Attualità
Salento: imprese in crescita
Segno positivo nel 2018, ma persiste la contrazione del comparto artigiano
Le nuove imprese che hanno aperto i battenti nel corso del 2018 sono pari a 5.243 (31 iscrizioni in più rispetto allo scorso anno) a fronte di 4.381 cancellazioni (131 in più rispetto al 2017); il saldo, pari a 862 imprese, risulta positivo e conferma, anche per il 2018, la “vitalità” del sistema imprenditoriale salentino.
Il risultato di queste due dinamiche ha segnato una crescita annua dell’1,2% leggermente inferiore a quella dello scorso anno (+1,3%) ma doppia rispetto al dato nazionale (+0,52%) e che colloca Lecce ai primi posti nella classifica provinciale (7° posto). Anche il bilancio delle altre province pugliesi si è chiuso con un saldo positivo e conseguentemente con un tasso di crescita con segno più. La provincia di Bari (+1,03%) realizza un saldo di 1.532 imprese, segue Brindisi (+1,02) con 376, Taranto (+0,87) con 427 unità in più e Foggia (+0,38%) con 281 imprese in più; il saldo regionale si attesta a 3.478 nuove imprese e ad un tasso di crescita di + 0,91%.
I settori economici
La presenza di un elevato saldo, pari a 1.737, di imprese non classificate, fa sì che tutti i saldi settoriali siano negativi, il che non consente di analizzare i settori in crescita o decrescita. Il confronto con i dati dell’anno precedente, però, evidenzia un incremento generalizzato di tutti i comparti economici, ad eccezione del manifatturiero che registra una flessione dell’1% (lo scorso anno erano 6.391 attività, attualmente sono 6.324) e le attività finanziarie ed assicurative passate da 1.278 a 1.256 (-1,7%).
Anche il settore estrattivo e delle fornitura di acqua, rete fognarie e smaltimento rifiuti registrano una flessione, rispettivamente del 1,7% e del 2,1%, ma sono comparti dal numero di imprese contenuto, il cui peso sulla struttura complessiva imprenditoriale è marginale.
I settori tradizionali delle costruzioni (+0,38%) e commercio (+0,27%) sostanzialmente mantengono il medesimo numero di imprese, ricordiamo inoltre che questi due settori rappresentano più del 40% delle imprese salentine.
I servizi registrano tutti una crescita, in particolare quelle legati alla ristorazione e alla ricezione (+2,63%), i servizi di informazione e comunicazione (+6%) e quelli legati alle attività immobiliari (+4,6%), attività professionali, scientifiche e tecniche (+4,9%) e attività di noleggio , agenzie viaggio e servizi di supporto alle imprese (+4,4%).
Valutando un arco temporale più ampio (2009-2018), il tessuto imprenditoriale salentino è cresciuto complessivamente del 2,8%, nel 2009 l’Ente camerale registrava 71.774 sedi di impresa e oggi se ne registrano 73.749.
Per quanto riguarda le imprese dei settori tradizionali si evince una flessione, come l’agricoltura (-14,7%) le cui imprese erano 10.683, attualmente sono 9.115 e il manifatturiero (-17,2%) passate dal 7.642 a 6.324.
Sono aumentate in maniera esponenziale le public utilityes (+648%) le imprese cioè dell’energia elettrica, gas, ecc., ma considerando i valori assoluti, si tratta di 187 imprese (2018), erano appena 25 nel 2009.
Il comparto delle costruzioni nel corso del decennio è rimasto sostanzialmente stabile (-0,5%) rimanendo sempre al di sopra delle diecimila imprese, attestandosi alla data del 31.12.2018 a 10.178 unità (erano 10.231 nel 2009).
Tra il 2009 e 2018 tutti i servizi sono costantemente cresciuti, compreso il commercio (+3,4%), seppure in maniera più contenuta rispetto ad altri comparti come le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+38,4%) comparto che ha visto crescere costantemente le proprie imprese passate da 4.349 (2009) a 6.020 (2018).
