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Attualità

Tricase rischia di perdere il SerD (vecchio SerT): ecco perché

Asl raggiunta da avviso di sfratto: la ricostruzione della vicenda

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La vicenda non può essere ridotta ad una mera questione di campanile, resta il fatto però che Tricase rischia seriamente di perdere l’ennesimo servizio che una volta conferiva al paese più popoloso il fregio di centro gravitazionale del Capo di Leuca.





Ora, evidentemente, le cose non stanno più così, perché Tricase rischia seriamente di perdere dopo oltre 30 anni, un altro servizio pubblico (sanitario). 





Parliamo del Ser.D (meglio noto col la vecchia dicitura:Ser.T), a tutt’oggi ancora ospitato nei locali di via Dante Alighieri, ma con l’Asl raggiunta da… avviso di sfratto da parte della proprietaria degli immobili!





Ma come si è arrivati fino a questo punto? 





Con normativa introdotta nel 2012 l’allora governo Monti introdusse una serie di provvedimenti tesi ad ottenere un risparmio della spesa pubblica (lo spending review), che consentiva alle Pubbliche Amministrazioni, tra l’altro, di procedere per i contratti di locazione sottoscritti con i privati ed in danno di questi ultimi, ad una decurtazione imperativa del canone pari al 15%, salva il diritto di recedere concessa al proprietario dell’immobile. 





Detto che dal 2012 son passati due lustri e sarebbe bello sapere in questi 10 anni perché l’Asl non ci ha messo becco, la proprietaria dell’immobile, venuta a conoscenza solo casualmente della applicazione di tale decurtazione a partire da febbraio 2022 e non ritenendo congruo il nuovo canone, ha dato così mandato al legale di fiducia, l’avv. Tommaso Serrano, di comunicare la propria volontà di recedere dal contratto, come sua facoltà, preordinato alla successiva consegna dell’immobile. 





Ad aprile, 30 giorni dopo la comunicazione, la Asl avrebbe già dovuto liberare l’immobile, ma ciò non è avvenuto né ci sono state comunicazioni tra Azienda sanitaria e proprietà.





Il legale si vedeva costretto pertanto a recarsi di persona negli uffici leccesi per conoscerne le intenzioni ed anche per valutare ipotesi alternative donde evitare lungaggini ed esborsi economici per un giudizio innanzi alla competente Autorità Giudiziaria.




In tale sede il legale ha avuto modo di relazionarsi con il dirigente ed una funzionaria, i quali hanno fatto presente come la Asl avesse nel frattempo avviato una istruttoria volta a verificare la disponibilità di altri immobili da adibire a Ser.T, e di aver altresì interpellato il Comune di Tricase per sondare l’eventuale disponibilità di strutture adeguate. 





In ogni caso in tale incontro l’ASL proponeva come soluzione alternativa al recesso, la risoluzione del contratto ed una successiva stipula ex novo, previa rinegoziazione da discutere tra le parti. 





Alla proposta di rinegoziazione formulata dalla proprietaria, l’Asl ha risposto circa un mese dopo a mezzo del competente Ufficio tecnico, proponendo una cospicua riduzione e offrendo meno della metà rispetto a quanto richiesto.





A questo punto si è interrotta la trattativa e veniva nuovamente ribadita la volontà di recedere dal contratto con immediata consegna dell’immobile, richiesta a cui ancora una volta la Asl non avrebbe risposto.





Al fine di evitare un’azione giudiziaria e di giungere ad una definizione bonaria della vicenda, il legale instaurava un procedimento di mediazione innanzi ad organismo abilitato.





Il 26 luglio innanzi all’organismo di mediazione prescelto, però, seppur formalmente invitata, l’Asl non si è presentata.





Ora siamo a settembre e l’immobile è ancora occupato dall’ ASL, mentre la proprietà si appresta ad intraprendere un’azione giudiziaria atta a far valere le proprie ragioni. 





Questo l’iter che porterà con ogni probabilità alla triste quanto scontata conclusione: dopo mesi di inedia, di mancate comunicazioni, il Ser.T dovrà sloggiare da Tricase con danno per la città ed anche per tutte quelle persone costrette a lottare contro dipendenze patologiche (quindi fragili) oltre per che per operatori e medici del servizio territoriale.


