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Cronaca

Tricase, studenti al freddo: sciopero!

Al “Comi” si gela: “Ci hanno promesso di intervenire subito ma non lo hanno fatto: se la Provincia non si muove ci muoviamo noi”.

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In classe fa troppo freddo e gli studenti scendono in piazza.


Questa mattina niente lezione per i ragazzi che frequentano l’Istituto Comi.


Stanno manifestando e lo striscione che presentano è eloquente:  “Se la Provincia non si muove ci muoviamo noi”.


È inverno ed ai nostri ragazzi va garantita una temperatura confortevole in classe, questo è fuor di dubbio.


Non può accadere, non è più accettabile, che la burocrazia e la lentezza congenita del sistema li costringa a fare lezione al gelo.


Con tutte le ragioni del caso i ragazzi hanno deciso di far sentire forte la loro voce.


Già qualche giorno fa nella succursale di Tutino vi erano stati dei problemi col riscaldamento poi, a quanto pare, risolto.

Neanche il tempo di gioire, però, che nella sede centrale sulla via per Tricase Porto, è… crollata la colonnina di mercurio!


Una caldaia, quella del piano terra funziona”, ci hanno fatto sapere i ragazzi, “mentre quella che dovrebbe portare il calore al piano superiore e nelle classi è knock out”.


La vicenda si trascina da qualche giorno e, ad ascoltare gli studenti, il freddo avrebbe anche decimato le classi con un congruo numero di assenti causa influenza (“anche 19 su 28!”).


Abbiamo interpellato la Provincia in più occasioni e ieri abbiamo parlato direttamente con il tecnico che ci ha garantito il suo arrivo in giornata. Cosa che, regolarmente, non  è accaduta. Questa mattina allora i rappresentanti di classe sono arrivati alle 7,30 e, dopo aver verificato che nulla era cambiato, hanno dato il via libera alla manifestazione”.


Così gli studenti hanno prima dimostrato davanti la scuola e, dopo aver approntato in loco uno striscione, sono stati prima in piazza Pisanelli e poi in piazza Cappuccini (vedi foto) per rendere pubblica la loro condizione, salvo poi tornare a scuola dove tuttora stazionano.


Resta la vergogna che nel 2018 i nostri ragazzi debbano ancora (giustamente) ricorrere alle maniere forti per far valere un loro elementare diritto. Chi può provveda. Subito!


Cronaca

Poggiardo: «L’ultimo regalo»

Un manifesto a firma del Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste, apparso in città, conferma il malcontento generale per la proroga decisa a Bari

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Sull’impianto di trattamenti dei rifiuti recentemente oggetto di una (ulteriore) proroga interviene il Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste.

Nelle ultime ore in città è apparso un manifesto sull’argomento (immagine in basso alla pagina)

«Non potevamo restare ancora silenti», aggiungono dal Coordinamento Civico, «dinanzi all’ultimo affronto subito dalla nostra comunità per mezzo dell’ultima delibera della giunta regionale con la quale – probabilmente confidando di passare inosservati essendo tutte le attenzioni dell’opinione pubblica rivolte alla tornata elettorale – presidente ed assessori regionali uscenti hanno ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 2026 le attività dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Poggiardo la cui chiusura era prevista per il 2 giugno 2025».

«Il fallimento della politica di gestione dei rifiuti, incapace dopo 15 anni di trovare soluzioni e alternative valide ed efficaci», proseguono, «non può ricadere sulla salute e sulle tasche dei nostri cittadini i quali, dopo aver subito quest’anno un aumento della tassazione, si apprestano a subire ulteriori rincari a causa dell’avvio del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti i cui costi paradossalmente risultano cresciuti rispetto a prima così come appurato in Consiglio comunale».

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Cronaca

Maltrattamenti in famiglia, arresto a Gagliano

Dopo una segnalazione i poliziotti del commissariato di Taurisano hanno trovato nell’abitazione indicata un 40enne del posto che inveiva e minacciava di morte i propri anziani genitori. Il padre presentava anche una ferita alla mano

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Gli agenti del Commissariato di Taurisano sono intervenuti dopo una segnalazione di maltrattamenti in famiglia a Gagliano del Capo.

Arrivati sul posto i poliziotti hanno trovato nell’abitazione segnalata un uomo di 40 anni che inveiva e minacciava di morte i propri anziani genitori.

Mentre, nella casa, erano visibili diversi elementi d’arredo danneggiati, il padre dell’aggressore presentava anche un’evidente ferita a una mano.

È stato così chiamato personale del 118 intervenuto in soccorso dell’uomo ferito che è stato accompagnato al pronto soccorso di Casarano,

Al termine delle cure necessarie, è stato dimesso con una prognosi di 7 giorni.

L’uomo ha sporto quindi denuncia nei confronti del figlio che, accompagnato negli uffici del Commissariato, al termine delle procedure, è stato arrestato dalla Polizia di Stato per maltrattamenti in famiglia e, su disposizione del P.M. di turno, condotto in carcere.

*foto in alto di repertorio
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Cronaca

Sicurezza sul lavoro, sommerso e caporalato: 40 persone deferite

I carabinieri hanno controllato 51 aziende in provincia, sospeso 16 attività ed elevato ammende per 220 mila euro e sanzioni amministrative per 63.500 euro

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Nel quadro di un’attività ispettiva programmata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro – Direzione Centrale per la Tutela, la Vigilanza e la Sicurezza del Lavoro, i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce, insieme al personale della Direzione Territoriale del Lavoro di Lecce, con il supporto dell’Arma Territoriale, hanno portato a termine una significativa attività di controllo.

L’attività ha avuto come finalità principale il contrasto al lavoro irregolare, all’intermediazione illecita e al caporalato, oltre alla verifica del rispetto delle normative vigenti in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nel corso delle ispezioni sono state controllate complessivamente 51 aziende attive in diversi settori, tra cui edilizia, commercio e agriturismo/ristorazione.

A seguito delle irregolarità riscontrate – tra cui l’impiego di lavoratori “in nero e gravi violazioni in materia di sicurezza – sono state disposte 16 sospensioni di attività imprenditoriali.

Le autorità competenti hanno inoltre irrogato ammende per un totale di 220mila euro e sanzioni amministrative pari a 63.500 euro. Complessivamente, 40 persone sono state deferite in stato di libertà per le violazioni accertate, in conformità alla normativa vigente.

L’operazione si inserisce nel più ampio impegno volto a tutelare i diritti dei lavoratori e a contrastare pratiche illecite che compromettono la regolarità del mercato del lavoro e la sicurezza degli ambienti lavorativi.

Le violazioni emerse hanno riguardato soprattutto l’inosservanza dei requisiti minimi di sicurezza, quali: mancata formazione dei lavoratori, assenza di misure antincendio adeguate, carenze negli accessi ai posti di lavoro in quota, mancata sorveglianza sanitaria, inadeguate condizioni igieniche dei luoghi di lavoro, mancata redazione del Piano Operativo di Sicurezza e mancato aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

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