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Cronaca

Accoltellamento all’uscita della discoteca

Forse uno sguardo di troppo ad una ragazza il motrivo scatenante della lista scaturita in due coltellate ad opera di un tarantino ai danni di due giovani leccesi

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È di 5 denunce per i reati di rissa, lesioni aggravate e porto abusivo di armi il risultato dell’attività investigativa svolta dagli agenti del commissariato di Gallipoli a seguito dell’intervento effettuato presso il parcheggio di una nota discoteca sul lungomare Galileo Galilei a Baia Verde.


Tutti i coinvolti saranno anche destinatari di provvedimenti di divieto di accesso ai locali notturni e pubblici esercizi situati sul litorale gallipolino per un periodo che va da uno a tre anni.


I FATTI


Nella notte tra sabato e domenica, all’uscita della discoteca, verso le 5 del mattino, alcuni giovani, per futili motivi, forse per uno sguardo di troppo nei confronti di una ragazza, con venuti alle mani.


Alcuni di loro hanno riportato ferite, anche gravi: uno di loro ha riportato una prognosi di 30 giorni.


Nello specifico, un giovane tarantino, incensurato, dopo aver inferto delle coltellate a due giovani leccesi, avrebbe cercato di scappare perché a rischio linciaggio.

Alla fine è riuscito a trovare un passaggio per Taranto.


Gli investigatori, però, nell’arco di poche ore, anche grazie ad alcune informazioni rese dagli addetti alla sicurezza della discoteca, sono riusciti a rintracciarlo e a farlo riportare in commissariato.


Davanti all’evidenza probatoria, l’autore dell’accoltellamento, non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità.


Nei confronti dei responsabili saranno valutate misure di prevenzione personali quali i dacur, cosiddetti daspo urbani, che gli vieteranno di accedere ai locali notturni concentrati in località Baia Verde, mentre per due di loro, gravati da precedenti penali, sarà proposta l’applicazione del Foglio di Via obbligatorio, con divieto di ritorno a Gallipoli, rispettivamente per un periodo di due e tre anni.


Cronaca

Il ricordo di Sonia Petrachi

La Portavoce Provinciale Conferenza Donne Democratiche di Lecce Anna Toma ricorda l’amministratrice di Melendugno scomparsa prematuramente

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di Anna Toma*

“L’amore per i suoi cari, la passione politica, l’impegno amministrativo per la sua Melendugno, l’energia e la grinta con le quali affrontava tutte le battaglie.

Sonia Petrachi era un’amica, una validissima compagna di partito nel quale ha ricoperto vari ruoli non da ultimo quello di componente della commissione regionale di garanzia per la Conferenza Donne democratiche di Puglia.

Ricordo con affetto e ammirazione il piglio e il suo coraggio nell’affrontare da segretaria PD del Circolo di Melendugno le problematiche complesse di TAP e tante altre ancora.

Oggi è un giorno triste per me, per la politica e per la Conferenza Donne democratiche della provincia di Lecce perché ci ha lasciati una donna di raro spessore umano, culturale e politico. Con profondo dolore esprimo ai suoi cari il cordoglio di tutta la Conferenza e mio personale”.

*Portavoce Provinciale Conferenza Donne Democratiche di Lecce

 

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Cronaca

Arrestato il favoreggiatore del latitante Carmine Mazzota

Il 55enne ha avuto un ruolo attivo e continuativo durante la latitanza di Mazzotta, perché avrebbe individuato il B&B di Torre Lapillo dove il latitante…

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Si è conclusa l’indagine dei Carabinieri di Lecce che, lo scorso aprile, aveva portato alla cattura del latitante Carmine Mazzotta, 51 anni, condannato in via definitiva a trent’anni di carcere per omicidio.

Al termine dell’attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, è stato eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di un 55enne residente in località Boncore del comune di Nardò, già noto alle Forze dell’Ordine per varie vicende giudiziarie, fra cui il furto di armi avvenuto nel 2014, presso il posto fisso del Corpo Forestale dello Stato di San Cataldo.

L’uomo, è accusato di procurata inosservanza di pena, reato che si configura quando volontariamente si aiuta qualcuno già condannato a eludere l’esecuzione della pena.

Secondo quanto ricostruito dagli uomini del Nucleo Investigativo al comando del Tenente Colonnello Cristiano Marella, il 55enne ha avuto un ruolo attivo e continuativo durante la latitanza di Mazzotta, perché avrebbe individuato il B&B di Torre Lapillo dove il latitante si era nascosto, dopo aver contattato il titolare e visionato la camera destinata al 51enne.

Successivamente, con cadenza giornaliera, gli forniva supporto incontrandolo, colloquiando con lui e lasciandogli buste contenenti generi alimentari, contribuendo anche alla gestione dei suoi interessi e delle necessità quotidiane.

In occasione della cattura del latitante erano emersi chiari elementi secondo cui quest’ultimo era in attesa di ricevere i documenti per fuggire all’estero, confermando l’organizzazione accurata della sua latitanza.

Nel provvedimento del Giudice a carico del 55enne, si legge che “ha dimostrato contiguità a pericolosi ambienti criminali e un stretto legame con esponenti della criminalità organizzata locale, verso i quali ha mostrato una disponibilità incondizionata”.

Sulla base di tali elementi, unitamente ai gravi indizi di colpevolezza emersi a suo carico, si fondano le esigenze cautelari che hanno determinato la necessità di un provvedimento restrittivo. L’uomo è stato quindi posto ai domiciliari con il braccialetto elettronico.

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Cronaca

Provocò la morte di una sedicenne: sette anni per omicidio stradale

Luna Benedetto, questo era il suo nome, morì dopo un coma di 10 giorni per un incidente stradale mentre, con un amico, viaggiava  su uno scooter…

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Una tragedia avvenuta il 14 giugno 2020. 

Luna Benedetto, questo era il suo nome, morì dopo un coma di 10 giorni per un incidente stradale mentre, con un amico, viaggiava su una moto.

La ragazza, di sedici anni, sulla moto insieme all’amico conducente ferito gravemente, morì dopo 10 giorni a causa dell’incidente procurato da un auto, e dal suo conducente, che viaggiava a 120 all’ora invece di 50.

Ora arriva dal Tribunale di Leccesette anni di reclusione, per il 40enne di Racale che, alla guida della sua autovettura, si scontrò con lo scooter sul quale viaggiavano i due ragazzi.

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