Attualità
Miggiano: a scuola di cultura salentina
Con il Museo della Storia, della Cultura e delle tradizioni salentine, lo straordinario patrimonio culturale del territorio si è materializzato attraverso i moltissimi reperti che lo rappresentano
“Oltre la tradizione: poetica della cultura salentina”, è il progetto dell’istituto Comprensivo Miggiano, fortemente voluto dal prof. Gregorio Campi e che nasce allo scopo di riavvicinare i bambini alle relazioni sociali e alla condivisione di esperienze concrete in un periodo storico segnato dal distacco.
Maneggiare l’argilla, ballare la pizzica, cantare gli stornelli salentini, suonare il tamburello, intrecciare cesti sono le attività che hanno consentito ai piccoli il ritorno al contatto, in un percorso alla ricerca delle proprie radici, della propria storia e della propria identità.
È questa la prospettiva del “Museo della Storia, della Cultura e delle tradizioni salentine”, allestito presso la Scuola Primaria di Miggiano, una creazione dell’Istituto Scolastico nella sua interezza che diventa il luogo privilegiato nel quale conservare le tracce delle esperienze vissute dagli alunni, unitamente ad oggetti e fotografie legati alla tradizione popolare.
Il Museo scolastico così non resta una semplice collezione esposta all’interno della scuola, ma diventa l’intera vita e la tradizione di una comunità.
Grazie alla collaborazione dei genitori, in particolare di Luciana Mangino, Sabina Bramato e di Ilaria Cacciatore (le ultime due, rispettivamente presidente e componente del Consiglio d’istituto) e al coinvolgimento dei bambini, è stato possibile raccogliere prodotti realizzati e fruiti dai piccoli durante i laboratori ed oggetti messi a disposizione dalle famiglie.
«La lettura del percorso», spiega la dirigente scolastica Maria Abbondanza Baglivo, «si snoda su tre livelli, che potrebbero individuarsi come un tentativo di risposta alle tre domande fondamentali della vita di ogni persona: da dove vengo, chi sono, dove vado; poi, raggiunta la consapevolezza che l’agire individuale si innesta sempre sull’azione corale, da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo. Il Progetto si dipana e si articola in una sorta di moto ascensionale a spirale, i cui aspetti salienti sono: conoscere – per conoscersi e riconoscersi – per conoscere ad un più ampio livello e per agire consapevolmente nel mondo, rispettando e coltivando la bellezza delle diverse e molteplici espressioni culturali. In sintesi, si tratta di guidare gli alunni e le alunne nel non semplice passaggio esistenziale che muove dalla consapevolezza di un’identità culturale, passa per il vissuto della salentinità, giunge sino alla complessa e matura idea di mondialità».
Lo straordinario patrimonio culturale di Miggiano e delle realtà vicine grazie al Museo si è materializzato attraverso i moltissimi reperti che lo rappresentano.
I tanti tipi di zappe e di falci, le chiavi, i ferri da cavallo, gli aratri, le bilance, ci mostrano i contadini curvi a dissodare e ci parlano di mestieri ormai inesistenti.
La fatica di nonni e bisnonni mentre praticavano i lavori in campagna arriva fino a noi e ci stupisce.
Disponibili anche gli strumenti del barbiere e quelli del farmacista, così come gli oggetti quotidiani della vita domestica: ferri per stirare, pentole in terracotta da utilizzare per la cottura al fuoco, contenitori per la panificazione, oggetti per la tessitura, come il fuso, lenzuola da corredo, abiti da bambino per il battesimo, e la culletta per un piccolino. E ancora, arredi degli anni ’50 e di modernariato.
Il museo scolastico diviene, così, uno strumento di didattica attiva: l’osservazione e la descrizione dei singoli oggetti, il confronto fra gli alunni, la guida dell’insegnante per mettere in luce l’una o l’altra peculiarità dei singoli oggetti costituiscono procedure a supporto di un apprendimento generatore di scoperte.
Il museo è elemento di aggregazione e permette il recupero della tradizione salentina.
