Dai Comuni
Miggiano punta sul turismo
Nell’intervista al sindaco Sperti la programmazione del futuro a 360 gradi
Il turismo centro di gravitazione del futuro di Miggiano. È questo in sintesi il manifesto dell’attività di Michele Sperti e di tutta la sua Amministrazione che operano con il chiodo fisso di dare un ruolo di rilievo a Miggiano nella rete turistica salentina.
«Miggiano non risulta tra i canonici borghi più belli d’Italia», riconosce Sperti, «ma questo non significa che non possiamo rientrarci o che non abbiamo le potenzialità per ritagliarci una ruolo importante nel panorama salentino. Anzi, diventa oggi per noi un obbligo giacché alle nostre latitudini non si vive più di calzaturiero, di tessile, di agricoltura, di allevamento… Possiamo e dobbiamo organizzarci per poter vivere un futuro di turismo. Questa è la vocazione del Salento e pertanto lo è anche di Miggiano ed è per questo che l’amministrazione deve lavorare per dare questa risposta».
L’attuale situazione secondo il primo cittadino potrebbe scoraggiare «i giovani pronti a investire nella piccola imprenditoria, non vedendo consistenti flussi di visitatori, potrebbero rinunciare al sogno di voler avviare, un pub, un ristorante, una trattoria, un B&B. Lo stesso dicasi per gli immobili vetusti del nostro centro storico: hanno poco valore, non sono affittabili e vengono purtroppo svenduti. Ecco che noi allora abbiamo il dovere di tracciare una prospettiva a lunga gittata dove già oggi potremmo raccogliere i primi frutti e gli stessi possono costituire i semi che germoglieranno e che i nostri figli potranno raccogliere».
L’ANNUNCIO: EXPO 2000 AD OTTOBRE SI FARÀ
Anche l’appuntamento più importante, la fiera di ottobre è divenuto viatico per il turismo. Al paradigma “Industria, Artigianato, Agricoltura del Salento” di Expo 2000, «appena insediati, abbiamo aggiunto anche il “Turismo” e ciò per porre la fiera a disposizione del Salento affinché possa sostenere anche questo settore».
Poi l’annuncio tanto atteso che allontana i timori di chi pensava che, a causa della pandemia, la Fiera ad ottobre potesse essere rinviata: «Se non dovessero intervenire modifiche alle attuali aperture della Regione, Expo 2000 si terrà regolarmente, ha dichiarato Maria Antonietta Mancarella, assessore delegato agli eventi fieristici, che aggiunge: “Stiamo già lavorando ad un piano che preveda ogni misura di sicurezza a seconda dello scenario che si presenterà in autunno affinchè l’evento si svolga in assoluta sicurezza. Ci stiamo attrezzando altresì per costruire un nuovo modello fieristico da affiancare a quello tradizionale e che ci accompagnerà in futuro». Nessun particolare, però. La Mancarella non anticipa nulla: «Ne parleremo nei prossimi mesi».
EVENTI ESTIVI… ALLA GIORNATA
Il consigliere delegato alla Cultura, Angelo Mancarella sul calendario estivo di Miggiano: «Non potendo programmare a lungo termine, non abbiamo potuto stampare un calendario eventi. Purtroppo per ora dobbiamo vivere alla giornata e per questo abbiamo deciso di comunicare settimanalmente gli appuntamenti come sempre cercando di accontentare grandi e piccini; eventi che piacciono, che possono incuriosire e intrattenere concittadini e visitatori».
TURISMO AL CENTRO
Con Expo 2000, insiste Sperti «diamo sostegno e ossigeno alle aziende del territorio e ci mettiamo al loro servizio. Allo stesso modo possiamo fare per il turismo».
Forse proprio per questo motivo il sindaco ha tenuto per sé la delega al turismo, «perché rappresenta il fulcro dell’azione amministrativa. Tutte le attività quotidiane di questa amministrazione orbitano intorno ad esso: gli interventi urbanistici, la programmazione dei lavori pubblici, la foggia di eventi, il mercato settimanale e la maggior parte delle nostre iniziative hanno lo scopo di alimentare e agevolare il settore turistico, rientrando in un disegno organico preparato già in sede di programma elettorale».
