Attualità
“I nostri Comuni devono redigere un piano di sviluppo rurale”
Il presidente nazionale di Turismo Verde, Giulio Sparascio: «Necessario un Piano che riesca ad armonizzare tutte le disposizioni esistenti sul territorio. Non è possibile che, se decidi di avviare un agriasilo, ti imbatti in una serie di vincoli. Fare impresa ha le sue tempistiche, se ci si perde nei meandri della burocrazia si finisce per mollare tutto»

Un treno da non perdere: la tradizione agricola può giocare a nostro favore e rilanciare l’economia salentina se saremo bravi a cogliere le opportunità.
Lo sostiene il presidente nazionale di Turismo Verde, il tricasino Giulio Sparascio: «Non dobbiamo perdere lucidità a causa degli eventi negativi legati al covid e creare i presupposti per il rilancio. Il mondo agricolo può fungere da volàno nonostante noi salentini siamo già da tempo alle prese con un’altra epidemia, questa volta vegetale, come la xylella, una ferita aperta dal 2013».
Per il presidente di Turismo Verde «dobbiamo elaborare il lutto e guardare avanti perché c’è in gioco il futuro della nostra terra e dei nostri figli».
Citando Einstein, “non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose “. Per il genio del XX secolo, “la crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura”.
È questo il principio che spinge Sparascio ad insistere sul concetto che «proprio ora il territorio rurale, l’agricoltura, possono dare un grande contributo al nostro futuro. Sia per quanto riguarda l’attività produttiva cosi come tradizionalmente intesa per la produzione di alimenti, di cibo genuino, sia con l’agricoltura di servizi che sta prendendo sempre più piede».
Agri welfare
Quello di cui si parla, concetto caro al presidente di Turismo Verde, è l’agricoltura multifunzionale, con «le imprese agricole che diventano aziende di produzione di servizi alle persone oltre che di beni alimentari: dall’inclusione sociale, alla riabilitazione a tutta una serie di attività di servizi sociosanitari per i quali già esistono legislazione, linee definite, programmi, progetti e finanziamenti che favoriscono il trasferimento delle attività di welfare nelle campagne. Le popolazioni urbane hanno compreso che il mondo agricolo può generare benefici inclusivi, favorire percorsi terapeutici, riabilitativi e di cura; non a caso si parla di strutture agrosanitarie che affiancano l’ospedalizzazione con l’anziano, il paziente, che in fase di riabilitazione invece di rimanere in ospedale viene spostato nelle strutture in campagna. Parallelamente c’è grande attenzione per la nuova pedagogia naturale. Uno sviluppo in tal senso, inoltre, può sostenere l’inserimento sociale e lavorativo delle fasce di popolazione svantaggiate e a rischio di marginalizzazione; può favorire la coesione sociale, in modo sostanziale e continuativo».
«I Comuni si attrezzino altrimenti resteremo fuori da tutto»
Proprio per quanto riguarda quest’ultimo capitolo, oltre tutte le opportunità e le proposte legislative sulla Politica Agricola Comune (Pac) per il periodo 2021-2017 è in arrivo «quel recovery plan di cui tanto si parla», e che «ha previsto grosse cifre per la realizzazione di attività di agriasilo, agrinido, agritata servendoci su un vassoio una serie di ghiotte grosse opportunità. Ma…».
Appunto c’è un “ma” che rischia ancora una volta di compromettere la crescita e la competitività del nostro territorio.
Prima la premessa: «Per accedere ai finanziamenti, garantirci una via di sviluppo, occorrono conoscenze e competenze. Se non conosci a fondo gli ingranaggi o non ti rivolgi a persone competenti, sei fuori. È quanto accade nell’Italia meridionale, in particolare nel nostro Salento: per cogliere tutte le nuove opportunità, che garantirebbero ciò di cui più si sente il bisogno oggi, vale a dire lavoro per i giovani per le donne, dovremo dare vita ad una vera e propria rivoluzione culturale. Nelle nostre campagne abbiamo bisogno di un ricambio generazionale: gli addetti oggi sono quasi tutti sopra i 60 anni e rischiamo seriamente che la nostre tradizioni agricole vadano presto perdute. Per evitare che accada è necessario che più azioni confluiscano tra loro per comunicare come l’agricoltura non sia più solo fatica con poche possibilità di crescita e di reddito come poteva, invece, essere una volta. L’agricoltura oggi oltre ad essere meccanizzata, usare la robotica e tutta la tecnologia a disposizione, offre un ventaglio di possibilità diverse su cui indirizzare la propria impresa».
