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Cronaca

Operazione Zero: tutti gli arrestati

Le indagini, incentrate sui principali sodalizi storici della frangia brindisina della Sacra Corona Unita, le cui fazioni operanti a Brindisi e nelle città della provinciaerano capeggiate da Francesco Campana e dalla famiglia Buccarella

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I Carabinieri del R.O.S. e del Nucleo Investigativo di Brindisi, la Squadra Mobile della Questura di Brindisi ed il Commissariato di P.S. di Mesagne hanno eseguito congiuntamente un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, nei confronti di 18 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, nonché di plurimi omicidi e tentati omicidi aggravati dal metodo e dalle finalità mafiosi.


Le indagini, incentrate sui principali sodalizi storici della frangia brindisina della Sacra Corona Unita, le cui fazioni operanti a Brindisi e nelle città della provincia (per ciascuna delle quali esisteva un referente dell’organizzazione) erano capeggiate da Francesco Campana e dalla famiglia Buccarella (Clan Buccarella Campana con epicentro a Brindisi e Tuturano), da Antonio Vitale, Massimo Pasimeni, Ercole Penna e Daniele Vicientino (Clan dei Mesagnesi con epicentro a Mesagne) e dalla famiglia Bruno (Clan Bruno con epicentro a Torre Santa Susanna), sono state avviate nel 2012 ed hanno consentito di ricostruire, anche sulla base delle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, i moventi, gli autori ed i mandanti di 4 omicidi e 6 tentati omicidi, commessi, tra il 1997 ed il 2010, in Provincia di Brindisi ed in Montenegro, principalmente per contrasti sorti tra le diverse fazioni della S.C.U. operanti nella provincia brindisina.


L’Autorità Giudiziaria, concordando con le risultanze investigative prodotte dal pool interforze costituito da Polizia di Stato e Carabinieri, ha emesso il mandato d’arresto a carico dei seguenti personaggi.


Francesco Argentieri, detto “Francescone” o “Mago”, di Mesagne, 38 anni, in relazione all’omicidio di Antonio Molfetta, avvenuto a Mesagne tra il 29 maggio 1998, data della scomparsa, e l’8 ottobre 1998, data del ritrovamento del cadavere. Molfetta fu assassinato perchè ritenuto confidente delle forze dell’ordine. Nella stessa vicenda delittuosa implicato anche Massimo Pasimeni, detto “Piccolo Dente”, 45 anni, di Mesagne


Per lo stesso omicidio è finito in manette Giovanni Colucci, detto “il Professore”, 41 anni di Ostuni .


Ronzino De Nitto 37enne di Mesagne è invece stato arrestato per il  tentato omicidio di Vincenzo Greco e il ferimento “per errore” di Gianni Caputo, avvenuti a Mesagne il 1° luglio 2010, per rappresaglia a seguito di uno “sgarbo” nei confronti del capo clan Francesco Campana.


Diego Dello Monaco, 30 anni di Mesagne è stato arrestato per associazione mafiosa, affiliato al Clan dei Mesagnesi, per conto del quale si occupava principalmente della attività illecite in materia di stupefacenti, con disponibilità di armi;


Antonio Epicoco, 39enne brindisino, in manette per l’omicidio Nicolai Lippolis, avvenuto a Bar (Montenegro) tra il dicembre 1999 e il settembre 2000, commesso poiché la vittima aveva avviato un’attività di spaccio di stupefacenti in proprio, contravvenendo alle regole dell’organizzazione. Per il medesimo episodio in manette anche Marcello Cincinnato, 45 anni, e Emanuele Guarini, 39 anni entrambi di Mesagne.

Francesco Gravina, detto “Chicco Pizzaleo”, 54 anni di Mesagne è stato arrestato per l’omicidio di Francesco Palermo, consumatosi a Mesagne il 20 gennaio 2010, per soddisfare una richiesta di punizione proveniente da una persona di Mesagne estranea al contesto criminale, che rivendicava diritti sull’abitazione della vittima e che aveva poi corrisposto all’organizzazione mafiosa la somma di Euro 10.000,00. Per lo stesso episodio è finito in manette anche Vito Stano, 44enne, anche lui di Mesagne. Palermo dovrà rispondere anche del tentato omicidio di Franco Locorotondo del 26 marzo 2010, commesso poiché la vittima, esponente della S.C.U., aveva intrapreso una relazione sentimentale clandestina con la moglie di un altro affiliato alla medesima organizzazione mafiosa. Per il medesimo reato, in manette anche Francesco Gravina, 34 anni, detto “Gabibbo” e Salvatore Solito, 31 anni, entrambi di Mesagne.


Giuseppe Locorotondo, detto “Peppe Lambretta”, 40 anni, anche lui di Mesagne, è stato arrestato per il tentato omicidio di Claudio Facecchia, del 1° gennaio 1997, commesso al fine di costringere la vittima a corrispondere una percentuale per l’attività di contrabbando.


Carmelo Vasta, 37enne di Ostuni arrestato per associazione mafiosa: è affiliato al Gruppo di Daniele Vicientino ed alla frangia operante nel territorio di Ostuni; Vasta dovrà rispondere anche del tentato omicidio di Tobia Parisi e il ferimento di Yuliya Kochegarova, avvenuti ad Ostuni, località Rosamarina, il 31 maggio 2009, per contrasti sorti durante la gestione di un servizio di sicurezza in un locale notturno.


