Attualità
Un progetto innovativo per la “Madia salentina” e la nuova Spa
«Sono previste aperture di 20 punti vendita per il primo anno e, nei 5 anni successivi, altri 300 in Italia e 200 nel resto del mondo. Ho accumulato un bagaglio di esperienza come dirigente di una grande catena commerciale della grande distribuzione”

ESCLUSIVA
“La memoria ogni tanto prende alla sprovvista e riempie la testa di colori, odori e sapori che riportano indietro nel tempo. Adesso la memoria e la realtà si confondono: i colori, odori e sapori sono reali e genuini come allora e sulla tua tavola con chi vuoi, quando vuoi, dove vuoi..”
La ministra Teresa Bellanova, in visita presso lo stabilimento della Madia Salentina di Tricase (foto sopra), ha condiviso il progetto che Andrea Musio, amministratore dell’azienda, aveva in serbo da tempo. Al nostro taccuino l’imprenditore di Tricase ha spiegato nei particolari progetto e prospettive.
Da dove nasce la decisione di creare questo nuovo progetto “Mangiare Salento?”
«La nostra iniziativa è nata dal bisogno tanto impellente quanto moralmente necessario di dare una risposta ad una situazione che vede il complesso agroalimentare Salentino, come tutti i distretti agroalimentari, ritrovarsi in un contesto di cambiamenti importanti quali le crisi economiche internazionali, le dinamiche del mercato europeo e la sua competitività, la concentrazione della domanda nelle mani delle grandi catene e la nuova domanda del consumatore, che richiede prodotti più salutari, più nutrienti, più facili da preparare e con un giusto rapporto qualità-prezzo e soprattutto tracciati.
La situazione attuale è venuta ulteriormente a peggiorarsi a causa della xylella che obbliga gli operatori agricoli salentini, le loro organizzazioni consortili e datoriali e le istituzioni a ripensare le strategie agricole del territorio.
Tutti questi fattori ci hanno trasmesso la necessità di sviluppare dei progetti orientati a ridurre il più possibile i passaggi dal produttore al consumatore ed a mettere a punto dei prodotti che utilizzino la tradizione come strumento di adeguamento al territorio sia da un punto di vista climatico sia in risposta alle esigenze del consumatore. Il territorio a questo punto diventa un marchio nel suo insieme. La risposta è Mangiare Salento».
Cosa si intende per Mangiare Salento?
«Oggi il “Mangiare Salento”, come qualità percepita, ha raggiunto una notorietà a livello mondiale pari a quella di marchi come Barilla e Ferrero e ciò grazie ai mezzi di comunicazione online che hanno abbassato le barriere di comunicazione ed ai flussi turistici che hanno contribuito a far conoscere questo territorio.
Le formule cooperative e collettive sono il mezzo adeguato perché il circuito agrario venga fuori dalla attuale congiuntura, e tra queste la formula del franchising è la più adatta e moderna, in quanto da una parte permette ad una area territoriale di comunicare direttamente al consumatore finale il suo valore qualitativo ed ambientale, dall’altra consente una redistribuzione del valore economico in modo corretto ed armonico in tutta la filiera.
Il progetto franchising “Mangiare Salento” è caratterizzato da una filiera orientata al mercato moderno che rinnova la memoria del “passato”. Quattro sono i suoi punti cardine: ricerca, produzione agricola, trasformazione, vendita diretta».
Ci può illustrare meglio come funziona questo progetto?
«Lo scopo è quello di formare una “catena del valore qualitativo ambientale”, così strutturata: il potenziale consumatore scopre il Salento da turista, “verifica” la qualità del territorio, impara a gustare i prodotti alimentari salentini, torna nel suo habitat e trova i prodotti nei punti vendita in franchising, torna da turista nel Salento.
Oppure: conosce il Salento nei punti vendita in franchising, impara a gustare i prodotti alimentari salentini, viene nel Salento da turista, verifica la qualità del territorio, torna nel suo habitat e trova i prodotti nei punti vendita in franchising.
La catena del valore qualitativo si autoalimenta costantemente».
