Appuntamenti
Minervino, San Giuseppe: la Tavola dei Bambini
Le celebrazioni del 19 marzo tra Minervino, Cocumola e Specchia Gallone. Quarta edizione della Tavola della Solidarietà con protagonisti i più piccini che impersoneranno i Santi. Saranno donati 130 pacchi alimentari per altrettante famiglie indigenti e mille euro alla fondazione LCIF per l’Ucraina

Con il Patrocinio del Comune di Minervino di Lecce e grazie alla sinergia tra il Lions Club Maglie e il Comitato Minervino Minitown, con la collaborazione delle Associazioni Saremo Felici, La bottega di Minerva e la Commissione Pari Opportunità sarà realizzata la prima Tavola dei bambini, quarta edizione della Tavola della Solidarietà del Club Lions Maglie.
Allo scopo di non disperdere le belle tradizioni salentine, le associazioni hanno reso protagonisti i bambini che sono i testimoni più ricettivi e continueranno a tener viva nel tempo l’usanza.
È nata, così, una tavola dei bambini, con i bambini e per i bambini che hanno festosamente lavorato insieme per i preparativi, attraverso dei laboratori creativi realizzati sul territorio, e saranno protagonisti della giornata di sabato 19 marzo impersonando “i Santi”.
La sera del 18 marzo, invece, gli stessi bimbi faranno da padroni di casa ed accoglieranno alcuni loro coetanei rappresentanti diverse associazioni del territorio alle quali con un Service del Lions Club che si ripete quest’anno per la quarta volta, saranno donati 130 pacchi alimentari per altrettante famiglie indigenti.
Nel corso della stessa serata saranno donati mille euro alla fondazione LCIF per l’Ucraina.
La suggestiva manifestazione che educherà i piccoli, minervinesi e del territorio alla gratuità del donare, si svolgerà presso l’ex Asilo Scarciglia venerdì 18 marzo, alle ore 19, e sabato 19 marzo , alle ore 11.
L’inziativa rientra nel cartellone per San Giuseppe di Minervino di Lecce.
Anche quest’anno dunque l’amministrazione comunale di Minervino di Lecce, in collaborazione con la locale Pro Loco “Minerva”, organizza la tradizionale Tavola di San Giuseppe che avrà luogo in Piazza Umberto I, sabato 19 marzo, alle 18,30.
19 marzo il programma
La devozione a San Giuseppe è molto sentita nel piccolo Comune di Minervino tanto che è l’intera comunità, con i tre centri che ne compongono il Comune (Cocumola, Specchia Gallone e Minervino) ad esserne protagonista.
Le piazze diventano grandi tavole imbandite e le case private si aprono, vestite a festa, alla visita di amici e parenti e quanti sono attratti dalla tradizione e dalla Fede.
Alcuni particolari del rito variano tra i paesi, ma la costante è il simbolismo che caratterizza l’allestimento delle lunghe tavole ricoperte da candide tovaglie, tra le più belle del corredo di famiglia, con al centro l’effige di San Giuseppe, e decorate secondo un accordo cromatico che modula bianco e giallo, colori tipici dell’iconografia del Santo.
Rituale è la disposizione dei cibi, serviti in un preciso ordine e il numero dei commensali che rappresentano la Sacra Famiglia, a cui possono aggiungersi vari Santi, sempre in numero dispari, fino ad un massimo di tredici.
Le varie famiglie di Minervino, Specchia Gallone e Cocumola devote al Santo “aprono” le proprie abitazioni a tutti ad iniziare dalla sera di venerdì 18 marzo, allorquando i parroci passano a benedire le Tavole.
Tra colori, odori e sapori dei vari piatti di San Giuseppe ricordiamo su tutti la tipica massa o i vermiceddhri di Cocumola, i mmaccarruni cullu mele, il pesce fritto o arrostito, i lampascioni, le rape, gli struffoli, le carteddrate, le pittule e il buonissimo vino, il tutto accompagnato con tanti fiori e lumini che illuminano le Sacre immagini.
Perché le “Tavole di San Giuseppe”?
Il rito, oggi intriso di tanti elementi folkloristici, nasce dall’antica tradizione di fare la carità ai poveri in occasione della festa, ma con il passare degli anni si è arricchita di moltissime simbologie e significati allegorici; tra questi, anche quello di allestire la tavola per adempiere ad un voto o addirittura per riappacificarsi con qualcuno che, una volta invitato, non può declinare l’offerta perché altrimenti recherebbe offesa al Santo.
