Sport
Calcio, Lecce: brivido e rimonta
Il Melfi va in vantaggio, ma i giallorossi rimediano subito e fanno la voce grossa. Finisce 4a1 con il 150esimo gol di Moscardelli tra i professionisti

È un Lecce diesel quello che al “Via del mare” batte il Melfi 4a1 nella gara valida per il 15esimo turno del Girone C di Lega Pro.
Davanti a poco più di 4mila spettatori, i giallorossi non riescono a scardinare la retroguardia avversaria nei primi minuti di gioco. I timori della vigilia, legati alla buona difesa del Melfi ed alla sua “pareggite” in trasferta (ben 7 gare su 7 chiuse in parità lontano da casa) sembrano diventare realtà quando l’attaccante gialloverde Berardino porta in vantaggio gli ospiti al minuto 41.
Invece, la rete subita è solo una sveglia per gli uomini di Lerda. I tifosi devono trattenere il fiato appena due minuti, il tempo necessario affinché, complice un errore del portiere Perina, il Lecce pareggi. Il gol è di Papini, al 43esimo, e permette alla squadra di tornare negli spogliatoi in parità.
La ripresa, è tutta un’altra storia. I padroni di casa partono a spron battuto e passano in vantaggio al 47esimo. In pochi minuti di gioco, si scongiura il ripetersi del risultato dell’unico precedente tra le due squadre: un 1 a 1 della lontanissima stagione 1956/57. Stavolta è Abbruzzese a trovare la via del gol. È la seconda rete consecutiva per il difensore ex (tra le altre) del Tricase che, con un colpo di testa su calcio d’angolo di Lepore, completa il sorpasso sui gialloverdi.
Passano solo altri sei minuti ed arriva anche il terzo gol. È il bomber Moscardelli a gonfiare la rete al 53esimo, mettendo in cassaforte il risultato. Per l’attaccante ex Bologna è la 150esima rete tra i professionisti.
A questo punto il Lecce alza il piede dall’acceleratore e gestisce il vantaggio. Il primo ad essere sostituito è proprio Moscardelli che tira il fiato al 66esimo lasciando il posto, come di consueto, a Della Rocca. Dieci minuti più tardi, a Lepore subentra Bogliacino che realizzerà il quarto gol giallorosso dalla distanza al minuto 87, festeggiando al meglio il superamento dell’infortunio che lo aveva tenuto lontano dal rettangolo verde a lungo. Infine, sempre all’87esimo, c’è l’ultima sostituzione di Mister Lerda, che manda in campo Rosafio al posto di Carrozza.
L’incontro si chiude quindi sul 4a1. Prosegue la striscia di imbattibilità per il Lecce che raggiunge i 9 risultati utili consecutivi ed aggancia momentaneamente la Salernitana in classifica. In attesa dei risultati di domani di Juve Stabia (che ospiterà a Castellamare il Savoia) e della stessa Salernitana (impegnata nella capitale sul campo della Lupa Roma), i giallorossi stazionano al secondo posto. In testa, un punto più su, il Benevento a quota 32, raggiunta dopo la vittoria odierna per 2a0 in casa di una decaduta Reggina, ultima con soli 6 punti.
Il prossimo impegno per il Lecce sarà il derby pugliese con il Foggia. La trasferta in casa dei rossoneri è l’anticipo con il quale venerdì alle 20e45 si aprirà la 16esima giornata del campionato.
Di seguito il tabellino:
LECCE: Caglioni, Mannini, Lopez, Papini, Martinez, Abbruzzese, Lepore (Bogliacino 77’), Salvi, Carrozza (Rosafio 87’), Moscardelli (Della Rocca 66’), Doumbia
A disp.: Petrachi, Donida, Vinetot, Rosafio, Carini.
Allenatore: Lerda
MELFI: Perina, Guerriera, Pinna, Demarku, Di Filippo, Spezzani, Fella, Agnello (Giacomallo 73’), Caturano, Beradino (Amelio 77’), Tortori.
A disp.: Gagliardini, Annoni, Colella, Libutti, Chiumarulo.
Allenatore: Bitetto
Ammoniti: 11’ Lopez, 26’ Pinna, 44’ Abruzzese, 54’ Di Filippo, 79’ Dermaku, 81’ Caturano
Arbitro: Colosimo di Torino
Lorenzo Zito
Casarano
Passerella d’onore per il Casarano
Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

GRAVINA- CASARANO 4-2
Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)
Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.
Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.
Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.
In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.
Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.
Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.
Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.
Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.
Giuseppe Lagna
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Cronaca
Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara
Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.
Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.
Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.
Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.
Ed è stato di parola!
Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.
Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.
Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.
E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.
Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.
Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.
Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».
I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.
Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.
Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.
Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.
Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.
Come se il dolore si potesse mettere da parte.
Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.
Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.
La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.
La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.
Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.
Attenzione, però!
Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.
Giuseppe Cerfeda
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Sport
Il Lecce gioca con maglia “anonima”: “Ingiustizia, ma non violiamo le regole”

Il Lecce prende parola sul match in programma stasera a Bergamo con l’Atalanta e di cui a lungo si è parlato per via della decisione della Lega Calcio di farlo disputare nonostante il grave lutto in casa giallorossa.
La nota
“L’U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l’Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare.
Il “gruppo squadra”, per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi. Era così per il nostro Graziano che per 26 anni ha prestato servizio nel Lecce e che, per quanto ci riguarda, continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà.
Graziano Fiorita è deceduto mentre era in ritiro con la squadra, lontano da sua moglie e dai suoi 4 figli ed ancora giace a migliaia di chilometri di distanza da casa, in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno. Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Si ringrazia il Ministro dello Sport Andrea Abodi che fino all’ultimo, ma senza successo, ha tentato di far disputare la partita in una data più consona. La squadra si presenterà regolarmente in campo nonostante sia partita dal Salento soltanto oggi, nella speranza, fino all’ultimo, di un ripensamento mai arrivato. La memoria di Graziano non si onora non presentandosi in campo o facendo giocare la Primavera.
Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio.
Giocheremo la partita “dei valori calpestati”, ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente”.
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