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Sport

Il Lecce ci prende gusto, Catanzaro ko

Al tappeto il Catanzaro nel turno infrasettimanale di Lega Pro davanti a 12mila spettatori

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È un Lecce che sa solo vincere. Quattro vittorie su quattro giornate di campionato danno già la consapevolezza di avere gli occhi dell’intero popolo della Lega Pro puntati addosso. Se poi ottenute mettendo a segno dodici marcature, con sole tre al passivo, non possono che far apparire questa squadra una certezza.


Dopo Monopoli, Akragas e Melfi, è la volta del Catanzaro, che nel turno infrasettimanale di ieri, 14 settembre, esce con le ossa rotte dalla bolgia del “Via del Mare”, con il merito, da tutti riconosciuto, di non aver per nulla sfigurato e di aver messo in seria difficoltà per oltre mezz’ora i più forti padroni di casa.


Padalino opta per un turnover in difesa lasciando riposare l’esperto Giosa e Contessa, rimpiazzati dall’ottimo Drudi al centro e da Ciancio come terzino sinistro. Ancora ai box Gomis, in porta si ripropone il giovane Bleve, che, partito da secondo, dopo due signore prestazioni (particolarmente domenica scorsa a Melfi) metterà in seria difficoltà il tecnico nelle scelte future: e non è forse questo l’obiettivo di tutti i vice?


Il navigato e preparato mister Mario Somma propone un 3-4-3 per i calabresi, molto compatti e decisi ad imporre il loro gioco come chiaramente espresso dal proprio allenatore, con un tridente Cunzi-Tavares-Giovinco, che si dimostra temibile in fase di costruzione ma poco pungente nella finalizzazione.


La fase di studio dura pochissimo, perché già al 14’, Mancosu apre un varco per Caturano che dal limite dell’area non può sbagliare: sinistro chirurgico all’angolino basso ad incrociare sulla destra, Grandi è battuto per l’1-0. Il Lecce dà l’impressione di tirare i remi in barca e riappare dalle parti del numero 1 degli aquilotti solo dopo mezz’ora, quando Torromino sfiora il palo dalla distanza.


Nel mezzo, Padalino si sbraccia e si agita nella sua area tecnica, non è soddisfatto di un centrocampo in fase REM, con capitan Lepore sottotono, di una squadra lunga e sconnessa e di troppe incertezze da parte di due pilastri come Cosenza e Vitofrancesco. Proprio questi ultimi devono ringraziare la mancata incisività di Cunzi, quando, al 24’, un loro errore gli spiana la strada davanti a Bleve: il tiro è fiacco, il portiere si distende e blocca sulla destra. Stesso e identico copione e stessi interpreti dopo nove minuti, il pubblico nel frattempo rumoreggia. In rapida successione, Tavares prova prima in mezza sforbiciata, ma la conclusione è debole e centrale per l’estremo difensore salentino, poi, sugli sviluppi di un corner dalla sinistra impatta di testa, con medesimo esito.


stadio-lecce-curva


Nella ripresa c’è un altro Lecce sul prato verde, lo si intuisce dopo nemmeno un giro di lancetta, quando Pacilli riceve da Torromino al centro dell’area, ma il tiro è sporco e si perde tra le braccia di Grandi. Drudi prova al volo dopo un calcio d’angolo ma è evidentemente la serata dei tiri sporchi e anergici, seppur ben preparati. Pallone fuori di poco.


A smentirci, ci pensa Giovinco, il quale va vicino ad un goal sontuoso dalla lunghissima distanza, dopo l’ennesima indecisione della difesa pugliese: la traiettoria è beffarda e spiazza Bleve, che prega immobile e tira un sospiro di sollievo quando vede la sfera uscire di un capello alla sua destra. È il 56’, il “Via del Mare” gela. Dopo dieci minuti, ancora Catanzaro: Esposito crossa per la testa di Tavares che colpisce forte e centrale, Bleve mette la sua firma salvando d’istinto in due tempi.


È da qui che “Hulk” Torromino si ricorda di essere nato a Crotone ventotto anni fa e da buon ex rossoblù si accende quando sente odore di Catanzaro. I colpi smorzati del minuto 71 e 73 sono solo le prove generali del goal che arriva al 76’ con una fucilata precisa da dentro l’area di rigore, su sponda, manco a dirlo, di “Sasà” Caturano. L’intesa è magica e sotto la Curva si esulta “con folklore” per il raddoppio.


Lo stadio è ora un tripudio di colori, i calabresi sono storditi e Catu-goal non perdona: fuga per vie centrali, Prestia lo stende entro i sedici metri e rimedia il secondo giallo, lasciando i suoi in inferiorità numerica per gli ultimi dieci minuti. Dal dischetto il bomber di Scampia spiazza Grandi, davvero impotente, mettendo a segno la sua settima rete in quattro match, la sua terza doppietta consecutiva, mica male come bottino.


