Connect with us

Attualità

E fu così che l’Isola di Tricase, ultimo baluardo della Puglia di Enea, divenne cool

Così veniamo descritti dalla “malcapitata?” turista per caso(?): irsuti, ispidi, abbarbicati come scimmie su scogli impraticabili, solo per poterci affacciare e godere del mare, incapaci di trasformare quest’ultimo fazzoletto di terra, che ricorda Enea, con pochi alberghi e nessuno “che si industria a costruirli”….

Pubblicato

il

 Segui il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui


Questa mattina, con lo stupore dei salentini di Puglia, e dei tricasini della “più selvatica parte del Salento” (così li descrive la giornalista), l’Isola si è riscoperta protagonista sul Sole 24Ore.


L’ingresso” racconta con dovizia di particolari la collega, “è una piccola scalinata di pietra su Terra Rossa, dove i locali hanno ricavato con l’usura del passaggio un tratto sugli scogli piatti e piccole nicchie per stendersi. Ognuno ha qui il suo anfratto abituale, una specie di usucapione familiare rispettato dalla collettività. L’isola è un presidio della gente del posto: salentini di scoglio padroni assoluti della loro terra, la bellezza vogliono condividerla ma non dividerla. I turisti qui si avvicinano a fatica, troppo ardua la discesa al mare, pochi gli alberghi e nessuno che si industria a costruirli. Questo popolo indomito è accogliente nel segno del Mediterraneo, ma ha un tratto ispido taciturno, netto come i pescatori. Anche l’isola risulta irsuta e nera nei suoi ricami di vento e di mare, è così”.


Così veniamo descritti dalla “malcapitata?” turista per caso(?): irsuti, ispidi, abbarbicati come scimmie su scogli impraticabili, solo per poterci affacciare e godere del mare, incapaci di trasformare quest’ultimo fazzoletto di terra, che ricorda Enea, con pochi alberghi e nessuno “che si industria a costruirli”.


E’ mai possibile che dopo aver (spero) girato il Salento l’ospite si soffermi su dozzinali critiche irrispettose nei confronti dei locali frequentatori di questo e altri posti, perle scintillanti salentine, che conservano immacolata la loro storia (“divieto di balneazione, di cui l’anarchia salentina si fa beffe”)? E’ mai possibile che solo il selvaggio e indiscriminato affarismo turistico faccia breccia nelle menti di questi “giornalisti” per caso?


Che alberghi nel cuore di questi (passanti) turisti che visitano la nostra terra, la speranza (forse) di trovare una Rimini, una Lignano, una unica e masticata forma di accoglienza? Questa “terra irsuta e nera” che non corrisponde ai canoni dei fugaci passanti è, per i tricasini prima e per i salentini poi, motivo di orgoglio, di speranza, una forma ancestrale di legame con la propria terra, un motivo d’essere, una ponderata e sicura scelta, frutto di secolari abitudini dei locali che apprezzano, amano e parlano alla loro terra in questo modo.

D’altronde negli ultimi 25 anni si è visto cosa ha prodotto il turismo di massa, tanto decantato e agognato da questi parvenu: una volta questi luoghi erano ricolmi di fascino e discrezione, (penso ad esempio alla costa ionica), oggi sono divenuti “casse armoniche” del turismo di massa: crescita indiscriminata di stabilimenti, bagni, lidi, case vacanza, B&B, ristoranti, locali e (sta diventando la norma) caos in ogni dove.


Risultato: un’economia locale trasformatasi, dall’alba al sole, dall’agricoltura ponderata e sedimentata all’imprenditoria sfrenata, che ha prodotto, facilmente, lotte intestinali fra famiglie, fra imprenditori (spesso amici) divenuti acerrimi concorrenti, fra parenti serpenti; governata da politici incauti, incapaci di fissare e delineare un futuro per loro e la loro terra, superati quasi sempre da improbabili mode dettate da social e abitudini che non ci appartengono.


E vogliamo parlare dello sfruttamento, di quanta povera gente (quasi sempre straniera) che lavora dall’alba al tramonto per un tozzo di pane? No, mi fermo qui. Ora che il polverone sta calando, che la stagione turistica comincia a fornire i primi numeri (si parla già di un meno 20% di turisti presenti sui nostri lidi salentini), credo sia arrivato il momento di lasciare al caso questi giornalisti naif e prendere coscienza e forma del nostro presente per declinare al meglio il nostro futuro, senza che questi Gabriel Garcia Marquez “de Noantri” prestati al giornalismo, vengano puntualmente, vittime della canicola agostana, a farci la morale.


Luigi Zito



Attualità

Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro

Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Pubblicato

il

di Antonio Memmi

Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti. 

Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.

In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!

I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.

L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi. 

Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.

Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.

Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.

Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.

L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.

E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.

Continua a Leggere

Attualità

I carabinieri portano la magia del Natale in reparto

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale…

Pubblicato

il

Un gesto che scalda i cuori in pieno periodo natalizio: i Carabinieri di Lecce hanno portato la magia delle feste nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Vito Fazzi”, donando giocattoli e materiale didattico ai bambini ricoverati. 

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale, dove opera con dedizione Suor Alessandra Notaro.

Grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Roberta Tornese e della direzione sanitaria, l’evento è stato accolto con grande entusiasmo da grandi e piccini. 

Presenti i responsabili dei reparti – tra cui la dott.ssa Assunta Tornesello, la dott.ssa Lucia Russo e la dott.ssa Adele Civino, oltre ad una folta rappresentanza di operatori sanitari.

I militari, in veste di Babbo Natale, hanno testimoniato l’attenzione costante dell’Arma verso i più piccoli, augurando a ciascun bambino di vincere la propria battaglia contro la malattia. Questo impegno va oltre le attività istituzionali di tutela e sicurezza, rafforzando il legame con il territorio attraverso gesti di prossimità verso le fasce più fragili.

Dal Comando dei Carabinieri si sottolinea come la sinergia tra Arma e personale sanitario trasformi l’ospedale in un luogo di speranza e solidarietà autentica, dimostrando il valore della vicinanza umana nelle azioni quotidiane.

Continua a Leggere

Aradeo

Serie di misure della Polizia: tra fogli di via, truffa nei confronti di anziani e rissa

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso…

Pubblicato

il

Le attività di controllo del territorio della Polizia di Stato nella trascorsa settimana hanno dato luogo all’emissione di diverse misure di prevenzione 

I report dei controlli dell’ultima settimana della Polizia vedono l’emissione di diverse misure di prevenzione tra le quali: due ammonimenti del Questore, uno nei confronti di un 38enne e l’altro di un 34enne, entrambi per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex-compagne;

Tre fogli di via obbligatori: uno per truffa aggravata e continuata in concorso in danno di anziani nei confronti di un 42 enne di Napoli che vieta di fare ritorno nel comune di Aradeo per tre anni; 

un altro di 3 anni nei confronti di un 44enne originario di Napoli per truffa aggravata in concorso che fingendosi un appartenente all’Arma dei Carabinieri, tentava insieme a un complice, una truffa in danno di anziani a Cursi; 

il terzo foglio di via vieta l’ingresso ad Uggiano la Chiesa per due anni ad un 23enne di Scorrano che, alla guida di un’auto sprovvisto di patente, non si fermava all’alt dei Carabinieri innescando una fuga che creava pericolo tra gli abitanti del predetto paese. 

Due Daspo: uno di tre anni nei confronti di un 47enne di Bagnolo del Salento e uno di due anni per un 17enne di Carovigno (Br) a seguito dei fatti occorsi durante l’incontro di calcio “Polis Bagnolo Vs Città di Carovigno” il 16 novembre u.s. disputatosi presso lo stadio comunale di Otranto, dove alcuni tifosi delle opposte tifoserie hanno dato luogo ad un pericoloso lancio di oggetti in cui una bottiglia in vetro si è infranta in direzione delle forze dell’ordine.

Inoltre è stato notificata un Dacur  per i fatti occorsi in un bar di Aradeo il 15 novembre u.s. quando nel locale si è verificata una violenta rissa tra alcuni avventori, scaturita da futili motivi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche. 

Durante l’alterco, uno dei soggetti coinvolti ha estratto un coltello colpendo al fianco sinistro un altro avventore, provocando una ferita con abbondante perdita di sangue.

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso.

Tutti i soggetti coinvolti risultano gravati da precedenti di polizia, incluso l’autore dell’accoltellamento, un 49enne del posto, deferito in stato di libertà per lesioni personali e porto illegale d’arma.

L’episodio, avvenuto in orario preserale in un locale aperto al pubblico, ha generato particolare allarme sociale, determinando una concreta minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, per tali motivi l’autore dell’aggressione è stato colpito dalla misura di prevenzione del Dacur, che vieta al responsabile la frequentazione dell’esercizio commerciale teatro dei fatti, nonché di altri bar e locali pubblici situati nel centro abitato di Aradeo.

La Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha avviato una specifica istruttoria finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione nei confronti di altri soggetti coinvolti nella rissa. 

Parallelamente, la Squadra Amministrativa della Questura ha avviato il procedimento per la sospensione, per dieci giorni, della licenza a carico del titolare del locale.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti