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Attualità

Cosimo Scarcella, l’atto eroico di un tricasino

Quasi cento anni fa salvò tre giovani donne che stavano annegando a Tricase Porto: «Sott’acqua, svincolatosi, si diede al loro salvataggio, rimanendo quasi sempre sommerso e riuscendo in tal modo a portare in salvo alla riva le tre signorine»

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Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi”; non tutti concordano con l’affermazione di Bertold Brecht, il noto drammaturgo tedesco dello scorso secolo.


Occorre riconoscere che un fondo di verità nell’asserzione brecthiana sussiste.


In una società dove i cittadini sono educati al senso di responsabilità e fanno tutti il proprio dovere in vista del bene comune, gli atti straordinari di coraggio non sono necessari.


Tuttavia, con stringenti argomentazioni, altri sostengono che proprio nella nostra società dove predominano l’ignavia, la vigliaccheria, il farsi i fatti propri per non esporsi, si assiste a ricorrenti fatti di cronaca in cui nessuno interviene a difesa di un debole che, nell’indifferenza generale, viene abbandonato a sé stesso.


Cosimo Scarcella


Per questo è bene ricordare e sottolineare i fatti in cui qualcuno salva coraggiosamente la vita dell’altro, mettendo a rischio la propria: e questo fece il nostro concittadino Cosimo Scarcella il 20 agosto 1924, poco meno di 100 anni fa.


Siamo a Tricase Porto, sulla banchina dove si affaccia il bar di Domenico Santo (attualmente p.t. del “Bolina”) e dove vi è lo stabilimento balneare gestito da Cesarina Cosi nata Petracca fu Francesco di anni 32.


Sono circa le 18,30: nelle vicinanze sostano bagnanti e astanti che si godono il tardo pomeriggio estivo.


A un certo punto scendono in mare tre ragazze tenendosi sempre per mano «siccome non vi era altra persona in acqua».


Le tre signorine sono due sorelle Colombarini di Amedeo e Ida Isnaghi, Bianca di anni 16 ed Eva di anni 17, in compagnia di Dolores Cazzato di Andrea e Piera Cazzato, di anni 13, residente a Tutino presso la cui casa era ospite la famiglia milanese Colombarini.


«Le tre ragazze», continua il verbale della Compagnia dei RR. Carabinieri di Gallipoli, prot. n.1243/1 del 14 settembre1924, «cominciano a scherzare tenendosi sempre per mano, quando, spintesi un po’ fuori, ove l’acqua misura circa due metri di profondità, la Colombarini Bianca che era avanti alle altre, perdette l’equilibrio ed affondò tirando seco le altre due finché tutte e tre, che sempre si tenevano per mano, scomparvero sotto l’acqua; venendo una prima volta a galla e senza poter gridare aiuto, si sommersero nuovamente».

A questo punto Cesarina Cosi, che si trovava sulla piattaforma del suo stabilimento, lancia l’allarme.


Alle grida di soccorso risponde il ventiduenne ferroviere di Tricase, Cosimo Scarcella, di Luigi e Assunta De Marco. Cosimo è un giovane alto, dal fisico atletico e prestante, sportivo, amante del ciclismo e anche della boxe – mi informa la figlia Maria Rosaria – sposerà Italia Monaco che gli darà, oltre a lei, la più piccola, Vito, Gerardo e Mario.


Non mancarono nella vita di Cosimo Scarcella, che fu lavoratore, cittadino e credente esemplare, momenti drammatici come la perdita per malattia del figlio Vito diciassettenne e le carceri per alcuni giorni, “alli Boboi” di Lecce, subite per il suo antifascismo.


Ebbene Cosimo Scarcella «che era nel suo camerino a vestirsi, uscì con tutta sollecitudine e tuffatosi in acqua raggiunse le tre signorine per cercare di tirarle in salvo, ma costoro gli si aggrappavano di modo che tutti e quattro nuovamente si sommersero. Lo Scarcella sott’acqua, svincolatosi, si diede al loro salvataggio che lo compì non senza fatica ed ulteriori pericoli, rimanendo quasi sempre sommerso e riuscendo in tal modo a portare in salvo alla riva le tre signorine».


La relazione, firmata dal Capitano Comandante la Compagnia, Alessandro L’Abbate, è destinata al Prefetto di Lecce al quale si chiede un riconoscimento al valore di Marina per il giovane che «riuscì a salvare le tre ragazze con serio pericolo per la propria vita».


Il carteggio è in A.S.C.T., Cat. 6, Cl. 3, F. 1099/112; (ringrazio Michele Turco per la collaborazione nella ricerca) e comprende la relazione dei Carabinieri di Gallipoli e le testimonianze scritte di coloro che assistettero all’azione di salvataggio: il capitano Rodolfo Ratiglia in licenza, commissario S.A.P. che era seduto davanti col dott. Dante Capuzzello, da Lecce, capo-manipolo medico della MVSN in villeggiatura a Tricase-Porto; Cesarina Petracca, proprietaria dello stabilimento balneare e il diciannovenne Giovanni Santo di Domenico, proprietario del bar.


Nel fascicolo vi è pure la richiesta del sotto-prefetto di Gallipoli, rivolta al sindaco Barbara Spiridione, per la trasmissione dell’atto notorio rilasciato da Cosimo Scarcella davanti al Pretore di Tricase.


