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Dai Comuni

Ruffano: Anna Rita Picci lascia la guida del Circolo del PD

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In una lettera indirizzata ad Ippazio Morciano, segretario provinciale del Partito Democratico, ed a tutti gli iscritti del suo Circolo PD di Ruffano, Anna Rita Picci, rassegna le dimissioni dalla carica di segretaria del Circolo stesso.





Con queste parole spiega la sua decisione.




“Comunico le mie dimissioni, irrevocabili, a far data odierna 11 settembre 2020, per consentire al partito di riattivare una dinamica di confronto e partecipazione” .

“Lascio la guida del Circolo di Ruffano di un partito, il PD, che a livello nazionale ma soprattutto a livello regionale e provinciale pare essere addormentato, incapace di esprimere una visione di sinistra che metta al centro il lavoro e i tanti temi che questo territorio si è trovato, e si trova ancora oggi, ad affrontare“.

“Nel corso del mio “cammino”, ho incontrato tante persone di grande caratura morale che mi hanno incoraggiato a perseguire i valori che ho sempre portato avanti, senza deroga alcuna. Altri invece hanno sacrificato amicizie e valori del Popolo di sinistra per la sete di potere”.

“In questi 5 anni, alla guida del Circolo, tante sono state le battaglie portate avanti: il tema dei rifiuti, della legalità e la catastrofe Xylella” .

“Ho riflettuto molto e faticato tanto in questi lunghi mesi per cercare di mantenere quell’entusiasmo e quell’impegno che dal primo momento della mia elezione, la prima nel marzo del 2015, avevo raccolto”.

“Nel corso del mio “incarico” in Segreteria Provinciale come delegata alle politiche agricole, ho speso tanto in termini di impegno profuso.
Sono stata costantemente impegnata alla ricerca della verità per ciò che riguarda il più grande disastro che il nostro territorio ricordi: Xylella. L’unico documento elaborato e poi approvato in Consiglio Regionale, nel maggio del 2018, porta la mia firma assieme ai protagonisti di questa tristissima vicenda. Questo documento mette al centro la Scienza che è l’unico faro per ridare un futuro olivicolo al Salento e alla Puglia”.

Ho trovato muri, omertà e nessuna presa di coscienza del disastro. Si è preferito nascondere la testa sotto la sabbia come se il silenzio potesse in qualche modo assolvere un’intera classe dirigente. Non è così! Non sarà così!”

“Ancora oggi il Governo regionale a trazione PD, il mio partito, continua a usare toni negazionisti e complottisti, diffondendo anche cure inesistenti per i nostri ulivi, con il solo risultato di continuare a far sperperare soldi ai nostri agricoltori già allo stremo”.

“È per tutto questo che ho deciso di lasciare la guida del Circolo PD di Ruffano, lo devo alle mie figlie, al mio territorio, e infine lo devo anche alla mia onestà intellettuale.
Non mi renderò mai complice di questo disastro economico, sociale e paesaggistico.
Non mi riconosco in questa politica che non mette i problemi del territorio al centro della discussione”.

“Chiudo ringraziando tutti coloro che in questi 5 lunghi anni sono rimasti al mio fianco, mi hanno sostenuto e incoraggiato”.


Cronaca

La GdF dona duecento capi contraffatti alla Caritas idruntina

Accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza…

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I finanzieri i Lecce hanno donato, alla sede magliese della Caritas diocesana Idruntina, oltre 200 capi di abbigliamento e accessori, facenti parte di un sequestro di merce contraffatta ad opera dei militari della Compagnia di Maglie, in occasione dei servizi posti in essere durante le recenti tradizionali fiere di paese.

La competente Autorità Giudiziaria, valutata positiva l’iniziativa avanzata dalla Guardia di Finanza, e accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza ai cittadini più bisognosi della comunità.

Al termine delle operazioni di consegna, avvenute presso la sede della Compagnia Guardia di Finanza di Maglie, il Presidente ha espresso parole di vivo apprezzamento e sincera gratitudine verso le Fiamme Gialle per l’importante iniziativa solidale.