Il Salento è da sempre terra di frontiera e, difatti, questa tradizione religiosa ha profonde radici nella storia. Si ricollega infatti idealmente agli antichi riti di rinascita primaverile, ai banchetti di solidarietà per i poveri, imbanditi nel Medioevo dai signori feudali, ai pasti caldi offerti ai bisognosi nella liturgia bizantina, tramandata dai monaci basiliani, a riti delle comunità ebraiche e albanesi presenti nel Salento. Si parla anche di influenze musulmane legate al banchetto comunitario e alla carità verso i poveri.
Per l’amministrazione comunale di Minervino di Lecce, ha sottolineato il sindaco Ettore Caroppo, «la conservazione delle tradizioni della cultura popolare è fondamentale per il territorio e anche per la nostra economia, già in crisi a causa delle restrizioni legate alla pandemia. Inoltre la conservazione delle tradizioni è anche espressione di promozione turistica del territorio con potenziali positive ricadute di natura economica
La festa di San Giuseppe, nata dalla forte devozione per il Santo di molti concittadini, è stata da sempre tra le più significative e diffuse sul territorio di Minervino tant’è che già nel 2008 l’amministrazione comunale, che mi onoro di rappresentare, con atto di consiglio n. 3 ebbe ad istituire la “Giornata delle tavole di San Giuseppe”».
Tra le diverse iniziative, che vedranno coinvolti i tre centri da citare sono in particolare quella di mercoledì 16 alle ore 18,30 nella Chiesa parrocchiale di Cocumola, per la catechesi “La festa di San Giuseppe e la devozione delle tavole in suo onore” tenuta da Don Marcello Mangia.
La Tavola organizzata dai volontari della comunità di Specchia Gallone presso la saletta parrocchiale di via Marconi con inizio alle ore 18,30 a partire da venerdì 18 e fino a mezzogiorno del 19 giorno di San Giuseppe.
Da sottolineare i “Laboratori Creativi di San Giuseppe” per bambini voluti dall’Associazione “Minervino Minitown” in collaborazione con l’Associazione “Saremo Felici”, la Commissione per le Pari Opportunità ed i Lions di Maglie, che allestiranno la Tavola mostrando i lavori dei laboratori, che sotto la guida sapiente degli organizzatori, i bambini partecipanti hanno elaborato. Il tutto a partire dal 18 a sera e fino alle dodici del giorno successivo, presso l’ex Asilo Scarciglia.
Il tutto si concluderà sabato 19 marzo ore 18,30 in Piazza Umberto I a Minervino dove sarà allestita la “grande” tavolata ove prenderanno parte, personificando i vari Santi (S. Giuseppe, la Madonna, Gesù Bambino, Santa Maria Maddalena, Sant’Agnese, Sant’Anna, Santa Elisabetta, Santa Marta, San Filippo, San Simone, San Gioacchino, San Giovanni, Santo Zaccaria) varie personalità del mondo accademico, della cultura, della imprenditoria salentina, dell’associazionismo ed altre Autorità. Il tutto dopo la celebrazione della Santa Messa che avrà inizio alle 17,30 nella chiesa di San Michele.

image description
Appuntamenti
Noemi Cazzato, 14 anni ai mondiali di Taekwondo a Fujairah
Campionessa italiana, Noemi Cazzato è anche Ambasciatrice Mabasta Dal 10 al 14 maggio. Prima della partenza l’in bocca al lupo del presidente Mattarella, presidente Malagò e del ministro Abodi

La giovanissima salentina Noemi Cazzato, 14 anni, Campionessa Italiana Cadetti di Taekwondo nella categoria -51Kg, insieme al resto del team Italia, è atterrata negli Emirati Arabi. A partire da domani, 10 maggio, parteciperà ai Mondiali di Taekwondo a Fujairah che si terranno fino a martedì 14 maggio.
Prima della partenza del team azzurro, c’è stata la storica visita presso il Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” di Roma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il quale, insieme al Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, al Presidente del CONI, Giovanni Malagò e a numerose altre autorità del panorama istituzionale e sportivo, ha salutato e augurato il meglio a tutti gli atleti che saranno impegnati nei mondiali e al presidente della FITA – Federazione Italiana Taekwondo Angelo Cito.
Nel suo intervento, il Presidente Mattarella ha dichiarato: «Voglio ringraziarvi per tanti motivi, in primis per l’opportunità offerta con questa visita al Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti, una struttura straordinaria, all’avanguardia, punto di riferimento per lo sport nazionale. Questo centro racchiude tradizione e futuro, dai tempi di Giulio Onesti fino alla presidenza di Giovanni Malagò, con tanti successi raccolti. Vi ringrazio per avermi generosamente associato ai vostri meriti da protagonisti dello sport. Mi sento abusivo, ma vi ringrazio per ciò che fate ogni giorno. Dietro ogni successo ci sono allenamento, rinunce e determinazione. È questo che consente di superare i propri limiti e raggiungere i risultati. Lo sport trasmette valori importanti: convivenza, rispetto, relazione con gli altri. È un messaggio prezioso per i nostri giovani e un arricchimento per la società intera.»
