Attualità
Luigi Memmi, politico d’altri tempi
Scomparso sei anni fa, fu il promotore della costruzione delle ultime case popolari di Casarano, di un ospedale che toccò livelli di efficienza e avanguardia inimmaginabili per il basso Salento…

Siamo in piena campagna elettorale e, per una legge un po’ ingenua ed un po’ miope, che impone di pesare le parole per una “par condicio” che ha reso il periodo elettorale un vero e proprio campo minato, diviene difficile anche rinnovare ed alimentare la memoria di un uomo che non c’è più e soltanto perché quest’uomo era un politico. Consci del potenziale rischio, decidiamo però di parlarne perché il paragone con i politici e la politica di oggi, che inevitabilmente ne verrà fuori, sarà impietoso in maniera equa per tutti, senza distinzioni di colori o di ideologie.
Il 13 febbraio di 6 anni fa moriva Luigi Memmi. Ricordarlo come uomo spetta sicuramente alla sua famiglia che ne mantiene viva la memoria come se fosse andato via solo ieri. A noi piace invece ricordarlo come politico, un politico della grande “balena bianca”, quella Democrazia Cristiana che per decenni è stato il partito più votato in Italia ma che, dopo tangentopoli, la maggior parte degli italiucoli ha rinnegato e con essa anche gli uomini che ne erano l’ossatura. E Luigi Memmi era nell’ossatura di quel partito perché era uno dei massimi rappresentanti territoriali. E, per esser tale in anni che la storia ha definito “di piombo”, lui e la sua famiglia hanno pagato in prima persona, subendo minacce, intimidazioni ma anche attentati, come quello che gli distrusse casa e mise a rischio l’incolumità della sua famiglia. E forse proprio per continuare ad essere tale, fu arrestato per “falso ideologico” in un freddo venerdì Santo, soltanto perché il comune di Casarano aveva rilasciato una carta d’identità falsa e lui, in qualità di Sindaco (pur non avendo firmato nulla) ne era responsabile (ponendo decenni prima alcune riflessioni sui giudici e la politica che oggi sono attualità). Ma al di là dei fatti storici, Luigi Memmi, Onorevole Deputato, Sindaco di Casarano, segretario provinciale DC, oggi vogliamo metterlo a confronto con tutti i politici che gli sono succeduti. Lui fu il promotore della costruzione delle ultime “case popolari” di Casarano, dello stadio così come oggi è (eccezion fatta ovviamente per la curva sud la cui costruzione è di qualche anno fa ed ha la curiosità di esser costata 5 volte di più dell’intero stadio) o, in qualità di Presidente di un ospedale che in quel periodo toccò livelli di efficienza e avanguardia inimmaginabili per il basso Salento. Fu lui che diede il via alla costruzione della zona industriale che (se anche oggi piange improduttività per via della crisi) rimane una delle più attrezzate della Provincia. E fu anche colui che fece costruire l’auditorium comunale o che trovò il modo di acquistare un gioiello storico come palazzo de Judicibus. Non ce ne vogliano la miriade di politici che, dopo di lui (tranne forse Ingrosso) hanno maldestramente cercato di rappresentare questo territorio; non si offendano se rimproveriamo loro di saccheggiare i nostri voti e di depredare contemporaneamente questo territorio. Ricordiamolo quindi, con un pensiero di cordoglio sì, ma anche aspettando fiduciosi che un altro Luigi Memmi possa sedere su qualche poltrona di quelle che contano, affinché questa terra esca dalla marginalizzazione a cui sembra che tutti stiano concorrendo.
Attualità
Tricase, Elezioni 2026: Claudio Pispero per il centrodestra?
Il diretto interessato non ha ancora sciolto le riserve ma è lui il prescelto. Antonio Forte, coordinatore di FdI: «Capacità, esperienza politica e affidabilità. È il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando»

