Attualità
Lupi, furfanti e cortigiani a Casarano
Che succede a Palazzo dei Domenicani? Che qualcosa non giri per il verso giusto nell’amministrazione De Nuzzo e per la precisione proprio nello schieramento di maggioranza, lo si è capito da tempo…
Un vecchio adagio di fine ’800 dice che, oltre ai lupi ed ai furfanti, solo i cortigiani sono in grado di fiutare una preda.
Tanti anni dopo, a parte i furfanti che sono inestinguibili ed i lupi che invece sono ormai rarissimi, ad aver mutato nome e costumi ma non certo la loro intima essenza, sono indubbiamente i cortigiani.
Certo oggi non si inchinano al passaggio del re (questo dipende, in realtà, solo dal tipo di re) ed hanno cambiato il loro aspetto esteriore mettendo la cravatta al posto dei parrucconi, ma non hanno cambiato certo alcuni comportamenti distintivi.
L’ambiente ed il fare da cortigiano lo si trova ovunque ed ovviamente anche in ogni amministrazione pubblica, e quella di Casarano non è da meno, con il suo nuovo sindaco-re e con lo stuolo di cortigiani fratelli-coltelli che lo circonda.
Che qualcosa non giri per il verso giusto nell’amministrazione De Nuzzo e per la precisione proprio nello schieramento di maggioranza, lo si è capito da tempo; a partire da quella presa di posizione di Fratelli d’Italia sulla (solo apparente) banalità delle fioriere in piazza (riempite di cartoncini colorati in occasione della festa del papà, con quel patetico stile da scuola materna ma con l’aggravante di avere degli autori decisamente adulti), passando poi alle ben più serie posizioni relative alla gestione ed ai permessi per i locali della movida.
La notte casaranese
Su di essi conviene però spendere due parole in più perché, come sempre, la verità sta nel mezzo. I locali rivendicano la possibilità di poter tornare ad organizzare periodicamente delle serate evento, magari anche con musica dal vivo: appuntamenti questi che, nella Casarano pre-covid, erano diventati un vero e proprio punto di riferimento per i giovani del sud Salento con buona pace dei residenti che, almeno una volta a settimana, erano costretti a chiudere occhio solo dopo le tre del mattino.
Ad onor del vero c’è da dire che un qualsiasi locale da intrattenimento, per esser definito tale, deve avere precise caratteristiche e autorizzazioni ad hoc, frutto proprio della valutazione e del rispetto di tali caratteristiche.
Mediamente più facile, invece, ottenere autorizzazioni per aprire una comune attività di somministrazione di alimenti e bevande (categoria alla quale appartengono quasi tutti i locali in questione) che però, capite bene, è cosa ben diversa da un locale di intrattenimento. Detto questo, però, soprattutto dopo lo stop forzato durato più di un anno e con un centro città economicamente agonizzante, non sarebbe stato tanto sbagliato trovare un bel compromesso fra il diritto al riposo dei condomini ed il diritto ad esistere e a lavorare (e a riportare vita e movida) degli esercenti.
L’opposizione che fa?
L’ultimo esempio di qualcosa che si è rotto all’interno della maggioranza, fra Fratelli d’Italia ed il Sindaco e i suoi fedelissimi (ammesso che ci sia mai stata coesione al di là delle belle parole da campagna elettorale) lo si è avuto al momento del voto del bilancio di previsione 2021/23 in cui le diatribe ed i mal di pancia si sono evidenziati tutti, proprio davanti ai cittadini presenti al Consiglio ed agli occhi increduli dell’opposizione.
Già… in tutto questo bailamme, l’opposizione che fa? Per il momento, a parte qualche irreprensibile iniziativa, come la richiesta di cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, la veemente protesta contro l’intitolazione di una via ad Almirante, l’erba sui marciapiedi o la netta e fiera presa di posizione circa il colore dei basoli di piazza San Giovanni, ha avuto finalmente il concreto merito di portare a Casarano, a vedere di persona le carenze dell’ospedale, uno stuolo di politici regionali, tra cui l’assessore Pier Luigi Lo Palco (anche se, quel giorno, avvisare il sindaco, anche se di parte avversa, non sarebbe stata poi una cattiva idea; anzi, in genere si chiama correttezza istituzionale).