L’attività si inserisce in un più ampio clima di solidarietà, esprimendo la forte vocazione sociale delle istituzioni e la volontà di essere vicini, con gesti concreti, ai cittadini più disagiati, anche attraverso il compimento di iniziative che rafforzano la coesione mediante la condivisione dei propri valori fondanti.

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Cronaca

Caccia illegale nel parco, segnalazione ai carabinieri forestali

Presenti centinaia di bossoli. A rischio uno scrigno di biodiversità…

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“Un tappeto di cartucce da caccia nel cuore del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”. Centinaia di bossoli. Una vergogna inaccettabile, non solo per l’inquinamento provocato ma perché è assolutamente vietato praticare la caccia all’interno di un parco o di un’area protetta”.

È la denuncia che arriva dal Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento, che ha mostrato sui social, tramite un video e delle fotografie, la massiccia presenza di bossoli all’interno del parco protetto, che lascia immaginare l’attività di caccia illegale all’interno dell’area. Non un luogo qualsiasi il litorale di Ugento, un vero e proprio scrigno di biodiversità.

“Il litorale di Ugento costituisce un complesso ecologico di grande interesse faunistico, in particolare come punto di transito e sosta sulle rotte migratorie, sia per quanto riguarda lo svernamento sia per la nidificazione degli uccelli acquatici – prosegue il commento del Coordinamento – pensiamo all’airone bianco maggiore, l’airone rosso, il germano reale, il martin pescatore, il cigno reale, e di notevole importanza conservazionistica la presenza della moretta tabaccata, specie inserita nella lista rossa delle specie in pericolo di estinzione.

Sono solo alcune delle specie presenti, che rendono questo luogo uno scrigno di biodiversità che dovrebbe essere inviolabile. Così, evidentemente, non è. Qui sono presenti uccelli protetti assolutamente non cacciabili e la notevole presenza, all’interno del parco, di cartucce di fucili da caccia evidenzia una condotta assolutamente illegale.

Ricordiamo, inoltre, che la presenza di bacini e aree umide espone a una forte contaminazione da piombo, sostanza altamente tossica, sia le acque e sia la fauna presente, con rischi di carattere ambientale e sanitario. Facciamo un appello alle istituzioni, al presidente del Parco – conclude il Coordinamento nella sua nota – e faremo una segnalazione ai Carabinieri Forestali, affinché aumentino i controlli all’interno di quest’area”.

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Cronaca

Beccati con 400 ricci di mare nel cofano. Multati e segnalati

Gli esemplari erano ancora in stato vitale, i finanzieri hanno provveduto a reimmetterli immediatamente in mare in un’area idonea…

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Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Gallipoli ha messo a segno un nuovo intervento a tutela dell’ecosistema marino, intercettando un trasportatore abusivo in località Santa Caterina di Nardò.

I finanzieri hanno notato un’autovettura che, con manovre sospette, tentava di allontanarsi rapidamente dalla costa verso l’entroterra. Una volta fermato il veicolo e identificato il conducente, l’ispezione del bagagliaio ha confermato la presenza di circa 400 ricci di mare, in violazione della Legge Regionale che vieta tassativamente il prelievo, la detenzione e la commercializzazione di questa specie. 

Il provvedimento mira a favorire il ripopolamento dei fondali, messi a dura prova dal prelievo indiscriminato, e a scongiurare il rischio di estinzione.

Per il responsabile è scattata una sanzione amministrativa di 2.000 euro, oltre alla segnalazione all’Autorità Marittima competente. 

Fortunatamente, poiché gli esemplari erano ancora in stato vitale, i finanzieri hanno provveduto a reimmetterli immediatamente in mare in un’area idonea, garantendo così la sopravvivenza dei ricci

e il mantenimento dell’equilibrio biologico della zona.

Questa operazione rappresenta solo l’ultimo tassello di un più ampio piano di vigilanza attuato dal Servizio Navale della Guardia di Finanza. Dall’inizio dell’anno, i controlli hanno portato alla liberazione di oltre 3.000 ricci di mare, al sequestro di numerose attrezzature da pesca.

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