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Attualità

Otranto: “Ci lascino fare il Porto!”

Il sindaco Cariddi dopo lo stop al Porto Turistico: “Intervenga la politica, non tolleriamo più perdite di tempo!”

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Il “no” alla realizzazione del Porto turistico di Otranto si abbatte come un’onda anomala sulle speranze di quanti hanno creduto (e continuano a farlo) in questo progetto nel quale, da anni, hanno investito tempo, energie e risorse umane.


PortoAmarezza e sconcerto emergono dalle parole del sindaco Luciano Cariddi, che ha ribadito con fermezza il valore aggiunto che l’edificazione di quest’opera potrebbe portare alla città di Otranto e ai suoi cittadini. Lo stesso sindaco rivolge un accorato appello ai politici locali, alla Regione e alla Provincia: “Occorre che la politica regionale e nazionale si affianchi a noi e renda possibile innanzitutto la revisione del parere della Soprintendenza e poi la fattibilità realizzativa concreta di quest’opera. Noi crediamo che debba essere ruolo della politica determinare le scelte di sviluppo, di prospettiva da dare al proprio territorio. Non può essere assolutamente un funzionario di un qualunque ufficio della Soprintendenza provinciale a stabilire il bello e il cattivo tempo che si realizza sul territorio. Noi pretendiamo, invece, che si accetti la nostra soluzione progettuale e che la si renda fattibile urgentemente. Non tolleriamo più di perdere un solo giorno di tempo”. La volontà di realizzare un porto turistico, o meglio, come afferma il Sindaco Cariddi, “di potenziare la componente diportistica del porto attuale, estendendo il bacino all’esterno dell’esistente molo San Nicola”, nasce dalla volontà di offrire un servizio di elevata qualità, che manifesti una spiccata attenzione all’ambiente e che punti all’integrazione del marina con la città e la costa di appartenenza, valorizzando il patrimonio locale di eventi e tradizioni.

Tutto ebbe inizio nel 2007, quando “la Società Italiana per Condotte d’Acqua presentò una richiesta di concessione demaniale marittima per costruire e gestire un porto turistico ad Otranto”. Cosa importante su cui viene posto l’accento è il fatto che le nuove strutture non dovrebbero in alcun modo occupare ex novo porzioni di territorio naturalisticamente importante come quello Otrantino. “La nuova soluzione”, dice ancora Cariddi, “non intacca nuove porzioni di costa incontaminata ma va ad occupare parzialmente la parte posteriore del molo portuale esistente e in parte un’area degradata utilizzata per decenni quale discarica edile che, pertanto, verrebbe in questa occasione bonificata e riqualificata”. In sostanza “il progetto definitivo presentato inizialmente dalla Società, che rispetto al preliminare aveva già fortemente ridimensionato gli edifici a terra su richiesta del Comune, prevede la realizzazione di un molo che delimitava un bacino autonomo, tutto diportistico, con un sistema di servizi a terra contenenti, sulla piastra a livello di banchina, uffici, bagni, negozi, officine, ecc. Sopra, altri due livelli terrazzati con circa 55 piccoli residence”. Sulla base di “ipotizzate” incompatibilità insorte riguardanti principalmente “la componente ricettivo-residenziale con le norme del PUTT (piano paesistico regionale)”, la società “ha accettato il taglio di tutti gli alloggi, quindi di ben due livelli fuori terra degli edifici, lasciando solo la piastra a livello di banchina dei servizi strettamente legati alla funzione portuale”.

Otranto PortoChiaro il disappunto per il parere negativo, accolto, se possibile ancora con maggiore ritrosia per via di un “certo distacco manifestato nelle varie fasi dell’iter progettuale dalla stessa Soprintendenza. Vogliamo segnalare”, spiega il primo cittadino di Otranto, “che il parere negativo è stato espresso dopo ben 6 anni dalla prima convocazione, durante i quali la Soprintendenza, sempre convocata e solo a volte presente, non ha mai manifestato alcuna perplessità sull’opera, consentendo di procedere nell’iter approvativo con notevoli investimenti di denaro e risorse umane, sia da parte del privato promotore dell’opera che da parte dei numerosi Enti pubblici impegnati, in particolare il Comune di Otranto”.