Le altre attività di servizi, comprendenti i servizi alla persona, attualmente comprendono 3.453 imprese (+15,6%), nel 2009 erano 2.986. Gli incrementi percentuali più elevati si sono registrati nel comparto sanitario, le cui imprese sono aumentate nel decennio del 76%, passando da 396 a 697, e nelle attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese che hanno visto un incremento del 50% : erano 1.204 nel 2009, attualmente sono 1809.
La forma giuridica
La lettura dei dati dal punto di vista della forma giuridica delle imprese evidenzia un crescente rafforzamento della struttura del sistema imprenditoriale provinciale: il saldo positivo dell’anno, infatti è interamente ascrivibile alle società di capitale +1.033 imprese e alle altre forme societarie (+60), mentre le imprese individuali e società di persone chiudono il 2018 con un saldo negativo pari, rispettivamente a -95 e -136 imprese. Le società di capitale, pertanto, chiudono l’anno con un tasso di crescita del 6,8%, attualmente sono 16.486 corrispondente al 22,3% dello stock delle imprese e sono costantemente in crescita, basti pensare che nel 2009 rappresentavano il 15,6% con 11.167 unità; le imprese individuali, invece, al 31.12.2018 sono 47.272 corrispondente al 64% del totale delle imprese e specularmente alle società di capitale, sono in costante calo (erano 49.213 nel 2009), analogamente alle società di persone, attualmente 6.820 (9,25%) dieci anni fa erano 8.764 (12,2%).
Le imprese in ogni singolo paese
L’analisi della distribuzione delle imprese evidenzia che oltre il 17% delle imprese provinciali hanno sede nel comune capoluogo, che racchiude ben 12.793 che nel corso dell’anno appena conclusosi registra un saldo positivo di ben 366 imprese ( il 43% del saldo complessivo) e un tasso
di crescita di quasi il 3%.
Prendendo in considerazione i valori assoluti, il Comune di Lecce, unitamente ai Comuni di Casarano (+35), Gallipoli (+33) e Ugento (+28), registra i saldi positivi più consistenti, mentre Leverano (-14) e Taviano (-12) registrano quelli peggiori.
I dati riguardanti il tasso di sviluppo evidenziano, invece, ai primi posti Sternatia (+6,3%), Corsano (+5,5%) e San Pietro in Lama (+5%); la classifica provinciale è chiusa, invece, da Zollino (-4,2%), Neviano (-2,7%) e Nociglia (-1,9%).
Le imprese artigiane
Continua il trend in discesa del comparto artigiano che nel corso del 2018 registra un’ ulteriore flessione con un saldo di – 159 imprese attestandosi a 17.565, perdendo in un decennio quasi 2.000 imprese: nel 2009, infatti, le imprese artigiane erano 19.431.
Considerando i settori economici che racchiudono il maggior numero di imprese artigiane, si osserva che le “perdite” più consistenti si sono avute nel manifatturiero le cui aziende rappresentano il 22% delle imprese artigiane che hanno chiuso il 2018 con un saldo negativo di -93 aziende e un tasso di crescita pari a -2,35%. Il commercio, il cui peso nel comparto è dell’8,8%, registra un saldo pari a -40 e un tasso di crescita di -2,5%; mentre le attività dei servizi legati alla ristorazione e alla ricezione, il cui “peso” è del 4%, chiudono il 2018 con – 25 e un tasso di sviluppo del -3,35%. Il settore delle altre attività di servizi, che per numerosità rappresenta, dopo l’edilizia e il manifatturiero, il terzo comparto dell’artigianato, rappresentando il 16% del totale, chiude l’anno con un bilancio positivo di 8 unità (+0,28%).