Per Giulio Sparascio, però, il problema vero e proprio è che «l’utilizzo dei territori è a discrezione dei Comuni. Sono gli Enti municipali che decidono se un terreno debba essere edificabile o agricolo. La loro attività di programmazione indirizza l’utilizzo del territorio. Mi duole dirlo, ma i nostri Comuni non sono attrezzati. A vedere spopolarsi sempre di più la campagna a fronte dei tanti finanziamenti messi a disposizione, c’è da chiedersi come mai non ci sia interesse per la redazione di un piano strategico di sviluppo rurale. Un piano di sviluppo integrato che ogni Comune dovrebbe redigere. Oggi sembra un’utopia perché gli Uffici tecnici comunali non hanno né le risorse né le competenze per realizzarlo».
L’assenza di un piano strategico di sviluppo rurale ha un primo effetto immediato: «Un’azienda quando compila il bando per accedere ai finanziamenti si ferma davanti alla richiesta delle necessarie autorizzazioni che non può evadere. Gli si blocca tutta la procedura e può dire addio ai finanziamenti».
Per il presidente di Turismo Verde «i Comuni dovrebbero intanto promuovere iniziative, anche attraverso l’organo istituzionale del Consiglio comunale, sullo sviluppo rurale per conoscere, condividere e informare sul’iter procedurale. Soprattutto, però, dovrebbero attrezzarsi, stabilendo le linee di sviluppo per la valorizzazione del territorio e della comunità e poi mettere a disposizione uno sportello guida che accompagni accompagni l’imprendi- tore agricolo al completamento dell’iter fino al finanziamento».
Coinvolgere le persone e i luoghi
La Regione Puglia ha emanato dei finanziamenti per chi ha subito i danni della Xylella. Ma è stata una goccia in mezzo all’oceano e solo pochissime aziende del nostro territorio hanno potuto accedere. Al bando della rigenerazione olivicola per l’eradicazione e la ripiantumazione degli olivi che prevedeva un budget di 40 milioni si sono presentate 8mila aziende per una capacità di finanziamento di 200 milioni. Di questi 40 milioni alle aziende del sud Salento son toccate le briciole, insufficienti a ricomporre il paesaggio e rivitalizzare il territorio. Per il rilancio serve molto di più.
«Importante», aggiunge, infatti, Sparascio, «che ogni territorio provveda ad un studio storico attraverso la testimonianza ancora accessibile degli anziani contadini, che riveli cosa si coltiva meglio e dove. Se a Tricase, giusto per fare un esempio, coltivi le fave sulla “Madonna di Fatima”, non avrai successo al contrario di quanto accadrebbe al “Mito”… In questo modo si coinvolgerebbero i luoghi e le comunità. Al pari delle coltivazioni, ogni Comune o territorio può decidere in cosa specializzarsi per i servizi: agrinido o strutture per anziani? Se il Comune riuscisse a dare una programmazione, un orientamento in tal senso, tutto sarebbe più logico e semplice».
La vera preoccupazione, però, è data dal fatto che a riguardo « già esistono normative, leggi e bandi di finanziamento. Non possiamo permetterci di aspettare “tempi migliori” o che i Comuni si attrezzino. Se non vogliamo rimanere al palo come sempre, bisogna fare presto, cogliendo al balzo anche le possibilità del recovery plan allo studio dell’Europa. Le comunità di Tricase, di Gagliano del Capo o di Patù devono avere gli stessi diritti di partecipare ai finanziamenti di quelle di altre parti d’Italia o d’Europa. Perché questo avvenga i Comuni in primis e poi le Agenzie di sviluppo e gli Enti sovracomunali, devono attrezzarsi».
