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Cronaca

Salve: a Palazzo Ramirez per parlare di “Crisi Globale”

“Crisi Globale: pericolo o opportunità?” Una tavola rotonda per affrontare il futuro

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Domenica 29 Gennaio, alle ore 18.30,  presso la sala conferenze di Palazzo Ramirez, Giuseppe Negro, con il patrocinio del Comune di Salve, modererà la prima Tavola Rotonda sulla “Crisi Globale: pericolo o opportunità?”. L’egoismo umano è la sola forza nociva del mondo, la sola forza che sposti l’equilibrio nel sistema generale della Natura. Dobbiamo cominciare a pensare riguardo ai benefici del raggiungere l’equilibrio con la forza della Natura, riconoscendo che un futuro ottimistico dipende da questo. Dobbiamo focalizzare i nostri pensieri sull’essere parti di un singolo, integrato sistema che contiene tutte le persone ovunque esse siano ed iniziare a relazionarci con gli altri di conseguenza. Dobbiamo desiderare che ogni singolo individuo si senta parte del sistema totale e che funzioni di conseguenza. Dovremmo attribuire a questi pensieri grande importanza, dato che la nostra felicità e il nostro benessere dipendono da loro. È attraverso questi che ci salveremo dai nostri problemi e dalle avversità”. Nessuno può farlo da solo, ma la soluzione è “Insieme”, con il consenso e la comprensione reciproca.

PROGRAMMA: ore 18,30 – Apertura Lavori e saluto del Sindaco di Salve, Dr. Vincenzo Passaseo; ore 18,40 – Presentazione del Movimento NOI. – Nessun Ostacolo Insieme a cura della Psicologia, Dott.ssa Simona GIANNECCHINI; ore 18,50 – Inizio Tavola Rotonda moderata dal sig. Cosimo Cassiano,  con la partecipazione di: Dott.ssa Simona GIANNECCHINI, psicologa, Presidente del Movimento – NOI; Avv. Nicola De Lecce – Assessore alle politiche sociali del Comune di Salve; Dott. Antonio D’Amato, Magistrato della Corte dei Conti Reg.Puglia; Sig. ra Liliana Diethelm – Rappresentante gruppo giovani; Dott. Mauro Ragosta – Storico dell’economia; Prof. Giovanni Ponzetta – Presidente Legambiente sez. di Salve. Ufficio Stampa – NOI: info@noi-insieme.it Francesco Negro: cell. 339-4386685


Cronaca

Brucia auto nella notte: incendio sospetto a Matino

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Alle ore 02:00 di questa notte un incendio divampato a Matino ha distrutto una vettura.

Sul posto, una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli, appartenente al Corpo dei Vigili del Fuoco di Lecce, precisamente in via Verdi.

L’auto è una Mercedes, modello 180, di proprietà di un 36enne.

Grazie alla rapida risposta e all’efficace azione dei Vigili del Fuoco, è stato possibile contenere l’incendio evitando danni ulteriori a persone e beni.

Al momento e’ in corso l’attività investigativa per determinare la natura dell’incendio.

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Cronaca

Tricase: ferisce la nonna e poi sferra calcio in faccia a carabiniere

Ventinovenne del posto arrestato in flagranza per per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali

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I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Tricase hanno arrestato un uomo di 29 anni, del posto, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali.

L’arrestato, nel corso della serata, aveva avuto un accesa discussione per futili motivi prima con la nonna usando violenza fisica e causandole addirittura una distorsione al braccio e poi con la madre oggetto di violenza verbale.

I militari dell’Arma che, allertati dalla madre, sono intervenuti mentre l’aggressore era ancora presso l’abitazione.

Vano il tentativo di calmarlo: in evidente stato di agitazione e non tollerando l’intervento dei Carabinieri, si è scagliato contro uno di loro colpendolo con un calcio al volto.

Sul posto a dar manforte ai colleghi anche i carabinieri della Stazione di Gagliano del Capo.

Il 29enne è stato bloccato e arrestato in flagranza di reato.

Come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola del capoluogo salentino.

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Cronaca

Tricase Porto: Villa Sauli, che succede?

Nonostante una sentenza esecutiva e inappellabile del Consiglio di Stato che a dicembre ne ha ordinato l’abbattimento l’ecomostro è ancora lì a fare ombra all’antico e prezioso porto. E i tempi potrebbero ancora allungarsi causa altro ricorso al Tar. Vi spieghiamo perché e quali potrebbero essere i possibili scenari

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Che succede a Tricase Porto?

Mentre in altri lidi, vedi Sant’Isidoro a Nardò, hanno già inviato le ruspe per abbattere gli ecomostri nel porto rifugio tricasino, autentico gioiello tanto amato ed osannato, continua a tiranneggiare la famigerata “Villa Sauli”.

Eppure su quello che nelle intenzioni dichiarate negli anni Sessanta doveva diventare un albergo diffuso, pende come una mannaia inesorabile la sentenza, esecutiva ed inappellabile, datata 14 dicembre 2023, con la quale il Consiglio di Stato ne ha ordinato l’abbattimento, ponendo definitivamente fine ad una vicenda giudiziaria avviata nel 2017 dall’allora sindaco Carlo Chiuri che intraprese una battaglia personale per la sicurezza ed il decoro del Porto di Tricase.

E quindi? Quindi abbiamo scoperto che i tempi potrebbero ancora allungarsi causa l’ennesimo ricorso.

Ma come, direte, la sentenza non era inappellabile?

Si lo era e tale rimane, ci mancherebbe altro!

Quello che è avvenuto è che, all’atto di procedere all’abbattimento, così come ordinato dal Consiglio di Stato, per un eccesso di correttezza e zelo, dal Comune son partiti gli avvisi agli eredi, proprietari del fabbricato.

Uno di questi, però, non sarebbe andato a buon fine per un mero errore formale, forse un “difetto di notifica”, che ha dato adito ad uno degli eredi di ricorrere nuovamente al Tar.

Difficile, anzi improbabile, secondo il parere di alcuni legali da noi interpellati, mettere mano alla sentenza di abbattimento emessa dal Consiglio di Stato, ma i tempi, come dicevamo, potrebbero allungarsi ed anche di anni.

Il ricorso (iscrizione a ruolo del 22/4/2024 n° 465/2024) è stato già comunicato al Comune di Tricase che, a quanto ci risulta, non si è costituito in giudizio.

I possibili scenari: in caso di richiesta di sospensiva i tempi sarebbero certamente più celeri; se, invece, si entrerà nel merito, lo si farà su input delle parti e, a quel punto, conoscendo le lungaggini di questo tipo di procedure, potrebbero volerci anche 4-5 anni.

Anni durante i quali dovremo continuare a spiegare a chi verrà trovarci, come mai quell’ecomostro domini ancora l’antico porto preso a modello in tutto il Mediterraneo per la sua bellezza e per le pratiche di sviluppo sostenibile di ecosistemi rurali e costieri.

Giuseppe Cerfeda

 

 

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