Attualità
Ospedale di Galatina: “Stato d’agonia”
La Fp Cgil Lecce: “Taglio posti letto e carenza di organico, da mesi l’attività e l’assistenza ai pazienti viene garantita in un contesto caratterizzato dalla gravissima carenza di personale medico”
La Fp Cgil Lecce con una nota a firma del suo segretario provinciale Floriano Polimeno denuncia “lo stato di agonia” in cui versa l’ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina.
«La situazione del presidio ospedaliero è preoccupante, tanto per l’utenza quanto per gli operatori. Da mesi ormai l’attività e l’assistenza ai pazienti viene garantita in un contesto caratterizzato dalla gravissima carenza di personale medico. Per sopperire a tale carenza si ricorre a sedute aggiuntive, con grave rischio clinico per il paziente: un escamotage che non consente al personale turnista il dovuto riposo. E dove non si riesce ad aggirare l’ostacolo in questo modo, si procede ad un lento e progressivo smantellamento dei servizi offerti».
La Cgil denuncia: « nell’Unità operativa di Malattie Infettive (20 posti letto), la gravissima carenza di personale medico, dovuta anche dal trasferimento di 2 medici presso altri presidi, non consente di garantire l’attività di reparto e pertanto la Direzione ha disposto il blocco dei ricoveri. E di fatto, ormai da qualche mese, la chiusura del reparto. Tra l’altro non si ha alcuna notizia di una riapertura, nonostante la delibera di giunta del piano di riordino della rete ospedaliera preveda tale Unità a Galatina;
nel reparto di Pneumologia, a causa della carenza di personale medico, si è disposta la riduzione da 20 a 12 posti letto. Nonostante il trasferimento avvenuto di recente di 2 unità mediche, non si riesce a garantire neanche la turnazione minima in pronta disponibilità;
nel reparto di Gastroenterologia, a causa della carenza di personale medico, si è disposta la riduzione da 20 a 10 posti letto. Il personale medico è esausto e sovraccaricato, dovendo anche affrontare le guardie inter divisionali di presidio;
il reparto di Medicina oramai risulta in ginocchio a causa della carenza di personale medico: su un’unica ala si “coprono” 27 Posti letto. Lo stato di stress lavorativo del personale medico risulta altissimo, dovendo garantire le guardie inter divisionali. Il personale medico è praticamente assente dalla turnazione mattutina e pomeridiana, con grave ripercussione sull’assistenza diretta ai pazienti ricoverati;
in Nefrologia e Dialisi, primo reparto in provincia per attività, la carenza di personale è cronica. La Direzione non riesce a garantire nemmeno la presenza di Operatori sociosanitari (Oss), per offrire un’adeguata assistenza al paziente dialitico. Negli ultimi anni il personale Oss in servizio si è ridotto da 7 a 4 unità.
Stesso discorso vale per il personale infermieristico, che addirittura ricorre alle sedute aggiuntive per coprire i turni nel reparto di Dialisi. Dal punto di vista del personale medico, al posto delle 7 unità previste in organico, l’attività in questo reparto (e nelle sedi periferiche di Nardò e Calimera) vengono gestite con solo 5 medici. Va inoltre scongiurata la paventata disattivazione della turnazione notturna del personale infermieristico: non si osa immaginare come potrebbe essere trattato un paziente che necessità di trattamento dialitico, con il medico assente e che deve essere chiamato in pronta disponibilità e addirittura in assenza dell’infermiere di dialisi”.
Ad avviso della scrivente Organizzazione sindacale, la scelta di ridurre i posti letto (circa 45) espone di fatto il “Santa Caterina Novella” e l’intera azienda a rischi enormi.