In questo contesto rientra l’attenzione dedicata alla «nostra piazza che decorata nei dettagli accoglie non solo i turisti ma soddisfa anche i nostri cittadini. Abbiamo riempito il nostro centro storico di fiori che curiamo tutte le mattine. Abbiamo anche installato le luci tipiche delle feste di un tempo che accendiamo tutte le sere e che regalano davvero un’atmosfera magica e, cosa più importante, abbiamo chiuso al traffico, nei fine settimana, tutto il centro storico. Una decisione condivisa con le attività ristorative lì presenti. Sono particolarmente felice di ciò perché vedo la soddisfazione dei miei concittadini avendo restituito loro una meravigliosa cornice da vivere tutte le sere d’estate».
CENTRO STORICO CHIUSO AL TRAFFICO
Sperti spiega anche come verrà chiuso al traffico veicolare il centro storico: «Stiamo installando i dissuasori idraulici con la possibilità per i residenti di entrare liberamente semplicemente attivando un comando con il proprio telefonino».
«Ora», racconta orgoglioso il primo cittadino, «con i bambini in bicicletta, i flussi di giovani, le famiglie che passeggiano, si ha quasi la sensazione di vivere la parte antica di una grande città».
«Soprattutto dopo le 22 – aggiunge il delegato alle Politiche giovanili, Mario Orsi, «la piazza si riempie di giovani che si intrattengono in questo meraviglioso e rinnovato luogo per un drink con gli amici e ascoltando buona musica al Bar 122. Vogliamo, attraverso apposite proposte di intrattenimento, continuare a favorire la partecipazioni dei giovani che riteniamo essenziale per far rivivere il nostro centro».

TIPICITÀ CULINARIE
Non solo la piacevole atmosfera del centro storico da valorizzare ma anche le sue tipicità culinarie: «Abbiamo una “puteca” che dal 1946 ogni giorno serve pezzetti di cavallo, trippa, involtini e polpette. Da tre generazioni (nonno, padre e due figli) offrono un prodotto assolutamente tipico e straordinario».
Quello che Sperti ci tiene ad evidenziare è che «la promozione del paese passa anche attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici offerti. La trippa e i pezzetti di cavallo di Ginetto e Donatino, i manicaretti antichi di carne e pesce delle zie della Rustica, il gelato e il pasticciotto del bar Giannelli, le classiche pizze di un tempo, al forno a legna, del Solito Posto, sono per noi delle vere e proprie bellezze del territorio assolutamente da promuovere e valorizzare».
Restando nel centro storico «prima ancora del decreto Cura Italia del Presidente Conte, il Comune aveva già adottato una delibera di giunta con la quale accordava più spazio (e gratuitamente) alle strutture recettive presenti. Ci siamo confrontati con loro», informa il sindaco, «e abbiamo organizzato gli esterni allestendo insieme i dehors ».
Michele Sperti non vuole dimenticare nessuno e aggiunge: «In centro abbiamo la pizzeria Il Borgo Vecchio, rinomata per la sua infinita e straordinaria varietà di impasti. Si trova», aggiunge, «di fronte al Frantoio ipogeo, aperto tutte le sere per chi vuole visitarlo. Ma ci sono anche le prelibate pizze d’asporto al Griko per chi, di passaggio da Miggiano, vuole approfittare di una buona pizza. E non manca, a Miggiano, il pesce fresco di giornata, al Coffee Bet dove il titolare, originario di Gallipoli, prepara gustosi aperitivi e cene».
L’ARTE
Tra le tante attrazioni, ci sono anche quelle prettamente turistiche da visitare a Miggiano e che comprendono numerosi esempi.
La Cripta Basiliana di Santa Marina, collocata sotto l’omonima cappella, la cui struttura risale al XIV secolo e che vanta al suo interno la Dormito Virginis. Recentemente è stato scoperto nella Chiesa matrice, intitolata al diacono San Vincenzo, l’affresco raffigurante L’Albero di Jesse, ovvero l’Albero genealogico di Cristo, iconografia nascosta per oltre 300 anni. Il Frantoio ipogeo che risale ad un’epoca antecedente il 1500, ricavato in una grotta sotterranea scavata nel banco calcarenitico e si estende su un’area di circa 780 mq oggi sede del Museo dell’olio. Miggiano vanta anche la presenza di Menhir, lunghi parallelepipedi con base rettangolare che hanno un significato religioso prima pagano e poi cristiano.