Una curiosità: Mario Scarcella, figlio di Cosimo, funzionario della Motorizzazione Civile di Lecce, salvò, verso la fine degli anni’50, una bambina in carrozzella caduta nel bacino del porto di Tricase.


Nel fascicolo non c’è l’atto di riconoscimento dell’atto di valore, forse perché Cosimo Scarcella, dal carattere schivo e riservato non volle saperne di sottoscrivere l’indispensabile atto notorio e pertanto si propone di intestargli una strada di Tricase: indubbiamente lo merita!


Ercole Morciano


Attualità

Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro

Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

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di Antonio Memmi

Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti. 

Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.

In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!

I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.

L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi. 

Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.

Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.

Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.

Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.

L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.

E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.

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Attualità

I carabinieri portano la magia del Natale in reparto

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale…

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Un gesto che scalda i cuori in pieno periodo natalizio: i Carabinieri di Lecce hanno portato la magia delle feste nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Vito Fazzi”, donando giocattoli e materiale didattico ai bambini ricoverati. 

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale, dove opera con dedizione Suor Alessandra Notaro.

Grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Roberta Tornese e della direzione sanitaria, l’evento è stato accolto con grande entusiasmo da grandi e piccini. 

Presenti i responsabili dei reparti – tra cui la dott.ssa Assunta Tornesello, la dott.ssa Lucia Russo e la dott.ssa Adele Civino, oltre ad una folta rappresentanza di operatori sanitari.

I militari, in veste di Babbo Natale, hanno testimoniato l’attenzione costante dell’Arma verso i più piccoli, augurando a ciascun bambino di vincere la propria battaglia contro la malattia. Questo impegno va oltre le attività istituzionali di tutela e sicurezza, rafforzando il legame con il territorio attraverso gesti di prossimità verso le fasce più fragili.

Dal Comando dei Carabinieri si sottolinea come la sinergia tra Arma e personale sanitario trasformi l’ospedale in un luogo di speranza e solidarietà autentica, dimostrando il valore della vicinanza umana nelle azioni quotidiane.

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Aradeo

Serie di misure della Polizia: tra fogli di via, truffa nei confronti di anziani e rissa

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso…

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Le attività di controllo del territorio della Polizia di Stato nella trascorsa settimana hanno dato luogo all’emissione di diverse misure di prevenzione 

I report dei controlli dell’ultima settimana della Polizia vedono l’emissione di diverse misure di prevenzione tra le quali: due ammonimenti del Questore, uno nei confronti di un 38enne e l’altro di un 34enne, entrambi per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex-compagne;

Tre fogli di via obbligatori: uno per truffa aggravata e continuata in concorso in danno di anziani nei confronti di un 42 enne di Napoli che vieta di fare ritorno nel comune di Aradeo per tre anni; 

un altro di 3 anni nei confronti di un 44enne originario di Napoli per truffa aggravata in concorso che fingendosi un appartenente all’Arma dei Carabinieri, tentava insieme a un complice, una truffa in danno di anziani a Cursi; 

il terzo foglio di via vieta l’ingresso ad Uggiano la Chiesa per due anni ad un 23enne di Scorrano che, alla guida di un’auto sprovvisto di patente, non si fermava all’alt dei Carabinieri innescando una fuga che creava pericolo tra gli abitanti del predetto paese. 

Due Daspo: uno di tre anni nei confronti di un 47enne di Bagnolo del Salento e uno di due anni per un 17enne di Carovigno (Br) a seguito dei fatti occorsi durante l’incontro di calcio “Polis Bagnolo Vs Città di Carovigno” il 16 novembre u.s. disputatosi presso lo stadio comunale di Otranto, dove alcuni tifosi delle opposte tifoserie hanno dato luogo ad un pericoloso lancio di oggetti in cui una bottiglia in vetro si è infranta in direzione delle forze dell’ordine.

Inoltre è stato notificata un Dacur  per i fatti occorsi in un bar di Aradeo il 15 novembre u.s. quando nel locale si è verificata una violenta rissa tra alcuni avventori, scaturita da futili motivi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche. 

Durante l’alterco, uno dei soggetti coinvolti ha estratto un coltello colpendo al fianco sinistro un altro avventore, provocando una ferita con abbondante perdita di sangue.

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso.

Tutti i soggetti coinvolti risultano gravati da precedenti di polizia, incluso l’autore dell’accoltellamento, un 49enne del posto, deferito in stato di libertà per lesioni personali e porto illegale d’arma.

L’episodio, avvenuto in orario preserale in un locale aperto al pubblico, ha generato particolare allarme sociale, determinando una concreta minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, per tali motivi l’autore dell’aggressione è stato colpito dalla misura di prevenzione del Dacur, che vieta al responsabile la frequentazione dell’esercizio commerciale teatro dei fatti, nonché di altri bar e locali pubblici situati nel centro abitato di Aradeo.

La Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha avviato una specifica istruttoria finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione nei confronti di altri soggetti coinvolti nella rissa. 

Parallelamente, la Squadra Amministrativa della Questura ha avviato il procedimento per la sospensione, per dieci giorni, della licenza a carico del titolare del locale.

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