Ma una cosa è certa: l’opposizione non è composta da donne e uomini sprovveduti e quindi, se ancora non stanno dando una spallata al governo De Nuzzo, forse è solo perché non sarebbero ancora pronti a gestire il day after.
Intanto però, nonostante gli sgambetti politici, l’attività amministrativa (qui senza distinzioni) va avanti con misure anche concrete, come gli oltre 360mila euro stanziati dalla Regione per rifare (finalmente) le strade, la realizzazione di una bretella per decongestionare il traffico di via Ombrone o il rifacimento del mercato coperto di via Matino.
Noi non sappiamo quale sarà il futuro di questa amministrazione, ancora troppo giovane per poterla valutare ma con ancora troppi riferimenti più o meno velati al recente passato da cui doversi liberare (ammesso che davvero lo si voglia).
Il tempo cambia i contesti e “nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo”. (cit.)
Antonio Memmi
Attualità
Centrosinistra tricasino spaccato: la posizione di “Tricase, che fare?”
La presidente Sonia Sabato: “Avevamo fermamente ribadito la necessità delle primarie. Avevamo chiesto più ampia e democratica partecipazione”
Era primavera, lo scorso mese di aprile, quando il centrosinistra di Tricase si annunciava definitivamente riunito con queste parole: “Insieme per un percorso collettivo. Pronti a raccogliere la sfida del futuro”.
Firmatari di questo patto d’unità erano il PD cittadino, Cantiere Civico, Alleanza Verdi-Sinistra Tricase e Tricase, che fare?.
Otto mesi dopo, il fronte non è più lo stesso. Manca all’appello “Tricase, che fare?”, gruppo politico presieduto da Sonia Sabato e rappresentato in consiglio comunale da Giovanni Carità, Armando Ciardo ed Antonio Luigi Baglivo.
Proprio queste quattro firme oggi diffondono un comunicato per chiarire la loro posizione all’interno del valzer di centrosinistra. Lo fanno nel weekend caldo del PD che, dopo l’annuncio da parte del circolo cittadino della candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco per le prossime amministrative, ha registrato le dimissioni dal partito del consigliere comunale Minonne e le critiche dapprima del consigliere regionale Stefano Minerva (cui poi lo stesso Partito Democratico ha risposto) e poi di un altro potenziale candidato: Andrea Morciano.
Ecco quindi la nota a firma della presidente Sonia Sabato. Un intervento col quale “Tricase, che fare?” prende la parola proprio per far chiarezza su questo percorso di riunificazione del centrosinstra tricasino azzoppato, ed oggi finito sotto i riflettori.
La nota
Sollecitati ad intervenire sulle ultime vicende politiche che interessano la nostra città, crediamo necessario solo chiarire che per il nostro modo di intendere e praticare la politica, non riteniamo opportuno e, soprattutto, corretto entrare nel merito delle personali e libere scelte di alcune componenti del centrosinistra cittadino. Chi ha deciso di percorrere una strada lo ha fatto liberamente, come altrettanto liberamente noi abbiamo scelto di non condividerla.
La nostra storia è sotto gli occhi di tutti, eletti per stare all’opposizione lì siamo rimasti, con coerenza e trasparenza, da sempre distanti da vincoli clientelari, ingerenze esterne e trasformismi vari.
Che sarebbe stato necessario passare dallo strumento delle primarie è stato dal nostro gruppo fermamente e costantemente ribadito. Come da sempre abbiamo chiesto di lavorare ad una più ampia e democratica partecipazione.
Ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci rattrista, apprendere dalla stampa che anche altri, solo oggi, siano del nostro stesso parere. Preso atto di questo, ribadiamo per la premessa fatta, che noi mai entreremo nelle vicende interne di altri partiti o rappresentanze. Chi compie una scelta è libero di farla e di portarla avanti in piena coscienza, ma anche nella piena assunzione di responsabilità.
