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Attualità

ZES, Casarano ci sarà?

Zone Economiche Speciali:“Caro Emiliano, non ci siamo tanto amati ma ora hai la possibilità di fare qualcosa di concreto per questa terra che ha già pagato un prezzo sino ad ora altissimo”

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Finita la campagna elettorale (in attesa e con la paura che se ne possa riaprire un’altra) possiamo tornare a parlare di lavoro e di sviluppo per il territorio. Casarano, negli anni passati, è sicuramente stato una terra prolifica dal punto di vista industriale, soprattutto per quanto riguarda l’industria manifatturiera nel campo del tessile: scarpe di alta, media e bassa qualità, calze e tutto ciò che può ruotare nel relativo indotto.


Poi è arrivata quella che tutti chiamano crisi ma che in realtà ha delle cause ben precise che la crisi ha solo accelerato senza esserne la reale responsabile.


La prima causa la si deve solo imputare agli stessi imprenditori che hanno comunque avuto il grande merito di far crescere Casarano ma che, non puntando sulla scommessa dell’alta qualità (come ad esempio hanno fatto grandi marchi del centro Italia o solo pochissimi qui nel Salento), sono rimasti sullo stesso terreno in cui gareggiavano (senza regole) dapprima i paesi dell’est Europa e poi quelli orientali: inevitabile quindi esserne sconfitti.


La seconda causa però deve essere imputata ai cittadini stessi che, cullati, nei tempi d’oro, dall’abbondanza di lavoro, non hanno saputo o non hanno voluto, diversificare mantenendo competenze e progredendo nell’agricoltura, nel commercio oppure nel turismo di qualità.


Ma questo è tempo che fu.  Ora siamo in una situazione diversa in cui i grandi imprenditori (le multinazionali della calzatura per intenderci) sopraffatti dalle spese di gestione da sopportare in questi Paesi in via di sviluppo così lontani da noi, scoraggiati da una qualità della manodopera che rimane sempre, nonostante il passare degli anni, molti gradini più giù di quella ottenibile qui da noi, ma soprattutto sfiancati da un sistema di falsificazione difficile da arginare in quei Paesi ed in grado di far giungere sul mercato i prodotti contraffatti prima ancora degli originali, gradualmente stanno tornando in Italia e di conseguenza qui, nel Salento, a Casarano, con programmi affascinanti che danno speranza al futuro di questa terra.


Coincidenza vuole inoltre che, proprio in questo periodo, ci sia la possibilità di istituire, anche nel Salento, una ZES, un nuovo concetto di “Zona economica speciale”, già molto diffuso all’estero e che individua zone del Paese collegate ad una area portuale, destinatarie  di  importanti benefici fiscali e semplificazioni amministrative, che consentano lo sviluppo di imprese che già esistono o che si insedieranno, attraendo anche (e soprattutto) investimenti esteri.


Individuare queste zone è compito della Regione e nei casaranesi, saputo questo, un brivido inevitabilmente corre lungo la schiena pensando allo scempio subìto con l’ospedale (già a dicembre dello scorso anno, a seguito di un’indiscrezione, parlammo della scellerata decisione del nostro amato Governatore Emiliano di tenere fuori proprio Casarano, dotato della seconda zona industriale nella provincia per estensione, dotata di banda larga per la trasmissione dei dati ed interamente servita da illuminazione e strade asfaltate e capannoni pronti e disponibili, a beneficio di altre zone oltretutto “impreparate” come ad esempio quella di Nardò).

Tale indirizzo di comportamento da parte della Regione, è sembrato poi essere confermato anche in questi ultimi giorni. A seguito di un’altra indiscrezione infatti, che sembrerebbe confermare la prima, il sindaco Gianni Stefàno fa appello al Governatore Emiliano di ritornare sulle sue decisioni ed includere Casarano in questo programma.


A differenza del passato però qualcosa si è mosso tanto che con una nota di qualche giorno dopo, lo stesso assessore regionale Michele Mazzarano smentisce categoricamente tali notizie e soprattutto il consigliere PD Attilio De Marco rincara la dose attaccando il sindaco e rimproverandolo di aver strumentalizzato tali notizie per scopi puramente elettorali e tranquillizzando al contempo tutti riguardo al fatto che, avendo avanzato in sede politica, le istanze del territorio, il perimetro della ZES comprenderà sicuramente anche Casarano.


A noi non interessa la vicenda elettorale (tra l’altro andata malissimo per entrambi i protagonisti), ma interessa vedere una luce alla fine di questo tunnel.


Caro Emiliano, noi non ci siamo tanto amati sino ad ora ma adesso hai la possibilità di fare qualcosa di concreto per questa terra, puoi aiutarci a veder lavorare i nostri giovani e veder soprattutto ridecollare questa zona del Salento che ha già pagato un prezzo sino ad ora altissimo. Mi raccomando…


Antonio Memmi


Attualità

Tricase, Elezioni 2026: Claudio Pispero per il centrodestra?

Il diretto interessato non ha ancora sciolto le riserve ma è lui il prescelto. Antonio Forte, coordinatore di FdI: «Capacità, esperienza politica e affidabilità. È il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando»

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Alla tornata elettorale in cui i tricasini saranno chiamati a scegliere sindaco e consiglio comunale manca ancora più di un anno, ma il quadro comincia a delinearsi.

Come anticipato da queste colonne, di sicuro si ricandiderà il sindaco uscente Antonio De Donno che lo ha annunciato più volte pubblicamente; il centrosinistra (Partito democratico, AVS, Tricase che fare? e Cantiere Civico) prova a fare fronte comune ed ha annunciato che ricorrerà alle Primarie nel caso non ci fosse unanimità intorno al nome prescelto come candidato sindaco; Vincenzo Errico, dovrebbe essere a capo della lista del movimento Tricase Insieme.

