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Attualità

Tricase, revoca cittadinanza a Mussolini: le ragioni del Cantiere civico

Invito a firmare, fino al 31 marzo, la petizione per una legge di iniziativa popolare, che metta al bando e punisca la propaganda e la diffusione dei simboli fascisti attraverso il web

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Continua a tenere banco la questione relativa cittadinanza onoraria di Tricase a Benito Mussolini, retaggio del Ventennio quando un po’ tutte le città conferivano il riconoscimento al Duce.


A riguardo registriamo una nota dei consiglieri del Cantiere civico,  Carmine Zocco, Giacomo Elia e Gianluca Errico allegata alla dichiarazione di voto nel Consiglio Comunale del 2 marzo scorso.


I consiglieri di opposizione ricordano come non siano «in discussione gli effetti civili dell’atto amministrativo, bensì il suo valore simbolico. Infatti, lo scopo del conferimento della cittadinanza onoraria, tutt’oggi, consiste nell’atto con cui l’Istituzione indica ai propri concittadini, presenti e futuri, gli uomini e le donne da assumere come modelli di riferimento per particolari valori civili, culturali e etici.


Oltre a quella a Mussolini del 1924, nell’ultimo secolo Tricase ha conferito la cittadinanza onoraria, tra gli altri, a Don Tonino Bello e nel 2019 a Liliana Segre, senatrice a vita e ex deportata ad Auschwitz per motivi razziali.


C’è chi afferma che il conferimento a Liliana Segre abbia di fatto schierato la città dalla parte dei “giusti”, confermando il giudizio storico sul fascismo e allineandosi ancor di più ai valori antifascisti sanciti dalla Costituzione».


«Ma allora», si chiedono, «perché astenersi dal rimuovere il paradosso di vedere formalmente vittima e carnefice accomunati dalla stessa onorificenza?  Secondo noi è stato giusto e opportuno rafforzare il valore simbolico del gesto nei confronti della Segre, vittima delle leggi razziali, rimuovendo dal suo fianco chi è stato l’autore di quelle leggi.


Questo non “cancella la storia”: l’atto del 1924 rimane a testimonianza di un potere totalitario e della capacità di generare sudditanza tra i nostri amministratori dell’epoca che furono tutti solerti (tranne un “eroico dissidente” di nome Salvatore Panarese) ad accogliere il consiglio che veniva dall’alto. Nonostante l’assassinio nell’anno precedente di Roberto Caputo, presidente dell’associazione ex combattenti e non allineato alle nascenti angherie dei gerarchi fascisti, per mano di Emanuele Adago, iscritto alla locale sezione del Fascio».

«Perché la questione della revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini non sia sterilizzata e semplificata come fosse un referendum o solo un motivo di clamore mediatico», sostengono dal Cantiere civico, «deve, perciò, diventare un’occasione di riflessione culturale e politica.  La debolezza della memoria storica comporta, infatti, delle conseguenze politiche immediate. La memoria non è semplicemente il nostro rapporto con il passato, quello che noi pensiamo del passato orienta il modo in cui ci comportiamo oggi».


Petizione per una legge contro la propaganda e la diffusione dei simboli fascisti sul web


Un percorso aperto in questo senso è la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare, che metta al bando e punisca la propaganda e la diffusione dei simboli fascisti attraverso il web. Si può firmare in ogni Comune fino al 31 marzo.


«Noi siamo impegnati in questa raccolta», fanno sapere i tre consiglieri, «non solo per la bontà della proposta ma perché il nostro impegno civico è intriso nella pratica quotidiana dei valori del rispetto dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi, dell’inclusione sociale e della lotta a ogni forma di discriminazione e di povertà».


E ancora: «Restando sul tema dei simboli di alto valore civile che ispirano la denominazione delle strade e delle piazze della nostra città, vorremmo che si facesse attenzione a ripristinare la denominazione di una strada a Giacomo Matteotti, deputato socialista e prima vittima delle squadre fasciste, e cambiare quella intitolata al M.llo Rodolfo Graziani, autore riconosciuto del genocidio degli abissini con il gas nervino durante l’occupazione fascista dell’Etiopia».


«Pertanto», concludono dal Cantiere civico, «abbiamo aderito senza esitazioni alla mozione di revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.  E questo senza distogliere neanche un attimo l’attenzione e l’impegno sull’ emergenza sanitaria, economica e sociale che stiamo vivendo».


Attualità

“Prima di restaurare la piazza comunale, la ditta mette in vendita i cordoli su Facebook”

La denuncia da Castrignano del Capo: “Appena aggiudicati i lavori, ancora prima dell’avvio del cantiere, è comparso un annuncio inequivocabilmente riconducibile a beni comunali, collocati sul piazzale antistante il municipio”

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L’avvicinamento ai lavori di rifacimento della piazza antistante il municipio, a Castrignano del Capo, è accompagnato da un episodio singolare, che si porta dietro diversi punti interrogativi levati dalla minoranza.

