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Attualità

Grano di San Giuseppe: l’inclusione il dono più prezioso

A San Cassiano il grano prodotto con il progetto Ruralia è l’omaggio della comunità ai centri di accoglienza per migranti, per ribadire i principi dell’accoglienza e dell’integrazione, e favorire scambio e conoscenza tra cittadini e “nuovi abitanti”

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Non sono solo “solidali” ma racchiudono anche unchiaro messaggio di integrazione tra popoli e culture diverse, la semola, le frise e i biscotti che a San Cassiano  hanno preso forma dal grano da produzione pubblica del progetto Ruralia*.


Raccolto i primi giorni di luglio 2019 per sostenere il fabbisogno agroalimentare della Sagra di San Giuseppe, autoprodotto dalla popolazione nell’ambito di un processo che considera la Festa come luogo di innovazione culturale nel rispetto dell’ecologia umana e del territorio, nella primavera 2020 si è poi concretizzato in un piccolo aiuto per quelle famiglie che si sono trovate in maggiore difficoltà a causa della pandemia di Covid-19.


Da oggi, con il coinvolgimento dei centri di accoglienza per migranti che operano sul territorio comunale, quel paniere è diventato anche elemento tangibile per costruire processi attivi di inclusione sociale. presso la sala consiliare del Comune di San Cassiano, un cesto di quei prodotti è diventato un dono da parte dell’intera comunità sancassianese agli ospiti del centro Siproimi gestito in paese da “Rinascita Società Cooperativa Sociale”, che a loro volta hanno omaggiato i presenti con delle gustose porzioni di punket frittelle dolci di farina, che hanno portato nel Salento un assaggio dei sapori del Gambia.


L’incontro, aperto dal saluto del sindaco di San Cassiano Gabriele Petracca, ha dato spazio a un libero scambio tra i presenti in un momento di confronto, un tassello capace di ribadire l’importanza dei principi dell’accoglienza e dell’integrazione, proprio nei giorni in cui, a livello globale, i diritti universali dell’uomo sono tornati ad essere al centro di ogni ragionamento di condivisione e costruzione di un futuro diverso.


I piccoli Comuni del Parco Paduli possono essere infatti considerati come luoghi dell’incontro tra le diverse culture che animano le comunità dei residenti. D’altro canto, proprio coltivare società aperte e accoglienti è oggi una delle chiavi capaci di rinnovare il dinamismo di aree marginali del Paese, destinate altrimenti a un inesorabile spopolamento.


Di sicuro, il primo passo per muoversi in questa direzione è quello di stimolare quelle occasioni per la conoscenza reciproca che spesso anche nei piccoli paesi del Salento mancano. A volte basterebbe avere un pretesto per cominciare a salutarsi e, così, aiutare a superare la diffidenza verso “l’altro”.


L’incontro è servito proprio a questo, ma anche per porre le basi per lo sviluppo di nuove iniziative di coinvolgimento nei processi decisionali, che da oggi saranno rivolti non solo verso i cittadini di San Cassiano ma anche ai nuovi abitanti.


Riguarderanno progetti di riqualificazione urbana e paesaggistica che interesseranno spazi pubblici, e porteranno a condividere la quotidianità della vita, e gli usi, i servizi, le trasformazioni sociali e culturali che riguarderanno il piccolo paese proiettandolo inevitabilmente nel futuro.


Saranno attività focalizzate sull’identità rurale di quest’area, capaci al tempo stesso di accrescere il senso di ospitalità della comunità, aumentare la consapevolezza degli abitanti sui temi della integrazione, inclusione sociale e dello sviluppo sostenibile. Che consentiranno di aprire nuove opportunità per creare un modello di welfare generativo che rispetti il valore del lavoro e delle competenze di ciascuno.






«Saranno, inoltre», come spiega Fiorenza Fonte, operatrice responsabile del progetto gestito dalla Cooperativa Rinasci2ta, «preziose occasioni per gli ospiti che accogliamo, per acquisire e scambiare conoscenze e competenze che consentiranno loro di proseguire nel percorso personale di inserimento socio- economico in vista della (ri)conquista della propria autonomia».


In quest’ottica, nell’incontro di venerdì, gli abitanti di San Cassiano hanno portato in dono uno dei loro prodotti più preziosi: il grano di San Giuseppe.


Nasce come paniere di prodotti solidali ed è di sicuro un piccolo cesto con alimenti umili della tradizione contadina, che però aiuta a guardare con profondità la complessità della società contemporanea, partendo dai temi del cibo sano e dei valori di comunità.


*Ruralia è un progetto di comunità, nato da un’idea dell’associazione Abitare i Paduli per sostenere l’impegno che cittadini, associazioni e amministrazioni pubbliche pongono nell’organizzare e tramandare le diverse feste rurali che animano il Parco Paduli.


Attualità

Acido cianidrico nei Sapori Amaretti alle mandorle della Colussi

Sono stati rilevati valori troppo alti di acido cianidrico. Non possono essere esclusi seri rischi per la salute. Sconsigliato il consumo

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Colussi SpA Milano ha emesso un richiamo dei suoi Sapori Amaretti alle mandorle in confezioni da 175 g con date di scadenza 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

L’azienda afferma che negli amaretti sono stati riscontrati livelli elevati di acido cianidrico e non possono essere esclusi rischi per la salute.

Nello specifico si tratta di due lotti delle confezioni da 175 gr Lotto L355122 1 e L355237 1 con scadenza rispettivamente del 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

Le altre date di scadenza e gli altri prodotti del marchio “Sapori”, non sono interessati dal richiamo.

Gli amaretti interessati dal richiamo sono prodotti da Colussi S.p.A. con sede legale in via G. Spadolini n° 5, nella città metropolitana di Milano.

