Attualità
Nardò: incontro con i parlamentari del M5S
Si è tenuto un incontro fra i parlamentari Salentini del Movimento 5 Stelle e gli attivisti della provincia, forse nella storia della Repubblica italiana a Nardò non si è mai vista una partecipazione così ampia delle istituzioni.
Si è tenuto un
incontro fra i parlamentari Salentini del Movimento 5 Stelle e gli attivisti della provincia, forse nella storia della Repubblica italiana a Nardò non si è mai vista una partecipazione così ampia delle istituzioni.
Tre senatori: Barbara Lezzi, Daniela Donno, Maurizio Buccarella e un deputato Diego De Lorenzis, hanno presentato prima il loro lavoro e le loro mansioni nelle commissioni parlamentari e poi hanno ascoltato i partecipanti dando loro delle risposte.
L’incontro organizzato dal MoVimento 5 Stelle di Nardò presso la sala espositiva della Schola Sarmenti è stato impostato sul dialogo e sull’ascolto al fine di costruire insieme, parlamentari e attivisti, un consenso più solido basato sul lavoro sul territorio dopo la clamorosa affermazione col 25% delle preferenze alle ultime politiche.
Si sono affrontati vari temi sia di natura provinciale che nazionale con l’obiettivo di fare delle interrogazioni parlamentari o di fare delle proposte di legge.
Il gruppo neretino ha fornito ai parlamentari un elenco di proposte di legge su cui lavorare.
In particolare si è affidato nelle mani dei parlamentari 5 Stelle una documentazione in quattro punti: Riordino sanitario; Tutela della salute nel Salento; Sviluppo ed incentivazione di tematiche agricole ed imprenditoriali; Rimodulazione di temi di giustizia sociale e fiscale.
Gli attivisti locali hanno accolto e fatto da megafono alla esplicita richiesta del concittadino Ing. Francesco Antico di tenere accesi i riflettori sull’ospedale di Nardò e di spingere il lavoro di costruttiva protesta fatta fino ad oggi dal Comitato cittadino a qui quest’ultimo appartiene. In merito, il gruppo penta stellato ha dichiarato: “ci siamo battuti, in modo operoso ma discreto, contro un gigante nei modi democratici che il M5S persegue, cercando di realizzare un referendum abrogativo contro parte di questo sciagurato piano di riordino sanitario, che appoggiato da tutte le forze politiche, ha provocato la chiusura del nostro ospedale. Sapevamo, che fosse una battaglia difficile ma valeva la pena tentare: l’avvocatura dello stato dati i termini legislativi non ha dato il consenso al proseguo dell’iter, ma da questa sconfitta, ci siamo rialzati per continuare a tutelare un nostro diritto alla salute e pertanto continuiamo la nostra battaglia cercando giustizia nella massima sede istituzionale, il parlamento; richiederemo, mediante i nostri eletti, un’interrogazione parlamentare per un’ispezione ministeriale per far luce sull’iniquo trattamento riservato al nostro ospedale, a danno di tutti i cittadini di quest’enorme area, a favore di altri nosocomi oggettivamente non a norma”.
Cristian Casili, agronomo paesaggista, è intervenuto sulla centrale biogas di Galatone-Nardò che sebbene sia oramai ultimata ed in funzione, occorrerà continuare a mettere in atto tutti gli interventi possibili per bloccarla e salvare il nostro territorio.
L’agronomo è intervenuto anche con una proposta di legge per creare lavoro affidando le terre incolte di proprietà dei comuni a cooperative di giovani. Nella proposta vi è l’indicazione di avvicinarsi alla terra senza burocrazia sviluppando un “modello
produttivo meno dipendente dalle multinazionali delle sementi e dei prodotti chimici incentivando tutte quelle forme di agricoltura volte alla biodiversità, alla riscoperta di ecotipi locali, varietà tipiche e germoplasma locale”.
Durante il suo intervento ha chiesto che i parlamentari si preoccupassero altresì nella loro proposta di legge di agevolazioni fiscali per aiutare i giovani ed ha citato Vandana Shiva che dice: “Penso che in questo momento di crisi economica, la terra è l’unico luogo in cui possiamo ritornare per costruire una nuova economia. Ogni governo alle generazioni future dovrebbe dire: non abbiamo molto altro da darvi abbiamo perso la capacità di darvi lavoro, sicurezza sociale e garantirvi un decente tenore di vita. Ma la terra ha ancora questa capacità, noi consegniamo le terre pubbliche agli agricoltori del futuro: provvedete a voi stessi”.
