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Attualità

Il Sindaco Perrone: così cambieremo Lecce e la stazione

Perrone ha illustrato gli interventi che verranno realizzati nelle ex Cave di Marco Vito in relazione al ribaltamento della stazione ferroviaria di Lecce

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“Quella delle ex Cave di Marco Vito è un’area strategica. Questa Amministrazione Comunale ha avuto la lungimiranza di riuscire a concentrare progettazioni differenti per ottenere finanziamenti di diversa natura. L’obiettivo è quello di cambiare volto ad una parte significativa della città che fino a questo momento è stata considerata alla stregua di una campagna abbandonata. Grazie al finanziamento di 13 milioni del Cipe”, spiega il sindaco Paolo Perrone, “provvederemo a realizzare un sottopasso e una serie di strutture a servizio che serviranno a completare un’area di grande valore ambientale e saranno a supporto del ribaltamento della stazione ferroviaria. L’esigenza di questa Amministrazione è quella di decongestionare il centro cittadino,  trasferendo verso l’esterno non soltanto l’accesso alla stazione ma anche i servizi a corollario della stessa, e di riqualificare un’area, come quella delle ex Cave di Marco Vito, di grande importanza dal punto di vista ambientale”.


Il riferimento è al prolungamento del sottopasso fino all’ottavo binario che permetterà di raggiungere l’area delle cave di Marco Vito attraverso rampe e percorsi pedonali coperti, alla costruzione di una piazza che consentirà direttamente l’accesso ai binari e al sottopasso pedonale e nella quale verrà realizzato un edificio adibito alle informazioni e alla vendita dei biglietti per i trasporti pubblici, alla realizzazione di un parcheggio da 300 posti all’interno delle ex Cave di Marco Vito, alla sistemazione dei parcheggi a raso e alla realizzazione di una ventina di stalli per i pullman. Si punta, dunque allo sviluppo dell’intermodalità in relazione al miglioramento e alla razionalizzazione della sicurezza della circolazione stradale e ferroviaria.


“Quanto prima”, conclude il sindaco Perrone, “firmeremo un protocollo d’intesa con la Ferrovie del Sud Est, poi attenderemo che la Regione Puglia sottoscriva l’accordo di programma con il Governo centrale”.


Descrizione dello STATO DI FATTO


1.1.     Descrizione dell’area di intervento


L’ambito di intervento risulta esser fortemente contraddistinto dalla presenza della stazione ferroviaria il cui unico accesso, allo stato attuale, avviene attraverso il fronte che si apre su viale Oronzo Quarta. Tale arteria urbana connette direttamente la stazione con il centro storico dal quale è possibile accedere anche a piedi e, attraverso viale Gallipoli, alle principali arterie di scorrimento urbano.


La stazione ferroviaria ed il fascio di binari costituiscono tuttavia un elemento di cesura tra l’ambito più propriamente urbano e storicamente consolidato, da una parte, e  l’ambito più periferico che gravita attorno all’area delle cave di Marco Vito dall’altra.


Nella stazione di Lecce attualmente convergono i flussi ferroviari di RFI – a livello nazionale e regionale – e di FSE per quanto attiene il traffico a carattere regionale e locale oltre al servizio pubblico urbano su gomma ed alla notevole componente di traffico privato su gomma.


L’area compresa tra la stazione ferroviaria, viale Grassi, via dei Ferrari e via Rudiae allo stato attuale è quindi separata dalla stazione stessa ma riveste un’importanza strategica soprattutto in relazione alla possibilità di essere intesa nel suo complesso quale nodo di scambio intermodale ed elemento di riequilibrio urbano. Tale ruolo è fortemente determinato dalla possibilità di invertire l’accesso principale alla stazione ferroviaria e di ridurre sensibilmente il traffico privato su gomma che, diretto alla stazione attraverso la viabilità urbana, di fatto congestiona le arterie interne di viale Gallipoli e viale Oronzo Quarta.


