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Cronaca

Mattinata agitata al “Comi”: «Ecco come è andata»

La dirigente scolastica Antonella Cazzato conferma quanto da noi anticipato: «Nessuna arma e nessuna sparatoria. Si è trattato di  un  genitore  un po’ alterato che domandava di colloquiare con  il proprio figlio a lezioni iniziate e, dinanzi alle cautele del caso, ha reagito in maniera impropria. La richiesta non era legata a situazioni scolastiche ma familiari e private»

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In merito ai minuti di concitazione vissuti nei pressi del Liceo Comi a Tricase la Dirigente scolastica Antonella Cazzato, conferma quanto da noi anticipato su queste colonne, praticamente in presa diretta, questa mattina.


Lo fa innanzitutto smentendo le tante voci infondate e «allarmistiche su presunti accadimenti nella mattinata odierna nella sede centrale della scuola in via Marina Porto. Nulla di particolarmente allarmante è accaduto e la situazione è stata sempre completamente nel controllo della sottoscritta e dei propri collaboratori».


Come da noi subito scritto, sottolinea: «Nessuna arma e nessuna sparatoria».


La dirigente scolastica Antonella Cazzato

E poi spiega: «Si è trattato di un genitore un po’ alterato che domandava di colloquiare con il proprio figlio a lezioni iniziate e, dinanzi alle cautele del caso, ha reagito in maniera impropria. La richiesta non era legata a situazioni scolastiche ma familiari e private. L’intervento dei carabinieri è stato richiesto immediatamente, come quello del 118, che sono intervenuti con il personale disponibile».


La stessa dirigente scolastica nel frattempo ha «collaborato al meglio, parlando direttamente con la persona e tranquillizzandola. Non essendosi la problematica risolta subito, ai ragazzi, rassicurati, è stato chiesto di svolgere l’intervallo nell’edificio, anche al fine di evitare qualsiasi turbamento e imbarazzo che ne potesse derivare per le persone direttamente coinvolte e per tutta la comunità scolastica. Il cancello di ingresso è stato presidiato ma l’utenza ha avuto accesso agli uffici senza alcuna difficoltà». Della situazione, alle ore 10,30, ricorda la prof.ssa Cazzato, «è stata comunque informata la Prefettura, previa interlocuzione telefonica con il responsabile della Stazione dei carabinieri di Tricase e il sindaco, ai quali è stato, per correttezza istituzionale, preventivamente comunicato l’incipiente interessamento della Prefettura. La situazione si è risolta completamente intorno alle 11,30».


La dirigente racconta infine come siano «giunte a scuole numerose telefonate di genitori allarmati, che sono stati prontamente rassicurati. Ritengo dovere di tutti evitare sensazionalismi e ricondurre ogni situazione nel proprio alveo di verità, soprattutto quando rumors allarmistici riguardano le istituzioni. Come sempre, la complessità della vita delle persone merita cautela e rispetto da parte di tutti, in specie quando si tratta di minori».


Cronaca

La GdF dona duecento capi contraffatti alla Caritas idruntina

Accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza…

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I finanzieri i Lecce hanno donato, alla sede magliese della Caritas diocesana Idruntina, oltre 200 capi di abbigliamento e accessori, facenti parte di un sequestro di merce contraffatta ad opera dei militari della Compagnia di Maglie, in occasione dei servizi posti in essere durante le recenti tradizionali fiere di paese.

La competente Autorità Giudiziaria, valutata positiva l’iniziativa avanzata dalla Guardia di Finanza, e accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza ai cittadini più bisognosi della comunità.

Al termine delle operazioni di consegna, avvenute presso la sede della Compagnia Guardia di Finanza di Maglie, il Presidente ha espresso parole di vivo apprezzamento e sincera gratitudine verso le Fiamme Gialle per l’importante iniziativa solidale.

