Attualità
Tricase, matrimonio in piazza: «Che ne direbbe il patriota Pisanelli?»
«Non è un delitto, né vi è alcuna lesa maestà, è semplicemente l’ennesima dimostrazione della volgarità travestita da vippume. Venerdì 3 giugno ci sarà un invitato in più, il patriota Giuseppe Pisanelli, che guarderà tutti dall’alto del suo piedistallo e penserà: se avessi immaginato quest’Italia classista e predatoria, avrei preferito rimanere a casa mia, a guardare il mare. I 502 presenti, compreso gli sposi, non sono tenuti a sapere chi fosse Giuseppe Pisanelli e quindi tutto torna…»
Alfredo De Giuseppe
Nell’epoca della mercificazione totale, compresa quella della propria privacy e immagine, non mi meraviglio più di nulla.
Sposarsi a Tricase in piazza Pisanelli, senza un motivo reale che non sia l’ostentazione di meravigliose pietre accoccolate al sole del giugno salentino, non è un delitto, né vi è alcuna lesa maestà, è semplicemente l’ennesima dimostrazione della volgarità travestita da vippume.
Infatti il sindaco De Donno, come unica difesa, ha parlato di 500 persone invitate che arrivano da lontano, da chissà quali mondi meravigliosi, dove tutto deve avere una sua eccezionalità, un suo charme particolare.
Però non mi meraviglio, anche perché la festa in sé non è che sia molto peggio delle varie cerimonie già in voga in questi ultimi anni, dal costo esorbitante, con clamore sempre maggiore, con inviti a cantanti sempre più famosi. Nelle varie masserie alla moda, quasi tutte uguali, non manca quasi mai l’attore delle fiction, l’influencer di TikTok e infine la banda del paese, quella che non esiste più e si tende a spacciarla per qualcosa di antico, che fornisce il vero tocco della tradizione.
Il problema di queste cose è che in genere vengono copiate, sempre al ribasso, e si finisce per far diventare un’eccezione come una regola e forse un vezzo.
Come quelli che per tutta una vita guidano una vecchia station wagon di seconda mano e poi il giorno delle nozze arrivano in chiesa con la Maserati ultimo tipo o con la Bentley decapottabile.
Non so chi siano gli sposi, né i 500 invitati esterni, né come sarà gestito il banchetto (immagino comunque un certo lignaggio).
Magari tra qualche giorno avremo dettagli più precisi, però al momento quel che conta è la delibera della giunta comunale, che offre in esclusiva per tremila euro una piazza pubblica per un evento privatissimo, che dovrebbe essere intimo e di riflessione, forse di condivisione con le persone più vicine.
Non so se qualcuno durante la festa riuscirà a moltiplicare pure i pani, il vino e i pesci, ma se dovesse riuscirci, ancora una volta non mi meraviglierei: sarebbe un altro evento che renderebbe Tricase ancora più famosa.
Certo con questa logica si potrebbe arrivare ad immaginare tutte le cerimonie, comprese quelle di battesimo, prima comunione e vari.
Basta con ristoranti banali e masserie lontane dal centro: si potrebbe affittare ogni singolo angolo del paese, ogni piazzetta e quindi finalmente incassare ogni settimana, compreso il venerdì, una bella cifra, con la quale potremmo ridurre la tassa sulla spazzatura.
E quindi avremmo risolto una serie di problemi, anche quello dei parcheggi e delle isole pedonali, perché le feste avverrebbero tutte in pubblico, nel raggio di 500 metri dalla chiesa (che rimane un aspetto secondario di tutta la vicenda) e ognuno si sceglie quale vuole.
Però, al di là di queste semplicistiche riflessioni, fa davvero specie che venerdì 3 giugno ci sarà un invitato in più, il patriota Giuseppe Pisanelli, che guarderà tutti dall’alto del suo piedistallo e penserà: se avessi immaginato quest’Italia classista e predatoria, avrei preferito rimanere a casa mia, a guardare il mare.
I 502 presenti, compreso gli sposi, non sono tenuti a sapere chi fosse Giuseppe Pisanelli e quindi tutto torna.
Attualità
Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”
Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.
Attualità
Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”
Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo
“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.
Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon
Attualità
Presentato il calendario della Polizia locale contro la violenza di genere
Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela…
Lo speciale calendario della Polizia Locale di Nardò per il 2026 è dedicato al tema del contrasto alla violenza di genere.
Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela. Ci sono, tra le altre cose, un paio di scarpette rosse sul suolo di piazza Salandra, una foto di gruppo delle agenti del Comando di via Crispi, la panchina rossa.
Dietro queste immagini c’è il lavoro quotidiano della Polizia Locale, che con dedizione e sensibilità opera per garantire sicurezza e dignità ai cittadini e ovviamente anche a tutte le donne.
Questa mattina il comandante Cosimo Tarantino ha presentato il calendario nella sede di via Crispi, consegnando una copia al consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione e all’assessora con delega alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni. Presenti anche la consigliera Daniela Bove e la vice comandante Simona Bonsegna.
“Questo calendario – ha detto il comandante Cosimo Tarantino – è un messaggio di coraggio e speranza. Pensiamo che ognuno di noi debba fare la propria parte nel contrasto alla violenza di genere, la Polizia Locale ha ritenuto quest’anno di utilizzare il calendario come importante veicolo divulgativo per sensibilizzare tutti. È importante non abbassare mai la guardia”.
“Questo è un tema che interessa singoli, famiglie e istituzioni – ha aggiunto il consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione – e ognuno deve affrontarlo nei limiti del proprio ruolo e delle proprie possibilità. Questo calendario è uno strumento istituzionale, ma stavolta anche un segno tangibile di vicinanza nei confronti dei cittadini e di tutte le donne”.
“Ringrazio il Corpo di Polizia Locale – ha detto ancora l’assessora alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni – per questa iniziativa di estrema sensibilità e responsabilità. Avere a casa questo calendario ci ricorda ogni giorno che il contrasto alla violenza di genere non può e non deve essere una battaglia episodica, ma costante e generalizzata”.
Dalla prima edizione del calendario della Polizia Locale di Nardò sono passati ormai 24 anni, dedicata all’epoca alla sicurezza stradale e arricchita dai disegni sul tema degli studenti delle scuole primarie. Questa edizione, invece, arriva nell’anno (il 2026) che celebra i 160 anni della Polizia Locale italiana.
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