Invito ai Comuni
Infine il presidente nazionale di Turismo Verde ribadisce l’invito ai Comuni per la realizzazione di un Piano di Sviluppo Strategico Rurale Integrato che renda facile il compito ai giovani che vogliano investire il loro futuro nelle campagne.
Gli amministratori comunali, secondo Giulio Sparascio, hanno il compito di «rimuovere gli ostacoli e offrire soluzioni. Tutti devono fare la propria parte. Basta limitarsi all’ordinaria amministrazione, nascondendosi dietro alla scusa che lo Stato non eroga più soldi ai Comuni. L’imprenditore agricolo non può più essere lasciato da solo, agire di sua iniziativa e vedersi bloccato il finanziamento e tutto il suo progetto perché sul territorio c’è un qualsivoglia vincolo. Bisogna che quel Consiglio comunale decida dove vuole andare, redigendo un Piano agricolo al pari di come si fa per quello urbanistico. Un Piano che riesca ad armonizzare tutte le disposizioni esistenti sul territorio. Non è possibile che, se decidi di avviare un agriasilo, ti imbatti una volta nel vincolo del Parco, un’altra in quello della Sovrintendenza paesaggistica… Sei accerchiato e hai bisogno di una guida. Fare impresa ha le sue tempistiche, se ci si perde nei meandri della burocrazia si finisce per mollare tutto».
Giuseppe Cerfeda
Attualità
Il mercato degli smartphone in Italia è tornato a crescere nel 2025
I modelli pieghevoli, inizialmente una nicchia, sono divenuti uno dei simboli della ripresa del mercato. La loro diffusione, benché ancora limitata nei volumi, testimonia la capacità dell’industria…

Dopo due anni di contrazione, il mercato degli smartphone in Italia ha mostrato nel 2025 segnali di ripresa. L’espansione dei dispositivi con funzioni avanzate di intelligenza artificiale e la crescente domanda di sostituzione hanno favorito una leggera ma significativa inversione di tendenza. La crescita globale dell’1% delle spedizioni, che ha portato a 1,24 miliardi di unità, si è riflessa anche nel contesto nazionale, sostenuto dall’aumento del valore medio dei prodotti e da una rinnovata attenzione dei consumatori verso l’innovazione, il design e la durata nel tempo.
Un parallelismo tra tecnologia mobile e modelli digitali indipendenti
La spinta verso modelli più flessibili di consumo digitale richiama l’autonomia promossa in altri settori, come quello dei servizi online regolati in modo indipendente, esempio osservabile in perché scegliere i casino senza AAMS, dove trasparenza, pagamenti immediati e gestione sicura dei flussi di denaro dimostrano come la fiducia utenti–piattaforma dipenda dall’efficienza dell’interfaccia.
In entrambe le realtà, sia nel gaming sia nella tecnologia mobile, l’esperienza d’uso, la chiarezza nei processi KYC e la velocità delle transazioni sono diventate fondamentali per fidelizzare il pubblico. Le aziende di smartphone stanno infatti adattando strategie simili, puntando su ecosistemi più fluidi e su protocolli di sicurezza nativi che richiamano pratiche tipiche dei sistemi di pagamento digitali autonomi.
Le dinamiche di crescita del mercato italiano
In Italia la ripresa del settore è stata favorita da diversi fattori. Il primo è la sostituzione dei dispositivi più datati, spinta dall’obsolescenza tecnologica e da incentivi di operatori e rivenditori che hanno reso più conveniente il passaggio a modelli recenti. A ciò si aggiunge la diffusione più ampia di contratti rateali, che permette alle famiglie di accedere a smartphone di fascia medio-alta senza affrontare il costo pieno al momento dell’acquisto.
Il secondo elemento riguarda le funzionalità legate all’intelligenza artificiale, percepite come un passo concreto verso una nuova generazione di assistenti digitali. Dai suggerimenti fotografici automatici alla gestione energetica ottimizzata, questa tecnologia ha accresciuto la percezione di valore del prodotto. Anche le imprese locali dell’elettronica hanno beneficiato dell’incremento nella richiesta di componentistica per dispositivi con capacità di calcolo più avanzate.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale e dell’ecosistema iOS
L’anno 2025 è stato segnato dal consolidamento dell’intelligenza artificiale generativa come strumento quotidiano. Gli utenti italiani hanno sperimentato modelli linguistici e funzioni predittive non solo sullo smartphone, ma integrati attraverso un ecosistema di dispositivi interoperabili. L’espansione di iOS sul mercato locale ha amplificato la competizione nella fascia premium, dove le vendite hanno registrato la maggiore crescita di valore.
