Appuntamenti
Buon compleanno Io Posso!
Festa in musica per i 10 anni di attività. Domenica 14 settembre dalle 20,30 (ingresso libero). Presso la villa comunale di Caprarica di Lecce. Sul palco Bundamove & Friends con Antonio Castrignano, Don Rico, Puccia, Carmine Tundo

Io Posso celebrerà il suo decennale con una grande festa in musica in programma domenica 14 settembre (dalle 20,30) a Caprarica di Lecce, nella villa comunale, in Largo San Marco, dove, da qualche mese, l’associazione salentina – punto di riferimento per il turismo accessibile in Italia – ha una nuova sede.
L’evento, che gode del patrocinio del Comune Caprarica di Lecce e in collaborazione con Cantieri Actionaid, è stato pensato come una festa collettiva, con artisti e musicisti vari ad alternarsi sul palco, area food, intrattenimento e corner dedicati alla storia di Io Posso.
Sul palco saliranno Bundamove & Friends con la partecipazione di Antonio Castrignano, Don Rico, Puccia, Carmine Tundo e altri ospiti. L’apertura sarà invece affidata a Ninfa Giannuzzi e Marcello D’Ippolito.
«La musica è sempre stata colonna sonora dei nostri progetti, anche grazie agli artisti che in questi lunghi dieci anni hanno sostenuto e spesso proprio tradotto in musica la storia di Io Posso», sostiene Giorgia Rollo, presidente dell’associazione 2HE-Io Posso, «in questa occasione siamo felici di averli con noi per un anniversario tondo tondo che ci emoziona e, in particolare, per una festa che speriamo richiami una folla immensa, con cui continuare a gridare “Io posso”, per raggiungere chi ancora non ci conosce e che può trovare in noi il giusto sostegno al diritto al mare e a viaggiare ancora».
Prenderà parte alla serata anche il gruppo di allievi di Grazia Turco, formatrice LIS: durante il concerto tradurranno in simultanea nella Lingua Italiana Segni alcuni brani del concerto, tra cui, in particolare, quelli dedicati proprio a Io Posso, “‘Mbrazzame!” di Antonio Castrignanò, su testi di Rocco Mangia, e “Il mare è un grembo” di Giannuzzi e D’Ippolito.
Le persone in carrozzina potranno assistere al concerto liberamente sul prato oppure in due aree allestite ad hoc. L’area parcheggio disabili sarà allestita in via Castrì e via Pertini.
#VIENIASOFFIARE
Durante la serata saranno consegnate mille candeline su cui soffiare contemporaneamente tutti insieme, per un momento collettivo che si spera possa rimane nei ricordi più belli e divertenti di questo decennale.
DECENNALE: IO POSSO 2015-2025
L’appuntamento di domenica 14 settembre è stato voluto per celebrare il decennale dalla nascita del progetto e dall’inaugurazione la prima spiaggia attrezzata per l’accesso al mare anche a malati di SLA, voluta dal visionario Gaetano Fuso (1976-2020), affetto da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) dal 2014, salentino, assistente capo della Polizia di Stato, nominato, tra l’altro, “Cavaliere della Repubblica” dal Presidente Mattarella nel 2018 proprio per aver reso il mare alla portata di tutti. È da una sua idea, appunto, supportata dalla moglie Giorgia Rollo e da un gruppo di amici e sostenitori, che nel 2015 su un tratto di costa libera della marina di San Foca di Melendugno nasce la prima spiaggia di Io Posso.
Si tratta del primo accesso attrezzato al mare per persone con gravi disabilità motorie, anche immobilizzati e tetraplegici, pure collegati a macchinari di respirazione assistita.
È ormai un format diventato punto di riferimento non solo nel nostro Paese.
Infatti, raggiungono il Salento – dove oggi sorgono 4 strutture – ospiti italiani e stranieri, per godere del mare in totale sicurezza e gratuità.
LE QUATTRO SPIAGGE DELL’UNDICESIMA STAGIONE
In provincia di Lecce oggi sono attive quattro spiagge Io Posso: oltre San Foca, ci sono Gallipoli, Porto Cesareo centro e la frazione di Torre Lapillo, attive per circa tre mesi l’anno, da giugno a settembre.
Ogni anno accolgono centinaia di ospiti, da tutta Italia e anche da diversi paesi d’Europa, offrendo loro servizi e assistenza in completa gratuità.