Auspichiamo, per quello che può servire, che nell’agire di tutte le parti politiche ci sia sempre l’obbiettivo finale di un impegno sano, lungimirante e coraggioso per il futuro della nostra città e del nostro territorio.
Attualità
Elezioni a Tricase, Andrea Morciano: “Perché non fare le Primarie”?
“Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo”
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Continua il dibattito (ottimismo) intorno alla candidatura del centro sinistra o parte di esso.
Così, dopo l’ufficialità da parte del circolo cittadino del Partito Democratico, sinistra italiana e Cantiere civico della candidatura di Vincenzo Chiuri vengono fuori tutti i contrasti interni e i diversi malumori evidentemente covati e mai risolti.
Sulla vicenda ora interviene anche colui che da tempo era indicato come candidato “in pectore“: Andrea Morciano.
Di seguito il suo intervento sull’intera.
“Leggere un comunicato attraverso il quale una parte della coalizione di centrosinistra di Tricase – orfana, ad oggi, del sostegno dell’Associazione Tricase, che fare? (che conta il Gruppo consiliare più numeroso in Consiglio comunale con Giovanni Carità, Antonio Baglivo e Armando Ciardo, NdR) – ufficializza la candidatura a sindaco del dott. Vincenzo Chiuri, vantando un percorso partecipato di confronto e di valutazione di un progetto politico condiviso, lascia estremamente titubanti, non di certo per valutazioni legate alla figura del candidato, ma per le modalità con cui è stata effettuata e comunicata la scelta.
Sostenere che ci siano stati tavoli di confronto tra tutte le forze e associazioni di centrosinistra non corrisponde al vero, dal momento che numerosi cittadini appartenenti alle stesse aree politiche non sono stati mai invitati al dibattito sulla valutazione di un ipotetico candidato sindaco né tantomeno sono stati coinvolti in questioni più ampie su programmi elettorali e nuovi visioni sul futuro della città.
E questo posso sostenerlo a ragion veduta dal momento che, avendo negli scorsi mesi dichiarato in maniera trasparente la mia disponibilità a guidare un progetto politico alternativo all’amministrazione uscente, gli amici e i concittadini che si stanno impegnando insieme a me nella costruzione dal basso di un nuovo progetto politico, si muovono esattamente nella stessa zona politica rivendicata dalle forze sostenitrici del dott. Chiuri, essendo alcuni tesserati PD, altri provenienti dalle associazioni di centrosinistra tra cui lo stesso Cantiere Civico.
È evidente che il comunicato escluda a priori il loro parere visto che la proposta, oltre che giungere dai pochi rappresentanti delle parti, non è stata nemmeno condivisa.
A sostegno di ciò anche il comunicato del consigliere in quota PD Francesco Minonne.
È evidente che il Centro Sinistra unito di cui si parla è, oggi, pura utopia.
Sono state effettuate scelte azzardate, partite da prese di posizione personali in direzione contraria più che verso un obiettivo di bene comune, e questo potrebbe portare ad ulteriori frammentazioni, rovinando ancor di più la situazione già abbondantemente minata del nostro paese.
Non sarebbe allora stato meglio giungere ad una selezione del candidato usando uno strumento più democratico come le primarie, mettendo davvero in gioco tutte le forze afferenti all’area politica in questione?
Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo.
A nome del folto gruppo di concittadini con cui stiamo condividendo da tempo una forte volontà di lavorare per un concreto cambiamento ribadisco che la Città di Tricase merita un vero percorso partecipato ed allargato ad un sempre maggiore numero di interlocutori, liberi nelle scelte e inclini al confronto, avendo come obiettivo comune un’idea di una Tricase rinnovata e non di una semplicistica costruzione tenuta in piedi dalla volontà di pochi e travestita da una finta aura di democrazia.
Rimbocchiamoci le maniche e raccogliamo le idee, a breve le comunicazioni sui prossimi incontri a cui chiederemo massima partecipazione”.