Attualità

751 posti di lavoro e 204 annunci: il report di Arpal Puglia

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it…

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In vista della prossima apertura di un nuovo punto vendita a Galatina, “Piazza Italia”, è alla ricerca di tre commessi o commesse di vendita. Le selezioni si svolgeranno mercoledì 7 maggio, dalle 10.30 alle 12.30, presso gli uffici del Centro per l’Impiego di Galatina, in via Vito Vallone 25, alla presenza dei recruiter aziendali. La selezione è rivolta a candidati con preferibile esperienza nella vendita al dettaglio. Le figure selezionate si occuperanno di esposizione e sistemazione della merce, rifornimento degli scaffali, assistenza ai clienti durante l’acquisto e gestione della cassa.

È previsto un contratto di lavoro a tempo determinato full time, con orario spezzato (mattina e pomeriggio) e possibilità di stabilizzazione futura. Chi è interessato può partecipare al recruiting day presentandosi il 7 maggio al Centro per l’Impiego di Galatina. È inoltre necessario inviare, entro il 6 maggio 2025, il modulo di candidatura all’indirizzo email: ido.galatina@arpal.regione.puglia.it. Il modulo è scaricabile al seguente link: https://tinyurl.com/candidatigalatina. Per maggiori informazioni, è possibile contattare il CPI di Galatina al numero 0836/1909018 o scrivere a ido.galatina@arpal.regione.puglia.it.

Sono 751 le posizioni lavorative attualmente disponibili nell’Ambito di Lecce, distribuite in 204 annunci attivi. È quanto emerge dal 14° Report settimanale di ARPAL Puglia, che fotografa un mercato del lavoro vivace e in crescita, con offerte che spaziano tra i principali settori produttivi del territorio. A trainare il mercato del lavoro è ancora una volta il settore turistico che offre 284 opportunità, a testimonianza del suo ruolo centrale nell’economia locale.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.itdal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid. Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

https://drive.google.com/file/d/1cLCYz7r9-QqW_UufuQlxgqqrK1Vf0WWu/view?usp=sharing 

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Attualità

Anticipo d’estate per il ponte dl 1° maggio

Sta per concludersi la lunga fase instabile che ha caratterizzato l’Italia in questa primavera decisamente turbolenta. Nei prossimi giorni tornerà ad espandersi l’anticiclone…

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Secondo 3bmeteo: “Nei prossimi giorni anticiclone subtropicale con sole prevalente e netto rialzo termico; primi picchi di 28-30°C”.

“Sta per concludersi la lunga fase instabile che ha caratterizzato l’Italia in questa primavera decisamente turbolenta. Nei prossimi giorni tornerà ad espandersi l’anticiclone subtropicale, ripristinando condizioni in prevalenza assolate su gran parte dello Stivale”.

“Non solo ampio soleggiamento ma anche netto aumento delle temperature per il Ponte del 1 maggio” – prosegue Ferrara di 3bmeteo – “sperimenteremo un vero e proprio anticipo d’estate con temperature più tipiche del mese di giugno e ben sopra le medie del periodo. Già giovedì 1 maggio si potranno sfiorare picchi di 27-28°C”.

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Attualità

Acque depurate per i campi di Carpignano e Martano

“Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate”: i lavori, appena affidati per un importo di circa un milione e 800mila euro, dovranno concludersi in duecento giornate lavorative, quindi entro sette mesi

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«Con soddisfazione, stiamo per risolvere definitivamente la vicenda della “Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate” nei nostri territori»: lo annunciano con una nota congiunta i sindaci di Carpignano Salentino e Martano.

Un progetto innovativo e ambientalmente strategico, approvato nel 2002 e completato nel 2006, ma mai attivato a causa di problemi legati al depuratore consortile. Inizialmente, mancava una soluzione per lo smaltimento finale delle acque trattate, poiché le trincee drenanti non erano state realizzate.

Successivamente, anni di abbandono e vandalismi avevano reso inutilizzabili la vasca di accumulo e la rete irrigua.

Per superare queste criticità e valorizzare gli investimenti già effettuati, soprattutto in un contesto in cui l’acqua è diventata indispensabile per il reimpianto degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa, le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano hanno richiesto ripetutamente l’intervento della Regione Puglia.