L’acido cianidrico (HCN) o cianuro di idrogeno, chiamato anche acido prussico, è una tossina naturale con elevata tossicità acuta, caratterizzata dall’inibizione della respirazione cellulare.

Ciò può causare un’intossicazione acuta con sintomi quali convulsioni, vomito e mancanza di respiro, che possono portare a paralisi respiratoria fatale.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto incriminato, di non consumare gli articoli interessati e di restituirli, non aperti o anche già aperti, al rispettivo punto vendita.

Il prezzo di acquisto verrà rimborsato, anche in assenza di scontrino.

Chi abbia assunto questa sostanza e successivamente manifesti sintomi gravi o persistenti dovrà consultare un medico.

Non è consigliabile, invece, un trattamento medico preventivo in assenza di sintomi.

 

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Attualità

“Campagna pubblicitaria…stonata”: la segnalazione da Ruffano

Un nostro lettore commenta un manifesto apparso in queste settimane in paese: “Uso improprio del volto femminile, per di più estrapolato da un film drammatico che narra di una patologia”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera giunta in Redazione da un nostro lettore di Ruffano che segnala un uso improprio del volto femminile su una campagna pubblicitaria che solleva, quantomeno, delle perplessità.

Segnalo la comparsa, più o meno dal 10 novembre scorso, di un manifesto pubblicitario affisso nei pressi del parco di via Torino, sulla strada che collega Ruffano a Montesano.

Tale manifesto pubblicitario dovrebbe riguardare la vista con conseguente controllo e acquisto di occhiali ma il claim, “vedere è un piacere”, viene associato ad un’immagine di una donna in evidente stato di godimento sessuale quindi l’associazione con il vedere e la vista in generale viene messo in secondo piano.

A parte l’azzardo di tale associazione, la donna presente sul manifesto fa parte a sua volta di un manifesto cinematografico, relativo al film “Nymphomaniac” del regista Lars von Trier, ed è l’attrice anglo-francese Charlotte Gainsbourg.

Si tratta di un film dal taglio drammatico che tratta di una patologia seria di cui soffre la protagonista. Non so se l’agenzia pubblicitaria si è resa conto dell’accostamento di tale immagine ma rimane il fatto che si è fatto un uso improprio del volto femminile in questione con un’espressione intima e chiaramente sessuale.

Si sarebbero potute usare molte altre metafore per esprimere l’importanza della vista e dei controlli periodici.

Inoltre, vorrei sottolineare la scorrettezza dell’allusione, escludendo dall’ipotetico piacere ad esempio i non vedenti. Il responsabile della ditta pubblicizzata (che non è di Ruffano, NdR), cui ho personalmente rivolto le mie perplessità, ha affermato, udite udite, che la “modella” non è uguale all’attrice del film. Giudicate voi (seguono foto).

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Attualità

Olio d’oliva: «Servono strumenti di regolamentazione di mercato»

Italia Olivicola e CIA, appello al Governo per interventi che garantiscano un funzionamento ordinato e trasparente del mercato. Plauso alla GdF, all’ICQRF Puglia e Basilicata e all’Agenzia delle Dogane per maxi operazione antifrode

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Italia Olivicola e CIA Agricoltori Italiani, a pochi giorni dai positivi riscontri del tavolo olivicolo nazionale, tornano sulla questione olio d’oliva e lo fanno a 360 gradi, partendo da una questione basilare.

«Abbiamo espresso apprezzamento per gli impegni assunti dal Governo riguardo al potenziamento dei controlli», sottolinea Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, «occorre che, tuttavia, come previsto dai regolamenti comunitari, si possa procedere allo stoccaggio privato dell’olio».

Il mondo dell’olio di oliva italiano ha bisogno di stabilità e tranquillità durante la campagna olearia: Italia Olivicola e CIA, dunque, chiedono al governo di valutare l’attivazione di strumenti di regolamentazione di mercato.

«Le tensioni che si stanno registrando nelle ultime settimane nuocciono al settore», aggiunge Sicolo, «il comparto ha bisogno di calma e prospettive economico-finanziarie certe nel momento del massimo sforzo produttivo. Gli strumenti normativi per garantire una stagione ordinata dell’olio esistono e vanno messi in campo”.

L’articolo 167 bis del regolamento (UE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1308/2013 stabilisce che, al fine di migliorare e stabilizzare il funzionamento del mercato comune degli oli d’oliva, nonché delle olive da cui provengono, gli Stati membri produttori possono stabilire norme di commercializzazione per la regolamentazione dell’approvvigionamento.

«Il ritiro temporaneo dal mercato di quantitativi di extravergine nazionale», continua Sicolo, «può prevenire fibrillazioni e garantire che i flussi commerciali siano mantenuti ordinati e senza scossoni, a beneficio dei produttori e dei consumatori».

Da tempo Italia Olivicola chiede che, oltre a misure emergenziali, il comparto possa avere strumenti che garantiscano che il mondo della produzione non venga finanziariamente strozzato durante la campagna olearia, perturbando il mercato, disorientando i consumatori nazionali e internazionali.

«A questo proposito, voglio esprimere il mio plauso e ringraziamento alla ICQRF Puglia-Basilicata, alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Dogane per la maxi operazione tra il porto di Bari e la provincia di Lecce col sequestro di 14mila litri di olio extravergine non tracciato», conclude Sicolo, «oggi dobbiamo pensare a misure di emergenza ma guardando avanti, già pensiamo a come tutelare il reddito dei nostri agricoltori da forti oscillazioni del mercato e dei prezzi, proteggendo così la stessa immagine dell’oro verde, bandiera del Made in Italy».

 

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