Sempre sul tema del lavoro sono intervenuti con una proposta Gianni Casaluce e Massimo Vaglio per sviluppare una vera “filiera del Made in Italy”, capace di stimolare la produzione di prodotti italiani. Inoltre, hanno esposto l’idea che prevede la costituzione di società in forme semplici con solo 1 euro, non soltanto a chi ha meno di 35 anni ma tutti coloro i quali sono senza lavoro e che con competenza “si rimettono in gioco”.
Altro argomento, di rilievo interesse, è stata la proposta di Roberto Presta sulla società Equitalia; oltre 6.000.000, questo è il numero delle misure cautelari fra ipoteche, pignoramenti, fermi amministrativi, pignoramenti presso terzi, tassi d’interesse altissimi, messe in atto in tutta Italia dall’Ente di riscossione detenuto dallo Stato (Ministero del Tesoro e Inps). Ai parlamentari è stato chiesto di valutare l’eliminazione di Equitalia e il ritorno alla riscossione diretta, gestita dagli Enti impositori. Di promuovere oppure una riforma radicale che imponga l’Ente di riscossione a ridurre gli utili alla sola copertura dei costi di gestione, con procedimenti di recupero crediti meno tassativi e deflattivi nei confronti dei debitori.
Si è parlato anche di ristrutturazione della scuola e del mondo del lavoro, dell’ampio tema sulla sperimentazione delle staminali che può essere vista come una speranza per tutte quelle persone o famiglie toccate dal problema delle malattie neurovegetative.
Numerosi gli attivisti intervenuti da tutta la provincia di Lecce e anche di Brindisi e Taranto.
L’incontro tra cittadini attivisti e cittadini parlamentari è stato un’espressione di democrazia molto costruttiva.
I senatori hanno accettato e ribadito il loro impegno a lavorare in futuro, gomito a gomito, con gli attivisti di tutto il territorio e di continuare ad essere i loro portavoce.
Attualità
La precisazione dell’Ordine dei Medici sulle certificazioni d’invalidità e il pagamento
In particolare, l’articolo 54 stabilisce che il compenso per le prestazioni professionali debba essere equo e proporzionato alla complessità dell’atto, ai mezzi impiegati e al tempo necessario per l’esecuzione…
Riceviamo e Pubblichiamo
Certificazioni di invalidità civile – Precisazioni dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce
In relazione alle recenti prese di posizione della Cgil e della Fp Cgil di Lecce, in merito al rilascio dei certificati di invalidità civile, l’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce ritiene opportuno fornire chiarimenti utili a garantire una corretta informazione ai cittadini e a ricondurre il confronto nell’ambito delle norme vigenti e dei principi deontologici.
Il presidente dell’Ordine, Antonio Giovanni De Maria, richiama innanzitutto quanto previsto dal Codice di deontologia medica. In particolare, l’articolo 54 stabilisce che il compenso per le prestazioni professionali debba essere equo e proporzionato alla complessità dell’atto, ai mezzi impiegati e al tempo necessario per l’esecuzione, e che lo stesso debba essere comunicato preventivamente all’assistito.
La normativa deontologica consente inoltre al medico di prestare gratuitamente la propria opera, qualora le condizioni lo permettano, a condizione che ciò non configuri concorrenza sleale o indebito accaparramento di clientela.
Il presidente evidenzia, inoltre, che la legislazione nazionale vigente non attribuisce agli Ordini professionali alcun potere di determinare o imporre tariffe, né minime né massime.
L’abolizione delle tariffe professionali, sancita dall’articolo 9 del decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1, impedisce qualsiasi fissazione vincolante dei compensi da parte degli Ordini. In tale quadro, eventuali accordi sottoscritti a livello territoriale con le organizzazioni sindacali devono intendersi esclusivamente come indicazioni orientative, prive di efficacia cogente.
Con riferimento alla certificazione di invalidità civile, De Maria sottolinea che essa rientra a pieno titolo nell’ambito della libera professione medica e comporta un’assunzione diretta di responsabilità da parte del medico certificatore.
Il professionista, infatti, è chiamato a condividere e attestare il contenuto diagnostico della documentazione clinica allegata, quali diagnosi specialistiche o certificazioni di dimissione ospedaliera, assumendone piena responsabilità sotto il profilo professionale e deontologico. In questo contesto, l’eventuale variazione dei compensi richiesti da alcuni professionisti è da ricondurre all’aumentata complessità dell’atto certificativo e al maggiore tempo necessario per la sua compilazione rispetto al passato.