«L’amministrazione deve mettere in mostra le bellezze del proprio territorio», sottolinea il primo cittadino, «i nostri beni culturali ed architettonici innanzitutto e poi anche le nostre tipicità culinarie».
AL PARCO
L’assessore all’ambiente Giuseppe Barbieri ricorda anche «il parco pubblico comunale, straordinario cuore verde; un ettaro di querce e macchia mediterranea che offre ai visitatori una caratteristica e profumata atmosfera verde laddove insiste un grazioso ed accattivante ristorantino e disco pub».
«Ritengo», la sottolineatura di Sperti, «ci sia stata una sorta di selezione naturale in cui ognuno fa una cosa buona e tipica».
IL VENERDÌ DEI BIMBI
Tra le iniziative a cui il sindaco tiene in maniera particolare e che vorrebbe consolidare nel tempo, il Venerdì dei Bimbi: Paolo Cacciatore, consigliere agli eventi e spettacoli se ne fregia: «Abbiamo coniato la frase “A Miggiano il venerdì è dei bimbi”. Ogni venerdì sera il centro storico si riempie di tanti bambini che scorrazzano felici e soprattutto al sicuro perché è impedito l’accesso alle auto e ai motoveicoli. Tanti i piccoli che ci raggiungono anche dai paesi limitrofi per assistere tutte le volte ad uno spettacolo diverso: mangiafuoco, clown, il mago, i burattini, il teatro, il trucca bimbi, i palloncini modellabili e i giochi “de na fiata”. I bambini giocano e si divertono e i genitori si intrattengono nei diversi locali per un gelato, una pizza o un drink».
A proposito di bimbi il sindaco anticipa che «il parco sito in piazza Giovanni Paolo II accoglierà, da metà luglio, altri dieci bellissimi giochi ».

IL SABATO, LA DOMENICA E LE STRITTULE
Il sabato e la domenica di estate «tra le proposte degli esercenti e e le nostre iniziative, prevediamo degli eventi proprio per incrementare le presenze in paese.
Questo affiancato da tutta una serie di progetti di natura urbanistica e di lavori pubblici finalizzati a restituire alla sua antica bellezza la parte storica di Miggiano finora poco considerata. Come ad esempio le strittule di via Santa Barbara: sette stradine strettissime su cui stiamo puntando molto in quanto quartiere assolutamente da rigenerare.
Per questo stiamo presentando progetti da finanziare per poterle innanzitutto basolare ma poi ancora per farle risplendere di storia e tradizione».
MERCATO IN FIERA
Tra le novità quella del mercato del sabato trasferito nel quartiere fieristico: «Abbiamo voluto agevolare i commercianti nel post-covid, per offrire un servizio ai cittadini, per restituire dignità a quel mercato che affonda le sue radici ai primi del ’900, per sfruttare la struttura e per generare flussi di visitatori. Prima», ricorda il sindaco, «il mercato si svolgeva per strada ed era soggetto ad intemperie, ora è diventato una festa tra venditori che invitano all’acquisto, l’allegria della gente e i tanti profumi che inebriano. Il nostro quartiere, poi, si presta alle norme del protocollo di sicurezza anti contagio».
IL BILANCIO DI SPERTI
Il sindaco Sperti traccia un primo bilancio: «Tante le iniziative di quest’anno. I miei concittadini assistono quotidianamente al nostro impegno e solo loro, quali destinatari privilegiati, possono dire di noi. Prendiamo molto da tutti, ci lasciamo suggerire e pungolare, è bello e giusto così. Se tutto ciò è stato e sarà ancora possibile è grazie ad una squadra affiatata che ringrazio a cuore aperto per la perenne disponibilità e la straordinaria passione che anima ognuno di loro. Grazie ai consiglieri eletti e a coloro che, candidati con noi, non sono stati eletti ma che si impegnano insieme a noi, allo stesso modo. Non ci sentiamo governanti ma operai», conclude Michele Sperti, «non possiamo contare su un grande numero di dipendenti e per questo siamo i primi a rimboccarci le maniche non disdegnando alcuna fatica. Tutto concorre a favorire la crescita e lo sviluppo della nostra Miggiano».
