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Corigliano, contrada o fiume?

Gli agricoltori: “Messi in ginocchio da una strada ormai impraticabile”. Il sindaco Dina Manti: “Abbiamo un elenco di priorità, interverremo appena possibile”

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Di buche e di strade disastrate, lo si sa, il Salento è pieno. A Corigliano d’Otranto, però, c’è una contrada che, a seconda delle condizioni meteo, si trasforma da via a fiume e da fiume in montagne russe. Si tratta della strada vicinale Schiattarighi, una via rurale che, partendo da un incrocio con la strada comunale vecchia per Martano, si addentra per le campagne di Corigliano, costeggiando per un centinaio di metri la via provinciale che collega la zona industriale di Maglie alla SS 101. Un tratto, quello a ridosso della SP 367, che è una doppia beffa per la Schiattarighi. Seppur parallela all’altra, infatti, la contrada è ribassata di qualche metro. Questa posizione avvallata non solo la trasforma in una laguna ad ogni perturbazione, ma le ha anche storicamente impedito di incrociare la “provinciale” stessa e di finire all’interno di quei bandi che prevedono un ammodernamento delle vie rurali solo se in raccordo con strade provinciali.


“Isolati per la strada impraticabile”


A portare queste peculiarità alla nostra attenzione, la gente che la percorre quotidianamente per raggiungere le proprie campagne dove, in alcuni casi, sono avviate attività agricole da cui dipendono le sorti delle famiglie di chi ci lavora. Nella fanghiglia della contrada incontriamo Antonio Spano che qui pratica agricoltura ed allevamento.


Antonio Spano

Antonio Spano


Da sei anni allevo animali a terra: galline e oche, e mi occupo anche di apicoltura”, ci spiega, “vivo purtroppo un crescente isolamento, per colpa delle condizioni della strada, che non solo allontana la gente dalla mia attività (“un tempo venivano sul posto a compare le uova”), ma favorisce anche i malintenzionati: a Natale sono stato vittima di furto. Mi hanno messo in ginocchio”, denuncia sconsolato, “hanno rubato 40 galline e 9 oche. Una pattuglia dei carabinieri, in determinati giorni quando la strada è impraticabile, non sarebbe nemmeno in grado di raggiungere i nostri terreni; stesso discorso se dovesse esserci necessità di un intervento del 118: quando piove da qui non si può passare, la strada diventa un fiume in piena e si rischia di rimanere bloccati con l’auto. E quando torna il bel tempo, quel che resta della via, tra buche e pozzanghere, danneggia l’auto ad ogni passaggio. Io, ormai, porto la mia vettura dal meccanico almeno 3 volte all’anno, per danni a sospensioni e quant’altro, causati dalle enormi buche. Ho una grande passione per l’agricoltura”, ci confida Antonio quasi avvilito, “ma se alla crisi si aggiungono anche queste difficoltà, vien voglia di mollare tutto…”.


Teo Pulimeno

Teo Pulimeno


Al gruppetto di agricoltori della zona che, a poco a poco, si forma attorno a noi, si unisce il consigliere di minoranza Teo Pulimeno che aggiunge: “Qui ci sono dalle 20 alle 30 persone che accedono a terreni privati o attività agricole. In relazione alla spesa da affrontare, è un intervento che si potrebbe effettuare con facilità: sistemare una strada bianca è meno dispendioso che riparare una strada già asfaltata. Anche rimettere in sesto un solo un tratto, riparare le maggiori criticità, sarebbe già un segnale per venire incontro alle necessità di chi la utilizza quotidianamente”. Pulimeno sottolinea che “il rapporto tra l’uso che viene fatto della strada e le sue condizioni, è sproporzionato”. Gli chiediamo quindi cosa ha fatto la minoranza per questa criticità: “Abbiamo richiesto al consiglio comunale di prevedere una commissione per valutare le risorse residue del finanziamento sulle strade rurali e per una indagine sul territorio. La commissione ci è stata negata, ma noi abbiamo comunque presentato la criticità del caso Schiattarighi”.


Alla retorica ma dovuta domanda “cosa chiedete all’amministrazione comunale?”, il gruppetto di agricoltori e cittadini che ci ha raggiunti in campagna risponde all’unisono: “Di asfaltare la strada perché all’apparenza può sembrare una isolata via di campagna, come tante altre, ma non lo è. E perché come Antonio, in tanti siamo vittima di furti e ci ritroviamo con le auto a pezzi”.


Uno di loro, Vincenzo Pulimeno, aggiunge: “A volte ringrazio il cielo di avere un camion perché con la macchina non posso raggiungere il mio terreno quando piove. Quello che non mi spiego”, conclude animatamente, “è perché sistemano vicoletti in cui passano solo le pecore ed ignorano altre strade trafficate”.


“Chi amministra ha delle priorità”


Luana Greco

Luana Greco

Abbiamo portato il disagio di chi attraversa quotidiana- mente contrada Schiattarighi, in Comune. Qui la responsabile del settore edilizia privata ed ambiente, Luana Greco, ci introduce alla questione: “Non siamo sordi alle richieste dei cittadini. Nelle scorse settimane abbiamo avviato l’iter per un intervento di manutenzione stradale del centro abitato: siamo nella fase di aggiudicazione provvisoria dei lavori per i quali sono stati impegnati 30mila euro. Questo non vuol dire che la zona rurale sia stata dimenticata. Già in passato, nei punti che si presentavano maggiormente critici, era stata interessata da  spianature con misto-cava. È chiaramente necessario risolvere quante più problematiche possibile, in maniera però equilibrata. Pertanto, davanti a molteplici necessità e costi, vanno fatte delle scelte in funzione delle risorse a disposizione. Può capitare quindi che si prediliga la sistemazione di una voragine in paese ad un avvallamento in una via rurale”.


