Attualità
Che bello se si votasse ogni anno…
Casarano e il Sistema-Emiliano: quantomeno schizofrenico dotare il Ferrari di apparecchiature e strutture di primo livello quando è stato proprio lui a declassarlo ad ospedale di base
Mi sono detto: questa volta facciamo un pezzo originale: cominciamo dalla fine e giungiamo direttamente ad una conclusione: chiediamo di fare le elezioni tutti gli anni!
Oddio, è un qualcosa che già di per se accade perché tra amministrative, politiche, europee e regionali, bene o male già si vota ogni anno ma la proposta da prendere in considerazione in maniera seria è quella di votare ogni anno per ognuna di esse.
A prima vista può sembrare un dispendio di energia e di risorse ma, se considerate che, nei mesi immediatamente antecedenti le elezioni, qualunque desiderio viene immediatamente esaudito, viene da sé che, votando ogni anno, si otterrebbe sempre quanto richiesto.
Mi spiego meglio: siccome nella prossima primavera si voterà per le regionali, questo è il periodo per chiedere qualsiasi cosa al governatore Michele Emiliano e lui, statene certi, si farà in quattro per soddisfare le vostre richieste.
Manca un medico e si mette a rischio il reparto di diabetologia? Nessun problema, chiedete (anche via Facebook, non c’è problema) direttamente all’amico che Emiliano ha a Casarano, ed il governatore (che, ricordiamolo, ha mantenuto la delega alla sanità) vi manderà subito il medico e «salverà» il reparto che rischiava di chiudere.
Il pronto soccorso è in affanno perché non ha sufficiente personale? Nessun problema: stessa procedura via Facebook ed arriva non un infermiere ma ben due e pure quattro OSS. La più bella: al reparto di chirurgia manca un apparecchiatura per fare la colonscopia? Un post su Facebook e… Signore e signori, non dico una, non dico due, ma (mi voglio rovinare) addirittura tre apparecchiature per colonscopia! Due fisse ed una portatile e, visto che c’eravamo, anche una barra laparoscopica e, giacché ci siamo, pure un medico ortopedico.
Ora, premettendo che bisogna realmente dare atto e ringraziare (scevri da ironie) l’amico di Emiliano che, pur non avendo alcun incarico istituzionale, si impegna per il bene dell’ospedale di Casarano, alcuni dubbi e perplessità comunque rimangono.
Innanzitutto sembra quantomeno schizofrenico dotare Casarano di apparecchiature e strutture tipiche di un ospedale di primo livello quando è stato proprio Emiliano e le sue decisioni a condannarlo ad essere un mero ospedale di base (preferendogli, ricordiamolo, Gallipoli nonostante i numeri e le statistiche suggerissero il contrario).
E poi, visto che è possibile ottenere tutto ciò che serve semplicemente rivolgendosi all’amico che lui ha a Casarano (e presumibilmente in ogni altro Comune) perché non snelliamo questo pachidermico e costosissimo carrozzone chiamato ASL, con tutti i suoi dirigenti, i suoi funzionari, i suoi impiegati, i suoi giullari ed i suoi lacchè?
Quello che serve lo chiediamo in un post, l’amico lo chiede al Governatore e nel giro di una settimana arriva anche più di ciò che serve.
Semplice no? Pensate: c’è pure un ministro che si occupa anche della semplificazione della burocrazia, potrebbe chiedere consigli al sistema Emiliano in Puglia (e forse potremmo fare a meno anche di un altro ministro).
Antonio Memmi
Attualità
Giovane chef salentino emoziona Milano al Grande Cucina Talent Prize
Antonio De Carlo con i sapori della sua terra riceve i complimenti di grandi maestri di cucina e critici gastronomici
C’è un profumo di mare e memoria che ha attraversato il Teatro Menotti di Milano lo scorso 10 novembre, quando il giovane chef Antonio De Carlo (classe 1996) di Zéphyr Restaurant di Lecce ha conquistato pubblico e giuria del Grande Cucina Talent Prize 2025, il prestigioso riconoscimento dedicato ai migliori talenti under 30 della ristorazione italiana.
Finalista di questa quarta edizione — che ha visto vincere Giulia Zappa del ristorante La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti (2 stelle Michelin) di Serralunga d’Alba (CN) — De Carlo ha incantato con un piatto dal titolo evocativo: “Ricordo di Sapori Antichi”.