L’analisi su un arco temporale decennale evidenzia che nel periodo 2009-2018 si sono perse 1.866 imprese; le contrazioni maggiori si sono verificate nelle attività tradizionali, in particolare il manifatturiero che da solo ha perso 1.149 imprese passando dal 4.996 a 3.857 imprese (-22,8%), le costruzioni (-7,4%) passate da 7.333 a 6.792.
Anche il comparto del commercio ha subito una riduzione (dal 1.780 a 1.560 imprese), ma questa è riconducibile quasi totalmente agli autoriparatori: nel 2019 nella provincia di Lecce erano attivi 1.496 artigiani, tra meccanici, carrozzieri, elettrauto e gommisti, al 31.12.2018 gli autoriparatori si sono ridotti a 1.317. In controtendenza, considerando le altre attività di servizi, si osserva un incremento delle attività imprenditoriali, passate a 2.780 (2009) alle attuali 2.900 imprese, la crescita è imputabile in gran parte alle attività legate alla cura della persona (parrucchieri, barbieri, manicure e pedicure, centri estetici) passati da 1.906 a 2.080 con un incremento nel decennio di 174 imprese (+10%).
I nuovi artigiani
Come cambia l’artigianato salentino. Un’analisi condotta nei giorni scorsi da Unioncamere evidenzia, a livello nazionale, come i mestieri artigiani siano cambiati negli ultimi anni: sono cresciute le imprese di pulizia e quelle che si occupano di tatuaggi e piercing, i giardinieri e le agenzie per il disbrigo delle pratiche. Aumentano anche le imprese che confezionano accessori d’abbigliamento o le sartorie su misura, così come i designer, di moda e per il settore industriale. Si riducono, invece, le imprese di costruzioni e quelle che si occupano di ristrutturazione, i “padroncini” addetti ai trasporti su strada, gli elettricisti, i falegnami ed i meccanici. Analoga analisi condotta dall’Ente camerale sulla provincia di Lecce evidenzia che anche l’artigianato salentino ha cambiato volto, rinnovandosi in nuovi mestieri a scapito di quelli più tradizionali e aprendo le porte a nuovi, come quelli dei tatuatori e percing, in linea con il trend nazionale, adeguandosi alle nuove richieste da parte del mercato salentino, in parte differenti rispetto a quelle nazionali. Tra le attività artigiane che nel quinquennio sono cresciute maggiormente in valore assoluto maggiormente, si riscontrano i pastifici (+99) seguiti dai parrucchieri e dai centri estetici (+52), i tassisti e le attività di noleggio con conducente (40), i tatuatori (38) e i giardinieri (+37). Le attività invece che hanno perso “appeal” tra gli artigiani leccesi si annoverano gli imbianchini (-193), i falegnami, sia quelli dediti alla carpenteria in legno e falegnameria per l’edilizia (-151) che quelli “tradizionali” (- 23). Diminuiscono, inoltre, i piastrellisti (-118), i vetrai (-111) e i meccanici (-111), i fabbri (-104) e in misura minore le lavanderie (-43), i sarti (-33), i tappezzieri (-29), scalpellini (-28) ed elettricisti (-27), fotografi (-26) e idraulici (-24). La crescita delle attività connesse ai lavori di completamento e di finitura di edifici (+133), va a compensare la perdita (-157) delle attività legate alla costruzioni di edifici.
In termini percentuali, ad aumentare di più tra settembre 2013 e settembre 2018 sono gli artigiani che producono pasta, sia fresca che secca, che nel quinquennio considerato sono in pratica raddoppiati (+ 101%), seguiti dai tatuatori (+60,3%), dai giardinieri (+ 41,6%) e dai tassisti e conducenti di autovetture a noleggio (+35%) e le imprese di pulizia (+33,3%). Panettieri e pasticcieri registrano un incremento più contenuto pari a + 4,6%, come pure i parrucchieri e le estetiste (+2,6%). Le maggiori flessioni si registrano tra i falegnami del settore edilizio (-27,3%), i tappezzieri (-21,6%), i cosiddetti “padroncini”, trasportatori il cui mezzo è di proprietà (-18,7%) e gli imbianchini (-18,1%).