Il sindaco: “Ci sono situazioni più urgenti”


È quindi al sindaco Dina Manti che ci siamo rivolti, per fare chiarezza sulle scelte e le priorità dell’amministrazione e sul futuro di contrada Schiattarighi. La prima cittadina precisa innanzitutto che “i primi interventi effettuati nelle zone rurali sono rientrati tutti nei Piani di Sviluppo Rurale e hanno fatto quindi capo ai Fondi di Sviluppo Rurale. Pertanto le vie selezionate in passato per sistemazioni o asfaltature hanno risposto a requisiti verificati ed approvati dalla Regione e collegati sempre a prerogative di sviluppo di attività agricole. Quella di contrada Schiattarighi è, però, una criticità sorta in tempi successivi rispetto a quelle scelte. Tant’è che ci è stata segnalata proprio nei primi giorni del 2016”.


Dina Manti

Dina Manti


Nel frattempo il Comune sta investendo delle risorse per le strade urbane: “A fine 2015, come anticipato dall’ingegnere Greco”, spiega la Manti, “l’amministrazione ha deciso di avviare un progetto di realizzazione di marciapiedi e sistemazione delle vie del paese che rispondono a problematiche urgenti. Tanto per fare degli esempi pratici, il Comune ha dovuto pagare i danni a ragazzi che a causa delle buche sono caduti dalla bicicletta e si sono rotti i denti. Ed ha dovuto rispondere a più cittadini che, a causa di problemi al manto stradale, avevano infiltrazioni di acqua e umido nelle cantine. O, ancora più importante, deve intervenire per risolvere difficoltà di accesso alle abitazioni da parte di cittadini disabili. Per questo è stato scelto un progetto di miglioramento delle vie paese. Perché ci sono problemi e urgenze oggettivamente giustificate da segnalazioni degli uffici o della polizia municipale e che, a fronte delle risorse a disposizione, ci impongono delle scelte e di intervenire in determinate situazioni prima che in altre. Anche al fine, non ultimo, di non far gravare sulle casse del Comune ulteriori spese di risarcimento”.


Rocco Don Giovanni

Rocco Don Giovanni


Rocco Dongiovanni, assessore con delega al patrimonio, ci tiene a precisare che “Contrada Schiattarighi non è l’unica messa male. Io percorro frequentemente le strade rurali e so bene in che condizioni versano. In alcune è addirittura impossibile passarci iautomobile. Come per tutte le strade del paese, l’intenzione di rimettere in sesto la Schiattarighi non manca. Che interesse dovremmo avere noi a non voler spianare una strada? Se potessimo le ripareremmo tutte dall’oggi al domani”.


Riprende allora la parola il sindaco Manti per aggiungere che “il consigliere Teo Pulimeno ha addirittura messo in dubbio i criteri con cui scegliamo dove intervenire. Ci siamo sentiti dire che l’amministrazione ripara le strade per potersi vantare dell’operato con i singoli cittadini che le abitano. Quando poi, per tutta risposta, è stato lo stesso consigliere ad inviare una nota in Comune, citando direttamente il singolo caso ed il singolo cittadino. Si è fatto un clamoroso autogol, dimostrando che non siamo noi quelli che promettono interventi ad personam. Non vorrei, anzi, che il caso particolare di Antonio Spano venisse interpretato in modo sbagliato”. In che senso? “Nel senso che siamo a conoscenza delle sue difficoltà, gli siamo venuti incontro in tutti i modi possibili e continuiamo a farlo. Personalmente sono andata a trovarlo in campagna per comunicargli che avevamo deciso di affidargli dei lavori per conto del Comune, pagandolo coi voucher. E gli abbiamo promesso, non appena sarà possibile, di aiutarlo con un contributo a far ripartire la sua attività, visto che gli sono morte le api e gli hanno rubato le galline. Più che assistenzialismo (“non mi piace definirlo così”) è uno scambio di servizi come ne facciamo tanti. Semplicemente si tratta di lavoro che, finché possiamo, mettiamo a disposizione dei cittadini. Non mi si dica, però, che la sua attività non decolla per colpa della strada: gli preserviamo un banco per la vendita delle uova nel mercato coperto del paese, nonostante abbia circa 2mila euro di arretrati nei pagamenti. Lo abbiamo rassicurato sul fatto che avremmo dilazionato gli arretrati o ridurli ma, nonostante ciò, non si reca al mercato. Una amministrazione cosa deve fare di più?”.


Contrada Schiattarighi quindi è destinata a rimanere il letto di un fiume? “Abbiamo preso in carico la criticità di contrada Schiattarighi, segnalataci, come detto, solo da poco”, ricorda il sindaco. “È chiaro che non sono problematiche risolvibili in giornata, cercheremo pertanto il modo per eliminare questa come le altre criticità rimaste in sospeso. Non mi piace, però, fare promesse, non è il tipo di politica che mi contraddistingue. Anche se ora stiamo mettendo in atto proprio uno dei principali punti del nostro programma elettorale, ossia il decoro urbano. Così come siamo orgogliosi di fare amministrazione partecipata: abbiamo chiesto, ad esempio, parere ai cittadini sulla viabilità, per modificarla al meglio. Continuiamo ad ascoltare le opinioni e le richieste di tutti, nella convinzione che, con analisi e scelte oculate, potremo migliorare il nostro Comune e realizzare opere di cui possa godere tutta la cittadinanza”.


Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

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«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

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C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

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