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Attualità

Parlare d’impresa fra i detenuti. Confindustria a Borgo San Nicola

Favorire l’autoimprenditorialità tra i detenuti è un modo efficace per consentire loro di sviluppare capacità imprenditoriali e gestionali. Creare piccole imprese o partecipare a progetti…

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Il Pmi Day 2023, la giornata nazionale delle Piccole e Medie Imprese di Confindustria, continua il suo tour sui territori e fa tappa presso il Carcere di Borgo San Nicola per coinvolgere i detenuti che frequentano l’area educativa in un percorso di formazione e orientamento che possa essere utile nel processo di recupero e inclusione nella società.


L’idea nasce dalla collaborazione tra il Comitato Piccola Industria di Confindustria Lecce, la Direttrice del Carcere Maria Teresa Susca e la Responsabile Area Educativa Cinzia Conte, ed è finalizzata all’introduzione della cultura d’impresa tra i detenuti, come elemento chiave nel reinserimento sociale e nella promozione del riscatto individuale. Offrire programmi di formazione che insegnino le basi dell’imprenditorialità può aiutare i detenuti, infatti, a sviluppare competenze imprenditoriali fondamentali, come la gestione finanziaria, la pianificazione aziendale, la comunicazione e il problem solving. Parlare di cultura d’impresa nel carcere può incoraggiare la creatività e l’innovazione, stimolare l’inventiva tra i detenuti, offrire un’opportunità di espressione individuale e promuovere la capacità di trovare soluzioni alternative ai problemi, una skill utile nella possibile scelta dell’auto impiego dopo la pena.


Ho vissuto un’esperienza umanamente, emotivamente e professionalmente importante –  afferma Roberto Marti, Presidente di Piccola Industria Confindustria Lecce – perché portare la cultura d’impresa in carcere ha rappresentato non solo l’occasione di condividere conoscenze e competenze, ma soprattutto la grande possibilità di creare un impatto significativo nelle vite di coloro che si trovano in una fase così critica della loro esistenza, stimolando il ragionamento e la riflessione. L’incontro con i detenuti impegnati in percorsi di studio ha svelato un mondo di sfide e speranze, un contesto in cui l’autoimprenditorialità può diventare una chiave per la trasformazione personale e sociale. Ho visto occhi brillare di interesse e menti aperte alla possibilità di un futuro diverso, basato sulla responsabilità e sulla costruzione attiva di un percorso di vita migliore”.

Favorire l’autoimprenditorialità tra i detenuti è un modo efficace per consentire loro di sviluppare capacità imprenditoriali e gestionali. Creare piccole imprese o partecipare a progetti imprenditoriali in carcere può dare ai detenuti un senso di responsabilità, autostima e un’opportunità di apprendere competenze che potrebbero essere utilmente applicate successivamente. Diverse ricerche hanno attestato che l’occupazione durante e dopo la detenzione è associata a una riduzione della recidiva. Lavorare in carcere offre ai detenuti la possibilità di mantenere un senso di normalità e di costruire una storia lavorativa che può essere preziosa nella ricerca di un impiego una volta fuori.


Sono sicuro – conclude Marti – che favorire un ambiente di sostegno tra i detenuti interessati all’autoimprenditorialità può essere un elemento cruciale per il loro reinserimento. Collaborare con organizzazioni esterne, come associazioni di imprenditori, enti di formazione o agenzie di sviluppo economico, può ampliare le opportunità per tutti loro. Tali strutture possono infatti offrire risorse, mentoring e supporto nella fase post-pena. Integrare la cultura d’impresa nel contesto della detenzione non solo può offrire opportunità di apprendimento pratico, ma anche contribuire a cambiare la prospettiva dei detenuti sulle proprie capacità e sulle possibilità di successo future”.


Attualità

Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto

Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni

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Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.

La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.

Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.

La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.

L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.

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Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.

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Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale. Questo nuovo spazio, già a disposizione di tutte le classi, è stato progettato per trasformare la didattica quotidiana in un’esperienza sempre più dinamica e inclusiva.
L’ambiente è stato dotato di strumenti all’avanguardia:
• Arredi modulari: 24 banchi trapezoidali, un tavolo collaborativo e 25 sedie, pensati per favorire il lavoro di gruppo.
• Tecnologia di ultima generazione: 25 Chromebook con relativo carrello caricatore e un monitor touch interattivo da 65 pollici.
• Formazione: Nei prossimi mesi i nostri docenti parteciperanno a corsi specifici sull’uso dei nuovi dispositivi e sulle metodologie didattiche collaborative digitali.
La Dirigente Annamaria Turco spiega: “La Fondazione con questo dono ha voluto fornire ai nostri alunni gli strumenti necessari per lo sviluppo di competenze digitali, di problem solving e di comunicazione, competenze ormai essenziali per i futuri cittadini europei, come indicato dal quadro di riferimento europeo Digicomp 2.3.
Gli arredi e i dispositivi sono pensati nell’ottica della Classe 4.0, promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e che rappresenta un nuovo modello di ambiente di apprendimento che si discosta dalla tradizionale impostazione trasmissiva per una didattica innovativa, attiva e centrata sullo studente.
I ringraziamenti ufficiali sono stati espressi con profonda gratitudine il 16 dicembre 2025 durante il nostro Recital di Natale alla Dott.ssa Tina De Francesco e alla Dott.ssa Mariangela Martella, rappresentanti della Fondazione, per il loro concreto sostegno alla crescita dei nostri ragazzi. Il nostro plauso va anche alla Prof.ssa Laura Accoto, progettista dell’ambiente collaborativo“.
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Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”

Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo

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“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.

Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon

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