Entrando poi nel merito del rigetto vengono esposti i due pareri della Soprintendenza Paesaggistica e per i Beni Archeologici. Per quest’ultima si legge che “…il Progetto definitivo del Porto turistico di Otranto, per come articolato …, prevedendo il dragaggio e l’ingombro di tutta l’area interessata dalle strutture antiche, risulti in contrasto con la prospettiva di tutela e valorizzazione dell’importante struttura normanna sopra decritta. A giudizio della scrivente, il progetto va riconsiderato nell’ottica di quanto espresso”; mentre per quella paesaggistica afferma, “La realizzazione del previsto nuovo Porto Turistico, lungi dal valorizzare il contesto paesaggistico interessato … comporterebbe la radicale trasformazione fisica, percettiva e visiva delle aree interferite dalle opere, con il conseguente annullamento dell’identità stessa dei luoghi. Con le previste opere a terra e a mare, di fatto, si sostituirebbe l’esistente ambiente naturale di notevole e pregevole valore paesaggistico … costituito dalla continuità e compenetrazione tra mare, scogliera e immediato retroterra costiero con un sistema antropizzato di rilevante impatto costruttivo e visivo del tutto estraneo ai luoghi, al modo consolidato di viverli, percepirli e fruirli liberamente da parte di utenti diversificati (comunità locale, turisti, pescatori, amanti del trekking, ecc.)”. Il Sindaco Cariddi, a riguardo, esprime due considerazioni: “Quale porto può essere costruito senza interferire con la “compenetrazione tra mare, scogliera e immediato retroterra?”. E poi: “I porti devono essere costruiti in contesti con paesaggi degradati o devono ulteriormente valorizzare contesti turistici di pregio?”. Il progetto del porto, continua Cariddi, “è un’opera condivisa dalla popolazione locale, che in più occasioni ha manifestato, in questi anni, il suo consenso; è prevista dal Piano Regionale della portualità; ha il consenso dell’Unione dei Comuni di Terra d’Otranto; ha ricevuto il parere positivo di ben 19 Enti, comprese associazioni ambientaliste. Sono però di sicuro i cittadini che più di tutti aspettano che questa opera (della quale se ne parla ormai da più di 40 anni) venga realizzata poiché considerata importante spiraglio in termini di sviluppo del territorio e di rivalutazione turistica. Prospettive che giungono in un momento quanto mai difficile e che rimandano, anche, all’esigenza di recuperare bellezze e patrimonio di una terra dalle grandi potenzialità”. A quanto è dato sapere si stanno organizzando manifestazioni e raccolte firme per salvare il progetto. E, come puntualizzato dal sindaco Cariddi, “l’Amministrazione comunale”, infatti, “appoggerà qualunque tipo di iniziativa organizzata perchè le cose cambino”.


Donatella Valente


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Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.

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Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale. Questo nuovo spazio, già a disposizione di tutte le classi, è stato progettato per trasformare la didattica quotidiana in un’esperienza sempre più dinamica e inclusiva.
L’ambiente è stato dotato di strumenti all’avanguardia:
• Arredi modulari: 24 banchi trapezoidali, un tavolo collaborativo e 25 sedie, pensati per favorire il lavoro di gruppo.
• Tecnologia di ultima generazione: 25 Chromebook con relativo carrello caricatore e un monitor touch interattivo da 65 pollici.
• Formazione: Nei prossimi mesi i nostri docenti parteciperanno a corsi specifici sull’uso dei nuovi dispositivi e sulle metodologie didattiche collaborative digitali.
La Dirigente Annamaria Turco spiega: “La Fondazione con questo dono ha voluto fornire ai nostri alunni gli strumenti necessari per lo sviluppo di competenze digitali, di problem solving e di comunicazione, competenze ormai essenziali per i futuri cittadini europei, come indicato dal quadro di riferimento europeo Digicomp 2.3.
Gli arredi e i dispositivi sono pensati nell’ottica della Classe 4.0, promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e che rappresenta un nuovo modello di ambiente di apprendimento che si discosta dalla tradizionale impostazione trasmissiva per una didattica innovativa, attiva e centrata sullo studente.
I ringraziamenti ufficiali sono stati espressi con profonda gratitudine il 16 dicembre 2025 durante il nostro Recital di Natale alla Dott.ssa Tina De Francesco e alla Dott.ssa Mariangela Martella, rappresentanti della Fondazione, per il loro concreto sostegno alla crescita dei nostri ragazzi. Il nostro plauso va anche alla Prof.ssa Laura Accoto, progettista dell’ambiente collaborativo“.
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Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”

Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo

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“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.

Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon

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Presentato il calendario della Polizia locale contro la violenza di genere

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela…

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Lo speciale calendario della Polizia Locale di Nardò per il 2026 è dedicato al tema del contrasto alla violenza di genere.

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela. Ci sono, tra le altre cose, un paio di scarpette rosse sul suolo di piazza Salandra, una foto di gruppo delle agenti del Comando di via Crispi, la panchina rossa.

Dietro queste immagini c’è il lavoro quotidiano della Polizia Locale, che con dedizione e sensibilità opera per garantire sicurezza e dignità ai cittadini e ovviamente anche a tutte le donne.

Questa mattina il comandante Cosimo Tarantino ha presentato il calendario nella sede di via Crispi, consegnando una copia al consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione e all’assessora con delega alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni. Presenti anche la consigliera Daniela Bove e la vice comandante Simona Bonsegna.

“Questo calendario – ha detto il comandante Cosimo Tarantino – è un messaggio di coraggio e speranza. Pensiamo che ognuno di noi debba fare la propria parte nel contrasto alla violenza di genere, la Polizia Locale ha ritenuto quest’anno di utilizzare il calendario come importante veicolo divulgativo per sensibilizzare tutti. È importante non abbassare mai la guardia”.

“Questo è un tema che interessa singoli, famiglie e istituzioni – ha aggiunto il consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione – e ognuno deve affrontarlo nei limiti del proprio ruolo e delle proprie possibilità. Questo calendario è uno strumento istituzionale, ma stavolta anche un segno tangibile di vicinanza nei confronti dei cittadini e di tutte le donne”.

“Ringrazio il Corpo di Polizia Locale – ha detto ancora l’assessora alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni – per questa iniziativa di estrema sensibilità e responsabilità. Avere a casa questo calendario ci ricorda ogni giorno che il contrasto alla violenza di genere non può e non deve essere una battaglia episodica, ma costante e generalizzata”.

Dalla prima edizione del calendario della Polizia Locale di Nardò sono passati ormai 24 anni, dedicata all’epoca alla sicurezza stradale e arricchita dai disegni sul tema degli studenti delle scuole primarie. Questa edizione, invece, arriva nell’anno (il 2026) che celebra i 160 anni della Polizia Locale italiana.

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