L’attività si inserisce in un più ampio clima di solidarietà, esprimendo la forte vocazione sociale delle istituzioni e la volontà di essere vicini, con gesti concreti, ai cittadini più disagiati, anche attraverso il compimento di iniziative che rafforzano la coesione mediante la condivisione dei propri valori fondanti.

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Cronaca

Caccia illegale nel parco, segnalazione ai carabinieri forestali

Presenti centinaia di bossoli. A rischio uno scrigno di biodiversità…

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“Un tappeto di cartucce da caccia nel cuore del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”. Centinaia di bossoli. Una vergogna inaccettabile, non solo per l’inquinamento provocato ma perché è assolutamente vietato praticare la caccia all’interno di un parco o di un’area protetta”.

È la denuncia che arriva dal Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento, che ha mostrato sui social, tramite un video e delle fotografie, la massiccia presenza di bossoli all’interno del parco protetto, che lascia immaginare l’attività di caccia illegale all’interno dell’area. Non un luogo qualsiasi il litorale di Ugento, un vero e proprio scrigno di biodiversità.

“Il litorale di Ugento costituisce un complesso ecologico di grande interesse faunistico, in particolare come punto di transito e sosta sulle rotte migratorie, sia per quanto riguarda lo svernamento sia per la nidificazione degli uccelli acquatici – prosegue il commento del Coordinamento – pensiamo all’airone bianco maggiore, l’airone rosso, il germano reale, il martin pescatore, il cigno reale, e di notevole importanza conservazionistica la presenza della moretta tabaccata, specie inserita nella lista rossa delle specie in pericolo di estinzione.

Sono solo alcune delle specie presenti, che rendono questo luogo uno scrigno di biodiversità che dovrebbe essere inviolabile. Così, evidentemente, non è. Qui sono presenti uccelli protetti assolutamente non cacciabili e la notevole presenza, all’interno del parco, di cartucce di fucili da caccia evidenzia una condotta assolutamente illegale.

Ricordiamo, inoltre, che la presenza di bacini e aree umide espone a una forte contaminazione da piombo, sostanza altamente tossica, sia le acque e sia la fauna presente, con rischi di carattere ambientale e sanitario. Facciamo un appello alle istituzioni, al presidente del Parco – conclude il Coordinamento nella sua nota – e faremo una segnalazione ai Carabinieri Forestali, affinché aumentino i controlli all’interno di quest’area”.

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Cronaca

Beccati con 400 ricci di mare nel cofano. Multati e segnalati

Gli esemplari erano ancora in stato vitale, i finanzieri hanno provveduto a reimmetterli immediatamente in mare in un’area idonea…

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Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Gallipoli ha messo a segno un nuovo intervento a tutela dell’ecosistema marino, intercettando un trasportatore abusivo in località Santa Caterina di Nardò.

I finanzieri hanno notato un’autovettura che, con manovre sospette, tentava di allontanarsi rapidamente dalla costa verso l’entroterra. Una volta fermato il veicolo e identificato il conducente, l’ispezione del bagagliaio ha confermato la presenza di circa 400 ricci di mare, in violazione della Legge Regionale che vieta tassativamente il prelievo, la detenzione e la commercializzazione di questa specie. 

Il provvedimento mira a favorire il ripopolamento dei fondali, messi a dura prova dal prelievo indiscriminato, e a scongiurare il rischio di estinzione.

Per il responsabile è scattata una sanzione amministrativa di 2.000 euro, oltre alla segnalazione all’Autorità Marittima competente. 

Fortunatamente, poiché gli esemplari erano ancora in stato vitale, i finanzieri hanno provveduto a reimmetterli immediatamente in mare in un’area idonea, garantendo così la sopravvivenza dei ricci

e il mantenimento dell’equilibrio biologico della zona.

Questa operazione rappresenta solo l’ultimo tassello di un più ampio piano di vigilanza attuato dal Servizio Navale della Guardia di Finanza. Dall’inizio dell’anno, i controlli hanno portato alla liberazione di oltre 3.000 ricci di mare, al sequestro di numerose attrezzature da pesca.

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