«Grazie all’impegno di tutta l’amministrazione regionale e, in particolare, del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, del consigliere regionale Cristian Casili e dell’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia», fanno sapere i sindaci Mario Bruno Caputo di Carpignano Salentino e Fabio Tarantino di Martano, «si raggiungerà l’obiettivo di ripristinare e rendere pienamente funzionanti gli impianti danneggiati, garantendo una gestione efficace delle risorse idriche e il loro riutilizzo in agricoltura».

I lavori, appena affidati, per un importo di circa € 1milione e 800mila dovranno concludersi in sette mesi (200 giornate lavorative).

«Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per il nostro territorio», aggiungono i due primi cittadini, «ringraziamo la Regione Puglia, il consiglio regionale, la giunta e tutti i funzionari coinvolti per aver compreso l’importanza ambientale ed economica di questo intervento, nonché tutte le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano storicamente coinvolte nella realizzazione del depuratore consortile e della rete irrigua». Recuperare e riutilizzare le acque depurate, ricche di nutrienti come l’azoto, significherà evitare sprechi idrici oggi dispersi nel terreno e fornire un sostegno concreto al settore agricolo, in particolare all’olivicoltura, gravemente colpita dalla crisi causata dalla Xylella.

«Questo progetto», si legge ancora in una nota congiunta dei sindaci di Carpignano e Martano, «è frutto di un lavoro corale e della determinazione di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Cooperativa San Giorgio, che ha fortemente sollecitato l’attivazione di questa infrastruttura per sostenere il reimpianto degli ulivi e il rilancio del comparto olivicolo. Si tratta di un intervento di grande rilevanza per il territorio, che fornisce una risposta tangibile alle problematiche legate alla penuria idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, in quanto il recupero e il riutilizzo delle acque depurate non solo mitigano l’impatto ambientale, ma offrono una risposta strutturale alle emergenze idriche, garantendo un supporto fondamentale al settore agricolo e alla rinascita dell’olivicoltura locale.

L’IMPIANTO

Attraverso tale intervento si consoliderà, dunque, un modello di gestione sostenibile delle risorse idriche, capace di affrontare le sfide del presente e preparare il territorio alle necessità future.

Dal punto di vista tecnico, la rete irrigua interesserà un’area di circa 1500 ettari, suddivisa in sette settori, che verranno serviti in modo rotativo grazie a un sistema automatizzato gestito da valvole elettroniche.

Le acque reflue urbane, dopo essere state trattate nel depuratore consortile e sottoposte a disinfezione mediante raggi UV, saranno convogliate in un serbatoio di accumulo con una capacità di 7mila metri cubi, garantendo una distribuzione costante dell’acqua per un periodo di circa quattro giorni.

L’impianto sarà in grado di erogare una portata di 28 litri al secondo (equivalente a 100 metri cubi all’ora), destinata all’irrigazione mirata, una tecnica che compensa le perdite idriche dovute all’evaporazione e alla traspirazione vegetale.

I lavori, tra l’altro, includono: l’ampliamento della camera di comando per facilitare l’utilizzo delle valvole; il ripristino delle connessioni tra le vasche e l’automazione del sistema di accumulo delle acque depurate; il rifacimento dello scarico delle acque in eccesso; la manutenzione straordinaria dei locali tecnici; la revisione completa del gruppo elettrogeno; l’installazione di un sistema antintrusione per garantire la sicurezza degli impianti; e l’adeguamento dei punti di collegamento agli utenti. Con questo progetto, i Comuni di Carpignano Salentino e Martano confermano il loro impegno per uno sviluppo sostenibile e per il sostegno alle attività agricole, pilastro economico e culturale del territorio.

MARTEDÌ 29 LA PRESENTAZIONE UFFICIALE

I lavori saranno ufficialmente presentati presso la Sala Conferenza della Cooperativa San Giorgio in Carpignano (S.P. 48) martedì 29 aprile alle ore 19, alla presenza della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, accompagnata dall’assessore Donato Pentassuglia, dal responsabile delle Risorse Idriche Andrea Zotti, dalla direttrice di Aqp Francesca Portincasa, dal direttore generale di Arif Francesco Ferraro e dai sindaci dei due comuni interessati.

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