Quello delle spiagge di Io Posso è un format già preso come riferimento e replicato anche in altre parti d’Italia, grazie ad un elenco di parametri ormai codificati.
Seguendo il know how di Io Posso, una struttura “gemella” nel 2018 è nata in Sardegna, a Maladroxia, nel Comune di Sant’Antìoco, in Provincia di Carbonia-Iglesias, un’altra, poco dopo, in Emilia-Romagna, a Punta Marina, nel comune di Ravenna, entrambe gestite da associazioni locali. L’ultima ha inaugurato nel 2023 in Basilicata, a Metaponto, nel comune di Bernalda (Mt): si chiama “Il Sogno del Capitano”, con esplicito riferimento a Gaetano Fuso.
MARE ACCESSIBILE ANCORA FINO AL 14 SETTEMBRE
La struttura di Gallipoli ha chiuso la sua stagione lo scorso 31 agosto, mentre le spiagge di San Foca (Lungomare Matteotti, info e prenotazioni al 3661810331), di Porto Cesareo (angolo via Pellico, 3791296656) e di Torre Lapillo (Via Magellano angolo via Paganini, 3515276897) saranno aperte ancora fino a domenica 14 settembre dalle 9,30 alle 19. Dettagli su ioposso.eu.
IO POSSO E LA NUOVA SEDE
Io Posso per la prima volta nella scorsa primavera ha lasciato Calimera per approdare nella vicina Caprarica di Lecce, accogliendo la disponibilità di un locale in comodato d’uso gratuito da parte dell’amministrazione comunale.
«Abbiamo lasciato la sede che ci ha accolti per diversi anni, concessaci finora da un privato, ricevendo con gioia la collaborazione con un’istituzione pubblica che ha scelto di ospitarci», spiega Giorgia Rollo, «è un luogo più ampio e consono ad accogliere le nostre progettualità, che aumentano nel tempo e richiedono spazi adeguati».
Chiunque, anche se immobile come una pietra, avrebbe potuto raggiungere l’acqua e immergersi nell’infinito, lasciando che il corpo e lo spirito venissero sollevati e alleggeriti…
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La locandina dell’evento
Antonio Castrignanò (foto di Salvatore Coluccia)
Appuntamenti
Muro Leccese: Terra! Questo non è (più) un borgo
Fine settimana di arte, musica e partecipazione. L’assessora Sara Spano: «Un laboratorio sperimentale di pratiche culturali, sociali e urbane orientate a costruire futuro»

Il centro storico della città messapica accoglierà “Terra! Questo non è (più) un borgo”, il festival animerà Borgo Terra trasformandolo in un laboratorio di idee, pratiche culturali e rigenerazione urbana.
Un fine settimana di arte, musica e partecipazione: “Terra! Questo non è (più) un borgo” andrà in scena a Muro Leccese sabato 13 e domenica 14 settembre.
Il progetto, promosso e organizzato dall’associazione Custodi@ APS, in collaborazione con Music Platform, piattaforma pugliese che lavora sull’incontro tra musica, arti visive e narrazione dei luoghi, con il supporto del Comune di Muro Leccese, si inserisce nel più ampio percorso di rigenerazione “ViviMuro. Strategie integrate per una rivitalizzazione inclusiva e partecipativa“, promosso con il sostegno dei fondi PNRR destinati al rilancio dei piccoli borghi.
Il festival prenderà vita in uno dei luoghi più antichi e significativi della città: Borgo Terra, nucleo fortificato medievale, oggi segnato da una forte marginalità abitativa e funzionale e per due giorni sarà un borgo animato dalla musica e riabitato da voci, sorrisi, installazioni, percorsi, dialoghi e tanto divertimento.
“Terra!” diventa così un’esclamazione, un grido di allarme e desiderio, un invito a fermarsi, ad ascoltare, a immaginare nuovamente il centro come luogo del possibile.
«“Terra”! è l’esclamazione dell’avvistamento: una chiamata all’attenzione verso un luogo che chiede di essere riconosciuto per ciò che è stato, ma soprattutto per ciò che può tornare a essere», spiega Sara Spano, assessora alla Cultura di Muro Leccese, «è, al tempo stesso, un richiamo semantico al toponimo del borgo e una dichiarazione programmatica sul suo futuro: dobbiamo tornare a guardare Borgo Terra, ad abitarlo, a pensarlo come centro e non più come margine residuale. Questo progetto non è solo mera valorizzazione estetica o musealizzazione del passato, ma un laboratorio sperimentale di pratiche culturali, sociali e urbane orientate a costruire futuro».