Eliminare 45 posti ha una serie di conseguenze sul territorio: «gli altri presidi della Asl di Lecce sono costretti ad aumentare la capacità recettiva, determinando il fenomeno dell’extra-locazione di pazienti di area medica in reparti di area chirurgica. Una dinamica che già si riscontra in altri presidi, “Fazzi” compreso dove risultano ricoverati pazienti complessi di area pneumologica e internistica nei reparti di oculistica e chirurgia plastica, con gravissimo rischio clinico. Sarebbe utile conoscere l’indice di mortalità registrato nei presidi della nostra Asl negli ultimi anni, in concomitanza dei continui tagli di posti letto per “acuti”, specie nell’area medica; portando l’ospedale di Galatina dai 156 posti letto, deliberati dalla giunta Regionale, a 110 posti letto circa, si spinge il presidio in deficit sistemico: qui i Drg (Diagnosis-related group, in italiano Raggruppamento omogeneo di diagnosi) prodotti non copriranno mai i costi di gestione. Vale la pena ricordare che i deficit di bilancio di un presidio possono giustificare decisioni, da parte della direzione Generale, di ulteriori tagli e chiusure nel presidio».
A questa situazione si sommano altre criticità: «In Cardiologia le consulenze continue ai reparti e al Pronto Soccorso costringono le uniche 4 unità mediche in servizio a turni massacranti, che si espletano anche con sedute aggiuntive. La gravissima carenza di personale medico costringe il personale medico ad effettuare turni che vanno ben oltre le 38 ore settimanali previste dal contratto di lavoro, in palese violazione della normativa in vigore. Qui le urgenze vengono gestite in condizioni disagiate e i trasferimenti urgenti di pazienti sono trattati da un solo cardiologo medico di turno che, trovandosi spesso solo, deve sospendere le altre attività. Viene da chiedersi: con quale sicurezza per il paziente sono gestite le urgenze cardiologiche? Quale sicurezza si offre al paziente cardiologico che giunge al pronto soccorso di Galatina? È solo lo spirito di abnegazione e di sacrificio dei lavoratori (a cui sono sospesi congedi straordinari e ferie) che consente di evitare situazioni di pericolo per l’incolumità del paziente;
di recente si è disposta la disattivazione dell’ambulatorio di Ortopedie e sala Gessi, con il contestuale trasferimento del personale medico in altri ospedali. Ciò comporta per il pronto soccorso di Galatina continui e frequenti trasferimenti verso altri presidi di pazienti che presentano piccoli traumi e ferite. Viene da chiedersi se non fosse il caso di lasciare aperto l’ambulatorio già esistente, se è vero che la Direzione Generale ha in mente di attivare una “Week Surgery ortopedica” a Galatina.
Il Servizio di Pronto Soccorso risulta in costante affanno, sia per l’alto numero di pazienti trattati sia dai continui trasferimenti di pazienti presso altre strutture della Asl, considerato che nelle condizioni attuali l’Ospedale di Galatina non è in grado di accogliere urgenze di una certa gravità. Al “Santa Caterina Novella”, ad oggi, diventa incomprensibile come possa essere classificato ospedale di base, secondo il DM 70».
«Dopo un Piano di rientro imposto dal Governo nazionale, costato per anni lacrime e sacrifici all’utenza e agli operatori della sanità», continua il segretario della Cgil, «ci si aspettava un periodo di rilancio per la rete ospedaliera. Invece ci ritroviamo con un ospedale agonizzante, che ha ridotto non solo l’attività sui pazienti ricoverati ma anche l’offerta di prestazioni ambulatoriali (tra l’altro con tempi di attesa lunghissimi). Basti pensare che al disagio dell’attrezzatura Tac per il servizio di Radiologia, che dopo una lunga serie di traversie pare che in futuro il presidio potrà godere della installazione di un nuovo macchinario: sperando che non sia troppo tardi. Nel frattempo anche gli esami con Tac vengono effettuate presso altri presidi dell’azienda».
La contraddizione è eclatante», conclude Polimeno, «da una parte si investono risorse economiche, attingendo da vari finanziamenti regionali ed europei, per il rifacimento di reparti, aree di degenza, pronto soccorso, sale operatorie; dall’altra si mortificano le professionalità, mentre sempre più spesso l’utenza è obbligata a recarsi in altri ospedali, o alla sanità privata, per effettuare prestazioni anche di medio-basso livello.
Di fronte a tale situazione, la Fp Cgil Lecce chiede alle istituzioni «un intervento urgente, per dare risposte all’utenza del Distretto di Galatina e per chiarire quale livello di assistenza si offre al paziente e quale prospettiva lavorativa si riserva agli operatori».
