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Cronaca

Tentato suicidio a Tricase: lo sgomento, gli interrogativi ed il fiume d’affetto

Tanto calore per l’agente immobiliare che lotta per la vita, mentre chi lo ha incontrato continua a chiedersi: “Come è potuto accadere?”

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Lotta per la vita l’agente immobiliare di Tricase, originario di Gagliano del Capo, che, lo scorso 6 marzo, quella stessa vita avrebbe voluto togliersela con un colpo di pistola.

Spontanea si è levata, sui social ed in paese, un’ondata di affetto nei suoi confronti da quanti lo conoscono e anche da molti che prima dello scorso weekend non lo conoscevano.
Tra i tanti messaggi, uno (quello in foto) è stato affisso dal suo figlioccio sulla parete esterna dell’ospedale Panico di Tricase, dove lui è ricoverato e dove è stato operato d’urgenza, subito dopo il suo arrivo in Pronto Soccorso con un foro in un polmone.

Su Facebook riecheggiano le parole del suo ultimo post pubblico, la sera di giovedì. Passato, dolore, rancore e pregiudizi nel vortice che, all’improvviso, sabato mattina ha portato il buio nella sua casa.

Un gesto e mille domande


Eppure, da quel maledetto istante, le domande si moltiplicano tra chi li lo conosce. Possibile che lo abbia fatto davvero? Chi lo ha visto nelle ore immediatamente precedenti non si capacita. Sino alla stessa mattina di sabato aveva lavorato, programmato, preso appuntamenti, pubblicato nuovi annunci. Ma quello che scatta in un attimo, all’improvviso ed in fondo ad un tunnel nero, non solo non si può spiegare, ma spesso non si può nemmeno programmare.

I carabinieri hanno indagato sull’accaduto. La pistola regolarmente detenuta, la porta di casa chiusa dall’interno, l’intervento dei vigili del fuoco di Tricase per forzarne l’ingresso e far accedere i sanitari, portano per ora in un’unica direzione.

Parenti, amici e tutti coloro che gli vogliono bene, allora, guardano avanti. Tutti assieme, come il suo figlioccio, aspettano di poterlo riabbracciare più forte di prima, per lasciarsi alle spalle qualunque cosa sia accaduta quella maledetta mattina e per celebrare assieme, lunedì prossimo, il suo 44esimo compleanno.

L. Z.

Cronaca

L’incubo di incendi di auto nella notte: altre cinque coinvolte

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli.

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Lecce si sveglia ancora con l’incubo delle auto incendiate: questa volta sono cinque le auto interessate.

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli ed altre tre auto danneggiate.

Il primo verso le 2 e mezzo nel rione Borgo Pace, dove una Fiat 600 è stata avvolta da una fiammata; l’auto è di proprietà di una 58enne di origini brasiliane.

Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri, gli stessi che hanno cercato le videocamere installate in zona, per avviare le indagini e stabilire l’origine dell’accaduto.

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Cronaca

Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai

Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari

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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.

La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.

Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.

I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.

Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.

I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.

La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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