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Attualità

Oltre 8 milioni di euro al DiSteBA di Unisalento

Finanziato il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali. Il rettore Vincenzo Zara: “Un riconoscimento importante che ci consentirà di continuare ad investire sulla ricerca e ampliare l’organico del Dipartimento”

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Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (DiSTeBA) dell’Università del Salento è stato ammesso a finanziamento nell’ambito dei 180 Dipartimenti di eccellenza individuati da MIUR e ANVUR.


Il DiSteBA potrà così contare su 8 milioni675milaeuro complessivi da utilizzare nei prossimi 5 anni: di questi 5 milioni 215mila e 500 euro saranno destinati al reclutamento di personale; un milionee 250mila per infrastrutture ed attrezzature; due milioni 209mila 500euro ad attività didattiche di elevata qualificazione come borse di studio per dottorati di ricerca, assegni di ricerca e visiting professor provenienti da università straniere.


Un riconoscimento importante che consentirà al Dipartimento (degli otto presenti in UniSalento quello dotato di maggior carattere multidisciplinare, poiché attrezzato per competenze, infrastrutture e relazioni a sviluppare approcci inter e trans disciplinari integrati allo studio della diversità biologica e dell’ambiente) di potenziare e implementare le infrastrutture esistenti con nuove apparecchiature, di sostituirne alcune ormai obsolete o sovrautilizzate (come microscopi e centrifughe), di realizzare un centro di calcolo, di completare il laboratorio di microscopia elettronica, oltre che ampliare l’organico della struttura con: due professori esterni di seconda fascia, rispettivamente in Arboricoltura generale e coltivazioni arboree, e Zoologia; due ricercatori di tipo b (che dopo 3 anni se abilitati diventeranno associati), rispettivamente in Anatomia comparata e citologia, e Fisiologia vegetale; la promozione di un docente da associato a ordinario nel settore Igiene generale e applicata; tre ricercatori di tipo a, per Botanica ambientale e applicata, Fisiologia e Biologia applicata.


L’obiettivo scientifico che il DiSteBA si propone è incentrato principalmente sulle conoscenze e competenze dei ricercatori dell’area di Scienze Biologiche. Vuole, inoltre, promuovere lo sviluppo e l’innovazione scientifica e tecnologica con lo scopo di contribuire, attraverso l’attività di ricerca e un potenziamento delle attività di terza missione (oltre che attuando una efficiente didattica), ad una gestione sostenibile dell’ambiente, dei sistemi agroalimentari e della salubrità del territorio. Il tutto puntando su una maggiore collaborazione scientifica internazionale, ovvero sull’attivazione di un sempre maggior numero di progetti proposti e realizzati insieme a partner esteri (progetti EU e internazionali).


Due i principali filoni di ricerca: Biodiversità e servizi eco sistemici e Biologia e salute dell’uomo.

Il primo si focalizza sullo studio dei cambiamenti climatici, sulla riduzione di disponibilità idriche, sull’aumento dell’inquinamento e delle temperature, nonché sul monitoraggio di aree di marine protette e sicurezza dei prodotti alimentari. Il fine è quello di identificare strategie innovative utili a rispondere, in modo sostenibile, alle complesse sfide che i cambiamenti globali mettono in atto così da preservare l’agroecosistema del Salento e della Puglia (si pensi ai recenti accadimenti epidemici causati dalla Xylella fastidiosa).


Il secondo, invece si concentra sullo studio della biodiversità tumorale a livello genetico per sviluppare metodi innovativi per la rilevazione di marcatori precoci dello sviluppo della malattia. Inoltre, indaga lo sviluppo di dispositivi diagnostici che hanno un alto potenziale applicativo tecnologico in aree mediche come le malattie neurodegenerative e infiammatorie (Alzheimer, Sclerosi Multipla).


Al Prof. Luigi De Bellis, direttore del DiSTeBA e a tutti i docenti del Dipartimento, vanno le mie congratulazioni e quelle di tutta la comunità accademica per il prestigioso riconoscimento a livello nazionale che porta lustro all’intero Ateneo”, ha dichiarato Vincenzo Zara, rettore dell’Università del Salento, “essere riconosciuti da Miur e Anvur tra i primi 180 Dipartimenti dell’intero sistema universitario nazionale, i cosiddetti “Dipartimenti di eccellenza”, non solo ci rende orgogliosi ma rappresenta anche l’attestazione che stiamo operando nella corretta direzione. Il finanziamento ottenuto consentirà non solo di continuare a lavorare in ambiti che sono fondamentali per il nostro territorio, ma anche di offrire una seria opportunità ai giovani ricercatori che ogni giorno si impegnano con entusiasmo e competenza”.