Attualità
Stomeo, non sarò io il prossimo candidato sindaco
Voglio contribuire a un progetto che dia nuova linfa civica alla nostra comunità. Un percorso che metta al centro la partecipazione, il dialogo…
Riceviamo e Pubblichiamo
PER UNA NUOVA STAGIONE POLITICA A MELPIGNANO
Amo profondamente la mia comunità. Ad essa e al benessere dei suoi cittadini, ho dedicato gli anni più intensi e fecondi del mio impegno politico: cinque anni da assessore comunale, dieci da sindaco e cinque (fino ad oggi) da capogruppo della minoranza consiliare.
Che grande privilegio essere al servizio dei miei concittadini!
In questo avvincente percorso di rappresentanza pubblica, ho compreso quanto sia essenziale creare le condizioni per una concordia stabile tra le diverse anime della comunità, favorendo uno sviluppo equo e solidale. Ho così imparato quanto sia impegnativo, ma allo stesso tempo gratificante, aiutare la comunità a riconoscere i propri reali bisogni, a bilanciare gli interessi contrastanti e a costruire ponti per superare le distanze tra le diverse posizioni.
Non nascondo di aver commesso errori: per ingenuità, per eccesso di entusiasmo o, a volte, per non aver ascoltato abbastanza. Tuttavia, rivendico di aver agito con onestà intellettuale e passione. Lo affermo con la serenità di chi si rimette al giudizio dei fatti, visibili a chiunque abbia un cuore onesto per guardare.
Anche dall’opposizione, il mio impegno è rimasto incrollabile. Insieme ai colleghi Luigi Montinaro, Antonio Sicuro e al gruppo di Melpignano Civica, abbiamo garantito un presidio democratico rigoroso: difendendo gli interessi di tutti e stimolando la maggioranza, perché l’obiettivo finale deve sempre essere il bene comune, non la battaglia di parte.
Oggi, però, sento il bisogno di guardare oltre. Voglio contribuire a un progetto che dia nuova linfa civica alla nostra comunità. Un percorso che metta al centro la partecipazione, il dialogo e la voce libera di tutti i cittadini. Melpignano ha bisogno di costruire opportunità concrete per l’azione collettiva, in cui ognuno senta di poter contare e di poter contribuire con fiducia e libertà alla vita pubblica.
Quindi, lo dico con estrema chiarezza: non sarò io il prossimo candidato sindaco.
Sosterrò invece chi vorrà proporre ai melpignanesi un nuovo patto civico. Metto a disposizione la mia esperienza e la mia capacità di ascolto, non per indicare la rotta, ma per sostenere il viaggio.
Sarò al fianco di chi crede in un futuro fondato sulla trasparenza, sul rispetto per tutti, per una Melpignano che sappia dare valore alle differenze di opinione.
Le prossime elezioni amministrative sono alle porte e abbiamo l’opportunità di costruire insieme una nuova stagione di progresso e benessere per la nostra Melpignano. Torniamo a essere protagonisti della nostra vita in comune: possiamo volerlo, sapremo farlo.
Ivan Stomeo
Attualità
Come sarà il tempo a Natale?
Il passaggio di questa perturbazione innescherà una circolazione depressionaria tra l’Iberia e il Nord Africa che nel corso del fine settimana si avvicinerà alle nostre regioni meridionali…
PRIMA INTENSA PERTURBAZIONE IN ARRIVO, RISCHIO FORTE MALTEMPO MARTEDI’ –
“L’anticiclone, responsabile di clima molto mite, stabilità atmosferica ma anche nubi basse, nebbie e qualità dell’aria scadente in molte zone dello Stivale, già nel corso di lunedì inizierà a indebolirsi da Ovest, stante l’ingresso di una nuova intensa perturbazione.” Lo conferma il meteorologo di 3bmeteo.com Manuel Mazzoleni, che spiega: “Quest’ultima già entro sera porterà un peggioramento su Sardegna, medio-alto versante tirrenico e parte del Nordovest. Ma sarà martedì che interesserà in maniera decisa lo Stivale con fenomeni anche di forte intensità tra Nordovest, versante Tirrenico, Sicilia e Ioniche meridionali, con accumuli localmente anche oltre i 60/70mm e rischio nubifragi su Liguria di Levante e Toscana occidentale.”