Taglio del nastro con la dirigente scolastica Maria Abbondanza Baglivo, il sindaco Michele Sperti ed il prof. Gregorio Campi
Pizzica e tamburello
Se Romolo Crudo ha insegnato ai bambini a ballare la pizzica, popoLab, il laboratorio tenuto da Matteo Rocco Carbone e Adele Benlahouar di spazio duepunti ha avvicinato i più piccoli al fantastico mondo del tamburello.
È un viaggio attraverso le sonorità e la cultura popolare nel mondo. Da quella salentina a quella sicula, dai canti indiani a quelli brasiliani. Attraverso l’utilizzo del corpo come risuonatore naturale, della voce come identità popolare e del tamburello come strumento con il quale dialogare, il lab poggia le sue basi sulla pedagogia teatrale e sulla propedeutica musicale.
Attualità
Non abbattete quella scuola, fermate questa scellerata operazione!
L’abbattimento della scuola, contro cui tanto ci siamo spesi in questi anni, e che forse in troppi hanno creduto non si sarebbe realmente concretizzato, è ormai alle porte….
Attualità
Centrosinistra tricasino spaccato: la posizione di “Tricase, che fare?”
La presidente Sonia Sabato: “Avevamo fermamente ribadito la necessità delle primarie. Avevamo chiesto più ampia e democratica partecipazione”
Era primavera, lo scorso mese di aprile, quando il centrosinistra di Tricase si annunciava definitivamente riunito con queste parole: “Insieme per un percorso collettivo. Pronti a raccogliere la sfida del futuro”.
Firmatari di questo patto d’unità erano il PD cittadino, Cantiere Civico, Alleanza Verdi-Sinistra Tricase e Tricase, che fare?.
Otto mesi dopo, il fronte non è più lo stesso. Manca all’appello “Tricase, che fare?”, gruppo politico presieduto da Sonia Sabato e rappresentato in consiglio comunale da Giovanni Carità, Armando Ciardo ed Antonio Luigi Baglivo.
Proprio queste quattro firme oggi diffondono un comunicato per chiarire la loro posizione all’interno del valzer di centrosinistra. Lo fanno nel weekend caldo del PD che, dopo l’annuncio da parte del circolo cittadino della candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco per le prossime amministrative, ha registrato le dimissioni dal partito del consigliere comunale Minonne e le critiche dapprima del consigliere regionale Stefano Minerva (cui poi lo stesso Partito Democratico ha risposto) e poi di un altro potenziale candidato: Andrea Morciano.
Ecco quindi la nota a firma della presidente Sonia Sabato. Un intervento col quale “Tricase, che fare?” prende la parola proprio per far chiarezza su questo percorso di riunificazione del centrosinstra tricasino azzoppato, ed oggi finito sotto i riflettori.
La nota
Sollecitati ad intervenire sulle ultime vicende politiche che interessano la nostra città, crediamo necessario solo chiarire che per il nostro modo di intendere e praticare la politica, non riteniamo opportuno e, soprattutto, corretto entrare nel merito delle personali e libere scelte di alcune componenti del centrosinistra cittadino. Chi ha deciso di percorrere una strada lo ha fatto liberamente, come altrettanto liberamente noi abbiamo scelto di non condividerla.
La nostra storia è sotto gli occhi di tutti, eletti per stare all’opposizione lì siamo rimasti, con coerenza e trasparenza, da sempre distanti da vincoli clientelari, ingerenze esterne e trasformismi vari.
Che sarebbe stato necessario passare dallo strumento delle primarie è stato dal nostro gruppo fermamente e costantemente ribadito. Come da sempre abbiamo chiesto di lavorare ad una più ampia e democratica partecipazione.
Ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci rattrista, apprendere dalla stampa che anche altri, solo oggi, siano del nostro stesso parere. Preso atto di questo, ribadiamo per la premessa fatta, che noi mai entreremo nelle vicende interne di altri partiti o rappresentanze. Chi compie una scelta è libero di farla e di portarla avanti in piena coscienza, ma anche nella piena assunzione di responsabilità.
