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Attualità

Tricase, il PD resta di traverso

Duro comunicato dei Dem: «Insoddisfazione per le proposte ricevute dal sindaco. Demandiamo al consiglio comunale, ogni valutazione e decisione riguardante ogni singolo atto amministrativo»

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Che succede a Palazzo Gallone?


Si pensava che le dimissioni degli assessori Rocco Piceci, Serena Ruberto e Gabriele D’Amico, annunciate del sindaco Antonio De Donno, potessero dare la stura se non ad una vera e propria pace almeno ad una tregua in seno alla maggioranza.


I nuvoloni che si addensavano su piazza Pisanelli e dintorni, invece, non si sono diradati, anzi! Minacciano addirittura un temporale.


Il succo è che la maggioranza deve continuare a fare i conti con i “mal di pancia” della componente Dem.


Con il Pd, lo ricordiamo, che conta tre consiglieri di maggioranza, autosospesisi da ogni attività politica e amministrativa.


Ultimo atto dell’infinita querelle la nota diffusa nelle ultime ore dal circolo cittadino del Partito democratico.

«Trascorsi quasi due mesi dall’inizio della crisi amministrativa», si legge, «prendiamo atto che sono serviti a poco, riunioni, incontri e comunicati a vari livelli, fatti con l’intento di risolvere nell’alveo della politica più nobile, un’impasse che aveva messo a nudo tutte le criticità e le mancanze con le quali ci siamo scontrati in questi primi anni di mandato».


I Dem sentono «forte il dovere di esternare l’insoddisfazione per le proposte ricevute dal sindaco, che ancora una volta, vedono il Partito Democratico penalizzato ed in una posizione tale da non avvertire la giusta fiducia che una componente di coalizione necessita».


Per il Pd, «tali proposte non ci consentono di dare una congrua rappresentanza alle risorse e competenze interne del partito, per espletare al meglio il mandato conferito dal proprio elettorato, nell’interesse della comunità».


Infine l’annuncio della «decisione di demandare al consiglio comunale, ogni valutazione e decisione riguardante ogni singolo atto amministrativo».


Attualità

Papa Leone XIV

Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

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Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.

Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.

La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).

I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.

Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.

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Attualità

Habemus Papam

Fumata bianca, eletto il nuovo Pontefice

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Alle 18,08, le campane di tutte le chiese suonano a festa: è arrivata la fumata bianca!

Il Conclave al secondo giorno e alla quarta votazione ha scelto il nuovo Papa.

Piazza San Pietro è in festa mentre cresce l’attesa per l’annuncio del nome del Pontefice.

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Attualità

Sentenza pro OLC, il sindaco di Tricase: «Non faremo ricorso»

«Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi»

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Dopo la pubblicazione della sentenza del Tribunale amministrativo che ha bocciato il parere negativo del Comune di Tricase rispetto la riconversione dell’ex complesso industriale Adelchi ad opera della OLC, abbiamo rintracciato telefonicamente il sindaco Antonio De Donno.

Il primo cittadino a specifica domanda risponde: «Non faremo ricorso».

E aggiunge: «Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi».

Il primo cittadino infine precisa: «La sentenza non autorizza in automatico tutte le richieste dell’azienda, ha comunque rimandato il pallino al Comune di Tricase che, ovviamente, stando alla decisione dei giudici, non potrà negare l’autorizzazione per i motivi che hanno portato al ricorso Tar».

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