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Attualità

Aggredisce carabiniere durante controllo: arrestato

Tricase. L’uomo fermato in un supermercato è Menotti Zippo, 50enne di Miggiano: ha picchiato un carabiniere

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I Carabinieri della Compagnia di Tricase, hanno arrestato in flagranza di reato Menotti Zippo, 50enne di Miggiano, gravato da precedenti di polizia, resosi responsabile di violenza e resistenza a un Pubblico Ufficiale. Intorno alle 17,30 di martedì 22 gennaio, la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Tricase ha ricevuto, tramite il 112, una richiesta d’intervento presso un Supermercato tricasino dove era stato segnalato un cliente che, sottoposto a routinari controlli antitaccheggio, aveva iniziato a dare in escandescenze e minacciare direttore e dipendenti dell’esercizio commerciale. Giunti sul posto, i Carabinieri dopo una breve indagine hanno chiesto all’uomo i documenti. Questi ha opposto un netto rifiuto ai militari nonostante i reiterati inviti a farsi identificare. Inoltre il soggetto pretendeva di parlare da solo con il capo equipaggio dell’autoradio. Al fine di mettere a suo agio l’uomo, il militare responsabile del servizio acconsentiva ad ascoltare le parole di Zippo da solo nell’ufficio con lui. Nonostante fossero state esaudite le sue richieste, però, l’uomo iniziava a scaldarsi ed inveire contro il militare reo, a suo dire, di non agire penalmente contro i dipendenti del supermercato. Senza perdere la calma, il Carabiniere invitava il soggetto ad uscire dall’esercizio commerciale e seguirlo presso l’autovettura di servizio. Appena aperta la porta della stanza dove si trovavano, Zippo ha sferrato un violento pugno al volto del Carabiniere che, d’istinto, è riuscito a fare in modo che il colpo lo sfiorasse solamente, all’altezza dello zigomo. Non pago, l’uomo ha afferrato il tutore dell’ordine alla gola dando inizio ad un’accesa colluttazione, conclusa dopo alcuni lunghissimi istanti solo grazie all’intervento dell’altro carabinere e di alcuni dipendenti del negozio che, letteralmente, strappavano Zippo di dosso dal Carabiniere. Portato in caserma, l’uomo, che a quel punto decideva di esibire i propri documenti ai Carabinieri, è stato dichiarato in arresto per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale e, sentito il parere del PM di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, Paola Guglielmi, trasferito in carcere. Al termine delle formalità di rito Menotti Zippo, è stato associato presso la Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

Attualità

Genitore si scusa con la dirigente del Liceo Comi: “Rivolsi parole gratuitamente ingiuriose”

“Fu solo il frutto di un momento di forte tensione personale”: nella lettera pubblica inviata alla Redazione, l’intento di chiudere bonariamente una vicenda incresciosa risalente al 2024

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di scuse giunta in Redazione dal signor Grazio De Paoli, genitore di uno studente del Liceo Comi. La lettera pubblica è indirizzata alla Dirigente del medesimo istituto. Come si evince dalla stessa comunicazione, inviata alla Redazione per tramite dell’avvocato Francesco Accoto, la presente vale quale presa di coscienza dell’errore commesso e come manifestazione della volontà di chiudere bonariamente una spiacevole vicenda, risalente al 2024. All’epoca, nel mese di settembre, lo scrivente avrebbe rivolto pubblicamente delle parole ingiuriose all’indirizzo della Dirigente e del Liceo.

“In riferimento a quanto accaduto nel settembre 2024, durante l’accoglienza nell’auditorium delle classi prime del Liceo “G. Comi” di Tricase, desidero esprimere alla Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato, e all’intera comunità scolastica, le mie più sincere scuse per le parole e i toni inappropriati usati. Riconosco che il mio intervento è stato inopportuno, errato, offensivo e non riflette il rispetto e la stima che invece avrebbe dovuto avere la Dirigente e dell’Istituto e tutti gli altri addetti, che si sono distinti per serietà, attenzione e professionalità nelle numerose attività scolastiche ed extracurriculari svolte.

Le mie parole, gratuitamente offensive, pronunciate in quella circostanza nell’auditorium del Liceo “G. Comi”, sono state solo il frutto di un momento di forte tensione personale, senza alcuna responsabilità da parte della Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato né di tutta la scuola. Per quanto ho potuto constatare il Liceo “G. Comi” ha sempre garantito un percorso formativo di elevata qualità, e il personale docente e non docente, insieme alla Dirigente, si è sempre mostrato all’altezza del proprio compito educativo verso mio figlio assicurandogli un ottimo percorso scolastico quinquennale”.

