo è deceduto per un malore dopo aver aggredito i poliziotti durante la perquisizione. Nella stessa operazione arrestati un uomo del posto e la sua compagna. I controlli erano stati innescati da segnalazioni in merito a recenti sparatorie riconducibili a contrasti tra personaggi coinvolti nel traffico di droga
Gli agenti della Polizia di Stato hanno svolto un articolato servizio di controllo del territorio di Presicce-Acquarica, a seguito di informazioni che segnalavano recenti sparatorie riconducibili a contrasti tra persone coinvolte nel traffico di sostanze stupefacenti.
L’attività, condotta dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Taurisano con il supporto dei Reparti Prevenzione Crimine e della Squadra Mobile della Questura di Lecce, ha permesso di effettuare una serie di perquisizioni domiciliari.
Nel corso dell’intervento, all’atto dell’accesso in una delle abitazioni oggetto di controllo, Stefano Urso (risultato poi residente a Salve), presente all’interno ha aggredito gli operatori di polizia.
Durante le concitate fasi, l’individuo ha improvvisamente accusato un malore, perdendo conoscenza.
Gli agenti hanno prestato i primi soccorsi in attesa dell’arrivo del personale sanitario.
Nonostante i tentativi di rianimazione, l’uomo è deceduto. L’Autorità Giudiziaria ha disposto gli accertamenti medico-legali per chiarire le cause del decesso.
Le attività di perquisizione hanno intanto consentito di rinvenire crack per un totale di 36 grammi e oltre 800 euro probabile provento di spaccio, strumenti di pesatura di precisione, e di accertare un allaccio abusivo alla rete elettrica.
All’esterno dell’abitazione è stato sequestrato anche un veicolo che presentava fori e segni d’arma da fuoco, elemento coerente con le segnalazioni iniziali relative alle sparatorie.
Al termine delle operazioni, due persone sono state arrestate in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e furto aggravato.
Si tratta di Antonio Viola e della sua compagna Alessia Potenza, entrambi del posto, condotti dagli agenti al carcere di Lecce.
Proseguono gli accertamenti investigativi per ricostruire il contesto di tutti gli accadimenti.
Cronaca
Poggiardo: «L’ultimo regalo»
Un manifesto a firma del Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste, apparso in città, conferma il malcontento generale per la proroga decisa a Bari
Sull’impianto di trattamenti dei rifiuti recentemente oggetto di una (ulteriore) proroga interviene il Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste.
Nelle ultime ore in città è apparso un manifesto sull’argomento (immagine in basso alla pagina)
«Non potevamo restare ancora silenti», aggiungono dal Coordinamento Civico, «dinanzi all’ultimo affronto subito dalla nostra comunità per mezzo dell’ultima delibera della giunta regionale con la quale – probabilmente confidando di passare inosservati essendo tutte le attenzioni dell’opinione pubblica rivolte alla tornata elettorale – presidente ed assessori regionali uscenti hanno ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 2026 le attività dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Poggiardo la cui chiusura era prevista per il 2 giugno 2025».
«Il fallimento della politica di gestione dei rifiuti, incapace dopo 15 anni di trovare soluzioni e alternative valide ed efficaci», proseguono, «non può ricadere sulla salute e sulle tasche dei nostri cittadini i quali, dopo aver subito quest’anno un aumento della tassazione, si apprestano a subire ulteriori rincari a causa dell’avvio del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti i cui costi paradossalmente risultano cresciuti rispetto a prima così come appurato in Consiglio comunale».
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