Angelo Cito, Presidente della Federazione Italiana Taekwondo, ha commentato: «Un grazie di cuore al Presidente Mattarella per la sua gentilezza e straordinaria disponibilità. Con la sua storica visita al CPO Giulio Onesti, ci ha regalato un momento davvero speciale. Per noi del Taekwondo è stato motivo di grande emozione vederlo assistere alla dimostrazione del Ciao Team, impegnato nel diffondere i valori della pace, dell’accoglienza e della solidarietà attraverso lo sport, valori fortemente condivisi dal nostro Presidente.»
Appuntamenti
Master in gastronomie territoriali sostenibili a Melpignano
Lo scopo è quello di formare figure professionali capaci di affrontare le grandi sfide del nostro tempo. Inaugurazione domani (ore 17,30), presso l’Auditorium di Palazzo Marchesale

Tradizione come rigenerazione.
Si è soliti associare, anche nel settore agroalimentare, la tradizione al passato, l’innovazione al futuro.
Ma è un errore.
In realtà, la tradizione è proprio ciò che sostiene la vita e il suo impulso ad andare avanti, rigenerandosi continuamente.
Proprio per evitare di alimentare una retorica vuota del concetto di tradizione, è necessario non vederla come un passato da conservare ma, piuttosto, come il presente da cui sempre sgorga il futuro.
Questo il tema del dibattito che, nel pomeriggio di domani, venerdì 9 maggio, accompagnerà l’inaugurazione ufficiale del Master universitario di primo livello in “Gastronomie territoriali sostenibili e food policies” di Melpignano.
Un percorso unico sul territorio che forma i protagonisti del cambiamento nel mondo dell’alimentazione e della sostenibilità, nato da un’idea dell’amministrazione comunale di Melpignano e realizzato in collaborazione con l’Università del Salento, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Slow Food Italia e l’associazione Està.
Un’opportunità importante per i 25 partecipanti (laureati di ogni disciplina) che potranno partecipare alla seconda edizione del Master, senza alcun costo, grazie ai finanziamenti ottenuti con il bando Borghi vinto dal Comune di Melpignano insieme ai partner di progetto e si specializzeranno nel settore agroalimentare con un approccio sostenibile, acquisendo le competenze essenziali nella pianificazione e nel management dei sistemi alimentari, utilizzando strumenti di regolamentazione e gestione per creare attività di ristorazione pubblica a filiera corta e promuovendo la cultura gastronomica come leva per una ristorazione di qualità e un turismo sostenibile.
A partire dalle 17,30, presso l’Auditorium del Palazzo Marchesale di Melpignano, dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato, seguiranno quelli del rettore di Unisalento, prof. Fabio Pollice e del rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, prof. Nicola Perullo.
A partire dalle 18, poi, si alterneranno gli interventi del direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali di Unisalento, prof. Mariano Longo, del direttore del Master, prof. Angelo Salento, del rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Prof. Nicola Perullo: «Il concetto di ‘tradizione’ viene oggi spesso equivocato. Da una parte, la si intende come mera conservazione nostalgica, passatismo ideologico e immobilismo; dall’altra, la si intende come l’opposto dell’innovazione, della spinta all’evoluzione e al cambiamento. Entrambe queste concezioni della tradizione sono sbagliate, perché la tradizione è un processo dinamico. La tradizione è ciò che è stato trasmesso a noi dai predecessori, ma come in una staffetta: noi prendiamo da loro il testimone e lo portiamo avanti, e questo è il meccanismo alla base di ogni ricerca e di ogni innovazione».
Un’impostazione didattica di 296 ore che prevede attività in presenza il venerdì e il sabato. Il programma si articola in tre moduli fondamentali: il primo “Storia, Cultura e Paesaggi dell’Identità Gastronomica Italiana”; il secondo su “Prodotti e Filiere di Qualità” e il terzo sulla “Progettazione Territoriale e Food Policies”, con focus sulla sociologia del turismo sostenibile, i sistemi alimentari urbani e territoriali.
Offre 60 CFU e 1500 ore di formazione, alternando lezioni frontali, laboratori e seminari all’interno del Palazzo Marchesale di Melpignano, stage e viaggi didattici sul territorio con un project work finale. Un’opportunità formativa che garantisce un doppio riconoscimento accademico da parte di UniSalento e UNISG di Pollenzo.
«Si rafforza la collaborazione tra profondo Sud e profondo Nord per investire sulla formazione, sul cibo che è politica, trasformazione del territorio, costruzione di benessere diffuso, di tutela del paesaggio, di pianificazione e governance territoriale e lo si fa creando le migliori alleanze tra comuni ai margini del territorio con università di eccellenza sulla materia», afferma la sindaca di Melpignano Valentina Avantaggiato.