È fondamentale, precisa il presidente, evitare che si diffonda l’idea di una contrapposizione tra medici e cittadini o che i professionisti della salute possano essere percepiti come un ostacolo al riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità. L’azione del medico è orientata alla tutela della salute e dei diritti dell’assistito, nel rispetto delle regole e della responsabilità professionale.
L’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce ribadisce infine la propria disponibilità al confronto istituzionale e alla collaborazione con tutte le parti coinvolte, con l’obiettivo di garantire chiarezza, uniformità di informazione e tutela dei cittadini, in particolare di quelli in condizioni di maggiore fragilità.
Attualità
Tre ragazzi dalle mani d’oro: miniature e presepi rifulgono nei dettagli
Il successo ottenuto ha già però posto le basi per nuove e più ampie collaborazioni fuori regione, aprendo scenari promettenti per il futuro…
Dalla passione condivisa di tre amici nasce RKR, una realtà artistica tutta salentina che sta conquistando pubblico e addetti ai lavori grazie a un linguaggio originale, capace di fondere tradizione, innovazione e narrazione visiva.
Roberta Esposito e Roberto Memmi, entrambi di Casarano, insieme a Katia Luzio di Serrano, hanno trasformato il loro amore per la bellezza e l’artigianato in un progetto creativo che parla al cuore attraverso opere minuziose e altamente evocative.
La maestria di questi ragazzi si distingue per la capacità di muoversi con naturalezza tra diverse forme d’arte: dalle miniature, dove la precisione della piccola scala diventa espressione di grande bravura, alla presepistica, reinterpretata con realismo ed emozione, fino ai diorami, veri e propri mondi immersivi in grado di raccontare storie complesse in pochi centimetri. Ogni creazione nasce sempre ed interamente a mano, utilizzando materiali autentici, ed è arricchita da una progettazione 3D estremamente accurata, che consente di raggiungere livelli di dettaglio altrimenti impossibili.
La tecnologia però non sostituisce certo l’anima artigianale, ma la valorizza. Le opere vengono dipinte a mano con grande cura, per dare profondità e carattere a ogni figura, mentre la stampa 3D permette di realizzare miniature e soggetti altamente personalizzabili. È così che prende forma un’“arte fatta su misura”, in cui ogni lavoro diventa unico e irripetibile.
Uno degli aspetti più apprezzati del progetto è infatti la possibilità di personalizzazione dei personaggi, sapendo realizzare ritratti miniaturizzati che immortalano persone reali, familiari o figure significative, trasformandole in protagonisti di presepi e diorami o in opere da esporre in qualsiasi contesto. Un modo originale e intimo di rendere l’arte parte della propria storia personale.
Le opere di “RKR” sono attualmente esposte in diverse mostre locali, a testimonianza di un percorso in costante crescita.
A Casarano, presso Palazzo D’Elia, e a Matino, nel suggestivo Frantoio ipogeo all’interno del Presepe Vivente, le installazioni sono visitabili nei fine settimana e nei giorni festivi.
A Ugento, il Museo Diocesano ospita alcune creazioni del collettivo, mentre a Cannole, presso Masseria Torcito e partecipando al Presepe Vivente allestito nel Parco di Torcito, visitabile il 4, 5 e 6 gennaio 2026, dalle 17:00 alle 20:00.
Un traguardo particolarmente significativo è arrivato poi con la selezione di due opere per la storica Mostra d’Arte Presepiale “Città di Salerno”, giunta alla sua XXXI edizione e capace di attirare ogni anno decine di migliaia di visitatori. Un riconoscimento importante non solo per l’impegno di questi ragazzi ma per l’intera arte presepiale salentina, accolta con entusiasmo in una delle capitali italiane di questa tradizione (e, siccome nessuno è profeta in patria, fra i mille complimenti, attestazioni ed interessamenti è mancato purtroppo proprio quello della propria cittadina).
Il successo ottenuto ha già però posto le basi per nuove e più ampie collaborazioni fuori regione, aprendo scenari promettenti per il futuro. Un percorso che conferma come il presepe salentino possa ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama artistico nazionale, continuando a rinnovarsi senza perdere la propria identità.
Attualità
Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro
Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).
di Antonio Memmi
Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti.
Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.
In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!
I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.
L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).
Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi.
Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.
Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.
Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.
Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.
L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.
E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.
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