Sabato 13 settembre inizierà di un percorso di riappropriazione urbana, con la realizzazione di installazioni artistiche temporanee pensate per dialogare direttamente con gli spazi dismessi e le soglie silenziose di Borgo Terra.
Tra i protagonisti, l’architetto, illustratore e designer Vincenzo D’Alba, autore di opere esposte al Maxxi e all’Accademia Nazionale di San Luca, che realizzerà “Muroglifici”, un lavoro corale eseguito insieme agli alunni della Scuola Primaria di Muro Leccese, che invita a riappropriarsi della memoria e della città nella forma espressiva più antica.
Gli interventi dell’artista Andrea Stefanelli, la cui ricerca attraversa le dinamiche della comunicazione e della mediazione tecnologica, e dell’illustratore Luigionio contamineranno gli spazi quotidiani con un segno visivo ironico e poetico.
Percorsi guidati e azioni performative inviteranno il pubblico a una lettura critica e sensoriale del paesaggio urbano, rivelando le stratificazioni invisibili che abitano il borgo.
Gli spazi di Borgo Terra – corti, fondi, varchi murari – diventeranno scena e soglia, punto di incontro tra vissuto e visione.
Dalle 19, dialogo aperto su rigenerazione, arte e abitare tra studiosi, amministratori, operatori culturali e cittadini per interrogare, senza retorica, il presente e il possibile dei territori minori.
Interverranno: Antonio Lorenzo Donno sindaco di Muro Leccese; Vincenzo Santoro, responsabile del dipartimento Cultura e Turismo ANCI; Antonio Prota, co-founder di “La Tornanza”; Franco De Lorenzi, presidente dell’Ordine degli Architetti PCC della provincia di Lecce; Francesco Maggiore, docente universitario e presidente della Fondazione Dioguardi e Vincenzo D’Alba.
La sera, piazzetta Luigi Maggiulli si trasformerà in un paesaggio sonoro collettivo, con una line-up che intreccerà vinile, elettronica e radici musicali del Mediterraneo.
Start con le selezioni di Daniele Marzano, che spazierà tra funky, house e groove d’archivio.
A seguire, il producer salentino Lonoce proporrà una visione personale dell’Italo Disco, contaminata da ritmi globali e cultura club.
Chiuderà la serata, l’atteso set di Ciao! Discoteca Italiana del collettivo torinese nato nel 2017 che ha saputo trasformare la pista da ballo in un’esperienza artistica e politica, remixando la cultura pop italiana con il design, l’arte e le estetiche urbane.
Un viaggio sonoro e visivo che renderà omaggio, senza nostalgia, alla memoria industriale e immaginaria del nostro paese.
Domenica 14, il borgo continuerà ad essere animato e attraversato dalle installazioni artistiche e dalle presenze sensibili disseminate negli spazi.
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 17, un Workshop sensoriale con l’Argilla a cura di Viviana Casaluci, artista, ceramista ed arteterapeuta, proporrà un momento di relazione silenziosa con la materia, pensato come gesto poetico di cura.
Alle 19 una parentesi del festival sarà dedicata al pensiero e alla scrittura con la presentazione del libro “Il mondo in forma di racconto. Il metodo narrativo nella ricerca geografica” (FrancoAngeli).
L’autrice, Patrizia Miggiano, docente e ricercatrice, dialogherà con Luca Bandirali docente di Cinema Fotografia Radio Televisione e Media Digitali dell’Università del Salento.
In serata, ancora musica e visioni in piazzetta Maggiulli, con due progetti che racconteranno il Mediterraneo attraverso il suono.
Il primo sarà Tanit Turbo Sound, formazione che unisce il producer Alessio “Franza” Amato, il trombonista Christian Bevilacqua e il percussionista Japan (Angelo De Grisantis): un viaggio musicale tra Nord Africa, Medioriente e sperimentazione elettronica.
Chiuderà il festival Elettro Mascarimiri, storica realtà salentina che miscela pizzica, tarantella, dub e cumbia in un live & dj set in bilico tra tradizione e futuro, ritualità e dancefloor.