Cosa si può dire riguardo la struttura organizzativa? Noi sappiamo che si articola in tre fasi…
«La prima è la fase di ricerca operata dal CNR dell’Università del Salento e dal Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna. Questa fase ha come obiettivi di risolvere alcune problematiche come ad esempio: quelle neurologiche della cicerchia; l’inibizione di antiossidanti nell’olio extravergine dannosi per la conservazione dei prodotti secchi, l’industrializzazione lievito madre naturale, la messa a punto di prodotti ad alto contenuto proteico con cultivar salentine (cicerchia, lenticchie, ceci, fagioli, fave, piselli) l’industrializzazione estratto radici di cicoria per alto contenuto di inulina, la sperimentazione in laboratorio e successivamente in campagna di cultivar di grano duro con alto contenuto di proteine, la messa a punto di prodotti senza glutine con cultivar “salentine”.
Per ultimo, ma non per importanza, aumentare fino a sei mesi la conservazione di prodotti fuori frigo controllandone l’acqua libera possibilmente senza l’utilizzo di additivi chimici.
L’ attività di agricoltura prevede la coltivazione secondo un regolamento preciso ed approvato dal consorzio dei prodotti agricoli che servono la filiera.
L’attività di trasformazione prevede la costruzione di un centro logistico di raccolta, lavaggio e trasformazione dei prodotti agricoli nei modi e nelle forme che servono alla filiera (confezionamento fresco, confezionamento fuori frigo, surgelazione in IQF, mulino a pietra).
L’attività di produzione concerne la produzione di pane e derivati surgelati, prodotti da forno artigianali, pasta artigianale trafilata al bronzo secca, surgelata, sottolii, formaggi, marmellate, fichi secchi confezionati, primi e secondi piatti tipici salentini surgelati e tutto il resto che serve alla filiera.
La terza fase è sotto il controllo diretto della Madia Salentina Trading che provvede alle attività di logistica e franchising. Gli obiettivi sono: centralizza e coordina il consorzio con la logistica e la rete di punti vendita, sviluppa la crescita della rete commerciale, garantisce con la rete la produzione e il prezzo minimo al consorzio».
Il progetto Mangiare Salento come si collega con tutto questo?
«Nel prossimo mese di gennaio prenderà il via il progetto pilota con l’apertura di un punto vendita a Lecce e di un altro a Londra. Mangiare Salento spa sarà composta da: La Madia Salentina srl trading; altre aziende produttrici (Aziende locali che producono pasta fresca, pasta fresca trafilata al bronzo, olio, sughi pronti, passate e sottolii); Consorzio (La Madia Salentina, altri produttori, CNR, CIA, imprese agricole) e Fondo Equity».
Quali sono gli obiettivi che vi siete posti nel breve e nel medio periodo?
«Sviluppando un’aggregazione di imprese dell’agroalimentare, con l’obiettivo di incorporare valore, si può ottenere un importante crescita e sviluppo sia in termini di fatturato che di risorse umane impiegate.
Con una rete commerciale proprietaria l’obiettivo è quello di vendere più prodotti direttamente al consumatore finale, grazie al quale si otterranno effetti positivi per la coltivazione, produzione, distribuzione. Tutto ciò può rappresentare un volàno per tutto il Salento tramite il potenziamento della rete di punti vendita che difendono il concetto di prodotti esclusivi e di qualità, pugliesi e salentini, con denominazione di origine e con una distribuzione esclusiva, avrà un effetto diretto sulla produzione industriale della zona ed in quella agricola creando ricchezza ed impiego di risorse umane».
Non le sembra un progetto un po’ troppo ambizioso?
«Sono previste aperture di 20 punti vendita per il primo anno e, nei 5 anni successivi, altri 300 in Italia e 200 nel resto del mondo. Ho accumulato un bagaglio di esperienza come dirigente di una grande catena commerciale della grande distribuzione. Lavoro a questo progetto da 30 anni e insieme ai miei soci (uno di Tricase ed un altro di Altamura con cui abbiamo accumulato un bagaglio di esperienze sia come dirigenti di catene commerciali specializzati in franchising che come dirigenti di catene di supermercati e come esperti di commercio internazionale e di vendita online) crediamo che questa sia l’unica via per far conoscere ancor di più il Salento, risollevarne l’economia e creare posti di lavoro. Tutto questo grazie alla ricerca, alla formazione in loco. Molto dipende da quanto saremo bravi a dare l’opportunità ai nostri giovani di poter impiegare i loro talenti nel Salento, senza dover per forza assistere al proliferare di quel fenomeno che tutti conosciamo come “fuga di cervelli”».
Tradotto in numeri il progetto a pieno regime potrebbe avere una importante ricaduta occupazionale per un territorio spesso bistrattato. Potremmo quantificare a quante persone pensate di dare occupazione nel futuro prossimo nell’azienda di Tricase?