Andrea Morciano
Attualità
Elezioni a Tricase, il PD insiste: “Strada tracciata”
I Dem tricasini: “In completa autonomia e condivisione è stato elaborato il documento contenente le caratteristiche del candidato sindaco, e senza che vi fosse necessità di ricorrere alla convocazione di tavoli provinciali”
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Difficile districarsi tra correnti interne, ingerenze “esterne“ e polemiche al contorno.
Fatto sta che arriva la nuova presa di posizione da parte del Circolo cittadino del Partito democratico. E questo avviene dopo l’annuncio del candidato sindaco Vincenzo Chiuri e le conseguenti dimissioni dal PD del consigliere comunale Francesco Minonne e la “bacchettata” ai dem tricasini da parte dell’ex presidente della provincia e ora consigliere regionale del PD Stefano Minerva.
“Prendiamo atto delle due note inviate alla stampa, a distanza di poche ore l’una dall’altra, da parte del consigliere comunale Francesco Minonne e da parte del consigliere regionale Stefano Minerva”, la premessa dal Circolo cittadino dei Democratici, “Desta molto stupore la nota di Minonne, il quale, sin dalla passata primavera, in diverse circostanze, aveva già avuto modo di chiarire la propria posizione a tutti gli iscritti del partito, dichiarando una certa vicinanza ad un probabile candidato, verso il quale lo lega un forte legame di amicizia, autoescludendosi da qualsiasi percorso politico intrapreso da parte del PD cittadino unitamente alle altre componenti tricasine del centro sinistra.
Pertanto, riteniamo del tutto incomprensibile e strumentale aver presentato una nota stampa, immediatamente dopo la pubblicazione del nostro comunicato. Il consigliere” prosegue la nota, “sottolinea una mancata condivisione, dal momento che la sua posizione era ormai nota a tutti gli iscritti del partito e “praticata” alla luce del sole.
Per questa nuova esperienza politica, non ci resta che augurare al Consigliere Minonne di trovare il tempo, che finora non ha avuto e che ha penalizzato il partito in seno all’assise consiliare, per espletare al meglio le funzioni”.
Poi i Dem passano alla nota del consigliere Minerva: “Ribadiamo quanto già detto nel comunicato stampa: da due anni a questa parte abbiamo portato avanti un processo di confronto approfondito, che ha permesso di giungere ad una sintesi ampia e credibile – prima nel Partito Democratico e poi con gli alleati di Coalizione – attorno a un progetto politico condiviso con lealtà e senso di responsabilità, non solo in grado di superare le divisioni del passato, ma anche di offrire una visione chiara ed unitaria per il futuro della nostra Città”.
@Se il consigliere Minerva avesse letto la nota stampa nella sua interezza” aggiungono, “non gli sarebbe sfuggito l’appello alla coesione e all’unità del centrosinistra tricasino, lontano dalle frammentazioni e personalismi del passato e, soprattutto, tenendo a bada le incursioni di chi, come già accaduto, vuol “dirigere” la comunità democratica di un paese che non gli appartiene”.
“Apprezziamo il suo invito a tenere sempre aperta la porta del campo progressista”, si legge ancora, “ma riteniamo riduttivo il richiamo a documenti di coalizione dello scorso aprile, perché a distanza di sei mesi, la vita politica di Tricase è naturalmente proseguita in completa autonomia, come in completa autonomia e condivisione è stato elaborato il documento contenente le caratteristiche del candidato sindaco, e senza che vi fosse necessità di ricorrere alla convocazione di tavoli provinciali”.
“A Tricase c’è un partito vivo, partecipato e coeso”, insistono dal circolo tricasino, “così come viva e partecipata è la coalizione che si è formata e che continua a riscontrare l’adesione di persone, movimenti e associazioni interessate al progetto. La strada è tracciata, e di questo ne siamo davvero orgogliosi”, concludono i Dem tricasini, “vi aspettiamo giovedì 11 dicembre alle ore 19, presso le Scuderie di Palazzo Gallone”.
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