Il toponimo cave di Marco Vito indica come in epoca passata l’area fosse fonte per l’estrazione della pietra leccese. A seguito della dismissione delle cave tale ambito è stato utilizzato quale  recapito fognario cittadino e solo in tempi relativamente recenti ha trovato maturazione l’idea di  ridefinire il  ruolo di tale area all’interno dell’assetto urbano.


Una delle cave accoglie il sito della Masseria Tagliatelle ed il Ninfeo delle Fate conservando notevoli potenzialità connesse allo sviluppo turistico storico culturale.


A fronte della rilevanza storico culturale, l’area sconta marcati fenomeni di degrado

fisico-funzionale ed ambientale. Gli interventi avviati sull’area e quelli in corso di definizione devono essere nel loro complesso ricondotti alla strategia generale di riqualificazione dell’intera  area anche attraverso l’ubicazione di funzioni che condensino nuove centralità urbane.


1.2.     Programmi e progetti in corso


In linea con quanto precedentemente descritto, la realizzazione delle opere previste nel presente progetto e connesse al ribaltamento della stazione ferroviaria risulta propedeutica e complementare alla realizzazione della “Città dell’Arte e della Musica” e del “Parco delle Cave” per le quali è stato indetto un Concorso internazionale di idee  aggiudicato al gruppo guidato dall’Arch. Alvaro SIZA.


Il Comune di Lecce ha già elaborato la progettazione relativa ai “Lavori di prolungamento del sottopasso ferroviario con annesso nodo intersettoriale per la mobilità e la sosta propedeutici al ribaltamento della stazione ferroviaria di Lecce”  inserito nella Deliberazione della Giunta Regionale n. 540 del 24.03.2011;


Tali progetti hanno trovato accoglimento da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica – (Deliberazione n. 62/2011) ammettendo a finanziamento nel Piano per il sud “Individuazione ed assegnazione di risorse ad interventi di rilievo nazionale ed interregionale e di rilevanza strategica regionale per l’attuazione del piano nazionale per il Sud” il progetto di ribaltamento per un importo complessivo di 13,5 Mln. Euro;


Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (serie generale – n. 304 del 31.12.2011), della Delibera n. 62/2011 di fatto si è confermato il finanziamento dell’opera così da sviluppare le successive fasi progettuali.


Nella Deliberazione CIPE n. 62/2011 si richiama la “necessità di alimentare un efficace ciclo di programmazione e progettazione degli interventi strategici per migliorarne la qualità e accelerarne la realizzazione, rafforzando, anche attraverso una specifica azione di sistema, i processi di collaborazione istituzionale tra le amministrazioni interessate” come peraltro già introdotto dalla Deliberazione CIPE n. 1/2011;


Sull’area compresa tra la stazione ferroviaria, viale Grassi, via dei Ferrari e via Rudiae  è prevista la realizzazione di interventi – già finanziati – che di fatto avviano un primo processo di riqualificazione organico dell’intera area.



  1. Interventi infrastrutturali area ex cave di Marco Vito ( finaziamento CIPE )

  2. Parco delle cave  ( in corso di esecuzione nell’ambito del P.O. FESR 2007-2013)

  3. PIRP 1 – Rimodulazione delle aree circostanti i fabbricati ERP ( in corso di esecuzione nell’ambito del P.O. FESR 2007-2013 )

  4. PIRP 2 – Realizzazione di una struttura pubblica a carattere sociale di quartiere per anziani, giovani coppie e bambini ( in corso di esecuzione nell’ambito del P.O. FESR 2007-2013 )

  5. PIRP 3 – Realizzazione di un parco attrezzato pubblico di quartiere ( aggiudicazione provvisoria nell’ambito del P.O. FESR 2007-2013)

  6. Programma integrato di rigenerazione urbana – recupero area ex cave di marco vito: area a verde attrezzato “primo stralcio della rete ecologica relativa al quartiere leuca”  ( in corso di esecuzione nell’ambito del P.O. FESR 2007-2013)

  7. Città dell’arte e della Musica ( da reperire finanziamenti )

  8. “la casa del parco: restauro conservativo di masseria tagliatelle”.  ( e’ in corso la progettazione esecutiva – rigenerazione urbana)

  9. INTERVENTI DI PROGETTO

Gli interventi previsti nel progetto di Ribaltamento della stazione ferroviaria sono strettamente connessi alla razionalizzazione complessiva del sistema della mobilità dell’area integrandosi in ogni caso con i progetti già finanziati e precedentemente descritti e con quelli programmati per i quali trovare la relativa copertura finanziaria.


2.1.     Obiettivi specifici di progetto


Le esigenze primarie che si è inteso soddisfare in sede progettuale, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi generali dello sviluppo dell’intermodalità in relazione al miglioramento e alla razionalizzazione della sicurezza della circolazione stradale e ferroviaria, sono sintetizzabili come segue:


Ê                 Razionalizzare l’utilizzo della stazione da parte di RFI e FSE attraverso la separazione dei flussi ferroviari dedicando in modo esclusivo i binari n. VII ed VIII alle Ferrovie del Sud Est;


Ê                 Qualificare ed attrezzare l’area della stazione come nodo di  scambio intermodale;


Ê                 Decongestionare il traffico urbano diretto e proveniente dalla stazione ferroviaria;


Ê                 Integrare le opere di progetto nell’ambito di intervento avviando e promuovendo processi di riqualificazione urbana delle aree attigue alla stazione;


Ê                 Minimizzazione degli impatti in fase di realizzazione e gestione delle opere mediante l’adozione, laddove possibile, di tecnologie ed alimentazione da fonti energetiche rinnovabili.


2.2.     Opere previste in progetto


Gli interventi previsti in progetto sono schematicamente sintetizzabili come segue:


2.2.1.           Adeguamento piazzale stazione


Le modifiche al piano del ferro della stazione di Lecce, previste nel presente progetto sono strettamente necessarie alla separazione dei flussi dedicati ai treni RFI – che utilizzerà i binari da I a VI – ed  FSE a cui saranno dedicati i binari n. VII ed VIII.


Inoltre, al fine di agevolare l’utilizzo del VII e VIII binario è prevista la realizzazione dei marciapiedi di stazione che saranno dotati di pensiline coperte che si differenzieranno dalle altre esclusivamente per materiali e cromatismi in modo tale da rendere evidente la diversità dei flussi ferroviari.


Con successivo finanziamento è prevista la realizzazione del “Parco Ovest” di RFI costituito da 4 binari su cui si attesteranno i treni regionali RFI e che sarà ubicato al posto del capannone attualmente dedicato al lavaggio treni FSE che dovrà pertanto essere demolito.


2.2.2.           Prolungamento del sottopasso pedonale


All’interno della stazione ferroviaria di Lecce l’accesso ai binari è garantito dal sottopasso pedonale che consente di raggiungere i binari dal I° al V° senza attraversare i binari stessi. I restanti binari sono attualmente accessibili esclusivamente con attraversamenti a raso con ovvie  problematiche legate alla sicurezza di tale operazione.


Il prolungamento del sottopasso pedonale esistente consente nel contempo di rimuovere tale situazione di pericolo e di garantire l’accesso ai binari sia dal lato di Viale Oronzo Quarta – lato urbano – che dal lato delle Cave di Marco Vito che potrà essere inteso quale nodo di connessione con il contesto più strettamente extraurbano.


Il prolungamento del sottopasso raggiungerà l’area delle cave di Marco Vito attraverso rampe e percorsi pedonali coperti che raggiungeranno una piazza posta a quota binari sulla quale affacceranno le volumetrie presenti e sotto il cui piano saranno ubicati i parcheggi di scambio.  Il sistema fabbricato viaggiatori-piazza sarà lo spazio di transizione tra la vecchia stazione ed il terminal autobus.