Auspichiamo, per quello che può servire, che nell’agire di tutte le parti politiche ci sia sempre l’obbiettivo finale di un impegno sano, lungimirante e coraggioso per il futuro della nostra città e del nostro territorio.
Attualità
Elezioni a Tricase, Andrea Morciano: “Perché non fare le Primarie”?
“Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo”
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Continua il dibattito (ottimismo) intorno alla candidatura del centro sinistra o parte di esso.
Così, dopo l’ufficialità da parte del circolo cittadino del Partito Democratico, sinistra italiana e Cantiere civico della candidatura di Vincenzo Chiuri vengono fuori tutti i contrasti interni e i diversi malumori evidentemente covati e mai risolti.
Sulla vicenda ora interviene anche colui che da tempo era indicato come candidato “in pectore“: Andrea Morciano.
Di seguito il suo intervento sull’intera.
“Leggere un comunicato attraverso il quale una parte della coalizione di centrosinistra di Tricase – orfana, ad oggi, del sostegno dell’Associazione Tricase, che fare? (che conta il Gruppo consiliare più numeroso in Consiglio comunale con Giovanni Carità, Antonio Baglivo e Armando Ciardo, NdR) – ufficializza la candidatura a sindaco del dott. Vincenzo Chiuri, vantando un percorso partecipato di confronto e di valutazione di un progetto politico condiviso, lascia estremamente titubanti, non di certo per valutazioni legate alla figura del candidato, ma per le modalità con cui è stata effettuata e comunicata la scelta.
Sostenere che ci siano stati tavoli di confronto tra tutte le forze e associazioni di centrosinistra non corrisponde al vero, dal momento che numerosi cittadini appartenenti alle stesse aree politiche non sono stati mai invitati al dibattito sulla valutazione di un ipotetico candidato sindaco né tantomeno sono stati coinvolti in questioni più ampie su programmi elettorali e nuovi visioni sul futuro della città.
E questo posso sostenerlo a ragion veduta dal momento che, avendo negli scorsi mesi dichiarato in maniera trasparente la mia disponibilità a guidare un progetto politico alternativo all’amministrazione uscente, gli amici e i concittadini che si stanno impegnando insieme a me nella costruzione dal basso di un nuovo progetto politico, si muovono esattamente nella stessa zona politica rivendicata dalle forze sostenitrici del dott. Chiuri, essendo alcuni tesserati PD, altri provenienti dalle associazioni di centrosinistra tra cui lo stesso Cantiere Civico.
È evidente che il comunicato escluda a priori il loro parere visto che la proposta, oltre che giungere dai pochi rappresentanti delle parti, non è stata nemmeno condivisa.
A sostegno di ciò anche il comunicato del consigliere in quota PD Francesco Minonne.
È evidente che il Centro Sinistra unito di cui si parla è, oggi, pura utopia.
Sono state effettuate scelte azzardate, partite da prese di posizione personali in direzione contraria più che verso un obiettivo di bene comune, e questo potrebbe portare ad ulteriori frammentazioni, rovinando ancor di più la situazione già abbondantemente minata del nostro paese.
Non sarebbe allora stato meglio giungere ad una selezione del candidato usando uno strumento più democratico come le primarie, mettendo davvero in gioco tutte le forze afferenti all’area politica in questione?
Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo.
A nome del folto gruppo di concittadini con cui stiamo condividendo da tempo una forte volontà di lavorare per un concreto cambiamento ribadisco che la Città di Tricase merita un vero percorso partecipato ed allargato ad un sempre maggiore numero di interlocutori, liberi nelle scelte e inclini al confronto, avendo come obiettivo comune un’idea di una Tricase rinnovata e non di una semplicistica costruzione tenuta in piedi dalla volontà di pochi e travestita da una finta aura di democrazia.
Rimbocchiamoci le maniche e raccogliamo le idee, a breve le comunicazioni sui prossimi incontri a cui chiederemo massima partecipazione”.
Andrea Morciano
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