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Cronaca

Sciopero del pubblico impiego, la voce del sindacato

Oggi i lavoratori pubblici sono impegnati nel primo sciopero che, dopo molti anni, vede impegnate tutte le organizzazioni sindacali, a causa del carattere complessivo e radicale della manovra

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Oggi i lavoratori pubblici sono impegnati nel primo sciopero che, dopo molti anni, vede impegnate tutte le organizzazioni sindacali, a causa del carattere complessivo e radicale della manovra che non si limita a operare tagli e risparmi, ma incide – e, a quanto viene annunciato, ancor più inciderà – sullo status e sugli istituti finora tipici del rapporto di pubblico impiego. La suddetta tipicità non deriva da capricciose o interessate volontà di creare e conservare privilegi, ma è frutto della natura stessa della pubblica funzione esercitata al servizio dei cittadini e dello Stato, collaborando in alcuni casi direttamente con i tre poteri costituzionali. Gli istituti del pubblico impiego, nonostante la cosiddetta privatizzazione del rapporto di lavoro, continuano a imporre al personale obblighi, doveri, situazioni di rischio e negli ultimi anni anche di reale sacrificio. Si apre oggi una nuova stagione di presenza e di rivendicazione del lavoro pubblico, che oggettivamente è mortificato e penalizzato con la pretesa che sia privilegiato rispetto al lavoro privato. Basta pensare che secondo l’ISTAT nel 2010, a fronte di un aumento dell’inflazione dell’1,5 %, l’aumento retributivo medio è stato del 2,5 % nel settore privato, e appena dell’1,3,% nella pubblica amministrazione. In essa, è stato dello 0,7 % per i lavoratori dei Ministeri, dello 0,9 %. per le forze dell’ordine, dello 0,4 per i Vigili del fuoco. Eppure per il ‘protetto’ personale della Presidenza del Consiglio è stato del 15,2 %”. Non occorre pertanto insistere nel diffondersi sulla reale situazione lavorativa dei lavoratori del pubblico impiego, con particolare riferimento a quelli del comparto Ministeri, poiché i dati e gli indicatori sono certamente in possesso del Governo, non appena li si legga al di fuori di un’ottica meramente contabile, ma al contrario istituzionale e funzionale. L’unica ottica, questa, che a nostro modo di vedere possa condurre a una riforma della pubblica amministrazione senza forzature innaturali e innalzando ulteriormente i livelli di efficienza che oggi si riesce a mantenere con enormi sforzi, a causa del calo crescente di personale e di invecchiamento anagrafico di quello in servizio, ma anche della lentezza delle innovazioni e delle riorganizzazioni. La scrivente ben sa che la qualifica di “tecnico” attribuita al Suo Governo si riduce a un artifizio terminologico, in quanto alla fine sono e saranno i partiti presenti in Parlamento a condividere e determinare le scelte. Sono anche loro, in effetti, i destinatari dello sciopero odierno e delle richieste dei lavoratori; anche perché l’attuale situazione si è involuta nel corso di molti anni e soprattutto a causa di decisioni, o mancate decisioni, delle forze politiche. Agli attori odierni noi chiediamo, a questo punto, una reale parificazione al lavoro privato, compresi gli istituti oggi in apparenza inapplicabili alla natura del rapporto di pubblico impiego, e senza sottrarre ai lavoratori pubblici istituti e prospettive lavorative imposte come detto dalla particolarità dei loro servizi, ma di fatto ignorate o dal ultimo soppresse dalla produzione legislativa degli ultimi anni. Occorre riparare a una parificazione al privato attuata solo negli aspetti penalizzanti rispetto non presunti privilegi, ma alle dette particolarità; mentre la pubblica funzione esercitata produce limiti ai diritti, rischi professionali e patrimoniali, e minor aumento retributivo, tanto che gli aumenti stipendiali degli statali sono inferiori al tasso d’inflazione e pari alla metà degli aumenti dei privati. Basta ricordare che l’art. 23 ter della manovra in conversione contiene la fissazione per Suo decreto del tetto massimo delle retribuzioni di tutti i dipendenti pubblici, non già dei soli dirigenti, per taluni quali peraltro è prevista la deroga “mirata”. Già solo questo è un indicatore della particolarità del rapporto di lavoro pubblico: non v’è datore di lavoro privato, infatti, che possa sfuggire alla negoziazione delle retribuzioni dei dipendenti, sulle quali misura anche la volontà di incrementare la produzione in qualità e/o quantità. Questo, invece, si teme possa oggi avvenire nella pubblica amministrazione, a prescindere dalle reali esigenze dei carichi e delle prestazioni di lavoro e dell’efficienza dei servizi da rendere, ma solo per ragioni di contenimento di spesa. Se la strada intrapresa è – come appare – di non ritorno, ossia taluni provvedimenti saranno definitivi e non legati a una provvisoria emergenza, mancando per di più di un complessivo programma di realistiche riforme, gli stessi servizi – e naturalmente i lavoratori – non potranno che soffrirne, avvitandosi in contraddizioni e difficoltà di difficile superamento, soprattutto nelle attuali condizioni di emergenza. E, in definitiva, ne soffriranno non solo i lavoratori ma anche i cittadini e le categorie produttive.