Tra le righe redatte dai consiglieri Calabrese Roberto, Chiffi Giulia, De Nuccio Francesco, Pizzolante Katya e Rosafio Annamaria si legge che: “È comparso sui social un annuncio di vendita che ha destato forte preoccupazione: una foto inconfondibile della piazza antistante il Municipio di Castrignano del Capo, accompagnata da un annuncio di vendita dei suoi cordoli in pietra leccese, ancora perfettamente al loro posto.

Si tratta della stessa piazza per la quale il Comune ha appena aggiudicato i lavori di rifacimento.
Ebbene, i lavori non sono ancora iniziati ma la ditta aggiudicataria sembra già proporre in vendita i materiali storici e di valore appartenenti al patrimonio comunale.

Chiediamo pubblicamente: il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici ne sono al corrente?
Com’è possibile che, ancora prima dell’avvio del cantiere — e addirittura prima della pubblicazione della determina di aggiudicazione — compaiano online immagini della nostra piazza con i suoi elementi storici e architettonici messi in vendita?

Dal computo metrico del progetto emerge che tra gli interventi previsti a carico della ditta, e dunque compresi nei costi sostenuti dal Comune , figurano anche il trasporto e lo smaltimento di tutto il materiale di risulta.

Dobbiamo quindi chiederci: stiamo pagando per lo smaltimento di materiali che poi verranno rivenduti dai privati?
Se così fosse, saremmo di fronte a un fatto grave, sotto ogni profilo.

E come mai — se questi cordoli possiedono un valore economico oltre che storico — l’Amministrazione non ne ha previsto il recupero, per riutilizzarli in questo o in altri interventi di valorizzazione urbana?
Ancora una volta emerge la mancanza di una visione capace di tutelare e valorizzare l’identità di Castrignano. Così, pezzo dopo pezzo, si rischia di consegnare ad altri ciò che appartiene ai cittadini e alla loro storia.

Castrignano non si svende”, chiudono i consiglieri, “Non permetteremo che la piazza del nostro paese diventi un affare per pochi. Chiediamo all’amministrazione chiarezza immediata”.

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Attualità

Salento e Brasile non sono poi così lontani

Un ponte di cultura, memoria e futuro economico. Pubblicati sulle piattaforme digitali del Jornal Italia, canale informativo bilingue rivolto agli italiani all’estero, due documentari dedicati al Salento, che raccontano Lecce, Cursi, Poggiardo e Capo di Leuca in un viaggio tra pietra chiara e barocco, sapori antichi e visioni contemporanee. L’obiettivo è quello di aprire nuove prospettive di export verso un mercato da oltre 215 milioni di consumatori, in un Paese che ospita la più grande comunità italiana al mondo fuori dall’Italia con oltre 30 milioni di discendenti di emigrati

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Il Salento arriva in Brasile con un racconto che intreccia memoria, cultura e sviluppo economico, esaltando le eccellenze enogastronomiche, turistiche e artigianali del territorio.

L’obiettivo è far conoscere in Brasile la ricchezza autentica di Lecce, del Salento e dei suoi caratteristici borghi, attraverso video che diventano strumenti di promozione e ponti di opportunità, dove il paesaggio dialoga con le persone, le imprese e le tradizioni locali.

Sono stati pubblicati sulle piattaforme digitali del Jornal Italia, canale informativo bilingue rivolto agli italiani all’estero, due documentari dedicati al Salento, che raccontano Lecce, Cursi, Poggiardo e Capo di Leuca in un viaggio tra pietra chiara e barocco, sapori antichi e visioni contemporanee.

Un racconto che unisce architettura, gastronomia, artigianato, memoria e impresa, con l’obiettivo di promuovere le eccellenze salentine e aprire nuove prospettive di export verso un mercato da oltre 215 milioni di consumatori, in un Paese che ospita la più grande comunità italiana al mondo fuori dall’Italia: oltre 30 milioni di discendenti di emigrati, oggi protagonisti della società brasiliana, con un alto potere d’acquisto e un crescente interesse per l’autenticità del vero Made in Italy.

I documentari sono stati realizzati con il contributo di Roberto De Donno, Local Business Developer di We Communication, impresa responsabile del progetto Jornal Italia.

La conferenza stampa di presentazione si terrà giovedì 13 novembre, alle 11, presso la Sala Stampa del Comune di Lecce.

Interverranno:⁠ Adriana Poli Bortone, sindaca di Lecce; l’arch. Alfredo Foresta; ⁠Emanuela Longo, direttrice CIA Salento; la ⁠chef Gianna Greco, Tipico Restaurant; Elisa Mele, vicesindaca di Cursi; ⁠Antonio Ciriolo, sindaco di Poggiardo e presidente del Gal Capo di Leuca; Giosuè Olla Atzeni, direttore del GAL Capo di Leuca; ⁠Pasquale De Santis, presidente della Pro Loco di Poggiardo; il professore Daniele Mann.