Nell’estrazione di ieri, lunedì 29 dicembre, centrati al Superenalotto tre “5” da 24.063,06 euro l’uno in provincia di Lecce: il primo a Galatina nel Tabacchino in piazza Dante Alighieri, 2, i restanti due a Tricase, presso il Punto Giochi in via corso Apulia, 27.
Attualità
La Caritas esprime preoccupazione per il nuovo gioco d’azzardo “Win for Italian Team”
Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali…
riceviamo e pubblichiamo
Le quattro Fondazioni Antiusura della Puglia, – Fondazione San Nicola e Santi Medici di Bari, Fondazione Buon Samaritano di Foggia, Fondazione San Giuseppe Lavoratore di Lecce e Fondazione Mons. Vito De Grisantis di Tricase – e le 19 Caritas della Puglia, condividono la grande preoccupazione della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II per l’ennesima scelta di introdurre un nuovo gioco d’azzardo “Win for Italia Team”, trasformando ancora una volta la fragilità dei cittadini in una fonte di entrate. È inaccettabile che, di fronte a un’emergenza sociale ormai conclamata, le istituzioni continuino a considerare l’azzardo come una leva fiscale, ignorando deliberatamente le conseguenze devastanti che questo sistema produce nelle famiglie italiane.
Ancora più grave è associare un nuovo gioco d’azzardo all’evento sportivo per eccellenza come le Olimpiadi. Lo sport dovrebbe rappresentare vero divertimento e svago che mette al centro l’impegno individuale e di squadra nel rispetto delle regole e dell’altro, per una crescita personale e collettiva. L’azzardo non ha nulla di tutto questo. Legare il mondo olimpico a un meccanismo che genera povertà significa macchiare un ambito che dovrebbe invece educare, ispirare e dare speranza.
In Italia il gioco d’azzardo ha raggiunto dimensioni allarmanti: la raccolta nazionale ha superato i 157 miliardi di euro, con perdite per i cittadini vicine ai 23 miliardi. Numeri che raccontano un fenomeno trasversale, che compromette anziani, giovani (anche molti minori di età), studenti e le loro famiglie. L’azzardo è oggi una delle principali cause di indebitamento, e troppo spesso l’indebitamento sfocia nell’usura, come dimostrano gli ascolti in costante aumento presso le Fondazioni antiusura, dove ogni giorno arrivano persone che hanno perso tutto: risparmi, relazioni, fiducia, dignità.
Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali. È una contraddizione che non può più essere ignorata: da un lato si parla di prevenzione dell’azzardopatia o si promuove il cosiddetto gioco responsabile, dall’altro si moltiplicano le offerte di giochi che alimentano dipendenza, povertà e disperazione.
In un momento in cui migliaia di famiglie sono in difficoltà, il Paese avrebbe bisogno di tutt’altro: educazione finanziaria, percorsi di prevenzione dell’indebitamento, strumenti per un accesso al credito più efficaci, politiche di tutela dei più vulnerabili. Non di un nuovo gioco che rischia di diventare l’ennesima porta d’ingresso verso la rovina economica e psicologica.
Le quattro Fondazioni della Puglia condividono, insieme alla Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II l’ennesimo appello chiaro al Governo: faccia un gesto che risponda al vero spirito delle Olimpiadi rispettando la tregua olimpica, ritirando questa misura. Fermare l’ennesimo gioco d’azzardo significa proteggere le famiglie, difendere la dignità delle persone, restituire allo sport il valore che merita.
La Puglia nel 2024 ha speso quasi 12 miliardi di euro per il gioco d’azzardo, più di 3mila euro per abitante compresi bambini.
Fondazione Mons. Vito De Grisantis
Casarano
Il 2025 per l’Arma dei carabinieri. Il bilancio dell’anno quasi trascorso
Ma la sicurezza non passa solo dai controlli, passa dall’informazione, dal dialogo, dalla costruzione di fiducia. Per questo motivo i 61 presìdi dell’Arma…
Nel corso del 2025, la provincia di Lecce ha potuto contare su una presenza silenziosa ma costante: quella dei Carabinieri, presidio di sicurezza e punto di riferimento dello Stato in quasi tutti i comuni del territorio salentino.
