Attualità
Copertino: emergenza… sottopasso
Il sottopasso di via Aldo Moro, arteria di fondamentale importanza per la circolazione stradale, è ancora dissestato e non si prevedono, almeno in tempi brevi, opere di ripristino.

di Massimo Alligri
È passato quasi un mese dall’alluvione che ha paralizzato diverse attività in tutto il Salento e in diversi comuni la situazione non è ancora ritornata alla normalità. A Copertino il sottopasso di via Aldo Moro, arteria di fondamentale importanza per la circolazione stradale, è ancora dissestato e non si prevedono, almeno in tempi brevi, opere di ripristino. La chiusura del sottopasso viario crea non pochi disagi in quanto tutti i mezzi pesanti sono costretti a percorrere le vie del centro con inevitabili congestioni del traffico e ripercussioni per l’ambiente. È quanto denuncia l’associazione politico-culturale Alba Nuova che, tramite il consigliere Laura Alemanno, non risparmia critiche all’Amministrazione comunale. “Nonostante l’allarme maltempo lanciato a tutti i Comuni del Salento”, dichiara la Alemanno, “nulla a Copertino è stato fatto per predisporre un tempestivo piano di allerta meteo, e nulla è stato fatto dal punto di vista organizzativo e pratico, nessuno ha pensato preventivamente di interdire al traffico veicolare la zona del sottovia, nessuna azioni di pulizia delle vasche di raccolta acque, nessuna azione di prevenzione di raccolta del fogliame. Tutto è lasciato in balia del nulla. È mai possibile che non sia in grado quest’Amministrazione di affrontare le emergenze con solerzia? Ci chiediamo i motivi di tanto ritardo e di tanta inefficienza”. La soluzione individuata per chiudere il sottopasso alla circolazione stradale viene definita da Alba Nuova addirittura “imbarazzante, pericolosissima e non risolutiva” in quanto per dissuadere quei cittadini che, contro ogni norma del codice della strada, hanno pensato di spostare le transenne presenti e di percorrere comunque quel tratto di strada, sono stati posizionati grossi massi di pietra vicino alle transenne. In effetti solo da qualche giorno, a seguito della denuncia di Alba Nuova, il Comandante della Polizia Municipale, con apposita ordinanza, ha vietato il transito di via Aldo Moro ai veicoli di qualsiasi tipo fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. “Il problema degli allagamenti”, prosegue la Alemanno, “è comune per numerosissime vie della città, costringendo alcuni cittadini di queste vie, proprio per il loro sistematico allagamento, a murare gli scivoli dei garage posizionati al di sotto del piano stradale, rinunciando così alla fortuna di avere un box auto. Con quale coraggio si andrà a chiedere loro il pagamento della Tosap? Lo stallo amministrativo della “coalizione del cambiamento” guidata dal sindaco Rosafio ha superato ogni peggior aspettativa. E la paradossale situazione del sottopasso è il “monumento all’inefficienza” della giunta di centro destra che da quattro anni ormai rinchiude il paese in una fitta nube di incapacità, precludendolo così ogni possibile occasione di crescita”.
Attualità
La “Bike economy” a Lecce e provincia: una filiera diffusa
Ancora più alto il numero delle localizzazioni (112) che rappresentano la sede secondaria o l’unità locale (ad esempio laboratorio, officina, stabilimento, negozio)…