E’ interessante notare come la percentuale più elevata di giovani, under 35, si riscontra tra i tatuatori (44,6%) e giardinieri (26,2%), quella più bassa tra i pastai (6,6%) nonché tra i panettieri e pasticcieri (11,2%). Per quanto riguarda il genere, le donne si focalizzano invece nei servizi di cura alla persona, parrucchiere ed estetiste (54,7%) e nella produzione di pasta alimentare (52,7%) nonché nelle imprese di pulizia (45,2%) e tra i tatuatori (43,6%).
Alessano
SS 275 da Tricase a Leuca, tutto pronto
La Giunta regionale ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica necessaria per il secondo lotto dell’opera, ponendo così le basi per la conclusione dell’intero procedimento tecnico-amministrativo…
di Lorenzo Zito
Dopo anni di stop, ricorsi e revisioni progettuali, la Maglie–Leuca comincia ad assumere contorni reali: con l’autorizzazione paesaggistica del 22 ottobre e la chiusura della Conferenza dei servizi il 4 novembre, il progetto del secondo lotto è pronto per la gara d’appalto.
L’iter per il completamento della Statale 275 Maglie–Leuca compie, dunque, un passo decisivo.
Lo scorso 22 ottobre la Giunta regionale ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica necessaria per il secondo lotto dell’opera, ponendo così le basi per la conclusione dell’intero procedimento tecnico-amministrativo.
L’atto, corredato da alcune prescrizioni, consente di procedere verso l’approvazione del Progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte), che sarà formalmente ratificata a chiusura della Conferenza dei servizi il 4 novembre, sotto la guida del commissario straordinario Vincenzo Marzi.
Il via libera paesaggistico rappresenta il tassello che mancava per chiudere un percorso lungo e complesso. Dopo anni di sospensioni, ricorsi e revisioni progettuali, il secondo lotto della Statale 275, quello compreso tra la zona industriale di Tricase e Santa Maria di Leuca, può dunque imboccare la strada dell’approvazione definitiva.
La firma del commissario, attesa al termine della Conferenza, segnerà il passaggio conclusivo della fase preliminare e consentirà ad Anas di predisporre il bando di gara per l’affidamento dei lavori.
Il progetto del secondo lotto è stato corredato da tutte le valutazioni ambientali e paesaggistiche previste dalla normativa.
La Valutazione d’impatto ambientale è stata rilasciata il 17 agosto, e il successivo via libera paesaggistico del 22 ottobre ha completato il quadro delle autorizzazioni, sbloccando un procedimento rimasto fermo per oltre un decennio.
Dopo l’annullamento in autotutela da parte di Anas (nel 2016) della precedente gara (indetta nel 2009), furono prese in considerazione tre possibili alternative.
Scartate le prime due (dette Alternativa Est e Alternativa Ovest, con riferimento al lato da cui circumnavigare Tricase), fu scelta la cosiddetta Alternativa 3, descritta dagli studi come quella con performance migliori dal punto di vista ambientale e funzionale, nonché per la sostenibilità dell’opera.
Va ricordato, inoltre, come il progetto inizialmente proposto da Anas prevedesse una statale a due corsie per senso di marcia (quindi quattro corsie) da Maglie sino a Leuca. Soluzione che è stata conservata per il solo lotto nord e scartata per quello a sud, non solo per ridurne l’impatto ambientale ma anche per rispondere adeguatamente alla vera priorità dell’opera in questo tratto: portare il traffico verso il Capo di Leuca fuori dai centri abitati di Montesano Salentino, Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano del Capo, tutt’oggi tagliati in due dalla SS275.
Ultimo (ma non ultimo) l’elemento rifiuti: il nuovo progetto toglie Anas dall’imbarazzo delle discariche abusive emerse lungo il vecchio percorso tra Alessano e Tricase.