Alla tornata elettorale in cui i tricasini saranno chiamati a scegliere sindaco e consiglio comunale manca ancora più di un anno, ma il quadro comincia a delinearsi.
Come anticipato da queste colonne, di sicuro si ricandiderà il sindaco uscente Antonio De Donno che lo ha annunciato più volte pubblicamente; il centrosinistra (Partito democratico, AVS, Tricase che fare? e Cantiere Civico) prova a fare fronte comune ed ha annunciato che ricorrerà alle Primarie nel caso non ci fosse unanimità intorno al nome prescelto come candidato sindaco; Vincenzo Errico, dovrebbe essere a capo della lista del movimento Tricase Insieme.
Della tornata elettorale dovrebbe tornare a far parte anche il centrodestra (assente nel 2020), che avrebbe individuato in Claudio Pispero il suo candidato sindaco.
Una mezza conferma arriva anche da Antonio Forte coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia secondo cui l’ipotesi, «all’interno delle forze politiche del centrodestra di Tricase sta raccogliendo sempre più consensi. È una possibilità che sta prendendo sempre più corpo».
Secondo il coordinatore di FdI, «Claudio Pispero rappresenta il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando: capacità, esperienza politica, affidabilità, appartenenza indiscutibile nell’area di centro destra e capacità di portare al di fuori dei confini di Tricase gli interessi della Città con i giusti referenti sia a livello provinciale, sia regionale che nazionale».
Va detto, però, che l’avvocato tricasino «pur ringraziando gli amici dei partiti del centrodestra che hanno dimostrato la loro fiducia», ha però smentito di aver accettato una qualsiasi candidatura, confermando, però, che il centrodestra, con in testa il partito di Fratelli d’Italia della Presidente Giorgia Meloni, gli ha chiesto di «prendere in seria considerazione l’investitura a sindaco per l’intero centrodestra di Tricase».
A quanto pare Claudio Pispero ci starebbe riflettendo e, come annuncia Antonio Forte, «la decisione non è stata ancora presa».
Staremo a vedere se alla fine scioglierà le riserve o il candidato sarà un altro.
Quel che è certo è che il centrodestra questa volta non resterà estraneo alla competizione elettorale.
Giuseppe Cerfeda
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Attualità
Tap, accordo da 6 milioni per Melendugno
Il Comune mette la parola fine al contenzioso. il sindaco Maurizio Cisternino: «Svolta storica per il nostro Comune che sembrava destinato ad ospitare gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione»

Il Comune di Melendugno mette la parola fine al contenzioso con la TAP e porta a casa, a titolo di compensazione, 6milioni e 50mila che dovranno essere utilizzati per scopi ambientali e sociali.
La Giunta comunale ha approvato la delibera con cui autorizza il sindaco Maurizio Cisternino, a sottoscrivere l’accordo (che è parte integrante della delibera) con il quale rinuncia alla costituzione di parte civile nel processo penale a carico di Tap, la cui udienza è fissata per il 12 maggio, e accetta di non partecipare ai negoziati per ottenere nuove compensazioni per l’ulteriore ampliamento del gasdotto Tap fino a 20 miliardi di metri cubi annui, in corso di autorizzazione. Resta salvo, però, il diritto del Comune di beneficiare di eventuali misure compensative che la Regione Puglia dovesse comunque destinare al territorio comunale, in caso di ampliamento dell’impianto.
«È una pagina storica per il nostro Comune, che sembrava ormai destinato a dover “ospitare” gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione», commenta il sindaco Maurizio Cisternino, «ogni tavolo di negoziazione era ormai saltato a causa di una presa di posizione molto forte che aveva impedito il dialogo tra la multinazionale e le istituzioni, cosa che è sempre doverosa, soprattutto nei momenti di maggiore tensione, nell’interesse di tutta la collettività. Lo scopo dell’accordo è di costruire un dialogo costruttivo che vada a vantaggio della crescita del nostro territorio, normalizzare i rapporti con Tap e conseguire risultati per il bene e lo sviluppo di Melendugno e di tutto il suo territorio».
La delibera parte da queste premesse: «La Trans Adriatic Pipeline AG, società che ha realizzato e gestisce l’opera, ha manifestato disponibilità a definire in via transattiva ogni questione pendente mediante corresponsione di un contributo economico a favore del Comune pari a complessivi € 6milioni e 5° mila euro, per finalità̀ ambientali e sociali, a fronte della rinuncia del Comune alla costituzione di parte civile nel procedimento penale in corso e della rinuncia alla partecipazione a eventuali negoziati relativi alle misure di riequilibrio ambientale con riferimento all’ampliamento attualmente in corso di autorizzazione».
L’accordo ha superato l’esame del segretario comunale Maria Elena Megha e dell’avvocato Francesco Calabro, che difende il Domune in sede penale.
«Lo schema di accordo originariamente proposto è stato oggetto di istruttoria tecnico-amministrativa e di parere favorevole a firma congiunta del Segretario comunale e dell’avv. Francesco Calabro, legale incaricato della difesa dell’Ente nel procedimento penale di cui sopra, agli atti della presente deliberazione», si legge in delibera, «la definizione transattiva appare coerente con l’interesse pubblico perseguito dall’Ente, finalizzato a normalizzare i rapporti con il soggetto proponente e a conseguire risorse da destinare a interventi ambientali e sociali nel territorio comunale»
«L’accordo», si specifica, «non comporta rinuncia generalizzata ai benefici compensativi, rimanendo impregiudicato il diritto del Comune a beneficiare di eventuali future misure di riequilibrio ambientale che la Regione Puglia dovesse destinare al territorio comunale».
Lunedì 12 maggio il sindaco Maurizio Cisternino si presenterà presso il Tribunale di Lecce per formalizzare davanti ai giudici, la rinuncia alla costituzione di parte civile.
Tap, nel giro di 15 giorni verserà la prima tranche di 3milioni e 50mila euro. In luglio verrà versata la seconda tranche.
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Attualità
Papa Leone XIV
Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.
La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).
I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.
Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.
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