2.2.3.           Nuovo fabbricato viaggiatori di FSE


Il “ribaltamento della stazione ferroviaria” di fatto consiste nella ridefinizione dell’assetto complessivo degli accessi e delle connessioni urbane ed extraurbane da e per la Stazione ferroviaria di Lecce. Un ruolo di snodo sarà assunto dal contenitore/fabbricato viaggiatori delle FSE che accoglierà biglietterie, sale d’attesa, uffici oltre ad alcuni servizi strettamente connessi al sistema della mobilità.


2.2.4.           Le aree di sosta


Come già ricordato in precedenza, sull’area oggetto di intervento sono programmati e finanziati interventi che comporteranno un complessivo miglioramento della viabilità del comparto.


Tuttavia, dimensione ed ubicazione delle aree potenzialmente utilizzabili a parcheggio in relazione ai tracciati stradali ed alle aree disponibili sono strettamente correlate alla presenza del “Parco delle Cave” ed alla loro orografia. Il ribaltamento della stazione ferroviaria produrrà quale immediata conseguenza quella di spostare una componente significativa dei volumi di traffico diretti al nodo ferroviario sul lato esterno della città sfruttando le direttrici extraurbane.


Il potenziamento della rete FSE rende tale infrastruttura strategica in relazione al completamento del progetto del servizio di metropolitana di superficie che faccia indirizzare su ferro quota parte degli spostamenti su gomma che convergono sulla città capoluogo.


È inoltre prevista la realizzazione di  parcheggi di scambio interrati di circa 300 stalli facilmente raggiungibili della stazione che insisteranno nella fascia compresa tra i binari ed il terminal bus.  Sulla copertura dell’ultimo livello di parcheggi sarà realizzata una piazza che consentirà direttamente l’accesso ai binari e, attraverso le connessioni verticali (scale, ascensori e rampe), direttamente al sottopasso pedonale.


La realizzazione del parcheggio interrato multipiano, oltre ad ovvie ragioni di carattere estetico-funzionale, è di fatto obbligata dalla scarsa disponibilità di aree immediatamente a ridosso della stazione ferroviaria nelle quali concentrare le necessarie aree di parcheggio.


2.2.5.           Viabilità e area destinata alla sosta trasporto pubblico su gomma


Il progetto prevede la realizzazione di un sistema della viabilità in cui si integra l’area destinata a terminal bus extraurbani nel quale potranno stazionare contemporaneamente  circa 15-20 autobus che sarà ubicato nell’area attualmente compresa tra via Codacci Pisanelli ed il ciglio di cava seguendo un orientamento planimetrico pressoché  parallelo all’attuale allineamento dei fabbricati.


Il sistema di accesso al terminal prevede una doppia rotatoria che di fatto consente di ottenere la massima versatilità del sistema degli accessi sfruttando ed integrando al meglio la viabilità esistente in considerazione del fatto che il transito dei mezzi pesanti possa avvenire quasi esclusivamente attraverso via del Ninfeo. Tale soluzione appare quella che possa garantire un migliore accesso all’area anche alla luce del fatto che la viabilità di accesso da via dei Ferrari appare in ogni caso fortemente vincolata dalle preesistenze.


Il terminal sarà costituito da stalli che saranno dotati di marciapiedi di discesa che si raccorderanno ad un percorso pedonale protetto che consentirà agli utenti di raggiungere agevolmente i binari o di attraversare la stazione raggiungendo direttamente il centro della città.


Attualità

I Riti della Terra e del Cibo a Uggiano La Chiesa

Rassegna di antropologia visuale “Luoghi e Visioni”. Domani, in occasione della Festa di Santa Lucia, dalle 17 la rassegna di cinema antropologico promossa da Salento Km0 dedicata al valore simbolico e sociale del cibo

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In occasione della Festa di Santa Lucia, ricorrenza che da sempre intreccia devozione e pratiche alimentari, Salento Km0 propone una nuova edizione della rassegna di cinema antropologico dedicata all’esplorazione del cibo come espressione culturale, simbolica e comunitaria.