Durante le due giornate del festival si potrà visitare il Museo Diffuso di Borgo Terra con la sezione Messapica e Medievale, ospitato all’interno delle sale del Palazzo del Principe, elegante struttura cinquecentesca che sorge al margine di Borgo Terra e ne rappresenta oggi il confine architettonico e simbolico.
Custodisce al suo interno le testimonianze di oltre 25 anni di scavi a Muro Leccese: una tappa fondamentale per chi vuole comprendere la lunga storia di questo luogo e le sue stratificazioni.
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- L’assessora alla Cultura Sara Spano
- Uno scorcio di Borgo Terra
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Il Tour del Mistero: Otranto tra leggende, aneddoti e sinistri personaggi
Un intrigante viaggio alla scoperta di antichi racconti che fanno venire i brividi, tra mistero, storia e fantasia

La storia della città sarà narrata infatti attraverso leggende, aneddoti e personaggi misteriosi partendo dal Castello, percorrendo i vicoli più nascosti del centro storico e passando dalla Cattedrale.
Otranto Culture Aps, martedì 16 settembre propone Otranto Mystery Tour, un tour originale che racconta la città da un punto di vista differente.
Un intrigante viaggio alla scoperta di antichi racconti che fanno venire i brividi, tra mistero, storia e fantasia.
Le storie di sinistri personaggi, reali o protagonisti di romanzi ambientati a Otranto, si intrecciano con quelle tramandate di generazione in generazione.
Alle 20, partenza via N. d’Otranto (lato destro Castello Aragonese).
Dai 14 anni in su. Durata 1h30m.
Prenotazione obbligatoria: 371.5259599 – otrantoculture@gmail.com.
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Appuntamenti
A Casarano le Parole tornano a essere Pietre
Arte e teatro nel cuore del centro storico: torna “Le parole sono pietre”, palcoscenico diffuso, capace di riscoprire e valorizzare luoghi simbolo della città, dai palazzi nobiliari alle chiese, fino a ex opifici e frantoi ipogei

di Antonio Memmi
Palazzo Sansonetti apre le sue porte alla cultura.
Sabato 13 settembre, la galleria Percorsi d’Arte firma la decima edizione della manifestazione artistico-culturale “Le parole sono pietre”, un evento che intreccia pittura, teatro e musica nei luoghi simbolo della città.
Nata nel 2003, “Le parole sono pietre” ha periodicamente trasformato Casarano in un palcoscenico diffuso, capace di riscoprire e valorizzare luoghi storici – dai palazzi nobiliari alle chiese, fino a ex opifici e frantoi ipogei – intrecciando arti visive, poesia e musica.
Il titolo, ispirato a Carlo Levi, evoca le “pietre” dei palazzi antichi che diventano custodi di cultura, e le “parole” che come fili invisibili tengono insieme racconti e immaginari.
Quest’anno il sipario si alza alle 20 con l’inaugurazione della personale di Marzia Roversi, introdotta dal critico d’arte Toti Carpentieri.
Architetta mantovana, Roversi ha fatto della pittura il suo linguaggio privilegiato: dalle prime prove su intonaco alle tecniche miste su tavola, le sue opere mettono in scena figure femminili e animali sospesi tra sogno e realtà.
Tavole dorate, acrilici e legni vivi diventano porte verso un altrove poetico.
Critici come Paolo Levi e Felice Bonalumi hanno sottolineato il potere evocativo della sua ricerca: un’arte capace di porre domande sull’essenza stessa della realtà e sul confine tra immaginazione e vissuto.
Le sue opere hanno viaggiato tra Europa, Stati Uniti, Cina e Giappone, ottenendo premi e riconoscimenti prestigiosi.
La serata prosegue (ore 21) con lo spettacolo “Parole date”, portato in scena da Fabrizio Saccomanno con la compagnia URA Teatro.
Si tratta di un viaggio narrativo che intreccia dieci anni di esperienze, incontri e memorie, tra Salento e mondo.
«Il teatro è vivo», spiega l’attore, «perché si nutre degli istanti di vita che lo attraversano. In questo racconto c’è il peso delle difficoltà, la leggerezza delle soluzioni trovate, la forza degli incontri che cambiano lo sguardo».
URA Teatro, fondato da Saccomanno e Fabrizio Pugliese, lavora da anni sul territorio con progetti comunitari e narrazioni che intrecciano memoria e contemporaneità.
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