Una presenza fatta di pattuglie che percorrono le strade di città e piccoli centri, di Stazioni che restano punti di accesso quotidiano per cittadini di ogni età, di uomini e donne dell’Arma pronti a intervenire quando serve e ad ascoltare quando è necessario fermarsi.
Sono oltre 86.000 le chiamate arrivate al NUE “112” nel corso dell’anno: dietro ciascuna, una richiesta di aiuto, un’emergenza, una paura. In molti casi si è trattato di situazioni classificate come “codice rosso”, nelle quali la rapidità delle gazzelle e il coordinamento delle Stazioni hanno consentito di attivare immediatamente le misure di tutela a protezione delle vittime.
È qui che la presenza dell’Arma diventa concretezza: una porta che si apre, una divisa che arriva, un aiuto che non tarda.
Con le sue 61 Stazioni, l’Arma dei Carabinieri di Lecce rappresenta un baluardo nella prevenzione e nel contrasto della violenza domestica e di genere. Le 798 denunce trasmesse all’Autorità Giudiziaria raccontano un fenomeno che resta impegnativo, ma indicano anche una crescente fiducia nelle istituzioni. Un segnale importante, rafforzato dall’arresto di 73 soggetti maltrattanti e dal deferimento in stato di libertà di altri 582.
Sul fronte della sicurezza generale, il 2025 ha fatto registrare una flessione della delittuosità complessiva rispetto all’anno precedente. Un risultato che non nasce per caso, ma dalla capillarità dei controlli e da una presenza costante sul territorio: l’Arma ha proceduto in 15.690 casi, pari all’83% dei reati denunciati all’Autorità Giudiziaria, su un totale di 18.838 segnalati da tutte le Forze di Polizia.
Importante anche l’azione contro lo spaccio di stupefacenti, con 96 arresti e 210 denunce e quella contro il crimine organizzato, culminata nell’arresto di 147 affiliati, nel sequestro di beni per quasi un milione di euro e nella cattura di 3 latitanti. A tutela della sicurezzacollettiva, sono stati inoltre sequestrati 2.700 kg di materiale esplodente e potenzialmente pericoloso.
Accanto alle attività investigative, l’impegno si è esteso anche alla tutela del lavoro, dell’ambiente e della sicurezza alimentare, con accertamenti che hanno portato a sequestri per 3.584.550 euro e sanzioni amministrative per 1.120.170 euro.
Parallelamente, la prevenzione ha rappresentato un pilastro centrale: 9.384 contravvenzioni elevate nel corso dell’anno, di cui 2.734 per violazioni considerate “salva vita”, come l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo delle cinture o l’uso del cellulare alla guida. Una vigilanza che non è solo sanzione, ma azione concreta per proteggere vite.
In totale, sono stati svolti 45.749 servizi di controllo del territorio, con 91.012 militari impiegati, 174.378 persone controllate, 131.035 veicoli verificati e 50.471 documenti esaminati. Numeri che raccontano dedizione, costanza e capacità di intervento immediato, soprattutto in quei contesti dove l’Arma rappresenta l’unico presidio di Polizia presente.
Ma la sicurezza non passa solo dai controlli, passa dall’informazione, dal dialogo, dalla costruzione di fiducia. Per questo motivo i 61 presìdi dell’Arma hanno portato avanti con continuità la “Campagna di Legalità”, incontrando oltre 11.000 studenti in circa 150 momenti di formazione nelle scuole e nelle comunità locali. Un investimento sui più giovani e sul futuro del territorio.
Dietro questi risultati ci sono donne e uomini della Benemerita che ogni giorno garantiscono non solo interventi operativi, ma anche ascolto, prossimità e vicinanza. Presenze discrete ma essenziali, capaci di trasformare la divisa in un simbolo di tutela e rassicurazione.
Il bilancio di fine anno del Comando Provinciale Carabinieri di Lecce restituisce così l’immagine di un’Arma radicata nel territorio, capace di unire efficienza operativa, umanità e senso dello Stato. Un riferimento certo per sicurezza, legalità e fiducia.
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