Domani, presso la Sala Consiliare “Sandro Pertini” in via Garibaldi a Uggiano, un articolato programma di attività, incontri e proiezioni.

Si inizierà alle 17 con “Vita e morte in un chicco di grano”, laboratorio partecipativo condotto da Francesca Casaluci, dedicato al grano cotto (o Cuccìa di Santa Lucia, vedi foto in alto in evidenza), piatto rituale diffuso in diverse aree del Mediterraneo e tradizionalmente preparato in onore della santa siracusana. L’esperienza collettiva offrirà l’occasione per riflettere sul cibo come gesto simbolico e pratica comunitaria, capace di andare oltre la sua dimensione materiale.
La partecipazione al laboratorio è gratuita (su prenotazione al 3286594611).

A seguire, “Il giorno più corto che ci sia”: dialogo con Rosa Parisi, docente di Antropologia presso l’Università del Salento, accompagnato dalla proiezione di due documenti audiovisivi di rilevante valore storico e etnologico: La cena di San Giuseppe di Giuseppe Ferrara (1963), testimonianza della tradizione siciliana di offrire un pranzo a poveri e orfani in onore di San Giuseppe, con pani votivi e pietanze rituali; uno spezzone di La Festa, la Farina, la Forca (1979) di Sergio Spina per la Rai, realizzato con la partecipazione di Rina Durante e del Canzoniere Grecanico Salentino.

La serata continuerà per le strade del paese dove, al termine della processione dedicata a Santa Lucia, sarà acceso il tradizionale falò simbolo di purificazione, accompagnato da spettacoli circensi e dal profumo degli stand gastronomici.

La rassegna si inserisce nel progetto Casamassella – Borgo delle Tessitrici, finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito del Bando PNRR Borghi 2023–2026, e realizzata in collaborazione con il laboratorio di antropologia visuale “Luoghi e Visioni” di Meditfilm.

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Attualità

La Dolcezza del Natale

Che dolce mangiamo? Il panettone resta il re delle feste di fine anno senza trascurare la tradizione: Purceddrhuzzi, Cartellate, Mustazzoli, Pasta di mandorla, Cupeta e Pitteddhe. Chiediamolo ai nostri passticceri loro: Quali sono i dolci natalizi più richiesti dai clienti? Come mantenete viva la tradizione salentina? Come scegliere un buon panettone? Quali le novità del Natale 2025?

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I dolci tipici natalizi della provincia di Lecce sono i Purceddrhuzzi (palline fritte e ricoperte di miele) e le Cartellate (intrecci di pasta fritta a forma di rosa, spesso con vincotto), accompagnati da Mustazzoli (biscotti speziati alle mandorle, foto a destra), Pasta di mandorla, Cupeta (croccante di mandorle) e Pitteddhe (crostatine alla marmellata), che riflettono una tradizione popolare con ingredienti semplici come miele e mandorle, influenzati dalla storia bizantina.

I GRANDI CLASSICI  DEL NATALE SALENTINO

I Purceddrhuzzi: sono piccoli gnocchetti di pasta fritta, profumati all’anice, ricoperti di miele caldo, decorati con codette colorate, cannella, mandorle o pinoli.

Le Cartellate o Carteddhrate sono strisce di pasta frolla intrecciate a formare una rosa (o simbolo religioso), fritte e immerse nel miele o nel vincotto, secondo la tradizione.

I Mustazzoli: biscotti speziati (cannella, chiodi di garofano, cacao) e aromatici, a base di farina, mandorle, zucchero e vino bianco, spesso a forma di parallelepipedo o a «S».