Ed è proprio questa la missione del Master: formare figure professionali capaci di affrontare le grandi sfide del nostro tempo.
📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui
Appuntamenti
Attraversare i confini. Dialoghi sulla contemporaneità a Marina Serra
Dal 10 maggio, ogni sabato, dalle 18 alle 20, al Celacanto, cinque appuntamenti con esperti e docenti universitari per esplorare i nodi della contemporaneità

Attraversare i confini per superare i recinti di carattere individuale e culturale e riconoscersi appartenenti a un’unica “comunità di destino”: la comunità umana.
È questo il senso profondo e la finalità del percorso “dialoghi sulla contemporaneità“: fornire ai partecipanti una comprensione delle dinamiche e delle implicazioni culturali, socio-economiche e politico-istituzionali che contraddistinguono il contesto globale, nazionale e locale.
Allo stesso tempo si vuole favorire la conoscenza, il dialogo e il confronto tra i partecipanti per educarsi a immaginare insieme soluzioni condivise alle dinamiche sociali e politiche.
E si vuole incoraggiare l’impegno nelle pratiche di cittadinanza del territorio.
Dal 10 maggio al 7 giugno, cinque appuntamenti con esperti e docenti universitari per esplorare i nodi della contemporaneità: Mediterraneo e identità culturali, nuovi nazionalismi, razzismo e suprematismo, l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla percezione della realtà, fino al linguaggio bellico e alle guerre reali.
Un percorso aperto a tutti, volto a rafforzare la consapevolezza democratica e la capacità di leggere la complessità del presente con spirito critico e passione civile.
«Viviamo un momento storico in cui avvertiamo che il mondo può diventare qualcosa di diverso dalla realtà fin qui conosciuta, ma quello che ci domina è l’incertezza rispetto alla direzione che prenderà e l’impotenza ad agire su di essa» ha dichiarato Carmine Zocco, ideatore della rassegna.
Dalla sua esperienza come professore di tante giovani generazioni, è proprio ai giovani che guarda: «La sensazione di sentirci impreparati e disarmati non riguarda soltanto le grandi minacce epocali come le pandemie e l’irruzione prepotente di scenari di guerra nel cuore e alle porte dell’Europa. Si riscontra in modo sempre più diffuso tra i giovani un nuovo elemento di tormento: “l’angoscia climatica”. Gli stessi attivisti di Nuova Generazione ammettono di essere “angosciati per il futuro”. E l’angoscia li priva del futuro, avvertito come “una minaccia e non come una promessa” (M. Benasayag)».
Angoscia e democrazia sono incompatibili.
La democrazia può progredire in modo sano e forte all’interno di un’atmosfera di riconciliazione e di dialogo. Chi assolutizza la propria opinione e non porge ascolto agli altri apre la strada al fanatismo e ai fondamentalismi.
L’angoscia è uno strumento di dominio molto diffuso. Rende ubbidienti e ricattabili.
In un clima dominato dall’angoscia le persone non si fidano più di esprimere liberamente la loro opinione, e questo avviene proprio per il timore di essere repressi.
Perché, come scrive Byung-Chul Han, 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐫𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐠𝐨𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐨𝐝𝐢𝐨.
CALENDARIO DEGLI INCONTRI
Mediterraneo, crocevia di culture
10 maggio – Prof. Franco Chiarello già Docente dell’Università di Bari su La scomparsa della realtà nell’era dei social media e dell’AI
17 maggio – Prof. Luigi Spedicato di Unisalento su Diversi/Uguali: razzismo e suprematismo
24 maggio – Prof. Fabio Ciracì di Unisalento su
L’Europa e i nuovi nazionalismi
17 maggio – Prof. Daniele Stasi dell’Università di Foggia su “Parole armate” e guerre reali
7 giugno – Prof.ssa Alessandra Beccarisi dell’Università di Foggia
Per tutti gli incontri l’ingresso è libero.
Organizzazione a cura di Cantiere Civico e Liquilab, con la collaborazione di Osservatorio Civico.
-
Cronaca3 settimane fa
Dramma a Depressa: medico ritrovato senza vita
-
Cronaca2 settimane fa
Scippatori alla fiera di San Marco: razzia di portafogli
-
Cronaca4 settimane fa
Tentato furto: due arresti a Lucugnano
-
Attualità2 settimane fa
Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano
-
Cronaca3 settimane fa
Ancora violenza contro le donne, arresto a Marittima
-
Cronaca15 ore fa
Volano gli schiaffi alla consegna delle lauree a Tricase
-
Attualità4 settimane fa
La Passione a Montesano Salentino, applausi
-
Attualità4 settimane fa
Poste finalmente pronte a ricostruire la sede centrale di Tricase