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Cronaca

Ratti all’ufficio anagrafe!

Una dipendente faccia a faccia con un topo fuoriuscito da una delle fotocopiatrici: pericolo sanitario per impiegati e cittadini a Novoli

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Quanto avvenuto nelle scorse ore presso gli uffici dell’anagrafe di Novoli, dove una dipendente ha avuto la sfortuna di trovarsi faccia a faccia con un topo fuoriuscito da una delle fotocopiatrici, è un fatto gravissimo che non posso esimermi dal denunciare e che mi auguro venga preso in alta considerazione da chi di dovere”. Lo grida Romolo Valzano, segretario del Pd di Novoli che aggiunge: “Trovo inammissibile che gli uffici pubblici di un comune italiano debbano versare in queste condizioni di degrado e credo che non possano restare inascoltate le giuste proteste dei dipendenti e dei cittadini che chiedono di vedere difeso il loro diritto alla salute. Sono veramente stupefatto dalla leggerezza con cui troppo spesso si gestisce il problema della disinfestazione e della derattizzazione nella nostra città, in particolare negli uffici comunali, all’interno dei quali, voglio ricordarlo, lavorano numerosi impiegati e dove ogni giorno i cittadini si recano per sbrigare pratiche o chiedere informazioni”.


Voglio ricordare al sindaco, qualora ce ne fosse bisogno”, aggiunge Valzano, “che i topi, oltre ad essere sgradevoli alla vista, sono portatori di malattie potenzialmente pericolose per l’uomo se non riconosciute in tempo, quali la salmonella e la leptospirosi”.


Non posso che farmi carico sin da subito del gravissimo problema e di questa situazione di inciviltà. È mia intenzione”, conclude il segretario cittadino del Pd, “coinvolgere direttamente il sindaco e l’assessore competente affinché si faccia luce sulla vicenda con l’auspicio che a stretto giro si mettano in campo tutti gli interventi necessari a garantire, nel breve e nel lungo periodo, a dipendenti e cittadini la giusta sicurezza e il giusto diritto a lavorare in condizioni salubri”.

 


Cronaca

Scontro frontale sulla SS275, morta una donna

La vittima era alla guida di una Fiat 600. Fatale l’impatto con un furgone Mercedes Citan

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Uno scontro tra due auto sulla SS 275 è risultato fatale per Anna Maria Fanciullo, 68 anni, di Surano.

L’impatto è avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi sulla Maglie-Leuca, in direzione sud, nei pressi di Scorrano, sulla strada a due corsie.

La vittima era alla guida di una Fiat 600 quando, per cause ancora in fase di accertamento, si è scontrata frontalmente con un furgone, un Mercedes Citan.

La donna stando ai primi rilievi sarebbe deceduta sul colpo.

L’uomo alla guida del Mercedes invece ha riportato ferite lievi e per questo è stato soccorso dal personale del 118 intervenuto sul posto.

Sul luogo dello scontro anche i carabinieri della sezione radiomobile di Maglie, cui spetta il compito di ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Maglie, che hanno dovuto estrarre il corpo della vittima dalle lamiere dell’utilitaria e mettere in sicurezza l’area.

Per qualche ora la strada è rimpasta chiusa al traffico per consentire tutte le operazioni.

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Attualità

Comitato “No Burgesi”, lettera aperta ai candidati delle Regionali

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In vista delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre , il Comitato No Burgesi ha inviato una lettera aperta a tutti i candidati delle varie liste elettorali, chiedendo una presa di posizione chiara e concreta sulla gestione dei rifiuti in Puglia e, in particolare, sulla vicenda della discarica di Burgesi.

La lettera denuncia la delibera regionale n.130 dell’11 febbraio 2025, che autorizza nuovi conferimenti di rifiuti nel sito di Burgesi, già da 35 anni sotto osservazione per gravi forme di inquinamento ambientale e sanitario. Il Comitato, sostenuto da oltre 40 associazioni locali, chiede ai candidati di impegnarsi pubblicamente per:

  • annullare la delibera n.130 e ogni suo effetto;
  • chiudere definitivamente la discarica di Burgesi;
  • avviare la bonifica del sito.

Il Comitato invita tutti i candidati, in particolare quelli salentini, a comunicare agli elettori una posizione chiara sul Piano Regionale dei Rifiuti Urbani (PRGRU), affinché il voto sia davvero consapevole e orientato al bene comune del territorio e della comunità salentina.

LA LETTERA

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Cronaca

Sversava rifiuti in una cava, incastrato dalle telecamere

I carabinieri forestali denunciano imprenditore edile. Sequestrata vecchia cava trasformata in discarica in località “Boncore” tra Nardò e Porto Cesareo

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I Carabinieri Forestali del Nucleo di Gallipoli, dopo approfondite indagini con l’aiuto di telecamere, hanno individuato il responsabile di abbandoni e smaltimenti abusivi di rifiuti sul ciglio di una cava dismessa, in località “Boncore” dell’agro di Nardò, non lontano da Porto Cesareo.

I rifiuti speciali scaricati nella cavità erano costituiti per la maggior parte da scarti di demolizioni e ristrutturazioni edili, compresi rottami di rubinetterie, plastiche, ferro, sanitari fuori uso, materassi, cartoni, resti di mobilio e anche batterie.

Le immagini delle telecamere, posizionate dai militari, hanno permesso di risalire alla proprietà dell’autocarro che effettuava gli scarichi abusivi, realizzando una vera e propria discarica, e pertanto è stato deferito alla Procura della Repubblica di Lecce il titolare di una impresa edile.

All’ imprenditore sono stati contestati i reati di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti, con smaltimento non autorizzato e realizzazione di discarica abusiva.

Tutta l’area di cava trasformata in discarica, della superficie di circa 1.300 metri quadri, è stata sottoposta a sequestro preventivo, per evitare l’ulteriore aggravarsi della situazione di abuso e degrado ambientale

I Carabinieri Forestali continuano a vasto raggio, anche con l’uso di telecamere, droni e sorvoli da elicottero, l’azione di contrasto al “rifiuto selvaggio”, quindi alla gestione illecita di rifiuti, attraverso il contrasto al trasporto e smaltimento abusivo, responsabili dello stato di degrado di diverse aree del territorio salentino.

Si ricorda che la gravità del fenomeno, anche in altre regioni italiani, ha indotto il legislatore a decretare un inasprimento delle pene contenute nel Testo Unico.

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