Pasta di Mandorla: Biscotti morbidi a base di mandorle, zucchero e albumi, che assumono varie forme.

La Cupeta: è un croccante simile al torrone, fatto con mandorle, zucchero caramellato, vaniglia e scorza di limone, tipico anche delle feste patronali.

Le Pitteddhe: crostatine di pasta frolla ripiena di marmellata (uva o fichi), arricchite con mandorle tritate o vino cotto, un dolce povero ma gustoso.

Non sono propriamente classificabili tra i dolci (anche se qualcuno forza la mano) ma in Salento, in tutte le stagioni, figurarsi a Natale, non possono mancare da tavola le tradizionali pittule. Per i visitatori ancora poco avvezzi alla nostra cucina: si tratta di una sorta di frittelle salate, spesso servite calde a Natale come accompagnamento salato, a volte anche con uva sultanina per una nota agrodolce. Provare per credere!

IL PASTICIOTTO – MORCIANO DI LEUCA

Salvatore Salerno de Il Pasticciotto di Morciano di Leuca riferisce che i dolci natalizi più richiesti «sono le cartellate, panettoni di vari gusti, tronco in pasta di mandorle».

Riguardo alle Cartellate aggiunge che «sono una tradizione di famiglia. Sin da piccolo ogni anno aspettavo questo momento da condividere con i miei parenti».

La tradizione nella pasticceria morcianese è importante e da rispettare: «Cerchiamo di mantenere viva la tradizione dei dolci salentini rispettando le ricette originali e usando prodotti di alta qualità».

Anche se ha non ha origini nostrane, ovviamente il Panettone, anche alle nostre latitudini, è il dolce più gettonato del periodo.

Il consiglio di Salvatore «per scegliere un buon panettone è quello di affidarsi a piccole botteghe artigianali, che producono il panettone con la garanzia di freschezza e qualità».

Ed è anche un dolce su cui sbizzarrirsi, sempre nel rispetto della tradizione.

Quest’anno, a Il Pasticciotto, «come novità, oltre agli otto gusti già proposti gli anni passati, ci sarà il panettone con impasto al caffè e gocce di cioccolato bianco».

DOLCEMENTE – TRICASE

Anche ad Andrea Ferraro di Dolcemente (Tricase) abbiamo chiesto quali sono i dolci natalizi più richiesti dai clienti: «Il panettone senza ombra di dubbio, ma anche i dolci tradizionali come tronchetti in pasta di mandorle e per i più golosi anche soggetti in cioccolato».

Come mantenete viva la tradizione dei dolci natalizi salentini nella vostra pasticceria?

«Facendo trovare ai nostri clienti già dai primi giorni di dicembre una vasta scelta di prodotti proprio legati alla nostra tradizione»

Come scegliere un buon panettone e/o pandoro?

«Noi consigliamo vivamente di acquistare il panettone o il pandoro solo presso artigiani che curano la qualità, i quali senza ombra di dubbio usano ingredienti genuini e rispettano tutti i criteri di produzione».

Per quest’anno presenterete delle novità?

«Oltre alla soggettistica in cioccolato che ogni anno porta sempre tante nuove proposte, quest’anno abbiamo presentato il nostro nuovo panettone ispirato alla iconica torta foresta nera”. Un panettone con impasto al cioccolato fondente e amarene semicandite… assolutamente da provare!».

FORNO CASCIARO – TIGGIANO

Al Forno Casciaro di Tiggiano, «i dolci più richiesti  sono le nostre paste secche, ricche di mandorla, i Mustazzoli che con i loro aromi conquistano sempre i clienti, e poi ancora purcedduzzi, cartellate e l’immancabile panettone».

Panettone che anche quest’anno è valso a Gabriele Ricchiuto il riconoscimento di Panettone d’Autore, il premio nazionale assegnato da una giuria di maestri lievitisti a Brescia.

