Attualità
Tuteliamo il Made in Italy, ne va del nostro benessere
«Dall’immagine del Made in Italy all’estero dipende la nostra capacità di esportazione e quindi il nostro benessere economico. Occorre una presa di coscienza generale. Tutti dobbiamo sentire la necessità di far arrivare a livello politico ed istituzionale questo messaggio»
La mancata tutela del Made in Italy, soprattutto nel settore moda, può arrecare danni irreversibili oltre che alla nostra economia e al nostro benessere anche alla salute di ognuno di noi.
Salvatore Rotundo, imprenditore di Castrignano dei Greci, stufo di attendere che le istituzioni facciano passi avanti concreti, per informare e sensibilizzare sulla questione ha deciso di fare da solo, utilizzando, ogni mezzo a disposizione, internet e social compresi.
«Mi spiace constatare che il prestigio del Made in Italy nel mondo non sia più quello di una volta», premette l’imprenditore salentino.
È un tema che direttamente o indirettamente riguarda la vita di ognuno di noi anche perché non ha solo implicazioni economiche ma anche implicazioni che hanno a che fare con la nostra salute.
Un esempio su tutti: «La tinta per tessuti e i filati in Italia è molto costosa perché si possono adoperare solo coloranti a norma di legge non pericolosi per la salute. In alcuni Paesi asiatici, invece, è consentito utilizzare coloranti economici, proibiti in Italia perché tossici e spesso anche cancerogeni, come i coloranti azoici che contengono metalli pesanti, cromo, nichel, cadmio, ecc. che entreranno a contatto con la nostra pelle».
Non solo: «Tutti i bagni di tintura in cui rimangono disciolte grandi quantità di coloranti vengono gettati nei fiumi, così chi produce risparmia ulteriormente sui costi di smaltimento e depurazione con conseguenze devastanti sull’ambiente che sono facilmente immaginabili».
Le conseguenze sulla nostra economia sono pesanti a partire di 120mila posti di lavoro persi negli ultimi anni solo nel settore moda.
Anche chi non è del settore, però, dovrebbe essere preoccupato.
Se è «inaccettabile la nostra mancanza di consapevolezza, ancor di più lo è quella delle istituzioni: dall’immagine del Made in Italy all’estero dipende la nostra capacità di esportazione e quindi il nostro benessere economico. Occorre una presa di coscienza generale. Tutti dobbiamo sentire la necessità di far arrivare a livello politico ed istituzionale questo messaggio».
IL VIDEO IN DIFESA DEL MADE IN ITALY
Attualità
Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto
Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni
Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.
La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.
Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.
La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.
L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.
Attualità
Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”
Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.
Attualità
Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”
Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo
“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.
Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon
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