Della tornata elettorale dovrebbe tornare a far parte anche il centrodestra (assente nel 2020), che avrebbe individuato in Claudio Pispero il suo candidato sindaco.

Una mezza conferma arriva anche da Antonio Forte coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia secondo cui l’ipotesi, «all’interno delle forze politiche del centrodestra di Tricase sta raccogliendo sempre più consensi. È una possibilità che sta prendendo sempre più corpo».

Secondo il coordinatore di FdI, «Claudio Pispero rappresenta il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando: capacità, esperienza politica, affidabilità, appartenenza indiscutibile nell’area di centro destra e capacità di portare al di fuori dei confini di Tricase gli interessi della Città con i giusti referenti sia a livello provinciale, sia regionale che nazionale».

Va detto, però, che l’avvocato tricasino «pur ringraziando gli amici dei partiti del centrodestra che hanno dimostrato la loro fiducia», ha però smentito di aver accettato una qualsiasi candidatura, confermando, però, che il centrodestra, con in testa il partito di Fratelli d’Italia della Presidente Giorgia Meloni, gli ha chiesto di «prendere in seria considerazione l’investitura a sindaco per l’intero centrodestra di Tricase».

A quanto pare Claudio Pispero ci starebbe riflettendo e, come annuncia Antonio Forte, «la decisione non è stata ancora presa».

Staremo a vedere se alla fine scioglierà le riserve o il candidato sarà un altro.

Quel che è certo è che il centrodestra questa volta non resterà estraneo alla competizione elettorale.

Giuseppe Cerfeda

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Attualità

Tap, accordo da 6 milioni per Melendugno

Il Comune mette la parola fine al contenzioso. il sindaco Maurizio Cisternino: «Svolta storica per il nostro Comune che sembrava destinato ad ospitare gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione»

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Il Comune di Melendugno mette la parola fine al contenzioso con la TAP e porta a casa, a titolo di compensazione, 6milioni e 50mila che dovranno essere utilizzati per scopi ambientali e sociali.

La Giunta comunale ha approvato la delibera con cui autorizza il sindaco Maurizio Cisternino, a sottoscrivere l’accordo (che è parte integrante della delibera) con il quale rinuncia alla costituzione di parte civile nel processo penale a carico di Tap, la cui udienza è fissata per il 12 maggio, e accetta di non partecipare ai negoziati per ottenere nuove compensazioni per l’ulteriore ampliamento del gasdotto Tap fino a 20 miliardi di metri cubi annui, in corso di autorizzazione. Resta salvo, però, il diritto del Comune di beneficiare di eventuali misure compensative che la Regione Puglia dovesse comunque destinare al territorio comunale, in caso di ampliamento dell’impianto.

«È una pagina storica per il nostro Comune, che sembrava ormai destinato a dover “ospitare” gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione», commenta il sindaco Maurizio Cisternino, «ogni tavolo di negoziazione era ormai saltato a causa di una presa di posizione molto forte che aveva impedito il dialogo tra la multinazionale e le istituzioni, cosa che è sempre doverosa, soprattutto nei momenti di maggiore tensione, nell’interesse di tutta la collettività.  Lo scopo dell’accordo è di costruire un dialogo costruttivo che vada a vantaggio della crescita del nostro territorio, normalizzare i rapporti con Tap e conseguire risultati per il bene e lo sviluppo di Melendugno e di tutto il suo territorio».

La delibera parte da queste premesse: «La Trans Adriatic Pipeline AG, società che ha realizzato e gestisce l’opera, ha manifestato disponibilità a definire in via transattiva ogni questione pendente mediante corresponsione di un contributo economico a favore del Comune pari a complessivi € 6milioni e 5° mila euro, per finalità̀ ambientali e sociali, a fronte della rinuncia del Comune alla costituzione di parte civile nel procedimento penale in corso e della rinuncia alla partecipazione a eventuali negoziati relativi alle misure di riequilibrio ambientale con riferimento all’ampliamento attualmente in corso di autorizzazione».

L’accordo ha superato l’esame del segretario comunale Maria Elena Megha e dell’avvocato Francesco Calabro, che difende il Domune in sede penale.

«Lo schema di accordo originariamente proposto è stato oggetto di istruttoria tecnico-amministrativa e di parere favorevole a firma congiunta del Segretario comunale e dell’avv. Francesco Calabro, legale incaricato della difesa dell’Ente nel procedimento penale di cui sopra, agli atti della presente deliberazione», si legge in delibera, «la definizione transattiva appare coerente con l’interesse pubblico perseguito dall’Ente, finalizzato a normalizzare i rapporti con il soggetto proponente e a conseguire risorse da destinare a interventi ambientali e sociali nel territorio comunale»

«L’accordo», si specifica, «non comporta rinuncia generalizzata ai benefici compensativi, rimanendo impregiudicato il diritto del Comune a beneficiare di eventuali future misure di riequilibrio ambientale che la Regione Puglia dovesse destinare al territorio comunale».

Lunedì 12 maggio il sindaco Maurizio Cisternino si presenterà presso il Tribunale di Lecce per formalizzare davanti ai giudici, la rinuncia alla costituzione di parte civile.

Tap, nel giro di 15 giorni verserà la prima tranche di 3milioni e 50mila euro. In luglio verrà versata la seconda tranche.

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Il sindaco di Melendugno Maurizio Cisternino

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Attualità

Papa Leone XIV

Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

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Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.

Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.

La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).

I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.

Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.

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