Un omaggio alla tradizione salentina dei Triddhi in brodo, piccole briciole di pasta di semola lavorate con uova e olio, che lo chef reinterpreta con visione contemporanea, trasformandole in una pasta mantecata come un risotto.
Protagonisti della creazione: Ditalino rigato e Pepe bucato del Pastificio Garofalo, burro alle erbe mediterranee, limone marocchino, curry e una delicata ricciola marinata, di cui lo stesso chef svela la ricetta.
A valutare i giovani talenti una giuria d’eccellenza composta da giornalisti, critici gastronomici e grandi maestri della cucina italiana: Andrea Aprea, Alberto Basso, Cesare Battisti, Andrea Berton, Matteo Baronetto, Eugenio Boer, Daniel Canzian, Remo e Mario Capitaneo, Davide Caranchini, Chicco e Bobo Cerea, Carlo Cracco, Roberto Di Pinto, Antonio Guida, Alessandro Negrini, Fabio Pisani, Carlotta Perilli, Viviana Varese ed Elio Sironi. Ed è proprio Sironi, Executive Chef del ristorante Ceresio7 di Milano, a rivolgere parole che resteranno impresse nella memoria di De Carlo: “Antonio, in te ho visto tanta passione, talento e disciplina, ingredienti importanti per questa professione. Non ti fermare.”
Un elogio che arriva da uno dei protagonisti della scena gastronomica italiana, Elio Sironi, che ha costruito la sua carriera nei più rinomati ristoranti e hotel, da Villa D’Este al Bulgari Hotel Milano, fino al suo iconico Ceresio7, aperto nel 2013 sulla sommità della sede di DSquared2.
“Ogni anno la nostra super giuria cresce e si impegna, conferendo prestigio e credibilità al premio” – racconta Federico Lorefice, direttore di Grande Cucina e ideatore del Talent Prize.
“Il live cooking degli chef durante l’evento finale accende adrenalina e cattura l’attenzione; i talk puntano i riflettori su storie, passioni e dedizione, sogni e futuro.”
Durante la stessa giornata sono state assegnate anche le Special Mention: Aurora Protano (Ristorante Pipero, Roma) per Sala e Sommellerie; Elena Orizio (Trattoria Contemporanea, Lomazzo) per Pasticceria da Ristorazione e Davide Trocino (Ristorante Torre, Fondazione Prada, Milano) per Bere Miscelato.
Dietro l’emozione e la tecnica di Antonio De Carlo c’è una filosofia limpida: “testa bassa e prestazioni alte”.
Una dichiarazione di umiltà e forza, che si traduce in una cucina essenziale, autentica e vibrante, capace di raccontare il Sud con accenti contemporanei.
Dopo esperienze formative al Pashà di Conversano e al Magorabin di Torino, De Carlo ha trovato da Zéphyr Restaurant la sua dimensione più intima e poetica.
Situato all’interno de La Fiermontina Luxury Home di Lecce, Zéphyr è un piccolo scrigno di emozioni culinarie, immerso tra ulivi secolari e sculture monumentali, dove arte, natura e gusto si fondono in armonia e tutto ruota intorno alla storia romanzesca di Antonia Fiermonte, nonna materna prematuramente scomparsa dei proprietari Fouad Giacomo e Antonia Yasmina Filali, che hanno voluto condividere il talento e le opere di questa pittrice, violinista, protagonista dei salotti artistici parigini e musa dei grandi artisti francesi René Letourneur e Jacques Zwobada.
La sua storia rivive nelle sale del ristorante, dove si ammirano opere come La liberté di Zwobada (1953), tra eleganti kenzie che avvolgono i tavoli e nell’uliveto dove Le Due Sorelle di Fernand Léger, Armonia II di Letourneur e La Coppia di Zwobada, accolgono gli ospiti durante le cene d’estate.
In questo scenario sospeso tra arte e natura, Antonio De Carlo trasforma ogni piatto in emozione. Oltre ai suoi Triddhi di Sapori Antichi, sorprendono creazioni come la tartare di ricciola con latte di mandorla, fichi secchi mandorlati e alloro, il Risotto Oro d’Ulivo con zucca, burro affumicato e polvere di olive nere e i dessert di raffinata libertà creativa, come il semifreddo al mustacciolo glassato e Alba Mediterranea, caprese al cioccolato bianco, mousse al limone e yuzu, croccante alla mandorla e gel al limone.