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Attualità

Alessano-Specchia: fronte comune a scuola contro il bullismo

Questa mattina l’incontro, nei due plessi, con l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase

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Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse del Comprensivo di Alessano e Specchia che oggi hanno incontrato l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase, in un incontro sul delicato tema del bullismo e cyberbullismo.

Un momento di dialogo autentico, che ha contribuito a sviluppare consapevolezza e responsabilità tra le giovani generazioni, grazie anche al prezioso intervento della psicologa Marinella Martella, che ha offerto spunti concreti per riconoscere e contrastare questi fenomeni.


A impreziosire l’iniziativa, la presenza dei Sindaci dei rispettivi Comuni, segno tangibile di un’attenzione condivisa e di una comunità che sceglie di fare rete per proteggere e sostenere i propri ragazzi e le proprie ragazze.

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Approfondimenti

Pompeo Maritati, “Quando i numeri si innamorano (e io ci casco)”

Oggi che sono in pensione, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo, ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”…

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L’idea di questo libro nasce in un luogo che, a prima vista, sembrerebbe il meno romantico del mondo: una sala corsi di una grande banca italiana, illuminata da neon impietosi, con pile di dispense, calcolatrici scientifiche e tazzine di caffè che avevano visto giorni migliori.

Era verso la fine degli anni 90, e io, in giacca e cravatta, stavo tenendo un corso di matematica finanziaria a un gruppo di operatori bancari. L’argomento del giorno? Il calcolo delle rate di mutuo con il sistema cosiddetto “alla francese”.

Un nome che evoca baguette, bistrot e chanson d’amour, ma che in realtà nasconde una formula che farebbe piangere anche un ingegnere.

Eravamo immersi in coefficienti, tassi d’interesse, progressioni geometriche e quel misterioso “ammortamento” che, più che un piano di rimborso, sembrava una lenta agonia numerica. E proprio mentre stavo spiegando la logica dietro la distribuzione degli interessi nel tempo, uno degli uditori – un tipo sveglio, con l’aria di chi aveva già capito tutto, ma voleva vedere se anche io lo avevo capito se ne uscì con una frase che mi colpì come una freccia di Cupido: “È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”

Silenzio. Sorrisi. Qualche risatina. Io, ovviamente, feci il classico gesto da docente navigato: annuii con un mezzo sorriso, come a dire “bella battuta, ma torniamo seri”. E così fu. Riprendemmo la lezione, tornai a parlare di rate, di formule, di Excel. Ma quella sera, solo in albergo, mentre il minibar mi offriva una bottiglietta d’acqua a prezzo da champagne e la TV trasmetteva repliche di quiz dimenticati, quella frase tornò a bussare alla mia mente.

“È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”

Ma certo! Perché no? Perché non pensare che dietro le formule ci siano storie? Storie di attrazione, di repulsione, di corteggiamenti matematici, di triangoli amorosi (non solo geometrici), di numeri che si cercano, si sfuggono, si fondono. Un’idea folle, certo.

Accostare l’innamoramento, quel sentimento poetico, irrazionale, profondo, all’aridità dei numeri, che per definizione sono freddi, impersonali, astratti. Ma forse proprio per questo l’idea mi sembrava irresistibile.

Così iniziai a scrivere. A spizzichi e bocconi, tra una riunione e una trasferta, tra un bilancio e un report. Annotavo storielle, dialoghi, immagini. Immaginavo lo Zero e l’Uno in crisi di coppia, il Due che cerca equilibrio, il Pi greco che seduce tutti ma non si concede a nessuno. Poi, come spesso accade, la vita prese il sopravvento.

Gli impegni si moltiplicarono, le cartelle si accumularono, e quei fogli finirono in fondo a un cassetto. Lì rimasero, silenziosi, per anni. Fino a oggi.

Oggi che sono in pensione, e che ho tempo per ascoltare le idee che bussano piano, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo. Ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”

E così è nato questo libro. Un libro che non pretende di insegnare matematica, ma di farla sorridere. Un libro che non vuole dimostrare teoremi, ma raccontare storie. Un libro che, se tutto va bene, vi farà guardare i numeri con occhi nuovi.

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