I marchi Android, per contro, hanno risposto con un rafforzamento delle interfacce basate sul cloud e con servizi modulari che favoriscono la personalizzazione. L’adozione di soluzioni AI ha attratto segmenti di consumatori più attenti alla produttività e alla gestione automatizzata dei dati, ampliando il bacino d’utenza oltre la tradizionale sfera dell’intrattenimento.
Dispositivi pieghevoli e nuove forme di design
I modelli pieghevoli, inizialmente una nicchia, sono divenuti uno dei simboli della ripresa del mercato. La loro diffusione, benché ancora limitata nei volumi, testimonia la capacità dell’industria di proporre innovazioni tangibili percepite dal pubblico. La disponibilità di formati flessibili ha stimolato la concorrenza, spingendo i produttori a investire in materiali più resistenti e meccanismi di chiusura ingegneristicamente più affidabili.
Molti utenti considerano questi dispositivi un’alternativa ergonomica ai tablet per l’uso professionale, con beneficio diretto sulla domanda aziendale. L’incremento del prezzo medio di vendita, cresciuto del 5% su base annua, è dovuto in larga parte a questi modelli che uniscono design distintivo e specifiche tecniche elevate, in un equilibrio tra innovazione percepita e funzionalità concreta.
Distribuzione geografica e confronto con i mercati esteri
La crescita italiana del 2025 si inserisce in un contesto internazionale non uniforme. Gli Stati Uniti, il Medio Oriente e l’Africa hanno trainato la domanda globale, mentre la Cina ha registrato un rallentamento dovuto alla saturazione del mercato interno e alle tensioni su forniture e componenti. In Europa occidentale la ripresa ha avuto un profilo moderato, con l’Italia fra i Paesi più reattivi alla nuova offerta di prodotti.
La maggiore sensibilità dei consumatori verso la privacy dei dati e la sostenibilità ambientale ha contribuito a orientare le scelte di acquisto. Le aziende attive sul territorio hanno risposto introducendo programmi di riciclo e servizi di aggiornamento software esteso, elementi sempre più considerati decisivi nella valutazione complessiva di uno smartphone. La maturità del mercato ha quindi favorito un equilibrio fra innovazione e responsabilità ambientale, ridefinendo il posizionamento competitivo delle marche presenti.
Prospettive per i prossimi anni
Le previsioni per il biennio successivo indicano una prosecuzione della crescita moderata, ma sostenuta da innovazioni che andranno oltre l’hardware. L’AI integrata in tempo reale, la connettività satellitare e i servizi di realtà aumentata applicata sono destinati a spostare il valore commerciale verso l’esperienza d’uso complessiva. Gli operatori italiani del settore delle telecomunicazioni stanno già investendo in reti di nuova generazione, mentre i produttori si concentrano sulla compatibilità con gli standard europei in materia di sicurezza e interoperabilità.
Questa evoluzione potrebbe rendere l’Italia un laboratorio per sperimentare modelli di consumo tecnologico più consapevoli e orientati alla durata. In tale contesto, il concetto di smartphone come piattaforma centrale della vita digitale continuerà a rafforzarsi, integrando progressivamente servizi bancari, identità elettronica e strumenti di lavoro remoto, delineando un ecosistema sempre più integrato e personalizzato per l’utente.
Attualità
Lavoro: il report settimanale, 662 posizioni aperte nel Leccese
Arpal Puglia: mercato del lavoro dinamico, per un totale di 270 offerte lavorative nell’Ambito di Lecce. A Specchia si cercano due “operatori” (un operaio polifunzionale e un operaio addetto alle affissioni); per candidarsi basta la licenza media. le tappe della settimana del Camper del Lavoro

Il 37° Report settimanale di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro dinamico, per un totale di 270 offerte lavorative e 662 posizioni aperte nell’Ambito di Lecce.