Finisce 3 a 0 fra gli applausi e i sorrisi di più di undicimila spettatori, che in un mercoledì di settembre hanno voglia di divertirsi e di sperare che questo non sia che l’inizio. Le premesse ci sono tutte, lo dimostrano la voglia e la qualità di un gruppo coeso, l’umiltà e l’ambizione di un allenatore giovane che in sala-stampa risponde sorridente con “Ventura? Sarebbe un onore e spero di superarlo” a chi gli ricorda che è a un passo dall’eguagliare il record di cinque vittorie consecutive che l’attuale ct della Nazionale ottenne a Lecce, e con “domani alle quattro e mezza ho l’allenamento” a chi gli chiede se guarderà il posticipo del Foggia, il giorno successivo.


Il Foggia è un osso duro ed è potenzialmente primo a pari punti con i giallorossi, in caso di vittoria odierna (giovedì 15) a Francavilla, ma alla quarta giornata di campionato non c’è tempo per le chiacchiere, c’è solo da lavorare e da pensare al prossimo turno, che vedrà i salentini impegnati nuovamente in casa contro la Casertana domenica 18 alle 20:30.


Non sono invece chiacchiere l’entusiasmo del momento e la passione di una folla che, come un tempo, riassapora il gusto del bel gioco, palla a terra e con rapidi scambi, e può uscire dallo stadio contenta di aver visto del Calcio e non solo di aver stravinto una partita con molti goal. A Lecce questo non può che ricordare un signore di Praga, che sulla panchina giallorossa ha lasciato un segno indelebile, un certo Zdenek Zeman, di cui Mister Pasquale Padalino fu allievo a Zemanlandia e da cui ha ereditato il 4-3-3, seppur senza snaturare un proprio equilibrio. Che sia di buon augurio.

 


Stefano Verri


TABELLINO: LECCE-CATANZARO 3-0


LECCE (4-3-3): Bleve; Vitofrancesco, Cosenza, Drudi, Ciancio (dal 58’ Contessa); Lepore (dal 69’ Fiordilino), Arrigoni, Mancosu; Torromino, Caturano (dall’85’ Persano), Pacilli.


A disposizione: Chironi, Gomis, Monaco, Vutov, Tsonev, Giosa, Capristo, Vinetot, Maimone.


All.: Padalino


CATANZARO (3-4-3): Grandi; Patti, Prestia, Di Bari; Pasqualoni, Van Ransbeek, Roselli, Esposito; Cunzi (dal 58’ Campagna), Tavares (dal 71’ Sarao), Giovinco.


A disposizione: Leone, Favaro, Icardi, Moccia, Sabato, Bensala, Basrak, Maita, De Lucia.


All.: Somma


Arbitro: Fourneau di Roma1 (Assistenti: Scarica – Parrella)


Marcatori: 14’ e 80’(su rigore) Caturano, 76’ Torromino.


Note: ammoniti Patti e Prestia; espulso Prestia al 79’ per somma di ammonizioni. Recupero: 2’ pt e 5’ st. Spettatori: 11.751


Gagliano del Capo

Rally del Salento, aperte le iscrizioni

Le novità della 56a edizione (gare il 24 e 25 maggio). La prima volta del “Salento Historic Regularity Rally”, ultima idea dell’Automobile Club del presidente Sticchi Damiani

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Con l’apertura delle iscrizioni si può dire ufficialmente iniziata la marcia di avvicinamento al 56° Rally del Salento in programma il 24 e 25 maggio prossimi.

La gara, organizzata da Automobile Club Lecce, è valida per il T.I.R.-Trofeo Italiano Rally (Coefficente 1,5) e per la C.R.Z.-Coppa Rally di Zona 8 (Coefficente 1,75).

Inoltre, il “6° Rally Storico del Salento”, che affianca il rally “moderno”, è prova del T.R.Z.-Trofeo Rally di Zona 4 riservato alle auto storiche.

A fare da splendido corollario ci sarà anche la prima edizione del “Salento Historic Regularity Rally”, ultima idea della squadra dell’Automobile Club di Lecce capitanata dal presidente Francesco Sticchi Damiani.

Il “regularity” è una disciplina in grande sviluppo in Italia, ma nuova per la Puglia, basata sull’abilità nel mantenere lungo le prove speciali una velocità il più possibile costante.

Offre la possibilità di gareggiare in maniera non estrema esaltando, in tutta sicurezza, le auto che hanno fatto la storia dello sport.

Per ciò che concerne il percorso di gara, rispetto all’edizione 2023, la novità più rilevante riguarda l’ingresso in tabella di marcia della Prova Speciale “Ciolo” che prenderà il posto della “Santa Cesarea” e la disputa, il venerdì pomeriggio, della “Torre Paduli” che anticiperà la tradizionale prova spettacolo “Pista Salentina”, sull’omonimo tracciato dell’impianto sportivo (che ospiterà anche tutti i servizi di gara) di Torre San Giovanni-Marina di Ugento.

Al sabato previsti due passaggi sulle PS “Torre Paduli”, “Ciolo” e “Specchia”.

Le PS saranno, in totale, 8.

