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Attualità

Simu leccesi: «Io, figlio di Berlinguer…»

«Sono nato comunista ma non come un comunista di oggi, che affetta interesse, convenienza e guadagno. Sono figlio di Berlinguer e mi spiego: amo essere pulito, schietto, onesto, trasparente e lavoratore. Spesso la gente non aveva da pagare e la frase più ricorrente era: Francu, poi ne vidimu! Ma quel “ne vidimu” era un impegno sacro, scolpito nella roccia: la gente era più seria, più rigorosa, rispettava gli impegni…». Franco Lupo, commerciante da 54 anni: «Era il 1967, iniziai con un piccolo banco di frutta e verdura, Taviano era un Comune piccolo ma commerciale, “picca pane e picca paternosci”…»

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Leggere nella storia di Franco Lupo, commerciante salentino, venditore, da 54 anni a questa parte, di frutta e verdura prima e bombole di gas poi, di Taviano, è come scrutare una pergamena, scovare nelle pieghe della lettura un Salento che non c’è più, ritrovare dignità e moralità perdute, di quando la nostra terra era più povera ma più genuina, più bella, più viva, palpitante, caratteristiche, secondo l’agio di Franco, che si sono perse nella rincorsa alla ricchezza costi che quel costi ed all’impasto contro natura che ha generato i salentini di oggi.


«Sono nato comunista», racconta alla fine della nostra chiacchierata quasi con un velo di commozione ricordando la sua giovinezza, «ma non come un comunista di oggi, che affetta interesse, convenienza e guadagno, sono figlio di Berlinguer, mi spiego: amo essere pulito, schietto, onesto, trasparente e lavoratore, questo intendo quando cito quello che mi ha insegnato Enrico. Era il 1967, iniziai la mia storia con un piccolo banco di frutta e verdura, Taviano era un comune piccolo ma commerciale, ‘picca pane e picca paternosci’, insomma. Ricordo che fu mio fratello a presentarmi, sempre in quell’anno la Bigas, un’azienda che commercializzava gas, Gpl, bombole ecc., e così iniziai a vendere quel prodotto fino ad arrivare al 1995. Da quell’anno, causa chiusura della vecchia azienda di Taranto, mi presentarono la Liquigas con la quale continuo a macinare Km e vendite».


Che ricordi hai di questa lunga avventura?


«Dopo 54 anni di onorato servizio, offerto sempre con mia moglie Francesca (scomparsa da otto anni), ricordo con piacere l’affetto della gente, la fidelizzazione dei clienti dopo tanti anni, pensa che in alcuni casi sono passate di mano tre generazioni in questo arco di tempo. Certo, la concorrenza, l’invidia, ci sono sempre state, ma grazie alla costanza ed alla voglia di lavorare abbiamo superato tanti problemi ed oggi siamo ancora qui. Nonostante alcuni periodi di difficoltà devo ringraziare chi mi ha sempre seguito e compreso, nonostante tutto!».


Come sono cambiati il Salento ed i salentini in questo mezzo secolo?


«Una cosa lasciamela dire: è cambiato il mondo, sono cambiati il Salento ed i salentini! Una volta c’erano più povertà, più difficoltà, le famiglie erano più numerose e fare commercio significava frequentemente dover fare di necessità virtù. Spesso la gente non aveva da pagare e la frase più ricorrente era: Francu, poi ne vidimu!, anche se quel ‘ne vidimu’ era un impegno sacro, scolpito nella roccia: la gente era più seria, più rigorosa, rispettava gli impegni presi e così anche quando ero io a chiedere li trovavo sempre pronti, così come facevo io alle loro richieste».

Qual era il rapporto con la gente?


«Più che clientelare lo definirei un rapporto familiare. Oggi è cambiato tutto, c’è poco da stare allegri, non c’è da fidarsi di nessuno. Comunque, nonostante il periodo balordo ed i prezzi ballerini, ringrazio Iddio, continuo a lavorare, per questo devo e voglio ringraziare i miei clienti che non sono solo i tavianesi ma anche la gente di Racale, Melissano, Ugento, Alliste, e le marine».


Ma non dovrebbe essere in pensione?


«Sono nato il 14 giugno 1945! Non mi vergogno di dichiarare la mia data di nascita e non ho imbarazzo ad affermare che svolgo ancora il mio lavoro con amore, passione e dedizione. Grazie a Dio, la salute mi accompagna e poi c’è un filo che mi lega ai miei clienti ed alla mia professione. Sì che dovrei essere in pensione e da più di dieci anni, ma finché sto bene e posso farlo continuerò ad attingere energia e vitalità da quello che meglio so fare: lavorare».


Luigi Zito


Attualità

Tricase, Elezioni 2026: Claudio Pispero per il centrodestra?

Il diretto interessato non ha ancora sciolto le riserve ma è lui il prescelto. Antonio Forte, coordinatore di FdI: «Capacità, esperienza politica e affidabilità. È il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando»

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Alla tornata elettorale in cui i tricasini saranno chiamati a scegliere sindaco e consiglio comunale manca ancora più di un anno, ma il quadro comincia a delinearsi.

Come anticipato da queste colonne, di sicuro si ricandiderà il sindaco uscente Antonio De Donno che lo ha annunciato più volte pubblicamente; il centrosinistra (Partito democratico, AVS, Tricase che fare? e Cantiere Civico) prova a fare fronte comune ed ha annunciato che ricorrerà alle Primarie nel caso non ci fosse unanimità intorno al nome prescelto come candidato sindaco; Vincenzo Errico, dovrebbe essere a capo della lista del movimento Tricase Insieme.

