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Pronto al via il 27esimo Rally Città di Casarano

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Pochi giorni per tagliare i nastri di partenza alla stagione sportiva 2021, con il primo impegno tradizionale del 27° Rally Città di Casarano (17/18 aprile), gara valida per il Coppa Italia di Zona e del Campionato Regionale. In sostegno dei colori della scuderia tricasina, saranno al via dell’edizione inaugurale del Rally Città di Casarano, in scenario il prossimo fine settimana, presso le splendide stradine salentine.
Soddisfatto il presidente della Scuderia Salentomotori Antonio Forte che ringrazia in particolar modo la Scuderia Casarano Rally Team, parte esaltante della manifestazione e per la possibilità che concede agli equipaggi per la disputa di questa meravigliosa gara.
“Ancora non è conclusivo l’elenco dei partecipanti della Scuderia Salentomotori per la gara in programma-, si legge nel comunicato-, possiamo rivelare la presenza del veterano Maurizio Di Gesù, su Skoda Fabia R5 del Team Colombi, affiancato da Cristian Quarta, dove lo scorso anno è già stato protagonista al Campionato di Zona, e che a partire proprio dalla gara di casa cercherà di procurarsi più punti possibili in vista del nuovo campionato. Dopo un po’ di assenza dai campi di gara rientra il sorprendente Mauro Adamuccio (vincitore del Rally 5 Comuni) che come al solito sarà coadiuvato da Salvatore Tridici su Skoda Fabia R5. Non poteva non esserci il driver leccese Fabrizio Mascia, con alle note la sua compagna di vita Ilaria Puzzovio, a bordo della Skoda Fabia R5, vettura già precedentemente utilizzata e che si è dimostrata performante al suo stile
di guida. Tra le R5 sarà presente anche il casaranese Mauro Santantonio a bordo della sua Peugeot 208 che scenderà in campo con il suo fido navigatore Cosimo Cataldi. A difendere la classe Racing Start Plus dovrà pensarci il driver Donato Parrotto, coadiuvato dall’esperto Pasquale Fiorito a bordo della Citroen Saxo. Altro ritorno in gara per il dottore “volante” Luca
Negro, questa volta accompagnato dal giovane Vito Licchelli con la Peugeot 208 R2B del team Trodella. Altra coppia nuova, ma amici da lunghi anni, per Pasquale Protopapa e Giovanni Marzo, dal rally di Casarano sicuramente nascerà la giusta passione per iniziare il seguitoagonistico, a bordo di una Mini Cooper in classe Racing Start. Confermata anche la presenza del lizzanese Tommaso Miccoli con al suo fianco Gianmarco Manco, che per la prima volta
saranno al via con una Peugeot 207 S2000 del team Colombi.
Grazie alla collaborazione delle due scuderie, SalentoMotori e Casarano Rally Team, sarà ricordato un AMICO di tutti, il tricasino Gianluca Stefanelli, prematuramente scomparso alla
tenera età di 23 anni, giovanissimo ma con una grande passione per i rally. Gianluca era un ragazzo straordinario – ricorda il Presidente della Scuderia Salentomotori Antonio Forte –giovane ma con le più ambite ambizioni per il rally, in suo prospettava una carriera da navigatore, la sua tenacia e preparazione era indiscussa, anche sotto l’aspetto umano, un ragazzo con il cuore d’oro. Non lasceremo che l’assenza ci rubi i ricordi gioiosi ma terremo ben stretta la spensieratezza che con lui abbiamo condiviso”.




Info sulla manifestazione: www.casaranorallyteam.it


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Il settimo pesce allo Yacht Club Leuca

Al Circolo della Vela l’autore Igor Agostini presenterà il libro e dialogherà con Mario Carparelli

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Igor Agostini (Università del Salento) sarà a Santa Maria di Leuca, al Circolo della Vela, per presentare il suo libro “Il settimo pesce. Saggio di folkbiology in Salento”.

Appuntamento venerdì 5 settembre, dalle ore 20: dopo i saluti di Giovanni Arditi di Castelvetere (Presidente dello Yacht Club Leuca), Francesco Petracca (sindaco di Castrignano del Capo) e Valeria Ferraro (assessora alla Cultura di Castrignano del Capo), dialogherà con l’autore Mario Carparelli (Università del Salento).

IL LIBRO

Un pesce misterioso, un nome dialettale enigmatico, un sapore che diventa memoria. Da questa scintilla nasce “Il settimo pesce”, che intreccia autobiografia, indagine scientifica e racconto antropologico. Per oltre dieci anni l’autore ha percorso le coste del Salento, da Otranto a Santa Maria di Leuca, raccogliendo le testimonianze dei pescatori anziani sui nomi popolari delle cernie. La biologia ufficiale ne riconosce sei specie, ma i saperi locali raccontano una “settima cernia”: la Mozzàcanasse. La ricerca di Agostini mostra come questo nome indichi i giovani esemplari della Cernia canina, un tempo abbondanti e oggi quasi scomparsi.

Il libro è al tempo stesso un viaggio personale tra memorie e incontri; un saggio di folkbiology, che dimostra la ricchezza delle classificazioni popolari; una riflessione ecologica e culturale sulla perdita di biodiversità e di linguaggio.

Con uno stile limpido e coinvolgente, “Il settimo pesce” restituisce dignità al sapere dei pescatori, ricordando che la memoria del mare vive anche nelle parole che lo nominano.