Attualità

Altritudini piace anche all’Europa

Il progetto dell’Associaizone Pari è risultato vincitore del bando Connecting Spheres-Oxfam Italia e finanziato dall’Ue. Cuore pulsante della residenza artistica, affidata agli esperti Walter Prete e Gustavo D’Aversa, gli studenti e le studentesse dell’Istituto comprensivo “Tricase- Via Apulia”

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Il progetto (soggetto proponente PARI APS e come soggetti partner il Comune di Tricase, la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecce, Agedo Lecce) si propone di avviare un processo di trasformazione delle norme sociali che perpetuano la violenza di genere, promuovendo lo sradicamento degli stereotipi contro le persone LGBTQIA+, adottando una prospettiva intersezionale e utilizzando il linguaggio e la forza dirompente del teatro sociale.

La residenza artistica sarà affidata agli esperti Walter Prete e Gustavo D’Aversa, che guideranno dieci studenti e studentesse nella produzione e nella messa in scena di uno spettacolo teatrale inedito sul contrasto alla violenza di genere e contro le discriminazioni nei confronti delle persone LGBTQIA+.

Cuore pulsante della residenza artistica saranno gli studenti e le studentesse dell’Istituto comprensivo “Tricase – Via Apulia”, che, diretti da Walter Prete e Gustavo D’Aversa, si cimenteranno in attività di scrittura, ascolto di testimonianze, dialoghi, scenografia: il lavoro finale sarà socializzato nei prossimi mesi, prima a Tricase e poi in altri Comuni della provincia di Lecce.

Sono inoltre previste ulteriori azioni di sensibilizzazione nelle scuole della provincia di Lecce, anche attraverso la realizzazione di un video promozionale dell’iniziativa.

Alla conferenza stampa di presentazione, in corso in queste ore, nel salone del Gal a palazzo Gallone, partecipano: Lorenzo Zito, responsabile relazioni esterne PARI APS; Francesca Longo, vicesindaca di Tricase; Anna Toma, presidente della Commissione Pari Opportunità Rosaria Riccardo, presidente Agedo Lecce

Così Lorenzo Zito di PARI APS: «Il contesto della provincia di Lecce è caratterizzato, come il resto d’Italia, da una diffusa omolesbobitransfobia, che si esplicita in episodi violenti e anche in una marginalizzazione silenziosa delle istanze di tutela e della inclusione nei processi di partecipazione civica delle persone della comunità LGBTQI*, così come in un boicottaggio altrettanto silenzioso delle manifestazioni di rivendicazione di riconoscimento e diritti, come ad esempio il Pride.  Altra spia di tale percezione omotransfobica è il basso numero di scuole che hanno avviato la c.d. carriera “alias”: delle sole 7 scuole che hanno previsto la carriera “alias”, solo 2 si trovano fuori dalla città capoluogo (Tricase e Copertino), mentre sono e restano moltissime le scuole dove tale necessità è rimasta senza ascolto, nonostante la presenza nota di studenti e studentesse nella condizione di poterne o volerne usufruire. Occorre perciò coinvolgere in primo luogo gli studenti e le studentesse in percorsi di sensibilizzazione sul tema, incentivando la collaborazione e lo scambio di esperienze con le associazioni e le persone della comunità LGBTQI* e facendo in modo che da questa alleanza tra scuole e attivist* possa affermarsi una diversa percezione rispetto alle persone LGBTQI*».

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Attualità

Partenariato Mediterraneo: Tricase e Tiro, Patto d’Amicizia

Una rotta di cooperazione e di dialogo che unisce le due città del Mediterraneo da quasi vent’anni. Venerdì nel Parco dell’ex Consorzio Agrario di Tricase verrà piantato un giovane Cedro del Libano

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La Città di Tricase e la storica Città di Tiro in Libano sigleranno, un Patto d’Amicizia, un documento formale che riconosce e sancisce un legame di cooperazione e solidarietà costruito in quasi due decenni di dialogo tra due comunità sulle due sponde del Mediterraneo.

In occasione della firma, in programma venerdì 7 novembre a Tricase, a rappresentare le comuni radici mediterranee e per testimoniare alle future generazioni la solidità e la continuità del legame tra le due città, nel Parco dell’ex Consorzio Agrario di Tricase verrà piantato un giovane Cedro del Libano, emblema nazionale, che stenderà le sue radici nella terra di Tricase come segno vivo e duraturo dell’amicizia tra le due comunità, destinata a crescere e rafforzarsi nel tempo, proprio come l’albero che la rappresenta.

Il partenariato tra Tricase e Tiro, infatti, non è solo un accordo istituzionale, ma un percorso che, da tempo, intreccia storie, esperienze e comunità.

L’iniziativa rientra nel progetto “Tricase e Tiro. Partenariato mediterraneo per lo sviluppo sostenibile”, promosso dal Comune di Tricase in collaborazione con la Municipalità di Tiro, l’associazione Magna Grecia Mare e Armadilla scs.

Sostenuto dalla Regione Puglia, nell’ambito della Legge regionale 20/2003 sulla cooperazione internazionale, il progetto mira a rafforzare i legami tra le comunità del Mediterraneo e promuovere uno sviluppo fondato su pace, dialogo e sostenibilità.