Della tornata elettorale dovrebbe tornare a far parte anche il centrodestra (assente nel 2020), che avrebbe individuato in Claudio Pispero il suo candidato sindaco.

Una mezza conferma arriva anche da Antonio Forte coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia secondo cui l’ipotesi, «all’interno delle forze politiche del centrodestra di Tricase sta raccogliendo sempre più consensi. È una possibilità che sta prendendo sempre più corpo».

Secondo il coordinatore di FdI, «Claudio Pispero rappresenta il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando: capacità, esperienza politica, affidabilità, appartenenza indiscutibile nell’area di centro destra e capacità di portare al di fuori dei confini di Tricase gli interessi della Città con i giusti referenti sia a livello provinciale, sia regionale che nazionale».

Va detto, però, che l’avvocato tricasino «pur ringraziando gli amici dei partiti del centrodestra che hanno dimostrato la loro fiducia», ha però smentito di aver accettato una qualsiasi candidatura, confermando, però, che il centrodestra, con in testa il partito di Fratelli d’Italia della Presidente Giorgia Meloni, gli ha chiesto di «prendere in seria considerazione l’investitura a sindaco per l’intero centrodestra di Tricase».

A quanto pare Claudio Pispero ci starebbe riflettendo e, come annuncia Antonio Forte, «la decisione non è stata ancora presa».

Staremo a vedere se alla fine scioglierà le riserve o il candidato sarà un altro.

Quel che è certo è che il centrodestra questa volta non resterà estraneo alla competizione elettorale.

Giuseppe Cerfeda

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Attualità

Tap, accordo da 6 milioni per Melendugno

Il Comune mette la parola fine al contenzioso. il sindaco Maurizio Cisternino: «Svolta storica per il nostro Comune che sembrava destinato ad ospitare gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione»

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Il Comune di Melendugno mette la parola fine al contenzioso con la TAP e porta a casa, a titolo di compensazione, 6milioni e 50mila che dovranno essere utilizzati per scopi ambientali e sociali.

La Giunta comunale ha approvato la delibera con cui autorizza il sindaco Maurizio Cisternino, a sottoscrivere l’accordo (che è parte integrante della delibera) con il quale rinuncia alla costituzione di parte civile nel processo penale a carico di Tap, la cui udienza è fissata per il 12 maggio, e accetta di non partecipare ai negoziati per ottenere nuove compensazioni per l’ulteriore ampliamento del gasdotto Tap fino a 20 miliardi di metri cubi annui, in corso di autorizzazione. Resta salvo, però, il diritto del Comune di beneficiare di eventuali misure compensative che la Regione Puglia dovesse comunque destinare al territorio comunale, in caso di ampliamento dell’impianto.

«È una pagina storica per il nostro Comune, che sembrava ormai destinato a dover “ospitare” gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione», commenta il sindaco Maurizio Cisternino, «ogni tavolo di negoziazione era ormai saltato a causa di una presa di posizione molto forte che aveva impedito il dialogo tra la multinazionale e le istituzioni, cosa che è sempre doverosa, soprattutto nei momenti di maggiore tensione, nell’interesse di tutta la collettività.  Lo scopo dell’accordo è di costruire un dialogo costruttivo che vada a vantaggio della crescita del nostro territorio, normalizzare i rapporti con Tap e conseguire risultati per il bene e lo sviluppo di Melendugno e di tutto il suo territorio».

La delibera parte da queste premesse: «La Trans Adriatic Pipeline AG, società che ha realizzato e gestisce l’opera, ha manifestato disponibilità a definire in via transattiva ogni questione pendente mediante corresponsione di un contributo economico a favore del Comune pari a complessivi € 6milioni e 5° mila euro, per finalità̀ ambientali e sociali, a fronte della rinuncia del Comune alla costituzione di parte civile nel procedimento penale in corso e della rinuncia alla partecipazione a eventuali negoziati relativi alle misure di riequilibrio ambientale con riferimento all’ampliamento attualmente in corso di autorizzazione».

L’accordo ha superato l’esame del segretario comunale Maria Elena Megha e dell’avvocato Francesco Calabro, che difende il Domune in sede penale.

«Lo schema di accordo originariamente proposto è stato oggetto di istruttoria tecnico-amministrativa e di parere favorevole a firma congiunta del Segretario comunale e dell’avv. Francesco Calabro, legale incaricato della difesa dell’Ente nel procedimento penale di cui sopra, agli atti della presente deliberazione», si legge in delibera, «la definizione transattiva appare coerente con l’interesse pubblico perseguito dall’Ente, finalizzato a normalizzare i rapporti con il soggetto proponente e a conseguire risorse da destinare a interventi ambientali e sociali nel territorio comunale»

«L’accordo», si specifica, «non comporta rinuncia generalizzata ai benefici compensativi, rimanendo impregiudicato il diritto del Comune a beneficiare di eventuali future misure di riequilibrio ambientale che la Regione Puglia dovesse destinare al territorio comunale».

Lunedì 12 maggio il sindaco Maurizio Cisternino si presenterà presso il Tribunale di Lecce per formalizzare davanti ai giudici, la rinuncia alla costituzione di parte civile.

Tap, nel giro di 15 giorni verserà la prima tranche di 3milioni e 50mila euro. In luglio verrà versata la seconda tranche.

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Il sindaco di Melendugno Maurizio Cisternino

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Attualità

Papa Leone XIV

Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

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Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.

Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.

La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).

I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.

Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.

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