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Attualità

Casarano non affitta casa a gay. La fake news dei giornalisti pigri…

Il mix perfetto per far notizia e per potersi finalmente indignare sui social.

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Ormai è chiaro. Anche se ancora non lo troviamo nei sacri testi di Scienza della comunicazione (almeno non così a chiare lettere), abbiamo capito, e non certo oggi, quali sono gli elementi salienti per creare la notizia perfetta che , complice la stagione estiva, nel giro di poche ore è in grado di diventare virale e raggiungere gli angoli estremi del territorio nazionale; il primo elemento è la discriminazione razziale.


Dei poteri discriminatori di un  semplice uovo, ne abbiamo già avuto prova: Uno stesso uovo, Lanciato dalla stessa mano imbecille, Che non fa notizia se colpisce un pensionato italiano, ma che diventa caso mediatico/ politico / sociologico / istituzionale se colpisce una ragazza che ha la pelle di colore scuro (salvo poi ridimensionarsi a “goliardata” quando quella mano imbecille era un po’ troppo “vicina” a quello stessa area politica che più degli altri si stava agitando per quel bio-sostenibile atto razziale) .


Il secondo elemento di sicuro successo per vedere un proprio articolo dapprima pubblicato e poi elevato alla ribalta nazionale, è quello che tratta della discriminazione nei confronti dei gay. Il tempo di pubblicarla e si scatena il putiferio e questa volta la notizia (che in realtà viene sparata ogni anno in luoghi diversi) è a noi questa volta vicina, troppo vicina. I fatti sono ormai più che noti, anche perché, oltre al “Quotidiano di Lecce“, che ha lanciato per primo la notizia, la stessa è stata ripresa dal “Messaggero”, da “il Giornale” e da tutta una pletora di giornali, giornalini e giornaletti, tutti accomunati da un unico obiettivo: “Sbatti il mostro in prima pagina”.


In questo caso il mostro è il proprietario di un appartamento in affitto e la “mostruosità” commessa sarebbe quella di aver negato l’appartamento ad una coppia gay. Il mix perfetto per far notizia e per potersi finalmente indignare sui social. Pazienza se questo comporta un altro bel camion di fango su Casarano e sui suoi abitanti che, dopo mesi in cui vengono definiti mafiosi, adesso si sono anche meritati l’appellativo di retrogradi ottusi. In questa storia di provincia però le cose non starebbero proprio così e, anche se fa tendenza parlare di discriminazione verso i gay, in questo caso la vera motivazione è molto più prosaica: il proprietario non ha ritenuto sufficienti le garanzie economiche per affidare il proprio appartamento a due ragazzi dei quali frega nulla delle loro inclinazioni sessuali.


Per giungere a questa conclusione (già di per se verosimile se si pensa che i due ragazzi non sono uniti civilmente e quindi, dovendo intestare il contratto ad uno solo dei due, un reddito di circa €  650 sembra pochino per un affitto di € 375) ci sono arrivato in un modo molto semplice: facendo il giornalista.

Perché la differenza fra una casalinga qualunque, che sui social scrive la prima fesseria che le passa per la mente, ed un giornalista, è ce quest’ultimo ha il dovere deontologico, prima di scrivere, di verificare se quella notizia (ancorché figa) sia vera, magari ascoltando entrambe i protagonisti, facendo loro domande e traendone le conclusioni.


Io l’ho fatto ed i dettagli saranno pubblicati sul prossimo numero de “il Gallo” ed alla fine mi sono fatto l’idea che in questo caso sono stati tutti un po’ vittime ma ancora una volta, chi ne ha avuto la peggio è stato Casarano e l’onorabilità dei suoi abitanti.


Antonio Memmi



Attualità

Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.

