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Cronaca

Aggressione al pronto soccorso: medico preso a schiaffi

Accompagna la moglie in ospedale e, quando il dottore lo fa attendere per visitare un altro paziente, perde le staffe

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Episodio sconcertante al Vito Fazzi di Lecce. Nonostante le barriere di sicurezza istituite dalla Asl, nel pomeriggio di oggi un medico del pronto soccorso, è stato preso a schiaffi dal marito di una donna, accompagnata in ospedale per delle vertigini.

Attorno alle 13,30 la donna era stata visitata al triage dove l’infermiere le aveva assegnato un codice lieve e la procedura “fast truck” per l’accesso diretto.

Dopo una breve attesa la donna era stata inviata dal medico presso il reparto di Otorino per una consulenza. Al rientro, come vuole la prassi, la donna, referto alla mano, si è ripresentata nell’ambulatorio del medico del Pronto soccorso. In quel momento però il dottore era impegnato a visitare un altro paziente. Ma il marito, ritenendo forse di avere il diritto di priorità, pretendeva che il medico definisse la pratica sanitaria della moglie, in modo da lasciare l’ospedale.

Così, quando il medico lo avrebbe pregato di aspettare che completasse la visita del paziente in corso, l’uomo si sarebbe avvicinato alla scrivania e avrebbe schiaffeggiato il dottore. Il parapiglia che ne è seguito ha fatto intervenire l’agente di Polizia del posto fisso, il quale ha fatto una relazione e ha denunciato l’uomo.

Il medico aggredito si è sentito male; ha dovuto abbandonare il servizio ed è stato sostituito da un medico dei codici gialli e rossi.

Sta diventando una cosa allucinante”, ha commentato il primario del pronto soccorso Silvano Fracella, “I codici bianchi e verdi sono quelli più a rischio perché purtroppo sono tantissimi i pazienti che non trovano risposte nel territorio e si presentano al Pronto soccorso. Dove però”, spiega Fracella, “c’è da attendere il proprio turno perché a volte abbiamo un solo medico. E questa attesa non viene tollerata soprattutto da alcuni soggetti. Da anni ho proposto di aprire un altro ambulatorio di pronto soccorso per i codici lievi presso la “Cittadella della Salute” di piazza Bottazzi”.


Cronaca

L’incubo di incendi di auto nella notte: altre cinque coinvolte

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli.

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Lecce si sveglia ancora con l’incubo delle auto incendiate: questa volta sono cinque le auto interessate.

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli ed altre tre auto danneggiate.

Il primo verso le 2 e mezzo nel rione Borgo Pace, dove una Fiat 600 è stata avvolta da una fiammata; l’auto è di proprietà di una 58enne di origini brasiliane.

Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri, gli stessi che hanno cercato le videocamere installate in zona, per avviare le indagini e stabilire l’origine dell’accaduto.

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Cronaca

Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai

Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari

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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.

La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.

Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.

I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.

Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.

I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.

La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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