La scelta di allontanarsi da quelle aree ha un duplice effetto: da un lato scongiura il rischio di un sequestro dell’opera da parte della magistratura, dall’altro ha del tutto distolto i riflettori dal tema bonifica.
Il valore complessivo dell’intervento ammonta a 257 milioni di euro, risorse già stanziate nell’ambito dell’Accordo di Coesione.
Il nuovo tracciato interesserà i comuni di Montesano Salentino, Miggiano, Specchia, Tricase, Tiggiano, Alessano, Gagliano del Capo e Castrignano del Capo, con opere di adeguamento della sede stradale e interventi di messa in sicurezza.
Il progetto punta a migliorare la fluidità della circolazione e la connessione tra l’entroterra e la fascia costiera, sostenendo al tempo stesso i flussi turistici e lo sviluppo economico del basso Salento.
Il nuovo tragitto lungo circa 19 chilometri che, secondo le previsioni, dal giorno in cui verrà cantierizzato (non prima di un anno e mezzo/due), richiederà circa 1.350 giorni per essere portato a termine (poco più di 3 anni e mezzo).
Per una spesa, riferita ai soli lavori, di 140 milioni di euro.
Una lingua d’asfalto con una carreggiata a due corsie, una per senso di marcia, costituita per il 71% circa da tratti in rilevato, per il 24,5% da tratti in trincea e, per restante parte, da opere in sottopasso (3,5%) e in sovrappasso con viadotti e ponti (0,4%).
22 curve, 28 rettifili, 9 intersezioni e 6 immissioni/diversioni per un percorso tecnicamente suddiviso in cinque tratti (che, come sta accadendo col primo lotto, non saranno realizzati all’unisono, ma con cantierizzazioni indipendenti, uno dopo l’altro).
LA SVOLTA
L’iter ha conosciuto una svolta nell’estate 2025, quando due sentenze gemelle del Consiglio di Stato hanno chiarito definitivamente le questioni contenziose che bloccavano la procedura.
Da quel momento, Anas e il commissario straordinario hanno potuto riprendere l’istruttoria e aggiornare gli elaborati progettuali alle più recenti disposizioni del Codice degli appalti, in vigore dal 2016 e successivamente modificato.
In parallelo sono stati rivisti i parametri economici, adeguati ai costi aggiornati tra il 2019 e il 2023.
Il cronoprogramma aggiornato prevede che, una volta approvato il progetto di fattibilità, Anas bandisca la gara entro il 2026.
L’avvio dei cantieri del secondo lotto potrebbe quindi avvenire tra la fine del 2026 e i primi mesi del 2027, nella migliore delle ipotesi.
L’obiettivo è affiancare l’intervento già in corso sul primo lotto, quello tra Maglie e l’area industriale di Tricase, inaugurato un anno e mezzo fa e attualmente in fase di realizzazione.
Con l’autorizzazione paesaggistica dello scorso 22 ottobre e la chiusura imminente della Conferenza dei servizi il 4 novembre, la Statale 275 torna dunque al centro dell’agenda infrastrutturale del Salento.
Dopo anni di attese, ricorsi e stop burocratici, il completamento dell’arteria che unisce l’entroterra leccese a Santa Maria di Leuca si avvicina a un punto di svolta: la prospettiva, finalmente concreta, di un’opera strategica per la sicurezza, la mobilità e lo sviluppo del territorio.
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Attualità
Architetture fortificate, c’è una corsanese nel team vincitore
Grazia Chiarello fa parte dei cinque neoarchitetti del Politecnico di Bari che si sono aggiudicato il primo premio nazionale
Successo e Pprimo premio nazionale per cinque neoarchitetti del Politecnico di Bari.
Tra loro anche Grazia Chiarello di Corsano (nella foto in alto, la terza da sinistra).