Il settore che si conferma con il maggior numero di opportunità lavorative è quello delle costruzioni con 132 posti di lavoro disponibili.
Seguono quello sanitario e dei servizi alla persona, per cui si ricercano 103 lavoratori; il settore della riparazione veicoli e trasporti con 99 posizioni; il turismo che offre 76 posti di lavoro.
Nel settore pedagogico sono disponibili 53 posti, in quello amministrativo e informatico 48, nel commercio 34, nel tessile-abbigliamento-calzaturiero (TAC) sono 28 i posti a disposizione.
Nel settore metalmeccanico le posizioni aperte sono 22, nel comparto bellezza e benessere sono 19, nell’agroalimentare sono 15.
Chiudono l’elenco il settore pulizie e multiservizi con nove opportunità, il comparto telecomunicazioni con cinque.
Per il Collocamento Mirato, sono ben diciotto le posizioni riservate agli iscritti alle categorie protette art.18 e due quelle riservate a persone con disabilità.
Il report segnala, inoltre, sedici tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete Eures che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.
A proposito di Eures, è in programma martedì 18 novembre presso il Centro per l’Impiego di Lecce un recruiting day con Club Med per la ricerca di figure professionali nel settore ho.re.ca (Hotellerie, Restaurant, Café) da inserire nelle diverse strutture in Italia e in Europa.
La prenotazione dei colloqui è obbligatoria (per maggiori info, si può consultare la sezione Eures nel report).
DUE OPERATORI PER SPECCHIA
Dal 17 al 21 novembre, invece, ci si potrà candidare all’ avviso pubblico per l’avviamento numerico di due unità lavorative con profilo di “operatore” per il Comune di Specchia.
Possono candidarsi anche persone con il titolo di studio della licenza media.
Le figure da selezionare svolgeranno le funzioni di operaio polifunzionale e operaio addetto alle affissioni.
Il contratto offerto è a tempo indeterminato e part time (18 ore settimanali).
Cliccando qui è possibile visionare l’avviso e scaricare i moduli di domanda.
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.
Si consiglia di consultare costantemente il profilo Linkedin di Arpal Puglia (tutte le offerte sono riportate nella sezione “Lavoro”), la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia“, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego
Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
Per consultare integralmente il 37° Report di Arpal Puglia clicca qui
IL CAMPER DEL LAVORO: LE TAPPE DELLA SETTIMANA
Il Camper del Lavoro di ARPAL Puglia prosegue il suo percorso.
Da oggi al 23 ottobre farà tappa a Veglie, Gagliano del Capo (Arigliano), Porto Cesareo, Patù, Zollino, Presicce–Acquarica, Castrignano de’ Greci, Castrignano del Capo e Giuliano (frazione di Castrignano del Capo).
L’iniziativa mira a portare i servizi dei Centri per l’Impiego direttamente sul territorio, rendendo le politiche attive del lavoro accessibili anche nelle aree più periferiche. Realizzato in collaborazione con Cefas, Consorzio Mestieri Puglia e Sale della Terra, il progetto offre un supporto concreto e personalizzato a cittadini e imprese.
Tra i servizi disponibili: orientamento professionale, assistenza nella redazione e aggiornamento del CV, consulenza su offerte di lavoro e percorsi formativi, accesso ai servizi digitali e informazioni utili per chi assume.
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Attualità
Acqua, lavori in corso: possibili disagi a Morciano
Giovedì 23, dalle 8,30 alle 16,30, sospensione della normale erogazione idrica in via Veneto, via Della Resistenza e parte di via San Bosco

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Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio a Morciano di Leuca.
I lavori riguardano interventi per la realizzazione e collegamenti di nuove opere acquedottistiche in progetto previsti nell’appalto di Risanamento Reti 4 -Lotto 7.
Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica giovedì 23 ottobre in via Veneto, via Della Resistenza e via San Bosco (nel tratto tra via Almirante e fine via San Giovanni Bosco al civ.82).
La sospensione avrà la durata di 8 ore, a partire dalle ore 08,30 con ripristino alle ore 16,30.
Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.
Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dall’interruzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.
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