L’AUTORE

Igor Agostini insegna Storia della filosofia presso l’Università del Salento, dove dirige il Centro Dipartimentale di Studi su Descartes e il Seicento – Ettore Lojacono e coordina Dottorato Internazionale in Filosofia: Forme e storia dei saperi filosofici (Università del Salento/Sorbonne Université/Universität zu Köln). Membro statutario del Centre d’études cartésiennes della Sorbonne Université, studia il pensiero metafisico di Descartes considerato nei suoi rapporti con la tradizione scolastica.

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Da Chicago a Leuca a suon di Jazz

Un fuoriclasse chiuderà la rassegna internazionale I concerti del Faro, promossa da Lampus di Paolo Insalata: il batterista americano Paul Wertico sarà ospite d’onore del Riccardo Arrighini Trio

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Unica tappa in Salento per un appuntamento di Alta Musica con un progetto nuovo, raffinato ed elegante proposto dall’associazione culturale Lampus di Paolo Insalata, per la presentazione di 1989, l’album di composizioni originali firmate da Riccardo Arrighini, pianista e compositore tra i  più talentuosi nel panorama jazzistico italiano.

Sabato 7 settembre, alle 21, ai piedi del faro di Leuca e al chiarore dell’ultima luna piena dell’estate 2025, Arrighini salirà sul palco con Gianmarco Scaglia al contrabbasso e Paul Wertico: una vera leggenda vivente, definito il poeta della batteria, vincitore di ben 7 Grammy Awards conquistati al fianco di Pat Metheny durante il loro ventennio di collaborazione.

Noto per le sue riletture jazz di Puccini, Morricone e Petrucciani, Arrighini, con questo album sublimato dal suono ritmico di Wertico, propone un album che racconta la nascita del suo universo musicale.

Un concerto-evento potente, lirico e vibrante che saprà unire sensibilità melodica, energia jazz e talento internazionale sotto un cielo infinito.

Con questo appuntamento Lampus chiude la Rassegna Internazionale I Concerti del Faro – Note di luna piena dopo i due entusiasmanti sold out ottenuti dai concerti di luglio e agosto.

Informazioni e biglietteria online: www.oooh.events; whatsapp 347 5169946

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Specchia: la Madonna del Passo restaurata

Presentazione del restauro dell’antichissima icona un manufatto di grande valore storico e devozionale

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Questa sera, al termine della Santa Messa della Novena, presso la cripta della Madonna del Passo, nello spazio esterno adiacente, si svolgerà la presentazione della piccola antichissima tavola, raffigurante la Madonna del Passo, un manufatto di grande valore storico e devozionale.

All’incontro pubblico, previsto per le ore 20, interverranno: don Antonio Riva, parroco di Specchia, che ha ritrovato l’antica tavola, insieme a don Antonio Trande, all’interno della sacrestia della Chiesa Madre; il prof. Giovanni Perdicchia, studioso di storia locale, autore di diverse ricerche che hanno riscritto la storia e l’importante ruolo sul territorio di Specchia; Stefano Tanisi, storico dell’arte, profondo conoscitore della evoluzione della pittura e dei suoi autori nel Salento, nonché membro della Commissione Arte Sacra della Curia di Ugento – Santa Maria di Leuca; la restauratrice Alessandra Muci, con una video presentazione, illustrerà il restauro della piccola tavola.

La preziosa opera rappresenta la più antica immagine conosciuta della Madonna del Passo: di dimensioni contenute (25 x 20 cm), raffigura una Madonna con Bambino benedicente, che secondo l’iconografia bizantina dell’Odigitria, ha come significato “colei che indica la Via” (oof. Giovanni Perdicchia).

Secondo le ricostruzioni storiche, la tavola era originariamente collocata al centro della nicchia ovale dell’altare maggiore della cripta della Madonna del Passo, realizzata in pietra leccese nel tardo Cinquecento.

Nel corso dell’Ottocento, a seguito di interventi di ristrutturazione e decorazione, tra cui il rifacimento neoclassico del prospetto e la realizzazione delle scene del Calvario ad opera del pittore Giuseppe Buttazzo (1821-1890), l’icona fu rimossa e sostituita da un nuovo dipinto su tela, oggi purtroppo trafugato, che riprendeva la composizione originaria, ma con uno stile più aggiornato.

Dopo la rimozione, l’antica immagine lignea fu utilizzata durante le processioni dell’8 settembre, solenne festività della Madonna del Passo, e successivamente come immagine per la raccolta delle offerte, prima di essere accantonata per lungo tempo.

Come scrive Restauro in Opera Rio in un post su Facebook, «Si è trattato di un restauro tanto appassionante quanto impegnativo, che ha richiesto nelle fasi iniziali una serie di indagini diagnostiche, per inquadrare una situazione conservativa pessima, aggravata da pesanti rifacimenti, inoltre è stata effettuata anche l’analisi per la datazione al Carbonio 14, realizzata dal CEDAD di Brindisi, che ha confermato le intuizioni degli storici. Con il restauro si è potuto stabilire che il piccolo dipinto, ha una storia che segue le vicende ed i cambiamenti avvenuti nei secoli nella cripta, che ha origini bizantine. Ogni operazione effettuata sul dipinto è stata studiata per il caso specifico, questo è caratterizzato da una pellicola originale sottile e compromessa dai rifacimenti e dal lungo periodo di abbandono in un ambiente umido e polveroso. Tutte le soluzioni adottate nel restauro hanno mirato a mantenere quanto più possibile inalterato il delicato equilibrio dell’opera».

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