Durante la conferenza sarà attivato un collegamento diretto dal Brasile con Alessandro Lupò, CEO di We Communication e responsabile del Jornal Italia, per la presentazione dei dati, delle motivazioni e della visione strategica che hanno portato alla realizzazione dei video dedicati alla Puglia e al suo legame profondo con gli italo -discendenti in Brasile.

Un progetto nato per rafforzare il ponte culturale ed emotivo tra il Salento e le nuove generazioni italiane in Brasile, che continuano a mantenere viva la memoria, l’identità e le origini del territorio pugliese.

Il Jornal Italia si conferma così media ufficiale e vettore culturale dal Sud Italia verso l’altra parte dell’oceano.

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Fefè De Giorgi ambasciatore del Salento e della Puglia nel Mondo

La Camera di Commercio di Lecce premia il pluricampione del Mondo di Volley. Mario Vadrucci: «Fefè è un importante punto di riferimento per tutta la comunità salentina che lui rappresenta in tutto il mondo e identifica nel modo più genuino». L’incontro con gli steudenti dei licei sportivi della provincia

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Una grande lezione, di sport e di vita, fuori dalla scuola, per gli alunni di alcune delle classi di licei di Lecce e provincia. Nell’aula, allestita nella Sala “Giacinto Urso” della Camera di Commercio di Lecce, il professor Ferdinando De Giorgi, Fefè per tutti, cinque volte campione del mondo di volley, tre da giocatore e due da allenatore, ha entusiasmato gli studenti dei licei sportivi di Tricase, Maglie, Copertino e Lecce in occasione della consegna, da parte della Camera di Commercio, di una targa a quello che è ormai l’ambasciatore del Salento e della Puglia nel mondo.

«Con Ferdinando De Giorgi, l’eccellenza nel mondo ha i colori del Salento», si legge sulla targa che il presidente della Camera di Commercio di Lecce Mario Vadrucci ed il Segretario Generale Francesco De Giorgio hanno consegnato al tecnico salentino, insieme al Consiglio camerale ed ai rappresentanti del sistema economico salentino, presenti alla cerimonia.

«Un appuntamento in Camera di Commercio che, dopo quello dello scorso anno, si rinnova e che, a conti fatti, porta bene»… ha detto, sorridendo, Ferdinando De Giorgi, CT della Nazionale di volley Campione del Mondo, in apertura dell’incontro, mentre scorreva il video-documento realizzato da Lello Isceri, amico e compagno di pallavolo di Fefè De Giorgi sin dal suo inizio, tanti anni fa, con la Vis Squinzano.

Il video ha ripercorso le tappe dei principali successi di De Giorgi, entusiasmando l’auditorio composto soprattutto da tanti studenti-sportivi.

Proprio agli studenti, che lo hanno intervistato a lungo, l’allenatore salentino della Nazionale azzurra di volley ha regalato una serie di consigli pratici sulle motivazioni  dell’attività sportiva e anche sui valori e sulle regole che sono alla base di ogni attività umana, dalla necessità di non esaltarsi per le vittorie o abbattersi per le sconfitte, al bisogno di “fare squadra”, di mettere le proprie capacità personali al servizio del gruppo, per interagire e moltiplicare le energie di un team e farne le ragioni di un successo, in giro per il mondo, ma anche solo nel lavoro di gruppo in classe.

Ferdinando De Giorgi ha ribadito che, pur girando il mondo, il suo momento più importante è il ritorno a casa, alla sua Squinzano, ai colori del mare e della campagna salentina di cui orgogliosamente parla in ogni occasione.

E a questa affermazione si è legato il presidente della Camera di Commercio Mario Vadrucci, sottolineando come Fefè De Giorgi interpreti pienamente «il carattere migliore dei salentini, che riescono ad attraversare e superare confini e avventure, senza mai dimenticare da dove provengono, con la caparbietà e l’intelligenza di capire che nessun traguardo è irraggiungibile se si lavora e si utilizzano le opportunità che la vita offre, senza scoraggiarsi mai. Un po’ quello che fanno tutti quanti operano in questa terra nei vari settori e, tra mille difficoltà, riescono a emergere, superando ostacoli e limiti che le circostanze e il decentramento geografico frappongono».

«Fefè, con la sua calma, la sua costanza, le sue idee», ha aggiunto il presidente dell’ente camerale, «ci insegna che nessun traguardo può esserci precluso se riusciamo ad interagire e fare squadra, per raggiungere gli obiettivi verso cui puntiamo. È l’insegnamento che ci viene dai suoi successi sportivi, ma non solo, in una vita che il nostro conterraneo ha speso finora con grande successo, in Italia e all’estero, diventando un esempio concreto da seguire in ogni campo e che speriamo possa ancora primeggiare, nel prossimo futuro. Per questo», conclude Mario Vadrucci, «la Camera di Commercio di Lecce lo indica come importante punto di riferimento per tutta la comunità salentina che lui rappresenta e identifica nel modo più genuino».

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