“Oltre alla pioggia la neve tornerà a interessare le Alpi centro-occidentali, mediamente oltre gli 800-1100m, a tratti sin verso i 300/500m sul basso Piemonte e sull’entroterra ligure di Ponente con il ritorno della dama bianca anche a Cuneo. Il tutto sarà accompagnato da forti venti di Libeccio/Scirocco che spazzeranno buona parte dei nostri mari con rischio mareggiate su Liguria, medio-alto versante Tirrenico, Sicilia meridionale e sui versanti ionici.
Tra mercoledì e giovedì la perturbazione tenderà gradualmente ad allontanarsi, favorendo un lento e graduale miglioramento che, tuttavia, non durerà molto.”
DEPRESSIONI IN ARRIVO NEL PROSSIMO WEEKEND
“Il passaggio di questa perturbazione innescherà una circolazione depressionaria tra l’Iberia e il Nord Africa che nel corso del fine settimana si avvicinerà alle nostre regioni meridionali, sospinta da una nuova intensa perturbazione in avvicinamento dall’Europa nordoccidentale. L’azione congiunta dei due sistemi porterà così venerdì un nuovo peggioramento tra Isole Maggiori ed Estremo Sud.
Nel corso del fine settimana, pur con le dovute incertezze dettate dalla distanza temporale, il peggioramento si farà strada al Sud, sulle regioni tirreniche e al Nordovest, mentre rimarranno ancora ai margini del peggioramento il Nordest e le regioni adriatiche.”
SETTIMANA SANTA ANCORA INCERTA, MA CON RISCHIO MALTEMPO E NEVE A MEDIO-BASSA QUOTA
“La tendenza vede così un nuovo probabile peggioramento del tempo a inizio della settimana che ci traghetterà al Santo Natale. Tra lunedì e martedì il maltempo dovrebbe coinvolgere tutto lo Stivale con fenomeni localmente ancora intensi e nevicate sui settori alpini a quote medio-alte, mentre la Vigilia potrebbe vedere ancora locale maltempo al Centro-Sud e all’estremo Nordest”, precisa il meteorologo di 3bmeteo: “Da Natale in poi la situazione resta ancora molto incerta. Tuttavia i modelli intravedono l’irruzione di correnti più fredde dall’Europa nordorientale, convogliate sullo Stivale da un robusto anticiclone in rinforzo sui Paesi scandinavi. La seconda parte della settimana di Natale potrebbe così presentarsi a tratti ancora instabile e via via più fredda, con temperature che torneranno sotto le medie del periodo, in particolar modo al Nord, dove la neve potrebbe spingersi sino a quote collinari o localmente anche più in basso.” conclude Mazzoleni di 3bmeteo.
Attualità
Ferrovie dello Stato, restyling per le stazioni. Ma il viaggio resta lo stesso?
A Tricase, Maglie, Zollino e Casarano, restauro delle facciate, rinnovo di sale d’attesa e bagni, nuovi sottopassi pedonali, pensiline e banchine intermodali collegate a parcheggi di scambio. Ma le esigenze son cambiate: non si può sperare che i salentini tornino in massa a prendere il treno se, da Gagliano del Capo, per arrivare a Lecce, ci impiegheremo ancora due ore…
di Giuseppe Cerfeda
Partiti in Puglia i lavori per la trasformazione di venti stazioni del network Fse (Ferrovie del Sud est) in hub intermodali.
Si migliorerà l’accessibilità delle stazioni attraverso l’innalzamento dei marciapiedi, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la realizzazione di sottopassi di stazione ciclopedonali, l’adeguamento dei percorsi per ipovedenti, la segnaletica, la sistemazione a verde, l’arredo urbano, l’illuminazione e la videosorveglianza.
Si tratta di interventi volti a potenziare i servizi di interscambio attraverso la riqualificazione dei piazzali antistanti e la realizzazione di parcheggi per i bus, parcheggi per auto private e velostazioni di interscambio, corsie kiss and ride (area di sosta breve e veloce) e percorsi pedonali.
Tutti gli interventi finanziati per oltre 600 milioni di euro, di cui 400 a valere sul Pnrr, per ammodernare la rete e migliorare il servizio, per un trasporto ferroviario sicuro e sostenibile.
Lavori tutti non rinviabili, per lo più da realizzare entro giugno 2026, proprio perchè finanziati con il Pnrr.
