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Attualità

Casarano: quanti soldi gettati al vento!

A rischio gli 8 milioni dei P.I.R.P.! Progetti avviati, finanziati e mai portati a termine. De Marco: “L’Amministrazione si sbrighi”. Il Sindaco: “Finora non era stato fatto nulla”

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Quando si parla dell’importanza della “stabilità di Governo” la maggior parte della gente pensa che questa sia una frase fatta a tutela di quegli Amministratori che al Governo già ci stanno; in realtà avere il Governo di un Paese o di una Città il più a lungo continuo è un bene (o dovrebbe esser tale) per tutti ed il P.I.R.P. di Casarano ne è l’ennesima conferma.

Erano i tempi lontani in cui a fare il Sindaco c’era ancora Remigio Venuti, quando già si cominciò a sentire l’esigenza di pensare ad un restyling di alcune zone periferiche, tra cui contrada Botte, e si provò ad intercettare alcuni fondi regionali con i cosiddetti “Contratti di Quartiere”. La cosa non ebbe purtroppo molto successo e quei finanziamenti non arrivarono ma, di sicuro, le esigenze rimasero.

Con gli accattivanti nomi di “Rigenerazione 1” e “Rigenerazione 2”, le stesse esigenze dei Contratti di Quartiere furono riproposte, cercando di intercettare questa volta degli altri fondi, indispensabili per rimodernare anche altre infrastrutture della Città che più urgentemente necessitavano di interventi. Questa seconda operazione ebbe maggior successo e, pur essendo avviata precedentemente, sotto l’Amministrazione De Masi furono firmate in Regione le carte necessarie per ottenere i finanziamenti che poi si sono tradotti nei lavori di restauro di palazzo D’Elia (solo parziale) e nel rifacimento di Piazza Garibaldi, appena cantierizzato.

Anche la seconda fase di intercettazione dei finanziamenti (“Rigenerazione 2”) è andata a buon e, anche se ancora si attende l’arrivo dei soldi, è già suddivisa in due parti: la prima che serve per ultimare i lavori a Palazzo D’Elia ed un’altra quota, invece, “aperta” che serve per affrontare dei lavori urgenti non ancora decisi. Questo il riepilogo “storico” dei fatti, necessario per mettere un po’ d’ordine alla ridda di dati, di date e di somme che si tirano fuori quando si parla di P.I.R.P.

Questo acronimo (che sta per Piano Integrato Riqualificazione delle Periferie) è ancora un’altra faccenda rispetto alle precedenti e, per capirlo meglio, ne abbiamo parlato sia con Attilio De Marco, attualmente consigliere di minoranza (ma che ne è stato uno degli artefici da assessore proprio all’urbanistica con la Giunta De Masi), sia direttamente con il sindaco Gianni Stefàno che, proprio da De Marco, è stato sollecitato ad agire allo scopo di non vanificare gli sforzi sin qui compiuti.

Nel 2010 (Giunta De Masi), viene sottoscritto questo piano per un valore totale di 8 milioni di euro così suddivisi: 1,2 milioni che ci avrebbe dato l’Europa per fare un parco lungo la ferrovia; 1,8 milioni che ci avrebbe dato la Regione per ristrutturare gli alloggi IACP del quartiere e costruirne altri-parcheggio; ben 4 milioni di euro li avrebbero messi i privati (uno) per rifare la zona da destinare al mercato settimanale. Ben presto i 4 milioni si rivelarono una sorta di bluff e, da lì ad un anno, anche la Giunta cadde (anche per “merito” dello stesso De Marco). L’impulso sembrava esser stato dato, ma non avevamo fatto i conti con due diversi Commissari Prefettizi che, insieme, sono stati così bravi non solo da lasciar sforare il patto di stabilità (cosa più unica che rara per un Comune commissariato) ma, addirittura, di non fare assolutamente nulla per mandare avanti questi progetti che infatti oggi sono a forte rischio di scadenza (con la conseguenza perdita dei soldi).

Qualcosa ancora si può fare”, dichiara De Marco, “e se l’attuale Amministrazione fosse un po’ più reattiva e riuscisse a presentare in brevissimo tempo i progetti esecutivi si potrebbero salvare non solo i fondi regionali ma addirittura quelli europei che sono più a rischio”.

Dal canto suo il sindaco Stefàno si sente un po’ come il macchinista di un treno che è già lanciato in discesa senza freni. “Stiamo facendo davvero l’impossibile grazie anche all’aiuto degli uffici competenti”, dichiara, “ma il ritardo accumulato è davvero enorme; per dare un’idea di come stanno le cose, basti pensare che quasi nulla era stato fatto per avviare almeno le procedure di esproprio dei terreni”.

Ancora una volta c’è una corsa contro il tempo, ancora una volta il rischio di perdere un’opportunità… Ancora una volta ci sentiamo in dovere di lanciare un appello a nome di tutti i cittadini, chiedendo una sorta di unità fra le parti; litigando non si va da nessuna parte, ci sono momenti in cui unire le forze diventa un obbligo morale!

Antonio Memmi


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Papa Leone XIV

Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

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Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.

Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.

La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).

I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.

Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.

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Attualità

Habemus Papam

Fumata bianca, eletto il nuovo Pontefice

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Alle 18,08, le campane di tutte le chiese suonano a festa: è arrivata la fumata bianca!

Il Conclave al secondo giorno e alla quarta votazione ha scelto il nuovo Papa.

Piazza San Pietro è in festa mentre cresce l’attesa per l’annuncio del nome del Pontefice.

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Attualità

Sentenza pro OLC, il sindaco di Tricase: «Non faremo ricorso»

«Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi»

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Dopo la pubblicazione della sentenza del Tribunale amministrativo che ha bocciato il parere negativo del Comune di Tricase rispetto la riconversione dell’ex complesso industriale Adelchi ad opera della OLC, abbiamo rintracciato telefonicamente il sindaco Antonio De Donno.

Il primo cittadino a specifica domanda risponde: «Non faremo ricorso».

E aggiunge: «Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi».

Il primo cittadino infine precisa: «La sentenza non autorizza in automatico tutte le richieste dell’azienda, ha comunque rimandato il pallino al Comune di Tricase che, ovviamente, stando alla decisione dei giudici, non potrà negare l’autorizzazione per i motivi che hanno portato al ricorso Tar».

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