Con la sua cucina che profuma di Sud e guarda al futuro, De Carlo si conferma una delle voci più autentiche e promettenti della nuova generazione di chef. E dal cuore del Salento, il suo viaggio – fatto di memoria, passione e coraggio – è solo all’inizio.
Ricordo di Sapori Antichi
Ricetta dello Chef Antonio De Carlo
Ingredienti per 2 pax
- 40 g Pepe Bucato Garofalo • 40 g Ditalini Rigati Garofalo • 35 g burro acido • 25 g burro alle erbe • 30 g parmigiano • 200 ml brodo pesce • 7 g zest di limone marocchino • gel di limone • olio alloro • polvere di prezzemolo • Curry 1001 Nuits
Procedimento
Cuocere i Ditalini Garofalo in abbondante acqua bollente salata per sei minuti, poi scolarli e proseguire la cottura, risottandoli nel brodo di pesce, insieme al Pepe bucato per altri tre-quattro minuti.
Il brodo, con la sua mineralità marina, avvolgerà la pasta e ne esalterà la profondità di gusto; aggiungere acqua di cottura se necessario, per mantenere la consistenza cremosa.
A cottura ultimata, mantecare con il burro acido, che donerà struttura e rotondità, e con il burro alle erbe, dal profilo balsamico e aromatico.
Unire quindi la buccia di limone marocchino, capace di apportare sentori dolci e salini, e completare con il Parmigiano, che contribuisce alla persistenza gustativa e armonizza gli aromi.
Una volta impiattato, rifinire con eleganza: una spolverata di polvere di prezzemolo per il tocco di colore, un velo di Curry “1001 Nuits” dell’azienda Thiercelin, scelto per la sua raffinata armonia di rosa e aglio orsino – una reinterpretazione francese del curry, nobile e delicata.
A seguire, qualche goccia di olio all’alloro, piccoli spuntoni di gel di polpa di limone marocchino (dosati con attenzione per non sovrastare gli equilibri del piatto) e, infine, la tartare di ricciola al lime, che completa la preparazione donando freschezza, eleganza e valore.
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Attualità
Santa Caterina, fondale del porticciolo ripulito da reti e rifiuti
Intervento di bonifica della baia commissionato dall’ufficio Ambiente a operatori specializzati
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Importante intervento di bonifica della baia del porticciolo di Santa Caterina questa mattina.
Su incarico dell’ufficio Ambiente, infatti, la società specializzata Teknowaste, con il prezioso supporto volontario del Diving Costa del Sud, ha rimosso dal fondale marino un ingente quantitativo di rifiuti.
Plastiche, bidoni, pneumatici, ferraglia e soprattutto cime e reti da pesca, con tutta probabilità giacenti in questa zona sin dalla mareggiata del novembre 2019.
Un’azione di fondamentale importanza per ripulire l’area da rifiuti di varia natura e per il contrasto al cosiddetto “ghost fishing”, il fenomeno per il quale attrezzature da pesca abbandonate o perse continuano a catturare e uccidere organismi marini (pesci e uccelli soprattutto) causando un danno significativo agli ecosistemi marini.
Attualità
Casarano – Catania, trasferta vietata ai tifosi siciliani
In vista della gara di Lega Pro, in programma in Salento sabato alle 14,30, il Prefetto di Lecce ha disposto la chiusura del settore ospiti del “Capozza” nonché il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Catania
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Il Ministro dell’Interno, con decreto del 15 ottobre ultimo scorso, a seguito dei gravi disordini avvenuti in precedente incontri di calcio ha disposto, a decorrere dalla medesima data e per la durata di mesi tre, la chiusura del settore ospiti degli impianti sportivi dove la Società “Catania F.C.” disputerà gli incontri in trasferta, nonché il divieto della vendita di titoli di accesso ai medesimi impianti sportivi, per gli stessi incontri e per il predetto periodo, nei confronti delle persone residenti nella provincia di Catania.
Atteso quanto sopra, ritenuto di dover aderire alla suddetta disposizione e di dover conseguentemente assumere le necessarie determinazioni a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, il Prefetto di Lecce Natalino Manno, in aderenza a quanto disposto dal Ministro dell’Interno, con apposito provvedimento adottato in data odierna, ha disposto la chiusura del settore ospiti dell’impianto sportivo di Casarano nonché il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Catania.
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