MA NON CHIAMATELA SVOLTA
Ad un moderno servizio di trasporto, i viaggiatori, con una serie di esigenze in continua evoluzione, chiedono cose che vanno oltre la semplice consegna da un posto a un altro.
Soprattutto noi salentini abbiamo (avremmo) richieste ben diverse da quello che è stato il servizio su rotaia che Ferrovie Sud Est e Ferrovie dello Stato sono riusciti a fornirci fino a ora.
Per tanto tempo abbiamo immaginato, sognato, ascoltato proposte in campagne elettorali, su una metropolitana di superficie che unisse in modo efficace tutte le località della provincia, agevolando gli spostamenti dei turisti e svuotando le strade dalle auto con l’immediata conseguenza di meno rischi per chi viaggia e meno inquinamento.
Siamo nel 2025, da ragazzini immaginavamo che in quest’epoca ci saremmo spostati con delle automobili volanti; invece, ci tocca fare ancora i conti con la… Littorina.
Restano un’utopia le esigenze fondamentali per com’è concepito ai nostri tempi il servizio di trasporto pubblico: velocità e affidabilità; esperienza digitale fluida, quindi interazione con il servizio, dalla prenotazione alla gestione di eventuali problemi, devono essere semplici, intuitivi e accessibili tramite canali digitali efficienti; sostenibilità, vista la crescente (e giusta) attenzione all’impatto ambientale; una comunicazione proattiva che informi gli utenti su eventuali ritardi o problemi in modo tempestivo, spesso tramite notifiche push o SMS, prima ancora che il cliente debba informarsi da solo; costi trasparenti.
Soprattutto, non si può sperare che si torni in massa a prendere il treno se, da Gagliano del Capo, per arrivare a Lecce, ci impiegheremo ancora due ore. Quindi tutti gli abbellimenti che giungeranno serviranno a poco.
Se non si troveranno soluzioni efficaci, continueremo a ricordarci dell’esistenza dei trenini solo quando, fermi in auto al passaggio al livello, li vedremo passare ancora desolatamente vuoti.
Per intenderci, giusto che le stazioni siano dotate di sottopassaggi per transitare da un binario all’altro, ma era giusto già negli anni ’80 del secolo scorso! Oggi è lapalissiano! Ci sono ben altre esigenze.
IN PROVINCIA DI LECCE
Comunque abbiamo chiesto lumi a Ferrovie dello Stato Italiane sui lavori in corso nella nostra provincia.
Le stazioni di Otranto, Gallipoli, Tricase, Casarano, Maglie e Zollino, si apprestano a diventare hub intermodali accessibili a tutti e connessi al tessuto urbano circostante grazie a nuovi parcheggi di interscambio.
Nelle stazioni di Tricase, Maglie, Zollino e Casarano sono in corso il restauro delle facciate, il rinnovo delle sale d’attesa e dei bagni di stazione, la realizzazione di sottopassi pedonali, nuove pensiline, la creazione di banchine intermodali collegate a parcheggi di scambio (hub intermodali) dotati di posti per auto, moto e biciclette.
Grande attenzione è riservata all’accessibilità.
Grazie all’innalzamento dei marciapiedi di stazione per facilitare l’ingresso e l’uscita dal treno, all’eliminazione delle barriere architettoniche e all’adeguamento dei percorsi per ipovedenti con inserimento di mappe tattili, le stazioni diventano accessibili a tutti.
A OTRANTO
Ferrovie del Sud Est ha completato il restauro della facciata di stazione.
Sono in corso i lavori nella zona intermodale e sulle banchine.
A GALLIPOLI
Completato il restauro della facciata di stazione.
Completate anche le banchine e montate le pensiline.
Sono in corso i lavori nella zona intermodale.
GLI ALTRI LAVORI
Sono stati avviati anche i cantieri nel Salento per l’installazione del sistema Ertms (sistema di gestione, controllo e protezione del traffico ferroviario e relativo segnalamento a bordo) sulla tratta Novoli-Zollino-Galatina e quelli di elettrificazione della linea Bari-Putignano (via Conversano).
Proseguono, infine, i lavori di elettrificazione della linea Zollino-Gagliano del Capo.
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