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Attualità

Ortelle, ritrovato dopo 63 anni

Ortelle. Abbiamo incontrato Giorgio, 73enne carabiniere in pensione, nato dal matrimonio di Pellegrino Florio con la sorella della moglie scomparsa nel bombardamento di Rovereto del 1944

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ESCLUSIVA


Missione compiuta! Avevamo lanciato l’appello dopo essere stati contattati da Maurizio Panizza, giornalista trentino che ha prodotto un documentario storico su di un “misterioso” bombardamento americano avvenuto in aperta campagna, nei pressi di Rovereto (Trentino), il 13 settembre 1944.


In quella tragedia, che causò la morte di 18 persone, perse la vita un’intera famiglia pugliese composta dalla madre, Maria De Luca (originaria di Ortelle), da due figli (Franco e Maria Rita) e dalla sorella di lei (Giorgina).


L’unico superstite fu il marito, Pellegrino Florio (nativo di Altavilla Irpina), che si trovava in quel momento in altra parte della città. Disperato, l’uomo (che era finanziere a Rovereto) si aggirò per giorni sul luogo della tragedia, invocando il nome della moglie e dei figlioletti.


Alcuni anni dopo venne in Puglia e le sue tracce si persero a Tricase nel 1947. Così, nella ricostruzione storica di Panizza, vi era un vuoto da colmare e riguardava proprio quell’uomo di cui non si avevano più notizie.


Dopo l’articolo sull’ultimo numero della nostra edizione cartacea ci ha contattato in redazione Giorgio Florio, figlio di Pellegrino. Un uomo di 73 anni dai modi gentili come forse non ve ne sono più che, insieme alla sua dolcissima signora, ci ha accolti nella sua casa di Ortelle per raccontarci ciò che conosce della vicenda che aveva cambiato per sempre la vita di suo padre e dell’intera famiglia.


Pellegrino Florio e la sua prima moglie, Maria De Luca

«Papà dopo la tragedia venne nel Salento per conoscere la famiglia della moglie scomparsa. Qui incontrò Teresa, mia madre, che allora era sua cognata, sorella di Maria e Giorgina ed i due finirono per sposarsi».


«Allora si usava che, se ad un uomo moriva la prima moglie», ammette candidamente la signora Florio, «spesso gli davano in sposa la sorella». Così Pellegrino provò a ricostruirsi una vita nel Salento dove prese servizio come finanziere a Tricase. Dal suo matrimonio con Teresa nacquero tre bambini, tra cui Giorgio che deve il suo nome alla zia Giorgina, scomparsa nel bombardamento del 1944, così come i suoi fratelli sono stati chiamati Rosa Rita e Franco, come i bimbi periti in Trentino.


Pellegrino è morto nel gennaio del 1965, aveva 59 anni; Teresa invece è deceduta nel marzo 2007, ad 84 anni. Giorgio, oggi sottoufficiale dei carabinieri in congedo, ci ha raccontato che quel poco che sapeva sulla tragedia di Rovereto lo aveva appreso «dalla nonna perché papà non era solito parlarne in casa. Però solo ora che ho letto il vostro articolo ho capito qualcosa in più di ciò che è accaduto».


Del ritrovamento abbiamo avvertito Panizza, l’autore del documentario storico, che si è detto molto felice del ritrovamento del signor Giorgio e sta già pensando a come incontrarlo e coinvolgerlo in un’iniziativa commemorativa sui luoghi che nel 13 settembre 1944 furono teatro di una così grande tragedia.


Giuseppe Cerfeda


Attualità

Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto

Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni

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Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.

La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.

Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.

La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.

L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.

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Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.

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Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale. Questo nuovo spazio, già a disposizione di tutte le classi, è stato progettato per trasformare la didattica quotidiana in un’esperienza sempre più dinamica e inclusiva.
L’ambiente è stato dotato di strumenti all’avanguardia:
• Arredi modulari: 24 banchi trapezoidali, un tavolo collaborativo e 25 sedie, pensati per favorire il lavoro di gruppo.
• Tecnologia di ultima generazione: 25 Chromebook con relativo carrello caricatore e un monitor touch interattivo da 65 pollici.
• Formazione: Nei prossimi mesi i nostri docenti parteciperanno a corsi specifici sull’uso dei nuovi dispositivi e sulle metodologie didattiche collaborative digitali.
La Dirigente Annamaria Turco spiega: “La Fondazione con questo dono ha voluto fornire ai nostri alunni gli strumenti necessari per lo sviluppo di competenze digitali, di problem solving e di comunicazione, competenze ormai essenziali per i futuri cittadini europei, come indicato dal quadro di riferimento europeo Digicomp 2.3.
Gli arredi e i dispositivi sono pensati nell’ottica della Classe 4.0, promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e che rappresenta un nuovo modello di ambiente di apprendimento che si discosta dalla tradizionale impostazione trasmissiva per una didattica innovativa, attiva e centrata sullo studente.
I ringraziamenti ufficiali sono stati espressi con profonda gratitudine il 16 dicembre 2025 durante il nostro Recital di Natale alla Dott.ssa Tina De Francesco e alla Dott.ssa Mariangela Martella, rappresentanti della Fondazione, per il loro concreto sostegno alla crescita dei nostri ragazzi. Il nostro plauso va anche alla Prof.ssa Laura Accoto, progettista dell’ambiente collaborativo“.
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Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”

Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo

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“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.

Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon

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