«Non posso e non voglio dare numeri precisi ma è facile intuire la ricaduta di benefici che un progetto di questa portata potrà avere».
Si è fatta un’idea delle prossime elezioni a Tricase?
«Fatto salvo che i candidati sono tutte persone rispettabili, conoscenti alcuni e amici altri, ritengo che Antonio De Donno sia la scelta migliore, per esperienza, competenza, professionalità, relazioni ed umiltà».
Appuntamenti
A Vaste (di Poggiardo) ricordano Alfio, Filadelfio e Cirino
Entrambi i genitori furono barbaramente martirizzati. I tre fanciulli vennero educati dapprima da Evodio da Bisanzio e, successivamente, dal Sacerdote cristiano Onesimo. I loro nomi, le cui radici presentano…

Aria di festa a Vaste (frazione di Poggiardo) per i Santi patroni Alfio, Filadelfio e Cirino, i tre Martiri vissuti nel III secolo.
I tre fratelli nacquero nella Città dei Prefetti, nel III secolo. Dai nobili natali, discendevano da Benedetta di Locuste e dal principe Vitale (o Vitalio), padre di quattro figli (la primogenita fu madre del martire Erasmo).
Entrambi i genitori furono barbaramente martirizzati. I tre fanciulli vennero educati dapprima da Evodio da Bisanzio e, successivamente, dal Sacerdote cristiano Onesimo. I loro nomi, le cui radici presentano eminentemente una derivazione ellenistica, evidenziano tre significati ben precisi: Alfio (di carnagione chiara), Filadelfo (amico del fratello), Cirino (piccolo signore). La breve vita terrena dei tre Santi si concluse in modo tragico: furono martirizzati per la loro fede Cristiana a Lentini, in Sicilia, nel 253 d.C.
La Novena in onore dei Santi Martiri, quest’anno è titolata “La Vita è un Viaggio”, (avviata il 1° maggio con l’intronizzazione dei Santi e seguita, il giorno dopo, da “Il Miracolo della vita” che si concretizza nelle braccia di una madre con la dott.ssa Adriana Carluccio che si racconta…) prosegue sabato 3 maggio con “Un Cuore che ha R-imparato a battere”: nei corridoi degli ospedali comprendi che la vita non è una gara ma una benedizione. Il dott. Stefano Primitivo si racconta…
Domenica 4, “Lungo la via che percorsero i Martiri”: alle 18,30: Pellegrinaggio e Santa Messa al Pozzo dei Martiri.
Lunedì 5, “Se ognuno di noi vedesse nel prossimo il riflesso di Dio, pensate che ci sarebbe ancora bisogno di barconi?”: la Dott.ssa Katia Botrugno si racconta…
Martedì 6, “Chiusi dentro”: viaggio nelle carceri italiane. La prof.ssa Alba Monti si racconta…
Mercoledì 7, “Vite spezzate: la tua morte è per me, per noi la più grande ingiustizia». L’avv.ssa Maria Cristina Rizzo si racconta…
Giovedì 8, “Non sono stati mamma e papà ad adottare me, ma sono stata io con il passare dei giorni, dei mesi e deglianni ad adottare loro”. Mina Monteduro si racconta…
Si entra nel vivo delle celebrazioni venerdì 9 maggio: alle 8,30: Santa Messa della vigilia; alle 19,30, la processione per le vie del paese.
Al termine, lo spettacolo itinerante della Salento Street Band, Artisti di Strada e il Dj Nico Monteduro.
Sabato 10, solennità dei Santi Patroni Alfio, Filadelfio e Cirino, Sante Messe alle 8, 11 e 19 (in piazza, celebrata da don Antonio Tondi, parroco di Collepasso).
Nel corso della giornata presterà servizio la Grande Orchestra di Fiati Lirica Sinfonica di Terra d’Otranto Città di Lecce, diretta dal Maestro Giancarlo Perrone.
Attualità
Taurisano e la Festa del SS Crocifisso ed il grande spettacolo
Oggi, 3 maggio, il concerto degli Audio 2, noti al grande pubblico anche per la loro stretta somiglianza al compianto Lucio Battisti. Sul palco, un altro grande esponente della musica partenopea: il percussionista Tony Esposito…

Taurisano rinnova l’appuntamento con la tanto attesa Festa del Santissimo Crocifisso: un’occasione di fede, cultura e anche grande spettacolo che unisce la comunità in un’atmosfera unica.