Francesco Campana, 40 anni di Mesagne, in manette per l’omicidio di Antonio D’Amico, avvenuto a Brindisi il 9 settembre 2001, commesso per rappresaglia, essendo la vittima fratello del collaboratore di giustizia Massimo D’Amico; Come Ronzino De Nitto, Campana è implicato anche nel tentato omicidio di Vincenzo Greco e il ferimento “per errore” di Gianni Caputo.


Carlo Cantanna, detto “Caccavella”, di San Vito dei Normanni, 62 anni arrestato per l’omicidio di Tommaso Marseglia, avvenuto a San Vito dei Normanni il 22 luglio 2001, commesso per contrasti sorti in ordine alla gestione delle attività illecite in quel centro.


Franco Locorotondo, 39 anni, di Mesagne, ha, invece, visto stringersi le manette intorno ai polsi per associazione mafiosa: è affiliato al clan dei mesagnesi, per conto del quale si occupava principalmente di attività illecite in materia di stupefacenti e riciclaggio.Locorotondo dovrà rispondere anche del tentato omicidio di Francesco Gravina avvenuto a Mesagne il 13 agosto 2010, per vendicare l’agguato da lui stesso subito il 26 marzo 2010.


Casarano

GDF, controlli antidroga. Individuati 46 soggetti: 18 deferiti e 28 segnalati

Tre soggetti sono stati arrestati in flagranza di reato. Particolare rilievo hanno avuto nelle operazioni i cani antidroga Jessica e Goran…

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GDF LECCE: CONTROLLI ANTIDROGA IN TUTTO IL TERRITORIO SALENTINO. OLTRE 40 SOGGETTI SEGNALATI.

Le Fiamme Gialle di Lecce proseguono, in tutto il territorio salentino, nelle attività di prevenzione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Nell’ambito di appositi controlli, coadiuvati anche dai “Baschi Verdi”, che si sono sviluppati lungo le principali strade della provincia, le stazioni ferroviarie e degli autobus, nei porti turistici, nelle discoteche e altri luoghi di intrattenimento, sono stati sequestrati circa 5 kg di sostanze stupefacenti tra hashish, marijuana, eroina e cocaina.

Inoltre, sono sono stati individuati 46 soggetti, di cui 18 deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce per spaccio, e 28 segnalati alla locale Prefettura quali consumatori di sostanze stupefacenti.

Tre soggetti sono stati arrestati in flagranza di reato.

Particolare rilievo hanno avuto nelle operazioni i cani antidroga Jessica e Goran.

L’attenzione sul fenomeno continuerà durante il periodo estivo per contrastare il mercato illecito e conseguente arricchimento indebito della criminalità.

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Castrignano del Capo

Castrignano del Capo: arrestato spacciatore, era ai domiciliari

Il 56enne del posto Filippo Costanzo è stato trovatop in possesso di droga e per lui si sono aperte le porte del carcere leccese di Borgo San Nicola

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I carabinieri della Stazione di Castrignano del Capo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di sostituzione della misura coercitiva degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Il provvedimento riguarda Filippo Costanzo, 56 anni, sempre di Castrignano del Capo.

Il 56enne era stato fermato dagli agenti di polizia del Commissariato di Taurisano nel novembre scorso e sottoposto ai domiciliari.

questa volta è stato fermato dai carabinieri  e sempre per detenzione ai fini di spaccio.

Solo pochi giorni fa infatti, gli uomini dell’Arma avevano proceduto al controllo dell’uomo, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, dando seguito ad una perquisizione domiciliare.

In tale circostanza è stato trovato in possesso di grammi 6 di marijuana già confezionata e pronta per essere ceduta.

A seguito di ciò l’uomo è stato segnalato alla competente autorità giudiziaria quale detentore di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, mentre quanto rinvenuto è stato invece sottoposto a sequestro.

Ieri mattina, quindi, i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza e per l’uomo, al termine delle formalità di rito, si sono aperte le porte della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” del capoluogo salentino.

 

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Cronaca

Incidente sulla Cutrofiano – Maglie

Fiat Punto finisce fuori strada e va sbattere contro un muretto a secco. L’uomo alla guida soccorso dai passanti prima e dai sanitari del 118 dopo non corre pericolo di vita

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Sembra quasi un miracolo che nessuno si sia fatto male seriamente, nell’incidente avvenuto sulla strada che collega Cutrofiano a Maglie.

Ciò che si presentava alla vista dei primi passanti dal luogo del sinistro faceva, infatti, temere il peggio

Una Fiat Punto è finita fuori strada ed ha terminato la sua corsa contro il muretto a secco nelle condizioni che potete verificare dalla foto in alto.

L’uomo alla guida è stato immediatamente soccorso dagli stessi passanti che poi hanno allertato i soccorsi.

Sottoposto alle cure dei sanitari del 118, questi ultimi hanno confermato che non corre pericolo di vita.

L’uomo è stato comunque trasportato in ospedale.

Da verificare le cause del sinistro dopo i rilievi delle autorità competenti.

 

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