La loro tesi di laurea, dedicata alla conservazione, restauro e valorizzazione del Castello Svevo-aragonese di Brindisi è risultata vincitrice alla XXVIII edizione del Premio di laurea “Architetture Fortificate”
La Commissione del concorso, bandito dal prestigioso Istituto Italiano dei Castelli, organizzazione internazionale riconosciuta da Unesco, Consiglio d’Europa, Europa Nostra, ha misurato la “qualità” delle 24 proposte ammesse, pervenute da tutta Italia.
Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a Udine, presso l’università, in una apposita cerimonia ai laureati del Corso di Laurea Magistrale in Architettura
1° Premio. “Architetture fortificate in Terra d’Otranto. Il Castello Grande di Brindisi”
Il giudizio della Commissione: «La tesi, frutto di una efficace collaborazione di gruppo, parte da un’accurata e approfondita lettura del Castello Grande di Brindisi, con particolare attenzione alle trasformazioni formali e funzionali delle strutture, alla loro relazione con il contesto territoriale, alle tecniche costruttive e alle condizioni di conservazione del complesso a tutt’oggi proprietà della Marina Militare Italiana. Le ben delineate proposte progettuali sono coerenti con le premesse di studio e mirano al recupero dell’unitarietà del complesso e ad una fruizione ampliata di uno dei monumenti simbolo della memoria collettiva di Brindisi».
Tutte le tesi ammesse alla XXVIII edizione del concorso 2025 saranno citate sul sito ufficiale dell’Istituto Italiano dei Castelli (istitutoitalianocastelli.it)
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Appuntamenti
La Scuola di Paesaggio per le Comunità nel Parco Agricolo dei Paduli
“Costruire”, “Coltivare” e “Abitare” il paesaggio. Attorno a questi tre gesti fondativi, tra Botrugno e San Cassiano nasce la Scuola di Paesaggio per le Comunità nel Parco Agricolo dei Paduli. A novembre si avviano due dei suoi tre ambiti tematici: la “Scuola Naturale Terra dei Bambini” e la “Scuola Giardinieri – Custodi del Paesaggio”
Con la Scuola Naturale Terra dei Bambini e con La Scuola Giardinieri – Custodi del Paesaggio prende ufficialmente il via la Scuola di Paesaggio per le Comunità, una scuola popolare nata tra Botrugno e San Cassiano in provincia di Lecce per realizzare modelli di “cura” del patrimonio paesaggistico del Parco Agricolo dei Paduli attorno alle aree tematiche del “Costruire”, “Coltivare” e “Abitare” il paesaggio.
Declinata in tre ambiti (“Scuola Naturale Terra dei Bambini”, “Scuola Giardinieri – Custodi del Paesaggio” e “Scuola di Agritettura” – di prossima attivazione), la Scuola presenta i suoi percorsi formativi con un approccio multidisciplinare, con il coinvolgimento attivo di professionisti, organizzazioni e istituzioni locali, ma anche di partner sovralocali che permetteranno l’incontro tra il sapere locale e il sapere esperto, e con l’attivazione di azioni di cooperazione interterritoriale.
L’Obiettivo è formare alla pratica di alternative concrete per ripensare il paesaggio degradato del Parco Paduli, in seguito al disseccamento epocale del patrimonio arboreo derivante dal batterio Xylella fastidiosa e, di riflesso, reagire alla crisi dei tratti identitari e culturali che ne è scaturita.
La Scuola di Paesaggio per le Comunità è uno spazio condiviso di educazione, formazione e rigenerazione, dove il paesaggio è visto come oggetto e soggetto del processo educativo. Un’esperienza collettiva che intreccia educazione, ecologia e comunità, con l’obiettivo di ricostruire un nuovo patto tra persone e territori, in armonia con la natura e con la memoria dei luoghi.
Il paesaggio del Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli può essere ancora una volta un laboratorio a cielo aperto, in cui riprogrammare la relazione tra comunità e ambiente. La crisi ambientale ha inciso profondamente sulla produzione olivicola e sul suo indotto: oggi, la ricostituzione del paesaggio rurale diventa occasione per immaginare filiere innovative, diversificate e sostenibili, capaci di valorizzare il capitale umano locale e interterritoriale e di affrontare le sfide economiche, ambientali e sociali in un’ottica di inclusione e crescita sostenibile.