«Per tenere vivo lo spirito natalizio, della condivisione e del coinvolgimento», riferisce Gabriele, «organizziamo spesso delle degustazioni in panetteria per creare un ambiente cordiale e armonioso».

Al Forno Casciaro si possono ritrovare sapori antichi anche perché «dietro i nostri dolci natalizi c’è una grande sinergia fatta di dedizione, passione e cura, quella stessa cura con la quale i nostri nonni ci donavano i frutti del loro lavoro in un incarto semplice ma ricco d’amore. Per questo molti sono attratti dai profumi che ricordano i dolci fatti in casa di una volta».

Per guidare la clientela a scegliere bene il proprio panettone il Forno Casciaro dispiega «diverse proposte partendo da un gusto più delicato e fruttato, come quello delle fragoline, fino a gusti più decisi e intensi come quello rum e cioccolato. Abbiamo poi favorito l’incontro tra la tradizione salentina e il grande lievitato con il Panettone al Mostacciolo».

Per concludere con la novità del Natale 2025: «Abbiamo il Panettone alla Birra, realizzato in collaborazione con un birrificio artigianale, creando una struttura estremamente soffice e particolare tutta da assaporare».

«Se volete scoprire tutti gli altri gusti seguiteci sui social, oppure», conclude con un invito Gabriele Ricchiuto, «venite direttamente in panetteria, vi aspettiamo».

PASTICCERIA FABRIZIO NAPOLI – TORRE SAN GIOVANNI

Il dolce più richiesto per le feste, presso la Pasticceria Fabrizio Napoli, a Torre San Giovanni, resta «senza dubbio il panettone».

Secondo Fabrizio Napoli, «un buon panettone si riconosce tagliandolo a metà. Dalle alveature si può capire se è stato fatto con un buon lievito madre, mentre dal profumo e dalla morbidezza possiamo capire la qualità degli ingredienti che sono stati usati per produrre quel panettone».

«Come dolce tradizionale», precisa, infine, il pasticciere, «sono molto richiesti i purciaddhuzzi: grazie alla semplicità degli ingredienti (farina, olio, vino, miele), alla tecnica della frittura e al dolcificante naturale, incarnano la tradizione contadina e domestica del Salento».

LE MILLE VOGLIE – SPECCHIA

Anche da Millevoglie a Specchia, quello natalizio è un periodo che dà un gran daffare.

Giuseppe Zippo confida che «i dolci Natalizi più richiesti sono il panettone, i mustazzoli e i tronchetti di pasta di mandorle».

Sul dolce principe di Natale vale la pena ricordare come tuto ebbe inizio: il panettone nacque come sfida di un giovanissimo Giuseppe.

Alla prima infornata, quasi 25 anni fa fece giusto una decina di panettoni e da lì non si è più fermato.

Dal 2016 sono piovuti i primi riconoscimenti, diventati negli anni un’abitudine per il pasticciere di Specchia che anticipa: «La novità del 2025 è il panettone Gioia dedicato a mia figlia, la secondogenita. Trattasi di un panettone con impasto al fondente e lamponi, glassa al cioccolato bianco e perline di lamponi».

Giuseppe aggiunge: «Manteniamo viva la tradizione cercando di far conoscere sempre più il nostro panettone, partecipando ad eventi e degustazioni gratuite. Un buon panettone lo fanno gli ingredienti, la scadenza breve (massimo 40 giorni), l’artigianalità e (ahimè) il prezzo. Ingredienti e materie prime eccellenti, un processo attento, lento e artigianale darà certamente vita ad un prodotto di alto livello».

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Attualità

Khady Sene a Salve e Tricase

Il coraggio di non arrendersi: trasformare le sfide in opportunità: la prima donna immigrata in Italia a ricoprire il ruolo di direttrice di una Caritas diocesana domattina farà visita a ragazzi e ragazze dell’Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù. Nel pomeriggio Semi di integrazione a Palazzo Galone a Tricase

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È donna, italiana, di origini senegalesi, Khady Sene, la nuova direttrice della Caritas diocesana di Foggia-Bovino, nominata dall’arcivescovo Giorgio Ferretti.