Piazza Mazzini a Lecce, dopo il successo ottenuto lo scorso anno, è stata confermata come sede di Partenza e Arrivo della gara.

Nella stessa piazza verrà allestito il Villaggio Rally che diventerà un “contenitore” di altri eventi ed iniziative.

L’Automobile Club di Lecce ha in programma molteplici iniziative vocate all’inclusione sociale e alla ricerca, che saranno i temi fondamentali di tutti gli eventi a corollario della gara, che, con un programma fitto, vedranno il coinvolgimento degli alunni delle scuole di tutto il comprensorio salentino e il partenariato con la Fondazione Telethon.

Su questo sito nei prossimi giorni e sul prossimo numero dell’edizone cartacea de “il Gallo”, troverete un approfondimento con tutti i dettagli e gli orari della gara.

Intanto appassionati e concorrenti possono reperire informazioni consultando la nuova veste, interamente rinnovata, del sito internet dell’evento all’indirizzo: www.rallydelsalento.eu.

Ricordiamo, infine, che “il Gallo”, “MondoRadio” e “Radio Aurora” sono media partner del 56° Rally del Salento.

Gianluca Eremita

Il podio del 55° Rally del Salento (2023 – foto Bettiol)

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Casarano

Il sorriso è… Legittimo: alla fine, Casarano ai Play Off

Tutto sembrava condurre ad un mesto addio alle eliminatorie per la promozione quando il difensore, casaranese doc, ha regalato ai suoi tifosi la gioia più grande

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CASARANO-BITONTO 2-1

Reti: pt 16′ Guastamacchia; st 14′ Mazzarano (B), 51′ Legittimo

La folla -unita ebbrezza- par trabocchi nel campo. Intorno al vincitore stanno, al suo collo si gettano i fratelli. Pochi momenti come questo belli…

Sono i versi di “Goal“, la famosa poesia di Umberto Saba dedicata alla sua Triestina, che sicuramente si addicono al sesto minuto di recupero di Casarano-Bitonto, ultima del campionato ieri al Capozza.

I Rossoazzurri erano ormai fuori dai play-off e le lancette ruotavano verso la fine, quando il difensore, casaranese doc, Matteo Legittimo, infilava con freddezza e lucidità la porta bitontina.

Non c’era più tempo nemmeno per la ripresa del gioco.

Repentino cambio d’umore sugli spalti, da delusione e sicura contestazione a gioia ed entusiamo incontenibili in campo e sui gradoni, molti con gli occhi lucidi.

Domenica esodo a Martina Franca in casa della seconda classificata, dove si farà di tutto per dare un senso

ad un’annata controversa e altalenante come non mai.

La situazione dei play-off, di per sé già ritenuti superflui, quest’anno lo sono ancor di più, ma che importa?

Nel dopogara mister Laterza, provato in volto, afferma che «i ragazzi meritano di giocarsi questi play-off con serenità e lo meritano i tifosi che ci hanno sostenuto sino alla fine».

Giuseppe Lagna

*Nelle foto: l’abbraccio della curva al match-winner Matteo Legittimo (in alto) e le squadre a centrocampo

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Casarano

Calcio, Casarano: ora si fa dura!

Rossoazzurri sconfitti a Manfredonia e ora sesti in classifica e fuori dai play off. Si decide tutto all’ultima con le Serpi che dovranno battere il Bitonto in lotta per la salvezza e sperare in buone notizie da Altamura – Matera

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MANFREDONIA-CASARANO 2-1

Reti: st 85′ Gjonaj (C), 90′ Babaj (M), 90’+5′ Giacobbe (M)

“In cauda venenum” per il Casarano, sconfitto dal Manfredonia nei minuti di recupero, dopo aver giocato in dieci (Cerutti espulso al 9′ st per doppia ammonizione).

Era addirittura passato in vantaggio con Gjonaj a cinque minuti dal termine, per l’entusiasmo, di lì a poco svanito, del manipolo di tifosi rossoazzurri, giunti dal lontano Salento.

Per due domeniche consecutive gli uomini di mister Laterza escono dal terreno di gioco battuti da imperdonabili distrazioni nella coda dell’incontro, fatale riedizione della zona Cesarini.

Doveva essere il rush finale verso la migliore posizione per i play-off, con partite neanche tanto proibitive, e invece le Serpi si sono intorpidite nonostante i primi tepori.

Domenica è atteso al Capozza il Bitonto che spera nei play-out, mentre il Matera ha inserito la freccia del sorpasso e preso il quinto posto utile in griglia.

Potrà il Casarano riguadagnarlo vincendo nell’ultima giornata?

Stavolta non dipenderà solo dalla propria volontà, ma anche dal risultato di (udite, udite!) Altamura-Matera.

Quest’anno il girone H si è rivelato degno di un film di Hitchcock, ma il Casarano ci ha molto messo del suo come protagonista.

Giuseppe Lagna

*nella foto (Antenna Sud), l’illusoria rete del vantaggio di Gjonaj
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