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Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale. Questo nuovo spazio, già a disposizione di tutte le classi, è stato progettato per trasformare la didattica quotidiana in un’esperienza sempre più dinamica e inclusiva.
L’ambiente è stato dotato di strumenti all’avanguardia:
• Arredi modulari: 24 banchi trapezoidali, un tavolo collaborativo e 25 sedie, pensati per favorire il lavoro di gruppo.
• Tecnologia di ultima generazione: 25 Chromebook con relativo carrello caricatore e un monitor touch interattivo da 65 pollici.
• Formazione: Nei prossimi mesi i nostri docenti parteciperanno a corsi specifici sull’uso dei nuovi dispositivi e sulle metodologie didattiche collaborative digitali.
La Dirigente Annamaria Turco spiega: “La Fondazione con questo dono ha voluto fornire ai nostri alunni gli strumenti necessari per lo sviluppo di competenze digitali, di problem solving e di comunicazione, competenze ormai essenziali per i futuri cittadini europei, come indicato dal quadro di riferimento europeo Digicomp 2.3.
Gli arredi e i dispositivi sono pensati nell’ottica della Classe 4.0, promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e che rappresenta un nuovo modello di ambiente di apprendimento che si discosta dalla tradizionale impostazione trasmissiva per una didattica innovativa, attiva e centrata sullo studente.
I ringraziamenti ufficiali sono stati espressi con profonda gratitudine il 16 dicembre 2025 durante il nostro Recital di Natale alla Dott.ssa Tina De Francesco e alla Dott.ssa Mariangela Martella, rappresentanti della Fondazione, per il loro concreto sostegno alla crescita dei nostri ragazzi. Il nostro plauso va anche alla Prof.ssa Laura Accoto, progettista dell’ambiente collaborativo“.
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Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”

Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo

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“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.

Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon

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Presentato il calendario della Polizia locale contro la violenza di genere

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela…

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Lo speciale calendario della Polizia Locale di Nardò per il 2026 è dedicato al tema del contrasto alla violenza di genere.

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela. Ci sono, tra le altre cose, un paio di scarpette rosse sul suolo di piazza Salandra, una foto di gruppo delle agenti del Comando di via Crispi, la panchina rossa.

Dietro queste immagini c’è il lavoro quotidiano della Polizia Locale, che con dedizione e sensibilità opera per garantire sicurezza e dignità ai cittadini e ovviamente anche a tutte le donne.

Questa mattina il comandante Cosimo Tarantino ha presentato il calendario nella sede di via Crispi, consegnando una copia al consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione e all’assessora con delega alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni. Presenti anche la consigliera Daniela Bove e la vice comandante Simona Bonsegna.

“Questo calendario – ha detto il comandante Cosimo Tarantino – è un messaggio di coraggio e speranza. Pensiamo che ognuno di noi debba fare la propria parte nel contrasto alla violenza di genere, la Polizia Locale ha ritenuto quest’anno di utilizzare il calendario come importante veicolo divulgativo per sensibilizzare tutti. È importante non abbassare mai la guardia”.

“Questo è un tema che interessa singoli, famiglie e istituzioni – ha aggiunto il consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione – e ognuno deve affrontarlo nei limiti del proprio ruolo e delle proprie possibilità. Questo calendario è uno strumento istituzionale, ma stavolta anche un segno tangibile di vicinanza nei confronti dei cittadini e di tutte le donne”.

“Ringrazio il Corpo di Polizia Locale – ha detto ancora l’assessora alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni – per questa iniziativa di estrema sensibilità e responsabilità. Avere a casa questo calendario ci ricorda ogni giorno che il contrasto alla violenza di genere non può e non deve essere una battaglia episodica, ma costante e generalizzata”.

Dalla prima edizione del calendario della Polizia Locale di Nardò sono passati ormai 24 anni, dedicata all’epoca alla sicurezza stradale e arricchita dai disegni sul tema degli studenti delle scuole primarie. Questa edizione, invece, arriva nell’anno (il 2026) che celebra i 160 anni della Polizia Locale italiana.

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