Giovanni Rizzo – segretario regionale Confsal-Unsa

Alliste

Colpi di pistola contro la porta di casa dopo la lite, due arresti

Spararono 6 colpi volte contro la porta di una abitazione di Alliste a scopo intimidatorio. Identificati ed arrestati gli autori. Tutto è nato da una discussione in piazza…

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I Carabinieri della Compagnia di Casarano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due persone ritenute responsabili dell’esplosione di colpi di arma fuoco, avvenuti la notte del 6 gennaio scorso, contro il portone di un’abitazione situata nel centro cittadino di Alliste.

Il provvedimento in esecuzione è frutto dell’attività info-investigativa condotta dai militari della Compagnia di Casarano.

Una dettagliata ricostruzione della vicenda ha permesso di comprendere i motivi che hanno spinto all’azione intimidatoria.

Nello specifico, la sera prima dell’evento delittuoso, uno dei due, avrebbe lanciato e fatto esplodere un grosso petardo nella piazza centrale di Alliste dove erano presenti anche alcuni minori.

A seguito delle rimostranze e lamentele avanzate dai genitori nei confronti dell’uomo riconosciuto quale presunto autore del gesto, nacque una lite al culmine della quale quest’ultimo, brandendo un coltello, avrebbe minacciato di morte tutti i presenti aggiungendo che gli avrebbe sparato.

La notte seguente quindi, il presunto autore, con l’ausilio di un complice, avrebbe esploso sei colpi di pistola a scopo intimidatorio, proprio contro il portone dell’abitazione di uno dei genitori che la sera prima aveva preso parte alla discussione.

L’attività condotta carabinieri militari ha permesso, quindi, di individuare i due colpevoli e dare esecuzione ad una prima misura cautelare personale già qualche giorno fa, arrestando il primo dei due, un uomo di 42anni.

Nell’occasione, i militari dell’Arma con l’ausilio delle unità cinofile, hanno eseguito una perquisizione domiciliare nel corso della quale è stata rinvenuta una pistola cal.7,65, illegalmente detenuta, nonché varie cartucce.

Il tutto è stato sottoposto a sequestro.

Il secondo ricercato, un uomo di 34 anni, che si era reso irreperibile, è stato oggetto di serrate ricerche fino alla serata di ieri, quando i carabinieri, con l’ausilio di personale della Tenenza della Guardia di Finanza di Casarano, lo hanno rintracciato a Torre San Giovanni (Ugento) dove è stato arrestato.

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Cronaca

Fiamme alte a Taurisano: distrutte tre auto, soccorsa una donna

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Un incendio questa notte attorno alle 4 ha distrutto due vetture a Taurisano.

Un rogo (a fine articolo le foto) che ha portato all’intervento, in via Verdi 101, pieno centro abitato, Vigili del fuoco del Distaccamento di Tricase, volontari di Ugento, carabinieri e personale del 118.

L’intervento di questi ultimi si è reso necessario per soccorrere una donna, che ha accusato un malore dinanzi all’accaduto.

Le macchine bruciate sono una Opel Meriva, una Fiat Multipla ed una Audi A4. Si indaga per ricostruire le cause dell’incendio, che si sospetta doloso.

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Alessano

Da domani il 112 vale per tutti

Attivo anche nel distretto telefonico di Lecce, Gallipoli e Maglie quindi valido per tutti anche nella nostra provincia. Intanto sullo smartphone si può scaricare l’app “Where Are U”

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Da domani 112 NUE – Numero Unico di Emergenza Europeo sarà attivo in tutti gli Stati dell’Unione Europea.

Ovviamente, anche nel distretto telefonico di Lecce, Gallipoli e Maglie e quindi varrà per tutti i paesi della provincia di Lecce.

Il servizio, completamente gratuito, garantito 24 ore su 24, 7 giorni su 7, potrà essere utilizzato per ogni tipo di richiesta di intervento o soccorso.

Il 112 NUE sostituisce tutti quei numeri di emergenza attualmente utilizzati:

  • il 112 dei Carabinieri
  • il 113 della Polizia di Stato
  • il 115 dei Vigili del Fuoco
  • il 118 del Soccorso Sanitario
  • il 1530 dell’emergenza in mare

Il 112 farà capo ad una Centrale Unica di risposta del Dipartimento di Protezione Civile che provvederà ad indirizzare le chiamate a seconda del tipo di emergenza e assistenza necessaria nonché di priorità, avendo un quadro completo delle richieste sull’intero territorio.

Per tale motivo dalla Polizia di Stato invitano gli utenti residenti nei centri che fanno riferimento ai Commissariati di Galatina, Gallipoli, Nardò, Otranto e Taurisano a non contattare il numero diretto del Commissariato competente, ma di chiamare comunque il NUE 112 che sarà in grado di intervenire più velocemente.

Stesso discorso ovviamente per le caserme dei carabinieri, quelle dei vigili del fuoco per il soccorso sanitario e per le emergenze in mare.

Il numero può essere chiamato da rete fissa o mobile, anche da cellulare sprovvisto di SIM o privo di credito o bloccato ed è disponibile inoltre il servizio multilingue.

Inoltre il 112 NUE può essere chiamato direttamente scaricando dall’App store l’applicazione dedicata “Where Are U” che si consiglia di installare sul proprio telefono cellulari, in quanto la tecnologia utilizzata permette una localizzazione della chiamata in modo più preciso e veloce, particolarmente utile nel caso di chiamate mute o di utenti non udenti.

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