Quella di quest’anno, promette di essere un’edizione speciale che anuncia emozioni forti.
Sabato 3, presso la Cappella del SS. Crocifisso, Sante Messe alle 8 e alle 10. Alle 11 traslazione della venerata immagine del SS. Crocifisso nella Chiesa SS. Apostoli San Pietro e Paolo dove sarà celebrata la Santa Messa alle 18,30.
Alle 19, la processione per le vie del paese.
Nel corso della giornata presterà servizio il Gran Concerto Bandistico Associazione “G. Verdi” di Taurisano.
In cartellone, per sabato 3 maggio, il concerto degli Audio 2, alla ribalta negli anni ’90 e duemila e noti al grande pubblico anche per la loro stretta somiglianza al compianto Lucio Battisti. Sul palco, con i due artisti napoletani,un altro grande esponente della musica partenopea: il percussionista Tony Esposito con la sua inconfondibile energia.
Dopo il concerto, nell’Area So What, street food, birra artigianale e DJ set con Manuele Arhgirò.
Attualità
Casarano Calcio: voce ai commericanti ed alla gente
Le voci, i commenti, la gioia dei tifosi e dei commercianti di Casarano per la Serie C

ESCLUSIVA
INSERTO CASARANO IN SERIE C, scaricalo cliccando sul link a seguire:
https://www.ilgallo.it/wp-content/uploads/2025/04/Inserto-Maggio_Casarano-Serie-C.pdf
di Giuseppe Lagna
Gianni Toma (Toma Orologi)
«Felice della grande stagione e del ritorno del Casarano tra i professionisti, sarà volano economico per l’intera città. Gioisco anche per aver contribuito al rilancio della squadra alcuni anni fa».
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Annalisa Giorgino (Civico 16 Abbigliamento)
«Sono molto contenta per la vittoria del campionato, che porterà notorietà alla città e incremento alle attività commerciali».
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Agostino Malorgio (Enjoy Pizza Restaurant)
«Sono sicuro che la promozione del Casarano in serie C darà lustro anche all’economia e alla socialità nella città, con vantaggi anche nelle attività di ristorazione».
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Alessandro Venneri (Libreria Dante Alighieri)
«Sicuramente la risalita del Casarano nei professionisti apporterà ampi riflessi in tutte le attività del territorio, comprese quelle sportive e culturali».
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Paolo Mele (Bar Betitaly)
«Con il ritorno del Casarano nel professionismo tutta la città deve essere soddisfatta, perché è noto che il calcio può rappresentare occasione di ripresa in ogni ambito sociale».
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Aldino Antonaci (Trattoria La Pergola)
«Dopo quasi un trentennio di alti e bassi, siamo riconoscenti all’impegno del presidente Antonio Filograna Sergio per aver riportato il Casarano in serie C, questo avrà certamente ripercussioni positive in ogni settore dell’economia cittadina».
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Alessandra Costa (Costa Confezioni)
«Per me che son cresciuta al seguito del Casarano con mio padre Gigi è stata una grande gioia e spero che la serie C riporti la città agli splendori sociali ed economici di un tempo».
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Leonardo Scorrano (Buffetti Computer Store)
«Come recita lo striscione apposto al mio negozio, si è trattato di una continuità tra l’epoca di Mesciu Ucciu Filograna e suo nipote Antonio. Tutto questo non potrà che assicurare vantaggi all’economia della Città e del comprensorio».
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Giovanna D’Agnello Crazy Tabacchi e Servizi online)
«Finalmente! La Serie C è un’altra cosa. Il salto di categoria ce lo siamo meritato tutti. In particolare, noi tifosi. Dico “noi” perché, oltre ad occuparmi della rivendita dei biglietti per le partite nella mia tabaccheria, sono un’assidua frequentatrice della curva. Quando abbiamo potuto cantare “ce ne andremo in Serie C”, in curva erano tanti gli occhi gonfi. La terza serie darà lustro alla città e, ne sono sicura, anche l’economia casaranese se ne gioverà. Sono felice anche per i calciatori, ne ho conosciuti molti e sono tutti bravi ragazzi. Così come sono felice per il presidente, se lo merita. Domenica 4 maggio al Capozza ci sarà il pienone e sarà gremita anche la Curva Sud.
Faremo una grande festa, questo è sicuro!».
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