Attualità
Un “rustico” venduto a 5 euro! Una vergogna
È questa la logica esasperata del profitto che costituisce anche un’antitesi al marketing territoriale, perché poi il turista, smaltita l’euforia dell’acquisto, capisce la “fregatura”
Sta girando da qualche giorno sui social network un’immagine assai eloquente di cosa possa accadere quando in luoghi come Gallipoli vi è un esplosione della domanda di beni di ogni genere conseguente agli afflussi che conoscono in questo periodo le località balneari più in auge, come quelle del Salento, e la speculazione non conosca alcun tipo di controllo. Un tipico prodotto della rosticceria locale, il rustico, il noto e gustoso disco di pasta sfoglia ripieno di pomodoro, mozzarella e besciamella delle dimensioni di un pugno della mano, commercializzato normalmente in bar e rosticcerie al prezzo variabile al dettaglio tra 1 ed 1,50 euro (che solo nei bar più esclusivi arriva a 2, 2,50 euro), venduto in uno dei più noti lidi della “Città Bella” a 5 euro!
È questa, infatti, l’indicazione che si legge sulla vetrina riscaldata posta in bella vista sul bancone di uno dei chioschi sul mare più famosi: “Rustico leccese € 5,00”, approfittando del fatto che il turista probabilmente non conosce il “prezzo locale di mercato” e può essere attratto dallo sfizioso prodotto tipico anche perché trovandosi vicino al mare è impossibilitato a fare un rapido confronto e magari è pure affamato. È questa la logica esasperata del profitto che costituisce anche un’antitesi al marketing territoriale, perché poi il turista, smaltita l’euforia dell’acquisto, capisce la “fregatura” del prodotto tipico venduto come oro, ma anche una speculazione che non trova giustificazione se non solo e soltanto nella ragione dell’utile economico elevato alla massima potenza di quelli esercenti che comprendono le tendenze, le sfruttano e che però vengono legittimati quando la massa si adegua e compra.
Ecco perché l’unico strumento in mano ai consumatori contro comportamenti speculativi di questo tipo è il “non comprare”, se il prezzo si mantiene su livelli ingiustificati rispetto a quelli normalmente praticati in zona, e l’informarsi anche attraverso il passaparola: i social network, come Facebook in questo caso, possono darci una grossa mano perché manifestano eloquentemente anche l’indignazione degli avventori.
Basta leggere i commenti sul “Rustico leccese € 5,00”…
Attualità
Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto
Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni
Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.
La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.
Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.
La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.
L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.
Attualità
Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”
Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.
Attualità
Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”
Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo
“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.
Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon
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