La firma del Patto di Amicizia sarà affidata al sindaco della Città di Tiro Hassan Dbouk che, accompagnato dal referente per i rapporti con l’Italia Ali Dbouk, sarà a Tricase dal 4 al 9 novembre per partecipare a visite e incontri istituzionali finalizzati a tessere nuovi rapporti con il territorio e ad approfondire la conoscenza delle reciproche culture.

Il rapporto tra le due città mediterranee nasce già nel 2007 grazie al lavoro e alle sinergie create nel tempo da realtà come il CIHEAM Bari, l’Associazione Magna Grecia Mare e CTM (Cooperazione nei Territori del Mondo) e si è tradotto negli anni in azioni condivise che hanno unito la dimensione istituzionale a quella culturale, sociale, ambientale e soprattutto umana.

Una serie di progetti e attività ha permesso scambi di esperienze e collaborazioni che hanno consolidato il legame tra Tricase, Tiro e l’intero Paese dei cedri. Anche nei momenti più difficili, segnati dalle tensioni nel Sud del Libano, la cooperazione non si è fermata, portando avanti azioni di sostegno con aiuti concreti alle comunità locali più vulnerabili.

Come fatto a Tricase, anche a Tiro sono stati recentemente installati tre totem direzionali, segni tangibili del legame che unisce la città libanese alle sue comunità sorelle del Mediterraneo.
Tricase è tra le municipalità, in Italia e all’estero, con cui Tiro ha costruito nel tempo solidi percorsi di collaborazione, insieme a Roma e Sant’Antioco (Italia), Marsiglia (Francia), Dezful (Iran), Cadice (Spagna) e Novorossijsk (Russia).

I tre totem, collocati in luoghi simbolici della città, rappresentano una testimonianza concreta di un’amicizia cresciuta negli anni grazie alla cooperazione tra istituzioni e cittadini. Il primo sorge di fronte alla sede municipale ed è stato inaugurato alla presenza del sindaco Hassan Dbouk, del referente per l’Italia Ali Dbouk e dell’ingegnere Mohamad Hachem, formatosi a Tricase grazie al corso “Sustainable Development of Coastal Communities 2025” del CIHEAM Bari. Il secondo totem è stato installato presso la Tyre Coast Nature Reserve, area di grande valore ambientale dove hanno operato giovani libanesi coinvolti nei programmi promossi da Tricase.
Il terzo, collocato al porto di Tiro, simboleggia l’incontro tra i popoli del Mediterraneo e i legami di cooperazione sviluppati negli anni, in particolare nel settore della pesca e delle attività marittime.

Il sindaco di Tiro ha dichiarato: «La cooperazione è una grande responsabilità che ci auguriamo di trasmettere alla nostra gente»

Il sindaco di Tricase Antonio De Donno ha aggiunto: «La sottoscrizione di questo Patto d’Amicizia è un momento tanto importante quanto naturale. Importante perché suggella l’inestimabile lavoro portato avanti sin qui dalle due città. Naturale proprio perché un dialogo e uno scambio di valori e di conoscenze di questa portata non poteva che condurre a un esito di questo tipo, particolarmente simbolico in questa fase di crisi internazionale».

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Attualità

Aumentano le accise del diesel

Prevista una riduzione dell’accisa sulla benzina di 4,05 centesimi di euro al litro, mentre quella sul gasolio aumenterà dello stesso importo. Gettito di 2,6 miliardi per lo Stato

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Novità per chi guida un’auto diesel e anche per tutte le aziende che utilizzano mezzi più o meno pesanti a gasolio.

E non sono buone nuove!

Dal primo gennaio 2026 scatterà l’equiparazione delle accise tra gasolio e benzina, una mossa che garantirà alle casse dello Stato incassi significativi nei prossimi anni.

L’operazione, imposta dall’Unione europea nell’ambito della riduzione dei Sussidi ambientalmente dannosi (Sad), comporterà un incremento del prelievo fiscale sul diesel e una contestuale diminuzione per la benzina.

L’allineamento genererà 550 milioni di euro nel primo anno e raggiungerà complessivamente 2,6 miliardi entro il 2033.

Prevista una riduzione dell’accisa sulla benzina di 4,05 centesimi di euro al litro, mentre quella sul gasolio aumenterà dello stesso importo.

L’obiettivo è raggiungere una parità di 67,29 centesimi di euro al litro per entrambi i carburanti.

La direttiva europea non impone scadenze così ravvicinate: l’esecutivo italiano aveva inizialmente programmato l’equiparazione per il 2030, ma ha scelto di anticipare l’intervento.

L’Italia, infatti, mantiene autonomia decisionale sulle modalità di allineamento e può scegliere se abbassare le tasse sulla benzina o individuare un valore intermedio.

Il consumo superiore di diesel rispetto alla benzina genera un maggior gettito fiscale complessivo, rendendo così l’operazione vantaggiosa per lo Stato.

Vera, dunque, la natura dannosa del sussidio dal punto di vista ambientale, come ha sottolineato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ma, forse, lo è anche di più la natura economica delle scelte di chi ci governa.

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