A Lecce e provincia la “Bike economy” è una filiera diffusa che va dalla fabbricazione di biciclette tradizionali oppure elettriche a pedalata assistita fino alla vendita, dalla riparazione e manutenzione fino al noleggio o al leasing.
Nel Salento sono attive 90 imprese che danno lavoro a 103 addetti.
Ancora più alto il numero delle localizzazioni (112) che rappresentano la sede secondaria o l’unità locale (ad esempio laboratorio, officina, stabilimento, negozio) o amministrativo/gestionale (ad esempio ufficio, magazzino, deposito), ubicato in luogo diverso da quello della sede legale.
È quanto emerge da uno studio condotto dal data analyst Davide Stasi.
«L’integrazione di dati – spiega Davide Stasi – assieme alla formazione e alla cultura delle due ruote stanno rivoluzionando il modo in cui pensiamo e utilizziamo la bicicletta: permettono di progettare soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale nelle città, ma soprattutto di promuovere valori etici e sociali nella ciclo della logistica e nei sistemi di delivery. Non si tratta solo del tragitto casa-lavoro dei dipendenti o degli spostamenti per attività di tipo aziendale, ma anche del trasporto, della distribuzione e della vendita di merci.
Tanti aspetti che, messi tutti insieme, sono in grado di operare una piccola rivoluzione green a beneficio di tutti. Al mondo delle due ruote – aggiunge Stasi – guardano con crescente interesse non solo gli addetti ai lavori del settore, quali i produttori di biciclette, componentistica e accessoristica o i commercianti al dettaglio o i noleggiatori ma anche gli appassionati di cicloturismo; i produttori di macchine industriali/tecnologie (ad esempio robot) o strumenti (ad esempio stampi) per la produzione di biciclette o per la produzione di componentistica; e poi ancora, i produttori di servizi e tecnologie intangibili (ad esempio le soluzioni software) al servizio della filiera della bicicletta, le associazioni, gli investitori e i business angels. Fino alla pandemia e nel periodo immediatamente successivo – ricorda Stasi – il mercato è cresciuto grazie alle e-bike. Subito dopo il Covid, in particolare e per oltre un anno, la filiera della “Bike economy” ha registrato un incremento maggiore delle più rosee aspettative. Dopodiché, l’assestamento del mercato e i tempi lunghi di consegna hanno rallentato questa sorprendente crescita. Il mercato oggi continua a soffrire per le piccole dimensioni delle aziende e per una politica ancora poco lungimirante che non incentiva l’utilizzo delle biciclette attraverso, ad esempio, una forte defiscalizzazione».
“Bike economy” a Lecce e provincia | Imprese attive | Localizzazioni | Addetti |
Fabbricazione di biciclette (Ateco 30.92) | 1 | 1 | 1 |
Fabbricazione di biciclette, escluse parti e accessori (Ateco 30.92.1) – fabbricazione di biciclette senza motore, con motore elettrico a propulsione o elettriche a pedalata assistita | 3 | 3 | 1 |
Attività di intermediari del commercio all’ingrosso di biciclette (Ateco 46.18.22) | 38 | 39 | 38 |
Commercio all’ingrosso di biciclette e altre attrezzature e articoli sportivi (Ateco 46.49.4) | 10 | 15 | 13 |
Noleggio e leasing operativo di biciclette (Ateco 77.21.01) – incluse biciclette con pedalata elettrica assistita | 15 | 30 | 23 |
Riparazione e manutenzione di biciclette, articoli sportivi e attrezzature da campeggio (95.29.2) | 23 | 24 | 27 |
totale | 90 | 112 | 103 |
Attualità
Donna scomparsa ritrovata morta dopo un mese vicino alla marmeria del marito

Si è conclusa tragicamente la vicenda di Gina Monaco, la 60enne di Ceglie Messapica scomparsa il 6 aprile scorso. Il corpo della donna è stato ritrovato l’8 maggio in avanzato stato di decomposizione sotto un albero nel boschetto di contrada Moretto, a pochi metri dalla sua abitazione e dalla marmeria del marito.
A fare la drammatica scoperta sono stati alcuni volontari impegnati nelle ricerche. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il medico legale. La Procura di Brindisi ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte, che, secondo una nota del procuratore reggente Antonio Negro, sembrano non essere imputabili ad altri.
Gina, conosciuta e benvoluta in paese, era uscita di casa la mattina del 6 aprile, dopo aver chiesto al marito di prenotare un ristorante per il pranzo domenicale. Le ultime immagini la mostrano camminare con passo deciso lungo la strada vicino alla marmeria. Uno dei suoi cellulari era stato localizzato proprio nei pressi del bosco dove è poi stata trovata.
Cinque giorni prima della scomparsa, la donna era stata ricoverata in ospedale per un’ingestione di psicofarmaci. Le indagini proseguono per chiarire se si sia trattato di un gesto volontario o meno.
Alessano
Fiocco azzurro per Chiara e Matteo: è il loro decimo figlio
Risale a meno di un anno fa la nascita della loro figlia Vittoria, ultima di nove figli, quando la famiglia Amico-Calsolaro si era ripromessa che non sarebbe stata l’ultima…

Mamma Chiara e papà Matteo, di Alessano, come anticipavamo a febbraio scorso, erano euforici e felici per l’arrivo che sarebbe dovuto avvenire, a maggio, del loro decimo figlio.
Ebbene, quel momento è arrivato, Achille, questo è il nome scelto per il nascituro, è l’ultimo di dieci figli della coppia alessanese.
Il piccolo è nato ieri, all’ospedale Panico di Tricase e pesa 3,5 chili, lui e la mamma stanno bene, presto potranno rientrare a casa.
Risale a meno di un anno fa la nascita della loro figlia Vittoria, ultima di nove figli, quando la famiglia Amico-Calsolaro si era ripromessa che non sarebbe stata l’ultima.
Il piccolo è stato accolto dal calore di sorelle e fratelli: Mattia, Azzurra, Francesco, Riccardo, Enea, Ludovica, Diego, Luigi Maria e Vittoria.
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