La Scuola nasce nell’ambito del progetto “Il Paesaggio che sono io”, iniziativa di rigenerazione culturale e sociale promossa dai Comuni di San Cassiano e Botrugno nell’ambito del Bando Borghi – Linea B, finanziato dal Ministero della Cultura – PNRR M1C3, Investimento 2.1 – Attrattività dei borghi storici.
Info: www.ilpaesaggiochesonoio.it
LA SCUOLA NATURALE “TERRA DEI BAMBINI”
La Scuola Naturale “Terra dei Bambini”, itinerante in cargo bike, è condotta dalla Cooperativa Sociale Magnolia
Coinvolge famiglie, scuole e comunità locali in un percorso educativo rivolto a bambini e bambine dai 12 ai 36 mesi (massimo dieci partecipanti).
L’obiettivo è promuovere un modello educativo innovativo, centrato sulla relazione tra bambino, natura e territorio, contribuendo alla rigenerazione culturale e sociale del Parco dei Paduli.
Attraverso il contatto quotidiano con la natura, il gioco libero e la manipolazione di materiali naturali, i bambini imparano a conoscere sé stessi, gli altri e il mondo, diventando custodi consapevoli del paesaggio che abitano.
Le attività si svolgeranno dal lunedì al venerdì (ore 8–13), con campo base presso l’Oratorio di San Cassiano e aule all’aperto nel Parco Agricolo dei Paduli, raggiunte quotidianamente in cargo bike.
Info e contatti: 3201921562 (Stefania); coop.magnolia21@gmail.com; https://ilpaesaggiochesonoio.it/naturale/
LA SCUOLA GIARDINIERI – CUSTODI DEL PAESAGGIO
Con la Lectio Magistralis del professor Fabio Caporali, pioniere dell’agroecologia in Italia, in programma sabato 22 novembre, presso il Palazzo Ducale di San Cassiano, prenderà il via la Scuola Giardinieri – Custodi del Paesaggio, condotta da Manes – Scuole Naturali, in collaborazione con IISS Egidio Lanoce di Maglie e con la partecipazione di Istituto comprensivo Botrugno Nociglia San Cassiano Supersano.
Il percorso formativo si svolgerà tra San Cassiano e Botrugno dal 21 novembre 2025 al 6 giugno 2026, con lezioni, esperienze outdoor e laboratori dedicati alla cura e alla rigenerazione del paesaggio.
La scuola mira a formare nuove figure professionali e sociali capaci di tutelare, rigenerare e valorizzare il patrimonio paesaggistico e naturale del territorio, attraverso un approccio multidisciplinare, partecipativo e inclusivo.
Due i profili formativi previsti: Il Giardiniere del Paesaggio, con competenze tecniche nella manutenzione, rigenerazione e valorizzazione ecologica degli spazi aperti; Il Custode del Paesaggio / Educatore Naturale, orientato alla progettazione di esperienze educative, intergenerazionali e inclusive legate alla natura e al paesaggio.
Il percorso prevede una prima fase comune dedicata agli strumenti di lettura del territorio e ai fondamenti del paesaggio culturale e ambientale, seguita da una seconda fase professionalizzante per la specializzazione nei due profili.
Il corpo docente comprende esperti e formatori di livello nazionale insieme a persone della comunità locale portatrici di saperi tradizionali, in un dialogo tra sapere scientifico e conoscenza locale. Tutti i percorsi sono gratuiti e aperti alla partecipazione della cittadinanza.
Info e iscrizioni (dal 21 novembre 2025 – 6 giugno 2026) 3495524003 (Sonia); info@scuolenaturali.it. Programma completo: su https://ilpaesaggiochesonoio.it/giardinieri-custodi-del-paesaggio/
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