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Cronaca

Accoltellamento all’uscita della discoteca

Forse uno sguardo di troppo ad una ragazza il motrivo scatenante della lista scaturita in due coltellate ad opera di un tarantino ai danni di due giovani leccesi

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È di 5 denunce per i reati di rissa, lesioni aggravate e porto abusivo di armi il risultato dell’attività investigativa svolta dagli agenti del commissariato di Gallipoli a seguito dell’intervento effettuato presso il parcheggio di una nota discoteca sul lungomare Galileo Galilei a Baia Verde.


Tutti i coinvolti saranno anche destinatari di provvedimenti di divieto di accesso ai locali notturni e pubblici esercizi situati sul litorale gallipolino per un periodo che va da uno a tre anni.


I FATTI


Nella notte tra sabato e domenica, all’uscita della discoteca, verso le 5 del mattino, alcuni giovani, per futili motivi, forse per uno sguardo di troppo nei confronti di una ragazza, con venuti alle mani.


Alcuni di loro hanno riportato ferite, anche gravi: uno di loro ha riportato una prognosi di 30 giorni.


Nello specifico, un giovane tarantino, incensurato, dopo aver inferto delle coltellate a due giovani leccesi, avrebbe cercato di scappare perché a rischio linciaggio.

Alla fine è riuscito a trovare un passaggio per Taranto.


Gli investigatori, però, nell’arco di poche ore, anche grazie ad alcune informazioni rese dagli addetti alla sicurezza della discoteca, sono riusciti a rintracciarlo e a farlo riportare in commissariato.


Davanti all’evidenza probatoria, l’autore dell’accoltellamento, non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità.


Nei confronti dei responsabili saranno valutate misure di prevenzione personali quali i dacur, cosiddetti daspo urbani, che gli vieteranno di accedere ai locali notturni concentrati in località Baia Verde, mentre per due di loro, gravati da precedenti penali, sarà proposta l’applicazione del Foglio di Via obbligatorio, con divieto di ritorno a Gallipoli, rispettivamente per un periodo di due e tre anni.


Cronaca

Sicurezza sul lavoro, sommerso e caporalato: 40 persone deferite

I carabinieri hanno controllato 51 aziende in provincia, sospeso 16 attività ed elevato ammende per 220 mila euro e sanzioni amministrative per 63.500 euro

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Nel quadro di un’attività ispettiva programmata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro – Direzione Centrale per la Tutela, la Vigilanza e la Sicurezza del Lavoro, i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce, insieme al personale della Direzione Territoriale del Lavoro di Lecce, con il supporto dell’Arma Territoriale, hanno portato a termine una significativa attività di controllo.

L’attività ha avuto come finalità principale il contrasto al lavoro irregolare, all’intermediazione illecita e al caporalato, oltre alla verifica del rispetto delle normative vigenti in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nel corso delle ispezioni sono state controllate complessivamente 51 aziende attive in diversi settori, tra cui edilizia, commercio e agriturismo/ristorazione.

A seguito delle irregolarità riscontrate – tra cui l’impiego di lavoratori “in nero e gravi violazioni in materia di sicurezza – sono state disposte 16 sospensioni di attività imprenditoriali.

Le autorità competenti hanno inoltre irrogato ammende per un totale di 220mila euro e sanzioni amministrative pari a 63.500 euro. Complessivamente, 40 persone sono state deferite in stato di libertà per le violazioni accertate, in conformità alla normativa vigente.

L’operazione si inserisce nel più ampio impegno volto a tutelare i diritti dei lavoratori e a contrastare pratiche illecite che compromettono la regolarità del mercato del lavoro e la sicurezza degli ambienti lavorativi.

Le violazioni emerse hanno riguardato soprattutto l’inosservanza dei requisiti minimi di sicurezza, quali: mancata formazione dei lavoratori, assenza di misure antincendio adeguate, carenze negli accessi ai posti di lavoro in quota, mancata sorveglianza sanitaria, inadeguate condizioni igieniche dei luoghi di lavoro, mancata redazione del Piano Operativo di Sicurezza e mancato aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

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Cronaca

Si mimetizza tra le statue del presepe: arrestato uomo sfuggito a mandato d’arresto

In stato confusionale, si era rifugiato nella natività a grandezza d’uomo a Galatone: a Bologna era ricercato per scontare oltre 9 mesi di reclusione

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A Galatone il presepe monumentale di piazza Crocifisso è stato teatro di una vicenda surreale, che sta facendo il giro delle pagine di cronaca nazionali.

Tra le figure a grandezza naturale, il sindaco Flavio Filoni ha notato una presenza che sembrava perfettamente integrata nella scenografia.

Una sagoma scura, immobile solo in apparenza, capace però di muoversi e parlare.

Martedì mattina, mentre attraversava la piazza, il primo cittadino si è reso conto che qualcosa non tornava.

Avvicinandosi, ha scoperto che quella che sembrava una statua era in realtà un uomo in difficoltà, convinto che la capanna fosse la sua abitazione e deciso a restare nel presepe.

Filoni ha quindi contattato la polizia locale.

L’uomo, 38 anni, originario del Ghana, sarebbe arrivato a piedi da Galatina ed avrebbe scelto la scenografia natalizia come rifugio improvvisato.

Dopo un primo tentativo di spostamento nel vicino santuario, gli agenti sono riusciti a condurlo al commissariato di Nardò per l’identificazione.

È lì che è emerso l’epilogo inatteso.

L’uomo era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Bologna: doveva scontare 9 mesi e 15 giorni per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate.

La situazione si è complicata ulteriormente quando, invitato ad allontanarsi dal presepe, il 39enne ha avuto una crisi: arrivato alla chiesa del Crocifisso si è denudato, rendendo necessario un nuovo intervento delle forze dell’ordine.

Accertata la sua posizione, è stato arrestato e trasferito alla casa circondariale di Lecce, dove sconterà la pena prevista.

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Cronaca

Scontro tra due auto: muore un uomo a Taurisano

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Mortale nel centro abitato di Taurisano questa mattina, sulla strada che porta a Casarano.

Due auto si sono violentemente scontrate: una Ford Fiesta e una Fiat Panda.

L’urto ha provocato il ribaltamento di quest’ultima ed il decesso del suo conducente, un uomo di 72 anni, Salvatore Melileo.

Sono interventi a sul posto i sanitari del 118 ed i vigili del fuoco.

Alle forze dell’ordine il compito di ricostruire la dinamica per chiarire le responsabilità dell’accaduto.

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