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Attualità

Da Tricase a Mosca, è l’arte che unisce i popoli

Storia di dialogo e spiritualità. Un’opera dell’iconografo medievalista Mimmo Camassa in dono a s.e. Ivan Soltanovsky, Ambasciatore della Federazione Russa presso la Santa Sede e fatta recapitare nelle mani di Vladimir Putin

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C’è un filo in più, oggi, oltre al lungo gemellaggio, che lega la Terra di Puglia e il Salento a Mosca e la riconnette al concetto spirituale dell’Invisibile e all’Arte come ponte di dialogo tra i Popoli: è il San Nicola del noto pittore medievalista Mimmo Camassa barese di nascita, salentino d’adozione; l’opera dell’artista è stata fatta recapitare in questi giorni, direttamente a Vladimir Putin tramite s.e. Ivan Soltanovsky, Ambasciatore della Federazione Russa presso la Santa Sede.


Un’iniziativa privata, nata con Mario Trematore, l’architetto, Vigile del Fuoco che salvò la Sacra Sindone dall’incendio divampato nella Cappella torinese la notte tra l’11 e il 12 aprile 1997.


È lo stesso Mimmo Camassa a spiegare il significato profondo di questo gesto e soprattutto il segno che attraverso l’icona di San Nicola, le sue abili mani hanno voluto rendere tangibile: «San Nicola rappresenta, oltre al legame fra Bari e Mosca, il Santo più atto a interagire nell’ invisibile, con le coscienze. Quando Mario Trematore, tramite l’avvocato Luigi Iosa di Campobasso, mi fece la proposta di creare, il Santo da consegnare a S.E. Ivan Soltanovsky, subito pensai che questa mia piccola goccia, poteva esser utile, come forma di legame invisibile, a far sì che, si potesse innestare un dialogo, che non ha tempo nè luogo, ma che nel momento giusto, aprisse un varco luminoso, nella coscienza interessata di Putin.  Nulla è banale, credo che ci siano, armonie invisibili che dialogano fra loro, e hanno pieno potere sul piano materiale».


Ricordiamo che nell’arte iconografica di cui Mimmo Camassa è un esponente, San Nicola rappresenta il Santo Taumaturgo, Ecumenico, ossia colui che riunisce i Popoli. Il Santo venuto da Myra è il simbolo per eccellenza delle religioni di matrice cristiana, dagli anglicani agli ortodossi ai cristiani, passando per i copti, per questo è icona dell’Unione tra Popoli.


L’Arte e l’Invisibile in questo tempo di crisi Umana possono costruire ponti che spesso la politica distrugge, e forse altre icone viaggeranno per le ambasciate del mondo a recare messaggi di Pace e riflessione.


MIMMO CAMASSA

Mimmo Camassa nato nel 1964, ha compiuto gli studi artistici a Bari, Liceo Artistico, Accademia di BB.AA , perfezionamento studi di arte sacra, vanta di numerose esposizioni nel territorio nazionale, con sue opere presenti in varie Chiese, vanta di collezioni private nel territorio italiano, europeo e americano, premi a carattere internazionale, riconoscimenti dal Vaticano, presenze in programmi televisivi, regionali e nazionali (RAI, Antenna Sud, Telenorba, Telerama), critiche di Carlo Franza, Prof. Donato Valli, Alessandro La Porta, Vito Bianchi, Massimo Bray.


Tra le personalità che conservano opere del maestro spiccano: Papa Ratzinger, Pippo Baudo, Al Bano, Romano Prodi, Luca Barbareschi, Angelo Branduardi, Antonio Catania, Cardinale Ernest Simoni, la cantante Yemenita Noa, Arcivescovo Ruppi, Arcicescovo Giovanni Ricchiuti, Cardinale Marcello Semeraro, Presidente Regione Puglia Michele Emiliano, l’attore John Turturro, Cardinale Pietro Parolin.


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Attualità

Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.