Domattina, alle 9,30, sarà ospite presso l’Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù (nell’aula magna della sede centrale di via Rosenberg), per incontrare gli studenti e testimoniare «il coraggio di non arrendersi, per trasformare le sfide in opportunità».

E lei di coraggio ne ha avuto tanto: arrivata in Italia a 20 anni ha dovuto fin da subito rimboccarsi le maniche, ricominciare a studiare, ripartendo dalle medie, fino a laurearsi in finanza e marketing.

Nel frattempo, per 10 anni, Khady si è impegnata come volontaria nelle mense e come operatrice sociale.

A soli 31 anni è oggi la prima donna immigrata in Italia a ricoprire il ruolo di direttrice dell’ente ecclesiastico.

Un esempio di donna che non si è arresa, che ha creduto in una missione: stare accanto agli ultimi.

E lo fa, Kadhy, in un luogo martoriato dal caporalato e dallo sfruttamento dei migranti nei campi.

«In un presente segnato da sofferenze e incertezze, è difficile immaginare un futuro luminoso. Tuttavia, anche in tempi come i nostri, essere contaminatori di pace diventa un dovere», ha dichiarato la nuova direttrice al magazine Vita.

«Mentre i “potenti” bombardano, c’è una collettività che lotta quotidianamente per dare voce a una comunità violata, che presta il proprio volto a una giusta causa, difendendo i diritti di tutti» ha ribadito Khady Sene, ricevendo il “Premio donna per la pace” dal Comune Monteleone di Puglia.

Il dirigente scolastico Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù accoglie la nuova direttrice Caritas: «Siamo convinti che l’incontro con Kadhy Sene rappresenti un momento prezioso per offrire ai nostri studenti una prospettiva diretta sulle sfide del territorio e sull’importanza di essere un aiuto concreto nella comunità. L’obiettivo è quello di consolidare il messaggio di forza, resilienza e responsabilità sociale. Ascoltare la sua testimonianza significa educare al cuore della cittadinanza attiva: comprendere le realtà di fragilità e imparare che, a tutte le età, possiamo e dobbiamo fare la nostra parte per un mondo più giusto e inclusivo. L’appuntamento di domani», conclude Gianni Sergi, «si pone in stretta continuità con l’iniziativa tenutasi là scorsa settimana che ha celebrato figure femminili di forte impatto sociale e civile».

A TRICASE

Nelle Scuderie di Palazzo Gallone, dalle 15 alle 19, 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐞 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐨𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞: il funzionamento e l’evoluzione del servizio di supporto alle persone migranti; le metodologie adottate nei percorsi educativi e di mediazione; le collaborazioni attive con scuole, enti locali e realtà associative; testimonianze e buone pratiche maturate nel territorio dell’Ambito.

Semi di Integrazione” è un’iniziativa promossa dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo, nell’ambito dei servizi dedicati al supporto, all’accompagnamento e all’integrazione delle persone con background migratorio.

L’evento, patrocinato dalla Città di Tricase, è realizzato con il contributo degli enti attuatori del servizio, la Cooperativa Sociale Ipad Mediterranean e l’Associazione Form.Ami, impegnati quotidianamente nel lavoro di mediazione, orientamento e costruzione di percorsi inclusivi sul territorio.

L’iniziativa prevede inoltre la possibilità di visitare la mostra fotografica “Nessuno è straniero – Storie di migrazioni” e si concluderà con un momento di convivialità multiculturale.

L’evento rappresenta un’occasione per conoscere più da vicino i servizi messi in campo dall’Ambito e il lavoro svolto dagli enti attuatori, evidenziando il ruolo della cura, della professionalità e della rete territoriale nel promuovere integrazione e inclusione sociale.

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