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Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale. Questo nuovo spazio, già a disposizione di tutte le classi, è stato progettato per trasformare la didattica quotidiana in un’esperienza sempre più dinamica e inclusiva.
L’ambiente è stato dotato di strumenti all’avanguardia:
• Arredi modulari: 24 banchi trapezoidali, un tavolo collaborativo e 25 sedie, pensati per favorire il lavoro di gruppo.
• Tecnologia di ultima generazione: 25 Chromebook con relativo carrello caricatore e un monitor touch interattivo da 65 pollici.
• Formazione: Nei prossimi mesi i nostri docenti parteciperanno a corsi specifici sull’uso dei nuovi dispositivi e sulle metodologie didattiche collaborative digitali.
La Dirigente Annamaria Turco spiega: “La Fondazione con questo dono ha voluto fornire ai nostri alunni gli strumenti necessari per lo sviluppo di competenze digitali, di problem solving e di comunicazione, competenze ormai essenziali per i futuri cittadini europei, come indicato dal quadro di riferimento europeo Digicomp 2.3.
Gli arredi e i dispositivi sono pensati nell’ottica della Classe 4.0, promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e che rappresenta un nuovo modello di ambiente di apprendimento che si discosta dalla tradizionale impostazione trasmissiva per una didattica innovativa, attiva e centrata sullo studente.
I ringraziamenti ufficiali sono stati espressi con profonda gratitudine il 16 dicembre 2025 durante il nostro Recital di Natale alla Dott.ssa Tina De Francesco e alla Dott.ssa Mariangela Martella, rappresentanti della Fondazione, per il loro concreto sostegno alla crescita dei nostri ragazzi. Il nostro plauso va anche alla Prof.ssa Laura Accoto, progettista dell’ambiente collaborativo“.
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Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”

Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo

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“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.

Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon

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Presentato il calendario della Polizia locale contro la violenza di genere

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela…

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Lo speciale calendario della Polizia Locale di Nardò per il 2026 è dedicato al tema del contrasto alla violenza di genere.

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela. Ci sono, tra le altre cose, un paio di scarpette rosse sul suolo di piazza Salandra, una foto di gruppo delle agenti del Comando di via Crispi, la panchina rossa.

Dietro queste immagini c’è il lavoro quotidiano della Polizia Locale, che con dedizione e sensibilità opera per garantire sicurezza e dignità ai cittadini e ovviamente anche a tutte le donne.

Questa mattina il comandante Cosimo Tarantino ha presentato il calendario nella sede di via Crispi, consegnando una copia al consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione e all’assessora con delega alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni. Presenti anche la consigliera Daniela Bove e la vice comandante Simona Bonsegna.

“Questo calendario – ha detto il comandante Cosimo Tarantino – è un messaggio di coraggio e speranza. Pensiamo che ognuno di noi debba fare la propria parte nel contrasto alla violenza di genere, la Polizia Locale ha ritenuto quest’anno di utilizzare il calendario come importante veicolo divulgativo per sensibilizzare tutti. È importante non abbassare mai la guardia”.

“Questo è un tema che interessa singoli, famiglie e istituzioni – ha aggiunto il consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione – e ognuno deve affrontarlo nei limiti del proprio ruolo e delle proprie possibilità. Questo calendario è uno strumento istituzionale, ma stavolta anche un segno tangibile di vicinanza nei confronti dei cittadini e di tutte le donne”.

“Ringrazio il Corpo di Polizia Locale – ha detto ancora l’assessora alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni – per questa iniziativa di estrema sensibilità e responsabilità. Avere a casa questo calendario ci ricorda ogni giorno che il contrasto alla violenza di genere non può e non deve essere una battaglia episodica, ma costante e generalizzata”.

Dalla prima edizione del calendario della Polizia Locale di Nardò sono passati ormai 24 anni, dedicata all’epoca alla sicurezza stradale e arricchita dai disegni sul tema degli studenti delle scuole primarie. Questa edizione, invece, arriva nell’anno (il 2026) che celebra i 160 anni della Polizia Locale italiana.

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